• Non ci sono risultati.

Quest.1(C8) Quest.2(S5) Quest.3(N9) Quest.4(S6) Quest.5(N3) Quest.6(C2)

Sesso Donna Donna Uomo Donna Donna Donna

Età 25-34 35-44 25-34 35-44 45-54 25-34

Provincia di

Residenza Caserta Salerno Napoli Capaccio San Giuseppe V. Scafati

Lavoro attuale Consulente

Monitoraggio Co.co.co Responsabile legale

Operatore di rete coordinatore ufficio PUA Respons. Settore amministrativo tecnico professionale Sociologa Sindacati o PDZ? PDZ PDZ PDZ PDZ PDZ PDZ Quale? C8 S5 N9 S6 N3 C2

Provincia? Caserta Salerno Napoli Salerno Napoli Caserta

C'è un ufficio immigrati? Si No Si Si No No Bisogni espressi? Permessi soggiorno ./ ricerca lavoro Permessi soggiorno / ricerca lavoro- pratiche- doc. Permessi soggiorno lavoro-pratiche e documenti-corsi di lingua Permessi soggiorno ricerca lavoro Permessi soggiorno ricerca lavoro Tutti Provenienza

Stranieri? Nord-Africa Nord-Africa Nord-Africa; Asia Nord-Africa Nord-Africa

Nord-Africa / Paesi dell'est Sesso? Donna Ucraina / Uomo Tunisino

Più uomini Più uomini Più uomini Più donne Più uomini

Età? Più adulti Più adulti Non ci sono differenze Non ci sono

differenze Più adulti Più giovani

Si organizzano

da soli? Si Non so A volte A volte Si No

Servizi più offerti?

Permessi soggiorno / ricerca lavoro Mediazione culturale Permessi soggiorno / lavoro- pratiche e documenti-corsi di lingua Permessi soggiorno / ricerca lavoro Stesura pratiche / documenti Nessuno dedicato agli stranieri

L'ufficio è nato? 1-2 anni _ 1-2 anni Più 3 anni _ _

Aumentata la domanda di stranieri?

Si Si Si Si Si No

I finanziamenti? Regionali Regionali Regionali e 3 settore Regionali Regionali Regionali

Problemi riscontrati? Più integrazione Continuità del servizio e mancanza personale

Continuità del servizio Continuità del servizio Mancanza personale qualificato _ Lavora a progetto? Si _ Si No No Si

Scadenza? Annuale _ Annuale _ _ Triennale

Collaborate con il

3 settore? Molto Molto Molto Molto Abbastanza Poco

Personale

impegnato? Tra 1-5 _ Tra 1-5 Tra 1-5 Più di 5 1

Servizi potenziati? Corsi di lingua Italiana Prevenzione- informazione- integrazione Informazione- integrazione-corsi di lingua Corsi di lingua Italiana Mediazione culturale Tutti Aumentati i ricongiungimenti familiari?

41

2.3 Il ruolo del Terzo Settore 

Dopo aver analizzato i PDZ, ho posto l’attenzione sul Terzo Settore.

Sulla base del precedente prospetto, ne ho costruito un altro, questa volta considerando le risposte dei Presidenti delle Associazioni implicate.

Prima di soffermarmi sui questionari, è bene spiegare in che modo siano avvenute le interviste e perché ho considerato alcune Associazioni, anziché altre. In certi casi la scelta delle strutture associative da coinvolgere è avvenuta su consiglio degli intervistati nei PDZ (come per esempio il Centro Fernandes16e la Cooperativa Crisalide17), altre

volte, ho avviato una ricerca telematica.

Come si desume dal prospetto 37, alcune caselle sono rimaste vuote, ciò è dipeso da una mancata raccolta di informazioni, infatti, nel caso della Cooperativa CRISALIDE (Lusciano), della CGIL (Ischia), e della CARITAS (S. Giuseppe V.), si è verificata un’impossibilità di procedere con le interviste. Ma vediamo il perché.

La Coop. CRISALIDE al momento dell’eventuale colloquio si trovava in una situazione di inefficienza18. Per quanto concerne il PDZ N3, il Presidente della CGIL di Ischia, al nostro appuntamento, fissato per il 29 Settembre, non è venuto.Infine, per quanto riguarda il PDZ N9, mi sono rivolta al Responsabile dell’Ufficio Immigrati il qualenon mi ha fornito nessun contatto di Associazioni impegnate al sostegno del migrante.

