province di Modena e Reggio Emilia: descrizione della ricerca
6.6 Il confronto con la realtà bolognese
La diffusione dei distributori di latte crudo in Emilia Romagna raggiunge la sua massima espansione nella provincia di Bologna.
Dei circa 190 distributori presenti in regione un terzo sono, infatti, ubicati nella provincia capoluogo, che dopo Milano e Torino rappresenta la terza realtà in Italia per densità più elevata; grazie ai numerosi allevamenti di bovini da latte, la Pianura Padana si distingue, infatti, dal resto d’Italia per la diffusione della vendita diretta di latte crudo.
Il confronto dei dati relativi alle province di Modena e Reggio Emilia con la provincia confinante8, che da tempo possiede un’offerta diffusa e qualificata relativamente ai distributori di latte crudo, può portare a valutare eventuali differenze nelle scelte dei produttori nei vicini ma diversi contesti.
Il primo dato riguarda il numero di distributori gestiti.
8 I dati relativi alla provincia di Bologna sono estratti dalla tesi di laurea “I distributori di latte crudo: indagine conoscitiva sulla provincia di Bologna” di. G. Righi, relatore prof L. Nanni Costa, Facoltà di Agraria, Università di Bologna, A.A. 2007/2008.
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Fig.6.20 Distribuzione delle aziende per numero di distributori gestiti e provincia
Tra le aziende rilevate in provincia di Bologna, pur trattandosi della zona con il massimo numero assoluto di distributori, il numero di macchine gestito per ogni azienda è molto ridotto, rispetto soprattutto allo stesso numero registrato in provincia di Reggio Emilia (Fig.6.20).
Relativamente alla collocazione delle macchie erogatrici del latte, se la scelta predominante a Bologna e Reggio Emilia è la soluzione che più si avvicina alle esigenze del consumatore di passaggio, quindi il parcheggio o l’area lungo la strada, a Modena si predilige la soluzione vicina ad un negozio o supermercato, in cui il consumatore dispone di una più ampia offerta di prodotti e servizi (Fig.6.21).
Dall’altro lato, in provincia di Modena si ha la percentuale più alta di distributori all’interno dell’azienda agricola; se anche a Bologna questa scelta rimane piuttosto diffusa, a Reggio si tratta di poche unità.
La gestione dei distributori pur non comportando particolari problematiche è legata alla presenza di operatori che quotidianamente svolgono le operazioni di carico/scarico, manutenzione, pulizia.
Fig. 6.21 Distribuzione percentuale dei distributori di latte curdo per tipo
0 2 4 6 8 10 1 2 3 4 n aziende n distributori BO MO RE
di collocazione nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia (base dati: rispettivamente 41, 16, 20 distributori)
La distribuzione percentuale delle aziende per numero di operatori legati alla gestione dei distributori è simile nelle tre province, a Reggio Emilia prevalgono le aziende in cui vi è una sola persona che si occupa delle mansioni legate alle macchine erogatrici; sommando le percentuali di aziende che hanno uno o due operatori per la gestione dei distributori non si hanno variazioni significative per le tre realtà analizzate (Fig.6.22).
Fig.6.22 Distribuzione percentuale delle aziende per numero di operatori legati alla gestione delle macchine nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia (Base dati: BO 12 aziende, MO 13 aziende, RE 11 aziende)
Nella provincia di Bologna, il forte insediamento urbano congiuntamente alla ricerca
0 10 20 30 40 50 60 azienda negozio strada/parcheggio altro % BO MO RE 00 10 20 30 40 50 60 1 2 3 più di 3 % RE MO BO
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di prodotti freschi, di qualità, con un forte legame al territorio di produzione, il ridotto impatto ambientale e l’economicità del prodotto hanno favorito il proliferare dei distributori del latte crudo.
Nelle province di Modena e Reggio Emilia, in cui la cultura contadina è più radicata anche ai confini della città, la diffusione della vendita diretta inizia in questi anni a diffondersi.
Si tratta di individuare le motivazioni e le richieste alla base del comportamento d’acquisto dei cittadini e di capire se le strategie commerciali dei produttori seguono la giusta direzione, per migliorare ed affinare i piani di formulazione dell’offerta. Lo studio sulla gestione dell’offerta del latte crudo è stato quindi accompagnato da un approfondimento sulle scelte e i comportamenti dei consumatori per interpretare al meglio il fenomeno.
Capitolo 7 – I consumatori di latte crudo: identikit, valori,
aspettative
7.1 Introduzione
A seguito della rilevazione delle aziende che gestiscono la vendita diretta di latte crudo è stato somministrato un questionario ai consumatori9, per confermare o smentire la percezione che gli agricoltori hanno del mercato.
Attraverso una conoscenza degli standard qualitativi che i consumatori si aspettano e le motivazioni che li spingono a questo acquisto, è possibile migliorare il sistema di distribuzione modellandolo alle esigenze della domanda o sviluppare un programma di promozione in grado di comunicare i servizi offerti.
L’indagine è stata effettuata prendendo in considerazione gli acquirenti di latte crudo presso i distributori automatici.
Il territorio di indagine sono le province di Modena e Reggio Emilia.
La popolazione di riferimento non è nota, ovvero non si conosce a priori la numerosità e la struttura della popolazione dei consumatori di latte crudo nelle due
9 Durante la rilevazione sono state intervistate le persone al momento dell’acquisto di latte crudo. Esiste uno scostamento tra effettivi consumatori e acquirenti, poiché il 6% di persone intervistate ha dichiarato di non consumare direttamente il latte crudo, ma di acquistarlo per familiari. L’opinione dei consumatori comprende anche le risposte fornite da questa parte del campione, che, facendosi carico dell’atto di acquisto, rappresenta il pensiero di chi lo consuma. Pertanto, per omogeneità di lessico, il termine “consumatori” utilizzato nella ricerca va inteso nel più ampio significato di “acquirenti”, considerando che la maggior parte di essi è consuma il prodotto in prima persona.
province indagate, di conseguenza si è deciso campionare utilizzando come parametro la quantità di latte venduto.