• Non ci sono risultati.

La congettura di Bressan

Possiamo riscrivere la Definizione 3.1.4 per il mixing nel seguente modo:

Definizione 2.3.1. Sia K = R2/Z2 = T2. Fissiamo delle coordinate x =

(x1, x2) ∈ [0, 1[×[0, 1[ su K e consideriamo il seguente insieme

A = {(x1, x2) : 0 ≤ x2 ≤ 1/2} ⊂ K.

Sia b : [0, 1] × K → R2 un campo di velocità dipendente dal tempo. Denotiamo

come al solito con X(t, x) il flusso associato a b e con Φ : K → K il valore

del flusso al tempo t = 1. Assumiamo che il flusso sia quasi incomprimibile,

cioè che per qualche k0 > 0 abbiamo

k0|Ω| ≤ |X(t, Ω)| ≤ 1

k0|Ω| (2.20)

per ogni Ω ⊂ K ed ogni t ∈ [0, 1]. Per un fissato 0 < k < 1/2 diciamo che Φ

mescola l’insieme A fino alla scala  se per ogni palla B(x) si ha

Azione del flusso X sull’insieme A.

Allora è data la seguente congettura (vedi [4]).

Congettura 2.3.1 (Congettura di Bressan). Sotto le ipotesi precedenti esiste

una costante C dipendente solo da k e k0 tale che, se Φ mescola l’insieme A

fino alla scala , allora

Z 1

0

Z

K

|∇b| dx dt ≥ C| log | per ogni 0 <  < 1/4.

Utilizzando i risultati fin qui esposti è possibile dimostrare il seguente teorema.

Teorema 2.3.1. Sia p > 1. Sotto le precedenti ipotesi esiste una costante C

, allora

Z 1

0

||∇b||Lp(K)dt ≥ C| log | per ogni 0 <  < 1/4.

Dimostrazione. Poniamo M = ||∇b||L1([0,1];Lp(K)) e A0 = K \ A. Ricordando

la (2.19), e notando che il flusso è limitato, poiché siamo nel toro, per ogni costante η > 0 possiamo trovare un insieme B, con |B| ≤ η, tale che

Lip(Φ−1|K\B) ≤ exp

CM

η



.

Poiché Φ, mescola l’insieme A fino alla scala , per ogni x ∈ A abbiamo

|B(Φ(x)) ∩ Φ(A0)| ≥ k|B(Φ(x))|. (2.21)

Definiamo

˜

A = {x ∈ A : B(Φ(x)) ∩ [Φ(A0) \ B] = ∅}.

Da questa definizione e dalla 2.21 abbiamo che per ogni x ∈ ˜A

|B(Φ(x)) ∩ B| ≥ k|B(Φ(x))|. (2.22)

Dalla (2.22) e dal teorema di ricoprimento di Besicovitch (Teorema 1.1.4) deducaimo che per una costante assoluta c, abbiamo

|Φ( ˜A)| ≤ c k|B| ≤

k .

Dalla condizione (2.20) deduciamo

| ˜A| ≤ kk0.

Quindi, sempre per la condizione (2.20)

|Φ−1(B)| ≤ |B|

k0 ≤

η k0,

possiamo scegliere η > 0, dipendente solo da k e k0, in modo che

| ˜A| + |Φ−1(B)| ≤ 1 6.

Ciò implica l’esistenza di un punto ¯x ∈ A \ [ ˜A ∪ Φ−1(B)] con dist(¯x, A0) ≥ 1/6.

Sia ¯y = Φ(¯x). Poiché ¯x /∈ ˜A, possiamo trovare un punto ¯z ∈ By)∩[Φ(A0)\B].

Chiaramente abbiamo |¯y − ¯z| ≤  e (poiché Φ−1(z) ∈ A0) abbiamo anche

x − Φ−1(¯z)| ≥ 1/6.

Poiché ¯y, ¯z /∈ B, possiamo applicare la (2.19) 1 6 ≤ Lip(Φ −1| K\B) ≤  exp(CM/η). Quindi M = ||∇b||L1([0,1];Lp(K)) ≥ 1 ηlog 1 6  .

Perciò possiamo trovare un 0 > 0 tale che

M ≥ 1

2η| log | per ogni 0 <  < 0.

