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2.3 Il macro ambiente della consulenza aziendale

2.3.3 Confronto con il settore della Consulenza aziendale in Europa

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Si tratta dunque di una fotografia del settore che mette in luce come negli ultimi anni la Consulenza aziendale sia cresciuta in termini di fatturato, come detto anche precedentemente, in media più dell’economia generale, registrando un CAGR di 6,4% rispetto ad un CAGR del PIL del 2,2%.

Figura 34-Confronto tra fatturato della Consulenza aziendale e PIL europeo (anno base 2012)mm

Figura 35-Grafico confronto fatturato-PILnn

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Anche per quanto riguarda il tasso di occupazione, il trend italiano risulta in linea con quello europeo che ha registrato una crescita di circa il 7%, rispetto al tasso medio di crescita dell’occupazione generale pari a circa 0,8%. Anche in questo caso questa crescita è stata trainata dalle grandi imprese di consulenza che hanno fatto registrare uno sviluppo maggiore seppur in un periodo di lenta crescita.

Figura 36-Tasso di crescita dell'occupazione della Consulenza aziendale e confronto con il tasso di crescita dell'occupazione complessivaoo

Figura 37-Confronto tra tasso di occupazione della Consulenza aziendale e tasso di crescita complessivo (anno base 2012)pp

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Figura 38-Grafico confronto occupazione-PILqq

Se si analizza invece il pricing medio italiano, ovvero le tariffe che le società di consulenza fissano per la realizzazione di un progetto o commessa, che si presenta nettamente inferiore rispetto a quello europeo, è possibile notare che questo è calato in media dello 0,9% rispetto all’anno precedente. Il mercato della consulenza, soprattutto se si parla di tariffe, è molto in concorrenza, infatti, le grandi aziende cercano di aggiudicarsi un progetto, una commessa, cercando di far leva sul prezzo. Dunque soprattutto negli anni 2014-2015 si è assistito ad un calo delle tariffe del pricing, che vede però una lieve ripresa per quanto riguarda le aziende micro della consulenza (+1,5%).

Se invece si guarda al fatturato medio per tipologia di dipendenti, professional o staff, questo è cresciuto per i primi di circa +0,14% rispetto al 2016 raggiungendo un valore di circa 115 mila euro/anno. Questo aumento è soprattutto visibile nelle micro imprese dove si registra un aumento di +2,6% mentre è in calo nelle grandi dove vi è un -0,3%. È comunque evidente che nonostante questi trend di crescita altalenanti, il fatturato medio della classe professional è decisamente più elevato rispetto a quello dello staff.

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La chargeability, ovvero il numero di giorni lavorati all’anno in progetti retribuiti dal cliente, è un altro fattore da tenere in considerazione per analizzare ulteriormente il settore e dunque il divario tra le figure professionali presenti. Infatti, è subito evidente come questo tasso sia cresciuto per i professional di circa +1,3% rispetto al 2016, registrando dunque un valore di circa 146 giorni/anno, ma questo trend non risulta omogeneo, soprattutto in Italia, nelle varie classi dimensionali. Mentre per le grandi e micro imprese, la chargeability cresce rispettivamente del 2,3% e 1,2%, per le medie e piccole imprese è in calo. Ciò è dovuto al fatto che le grandi imprese, ottengono un maggior carico di lavoro perché riescono ad accaparrarsi molte commesse, per cui la saturazione dei dipendenti professional cresce.

Figura 39-Produttività, pricing e chargeability per la Consulenza aziendale 2017rr

Figura 40-Fatturato Professional 2017 (migliaia di euro)ss

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Figura 41--Pricing Medio 2017 (euro)tt

Figura 42-Charheability 2017 (in giorni)uu

Figura 43-Variazione percentuale prezzo/giornata professional per dimensione impresevv

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Figura 44-Andamento prezzo/giornata professional per dimensione delle imprese (prezzo medio in euro)ww

Il mercato della consulenza aziendale ha dunque subito una profonda trasformazione, ha registrato infatti un punto di minino nel 2010, per poi rimanere pressoché piatto e costante durante gli anni 2011-2013, per poi registrare una crescita a partire dal 2014 e continuare a consolidarla nel 2015 (+2,8% di fatturato rispetto al 2008), 2016(+8%), 2017(+7,8%) e anche 2018(+8,3%). Il settore ha dunque subito dei cambiamenti non solo nella struttura ma anche rispetto alle sue dinamiche interne.

L’aumento di fatturato 2010-2017, circa in totale +35,7%, è stato registrato in un periodo in cui sia pricing e chargeability hanno subito un calo, di circa rispettivamente -6,6% e -1,3%.

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Questa crescita è stata però dovuta all’aumento dell’occupazione che ha subito una forte crescita (+31,6%), senza comportare un aumento di produttività. Ovviamente sono state le imprese di grandi dimensioni a trainare questo trend grazie ad un aumento di produttività dei professional di circa il +12% (effetto mix).

Figura 45-Effetto occupazione, chargeability e prezzi sulla variazione del fatturato 2010-2017xx

Il 2014 è stato dunque un anno di forte crescita all’interno del mercato che ha comportato delle grandi trasformazioni che hanno riguardato soprattutto le grandi aziende di consulenza, piuttosto che quelle micro, che ancora oggi cercano di sopravvivere nel mercato affrontando una politica di pricing molto aggressiva.

Dal 2010 in poi le grandi aziende sono cresciute, seppur con un processo altalenante e non uniforme, in generale queste società hanno aumentato il loro personale (+79,7% ad un tasso medio annuo del 8,7%) e hanno visto anche un aumento anche della chargeability (+2,7% con

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un tasso medio annuo di 0,4%), dimostrando così una buona reazione nei confronti della crisi che ha colpito l’intero mercato. Anche i dati del 2018 sembrano indicare la prosecuzione di questo trend di crescita.

Figura 46-Dati riassuntivi grandi società di consulenzayy

Le piccole società di consulenza hanno anche loro superato un lungo periodo di crisi, un po' in ritardo e in maniera più moderata rispetto alle grandi aziende.

Nonostante però queste abbiano registrato un aumento degli occupati professional (+8,1% ad un tasso medio annuo di 1,1%), hanno subito un deciso calo di fatturato (-5,5% ad un tasso medio annuo di -0,8%) con una chargeability che è rimasta sostanzialmente stabile (+1,6% ad un tasso medio annuo di 0,2%).

Questa profonda differenza tra classi dimensionali all’interno del settore, soprattutto nel modo in cui queste hanno affrontato e sono uscite dalla crisi, è una prova di come il settore sia cambiato radicalmente. Si tratta di un settore molto variegato e dinamico, per cui nonostante i trend generali, ogni società ha delle caratteristiche a sé stanti, come ad esempio l’area di specializzazione o la tipologia di clienti, anche all’interno della stessa classe dimensionale, che possono dunque portare ad una differente reazione e comportamento all’interno del mercato stesso.

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