Di seguito la tabella con tutte le informazioni relative le interviste alle Associazioni e alle Cooperative contattate.

Tab. 37 Numero Intervista, Referente/PDZ, Luogo, Data, Registratore  Intervista Referente Associazione Luogo Tempo Data Registratore

N.7 S. Gargano ONMIC (S6) Salerno 50’ 26 Set. Si

N.8 G. Russo PUER (S5) Nocera I. 40’ 30 Set. Si

N.9 A. Casale FERNAN. (C2) Castel V. 40’ 5 Ott. Si

// Di Martino CRISALIDE Boscoreale // // //

// F. Monti CGIL Ischia // // //

// // CARITAS S. Giuseppe // // //

2.3.1 I risultati dei questionari 

Come precedentemente fatto, ho suddiviso il test in tre gruppi di domande.

Il primo relativo i dati generali dell’interlocutore, il secondo attinente le caratteristiche proprie dell’associazione e del personale impiegato, il terzo riguardante informazioni relative all’utenza.

16Il Centro Fernandesè un centro di accoglienza per stranieri la cui mission fondamentale è dare posto

letto ad una sessantina di immigrati.

17La Cooperativa Crisalide è una Cooperativa a cui da poco hanno assegnato un servizio rivolto agli

stranieri.

18Nel mese di Settembre, era in fase di aggiudicazione il servizio di aggregazione immigrati per l’ambito

C8, e la Cooperativa che aveva vinto la gara era la CRISALIDE di Boscoreale, con la quale non ho potuto confrontarmi per motivi burocratici: ancora non era stata ufficializzata l’assegnazione.

42

L’obiettivo è stato quello di comprendere in pieno le caratteristiche degli stranieri, i loro bisogni principali e gli interventi del Terzo Settore.

In generale, i programmi esplicitati dalle Associazioni sono più o meno gli stessi, nonostante, in alcuni casi, si evidenzino maggiori accortezze rispetto specifiche fasce di età, questione che dipende esclusivamente dalla mission propria della struttura. Ad esempio, c’è chi mostra una maggiore propensione verso le fasce più giovani della popolazione straniera e chi invece tende ad occuparsi prevalentemente di utenti più adulti.

Dallo schema 38 si evince che si tratta di strutture abbastanza radicate sul territorio, infatti, alla domanda Da quanto tempo è nata l’Associazione, tutte e tre hanno risposto da più di 10 anni. Questo è un dato interessante, in quanto ci mostra la stabilità e la solidità di tali organizzazioni sul territorio.

Elemento importante è l’esperienza che i soggetti intervistati hanno mostrato di possedere in questo campo. Esperienza confermata dalla loro “vecchia” permanenza all’interno dell’Associazione. Nessuno è presente nel gruppo da meno di cinque anni.

Differenti risposte le rileviamo alla domanda Perché nasce la Vostra Associazione? Infatti, mentre alcuni affermano di voler aiutare lo straniero favorendo una sua maggiore integrazione nella società, altri, asseriscono di voler preparare la popolazione locale all’aumento del fenomeno.

Come sostiene la Dott.ssa Simona Gargano, dell’ ONMIC:

“L’idea del sostegno allo straniero nasce dal nostro voler essere vicini al cittadino, far parte tutti di una società, e quindi, di conseguenza, cercare di rispondere ai bisogni che emergono, trasformando e modificando il nostro impegno sociale e civile, rispetto a quelli che sono i cambiamenti del disagio” (Intervista 7)

Diamo uno sguardo ai bisogni espressi ed ai servizi erogati.

Dal prospetto si evince che i bisogni maggiormente espressi sono: permessi di soggiorno, ricerca lavoro, aiuto nella stesura di pratiche e documenti, ricerca di una casa, aiuto nella comprensione linguistica, assistenza legale, alimentare e socio- sanitaria. Lo straniero sembra affidarsi completamente alle Associazioni presenti.

Anche in questo caso si evince una forte relazione tra bisogni espressi e servizi erogati. Questo dimostra che le richieste degli utenti cercano di essere soddisfatte in prima istanza.