Abbiamo così mostrato la tesi per 0 <  < 1/4. Infatti, supponiamo che la tesi sia falsa. Allora possiamo trovare una successione {bh} di campi di

vettori ed una successione {h} con 0 < h < 1/4 in modo che

||∇bh||L1([0,1];Lp(K))

1

h| log h| ≤

1

A meno di estrarre una sottosuccessione possiamo supporre che h → ¯

e che Φh → Φ fortemente in L1(K). Per questo applichiamo il risultato di

compattezza ottenuto nel capitolo 2, notando che la (2.20) dà un controllo uniforme sulle costanti di compressibilità dei flussi e che non è necessaria nessun’altra assunzione sul comportamento dei campi poiché siamo sul toro. Ora notiamo che la proprietà di mixing è stabile rispetto alla convergen- za forte: ciò significa che Φ mescola fino alla scala ¯ ≤ 1/4. Ma poiché

||∇b||L1([0,1];Lp(K)) → 0, deduciamo che Φ è nient’altro che una traslazione su

K, quindi non è possibile mescolare l’insieme A fino ad una scala più piccola

Capitolo 3

Costruzione di esempi che

realizzano il mixing

3.1

Definizioni introduttive

In questo capitolo lavoreremo nel caso bidimensionale. Tuttavia, tutte le definizioni ed i risultati possono essere estesi al caso di spazi di più alta dimensione. Considereremo l’intero piano R2 ed il toro due-dimensionale

T2 := R2/Z2. La trasformata di Fourier di una distribuzione temperata

f ∈ S0(R2) è denotata con ˆf . Data una distribuzione f ∈ D0

(T2), per k ∈ Z2,

denotiamo con ˆf (k) il suo k-esimo coefficiente di Fourier.

Introduciamo gli spazi di Sobolev omogenei, cruciali per la definizione di mixing.

una distribuzione f ∈ D0(T2) sul toro appartiene allo spazio ˙Hs(T2) se ||f ||2H˙s(T2) = X k∈Z2 |k|2s| ˆf (k)|2 < ∞. Se f ∈ S0(R2), f ∈ ˙Hs(R2) se ˆf ∈ L1loc(R2) e se ||f ||2 ˙ Hs(R2) = Z R2 |ξ|2s| ˆf (ξ)|2dξ < ∞.

Definizione 3.1.2 (Spazi di Sobolev omogenei ˙Ws,p). Diciamo che una

distribuzione f ∈ D0(T2) sul toro appartiene allo spazio ˙Ws,p(T2) se

X

k∈Z2

|k|s| ˆf (k)|eikx ∈ Lp

(T2), (3.1)

ed indichiamo con ||f ||W˙s,p(T2) la norma Lp(T2) della funzione in (3.1). Se

f ∈ S0(R2), f ∈ ˙Ws,p(R2) se ˆf ∈ L1

loc(R2) e se

F−1(|ξ|sf (ξ)) ∈ Lˆ p(R2), (3.2)

ed indichiamo con ||f ||W˙s,p(R2) la norma Lp(R2) della funzione in (3.2).

La condizione che ˆf ∈ L1loc(R2) garantisce che questa quantità sia una norma.

Proprietà 3.1.1. Dato λ > 0, poniamo

fλ(x) = f

x

λ



.

Se f è definita sul toro, e se 1/λ è un intero, allora la funzione fλ è ben

definita sul toro e si ha

||fλ||W˙s,p(T2)= λ

−s||f || ˙

Se f è definita sul piano, allora la funzione flambda è ben definita per ogni λ > 0 e si ha ||fλ||W˙s,p(R2) = λ 2 p−s||f || ˙ Ws,p(R2). (3.4)

A questo punto possiamo definire il concetto di mixing, sia dal punto di vista funzionale che geometrico.

Definizione 3.1.3 (Scala di mixing funzionale (si veda [8])). La scala di

mixing funzionale per la soluzione della (2.1) è ||µt||H˙−1(T2).

La scelta dell’esponente −1 è conveniente da un punto di vista fisico in quanto la norma in ˙H−1 scala come una lunghezza.

Definizione 3.1.4 (Scala di mixing geometrica (si veda [4])). Dato 0 < k < 1,

la scala di mixing geometrica per la soluzione della (2.1) è il minimo (t) fra

tutti gli  > 0 tale che per ogni x ∈ T2 si ha

1 ||µt||∞ − Z B(x) µt(y) dy ≤ k.

Questa definizione richiede che la media della soluzione µt su ogni palla

di raggio (t) sia essenzialmente zero.

Le due definizioni appena esposte per non essendo equivalenti sono strettamente correlate (vedi [10] o [1]).

3.2

Un primo esempio

In questo capitolo costruiremo un esempio di mixing ottimale di una soluzione per la (2.1) sotto l’azione di un flusso incomprimibile, in particolare analizze-

remo i tassi di decadimento nel tempo sotto un mixing di tipo self-similar, cioè assumiamo che la soluzione subisca un’evoluzione costruita partendo da un passo base e successivamente, ad ogni successivo intervallo temporale, viene riscalata in porzioni dello spazio sempre più piccole.

L’equazione (2.1) preserva tutte le norme Lp della soluzione. Tuttavia è

possibile per la soluzione µt della (2.1) convergere a 0 debolmente. Infatti,

l’annullarsi della norma di Sobolev omogenea negativa ˙H−1 di µtè equivalente

alla convergenza di µt a 0 debolmente in L2 (vedi [9]).

Diremo che un flusso mixa in modo ottimale se raggiunge il più grande tasso di decadimento nel tempo per la norma ˙H−1 di µt.

Consideriamo l’equazione (2.1). Come campo di vettori scegliamo

b(t, x1, x2) =            (12, 0) se [2x2] è disapri, (0, 0) se [2x2] è pari, t ∈ [0, 1], mentre per n ≥ 1, b(t, x1, x2) =            (0, 1 2n, ) per [2 n+1x 1] disapri, (0, 0) per [2n+1x 1] pari, t ∈]2n − 1, 2n], b(t, x1, x2) =            (2n+11 , 0) per [ 1 2 + 2 nx 2] pari, (0, 0) per [1 2 + 2 nx 2] disapri, t ∈ [2n, 2n + 1],

3.3

Secondo esempio

Ora esponiamo un secondo esempio di mixing presentato in [1]. Sia s ≥ 0, e 1 ≤ p ≤ ∞, assuiamo:

Assunzione 3.3.1 (Passo base). Esiste un campo di velocità b0 e una (non

identicamente nulla) soluzione µ0 di (2.2) entrambi definiti per 0 ≤ t ≤ 1 e

x ∈ T2, tali che:

• b0 è limitato uniformemente nel tempo in Ws,p(T2) ed è a divergenza

nulla;

• µ0 è limitata ed ha media zero;

• esiste λ, una costante positiva, con 1/λ un intero più grande o uguale

di 2, tale che µ0(1, x) = µ0  0,x λ  .

Introduciamo, ora, una definizione che tornerà utile nel seguito.

Definizione 3.3.1. • Dato λ > 0, con 1/λ intero, denotiamo con Tλ il

in T2 della forma

{(x, y) ∈ T2 : kλ < x < (k + 1)λ e hλ < y < (h + 1)λ},

per k, h = 0, . . . , 1/λ − 1.

• Denotando con Q il quadrato aperto unitario (−1/2, 1/2)2

⊂ R2 il

tassellamento Tλ di Q è definito analogamente. Dato ogni quadrato

Q ∈ Tλn, denotiamo con rQ il suo centro, in maniera tale da avere

Q = λnQ + rQ.

Costruzione 3.3.1. Fissiamo un parametro positivo τ (da determinare in

seguito). Per ogni intero n = 1, 2, . . . e per ogni t ∈ [0, τn] poniamo

bn(t, x) = λn τnb0  t τn, x λn  , µn(t, x) = µ0  t τn, x λn  .

Osserviamo che µn è una soluzione della (2.1) corrispondente al campo di

velocità bn. Inoltre, grazie al terzo punto dell’assunzione

µn(τn, x) = µn+1(0, x). (3.5) Poniamo b(t, x) = bn(t − Tn, x), µ(t, x) = µn(t − Tn, x) per Tn ≤ t < Tn+1, e n = 1, 2, . . . , dove Tn= n−1 X i=0 τi, per n = 1, 2, . . . , ∞.

Osserviamo che b e µ sono definiti per 0 ≤ t < T. Usando la (3.3) possiamo

calcolare ||bn(t, ·)||W˙s,p(T2) = λ1−s τ n ||b0(t/τn, ·)||W˙s,p(T2)

Se poniamo τ = λ1−s, la formula precedente ci dice che b è limitato in ˙Ws,p(T2)

uniformemente nel tempo. Inoltre,

||µn(t, ·)||H˙−1(T2) = λn||µ0(t/τn, ·)||H˙−1(T2)≤ M λn,

dove

M = sup

0≤t≤1

||µ0(t, ·)||H˙−1(T2).