Come ricorda Antonio Casale, del Centro Fernandes:

“Accanto all’accoglienza pura e semplice, il Centro si è allargato sia a mensa quotidiana… sia ad ambulatorio medico, gratuito ovviamente… oltre alle visite generiche offriamo consulenza per odontoiatria. Abbiamo un ambulatorio e dei medici che fanno prelievi, in modo da poter stabilire alcune delle patologie più importanti. Poi si fanno corsi di lingua italiana, si tratta di servizi aperti a tutti… C’è un centro di ascolto per ogni problematica sempre aperto”. (Intervista 9)

Soffermandoci sulla provenienza degli utenti avvaloriamo la tesi secondo cui la maggior parte degli stranieri provengono dal Nord-Africa e dai Paesi dell’Est. Viene confermato quanto rilevato dai questionari dei PDZ, cioè che i Nord-Africani, affiancati

43

da Ucraini, Russi, Rumeni, sono i principali attori che popolano i comuni oggetto d’analisi.

Inoltre dai dati emerge una più alta incidenza di uomini, rispetto alle donne, pur confermando un grande afflusso di esse.

Per quanto riguarda l’età, più o meno tutti, sono dell’idea che i giovani si rivolgono maggiormente a tali strutture.

Sulla questione dell’aumento della domanda del migrante non c’è disaccordo. Negli anni è aumentata la richiesta degli stranieri di essere supportati dal Paese ospitante, probabilmente perché sono aumentati i ricongiungimenti familiari. Tesi confermata dalle risposte degli intervistati.

La questione dei finanziamenti è ancora una volta abbastanza delicata. Si tratta di finanziamenti regionali oppure di strutture che si autofinanziano. Alcune hanno dichiarato di esser sorrette dalla Caritas, o dal 5 per mille.

A tal proposito, le parole di Giovanni Russo, del PUER:

“Siamo un’Associazione di volontariato puro, come dovrebbero esserlo tutte, quindi

ci autofinanziamo, o utilizziamo finanziamenti tramite il 5 per mille…. Noi non lavoriamo con i finanziamenti, siamo autonomi, il nostro operato è finalizzato a quello che uno ha. Questo è il rischio che corre chi pone i propri obiettivi, in virtù di finanziamenti, perché finiti i finanziamenti, crolla la mission dell’Associazione, e quindi fai crollare delle aspettative”. (Int.8)

Oppure, l’espressione di Antonio Casale, del Centro Fernandes:

“Noi abbiamo alle spalle la Caritas, per cui la Caritas ci sovviene in tutto,

ovviamente fondi pubblici pochissimi”. (Intervista 9)

Sul dibattito relativo la collaborazione, o meno, con il Piano di Zona, o con altre strutture del Terzo Settore, la grafica del prospetto non lascia dubbi.

Si evince una modesta cooperazione tra le Associazioni di Immigrati. A conferma di ciò, Simona Gargano, dell’ONMIC:

“Oltre questa struttura, nell’ambito S6, ci sono altre organizzazioni che si occupano di stranieri, ad esempio, noi abbiamo un partenariato con la Cooperativa Tertium Millennium. Aldilà di questa, ci sono altre associazioni con cui abbiamo collaborato.… c’è chi si occupa della tratta, chi si occupa di altri tipi di interventi, insomma, ci sono sul territorio diverse realtà associative. Si cerca di collaborare, di creare delle risposte che siano l’una migliorativa dell’altra, e non dei duplicati”. (Int.7)

Come il prospetto non lascia dubbi sulla discreta collaborazione tra strutture associative differenti, è altrettanto chiara l’esigua cooperazione tra il Terzo Settore e i Piani di Zona. Infatti in alcuni ambiti c’è poca complicità tra Associazioni e Piani. Interessanti sono le parole di Giovanni Russo del PUER:

“Come vai ad interagire con una struttura che è limitata da questo punto di vista, che non coinvolge, non ha più il principio di sussidiarietà, la programmazione che realizza è una programmazione perversa, che risponde a logiche perverse, è meglio lavorare da soli”. (Intervista 8)

44

Per quanto riguarda i problemi maggiormente riscontrati, anche in questo caso ci troviamo dinanzi carenze di personale, mancanza di una programmazione attiva, assenza di enti locali, dunque, poco sostegno da parte delle istituzioni, problemi di finanziamenti e probabilmente di continuità del servizio, poca fiducia da parte degli utenti. Alla luce di ciò, i servizi che dovrebbero essere potenziati spaziano tra differenti interventi. All’unanimità sostengono di dover favorire la prevenzione, l’informazione e l’integrazione culturale dello straniero. In alcuni casi, si sente l’esigenza di dover rafforzare l’assistenza legale, la ricerca di una casa e di un lavoro.