Questo può essere scritto come

||µ(t, ·)||H˙−1(T2)≤ M λn, per Tn ≤ t < Tn+1. (3.6)

Ora possiamo considerare tre differenti scenari:

1. s < 1, allora τ = λ1−s < 1. In questo caso T

∞ è finito e

||µ(t, ·)||H˙−1(T2) → 0,

per t → T∞. Cioè abbiamo mixing perfetto in tempo finito;

2. s = 1, allora τ = 1. In questo caso T= ∞ e Tn = n, di conseguenza

la disuguaglianza t < Tn+1 nella (3.6) diventa t − 1 < n. Quindi la

stima nella (3.6) da il seguente decadimento esponenziale per la scala di mixing funzionale:

||µ(t, ·)||H˙−1(T2) ≤ M λt−1;

3. s > 1, allora τ > 1. In questo caso, T∞= ∞ e

Tn=

τn− 1

τ − 1 =

λ(1−s)n− 1

In questo caso la stima nella (3.6) da il seguente decadimento polino- miale: ||µ(t, ·)||H˙−1(T2) ≤ M [1 + t(λ1−s− 1)]− 1 s−1 λ ' C(M, λ, s)t − 1 s−1.

Pertanto sotto l’Assunzione 3.3.1 vale

Teorema 3.3.1. Dato s ≥ 0 e 1 ≤ p ≤ ∞, esiste un campo di velocità b a

divergenza nulla ed una soluzione debole µ della (2.1), tali che b è limitato in

˙

Ws,p(T2) uniformemente nel tempo, e la scala di mixing funzionale per µ ha

il seguente comportamento dipe)ndente da s:

1. s < 1: mixing perfetto in tempo finito;

2. s = 1: decadimento esponenziale;

3. s > 1: decadimento polinomiale.

Infatti, tutte le norme omogenee negative di Sobolev ||µ(t)||H˙−r (con r > 0)

avrebbero lo stesso comportamento, con la sola differenza nella costante per il decadimento esponenziale e l’esponente per il decadimento polinomiale, che dipende da r.

Il seguente lemma prove che anche la scala di mixing geometrico (t) ha lo stesso comportamento della scala di mixing funzionale.

Lemma 3.3.1. Sia µ una funzione limitata tale che

Z

per ogni quadrato Q ∈ Tλn. Allora la scala di mixing geometrico di µ è minore

o uguale di

4√2λn

k . (3.8)

Dimostrazione. Fissiamo B(x) una palla arbitraria. Usando la (3.7) possiamo

stimare 1 ||µ||∞ Z B(x) µ dy ≤ 1 ||µ||∞ X Q∈Tλn Q∩∂B(x)6= ≤ 1 ||µ||∞ Z B+2λn(x)\BB−2λn |µ| dy ≤ π[( +2λn)2− ( −2λn)2] = 4√2πλn. Quindi 1 ||µ||∞ Z B(x) µ dy ≤ 4 √ 2λn  ,

e la quantità a destra della disuguaglianza è minore o uguale di k per ogni  maggiore o uguale della quantità in (3.8).

Osservazione 3.3.1. Sotto l’Assunzione 3.3.1, la costruzione descritta prece-

dentemente assicura la regolarità di tipo Sobolev del campo di velocità rispetto

alla variabile spaziale, uniformemente nel tempo. Non è provata una regolarità

rispetto alla variabile temporale.

Infatti, nell’esempio presentato, il campo di velocità è liscio a tratti rispetto

ad entrambe le variabili spaziale e temporale. Se il campo di velocità è liscio

rispetto al tempo su due intervalli temporali contigui, e se è possibile estenderlo

bordo dei due intervalli può essere eliminata. È sufficiente sostituire in ogni

intervallo b e µ con

˜

b(t, x) = η0(t)b(η(t), x), µ(t, x) = µ(η(t), x),˜

dove η è una funzione liscia, crescente, suriettiva in ogni intervallo e costante

in ogni intorno (sinistro o destro) di ogni punto finale dell’intervallo. È

immediato che ˜µ risolve la (2.1) con il campo di velocità ˜b, che ˜b è liscio

sull’unione delle chiusure di due intervalli temporali, e che il valore della

soluzione negli estremi di entrambi gli intervalli non cambia.

Ora mostreremo che dato un insieme regolare E nel piano che evolve in maniera Cnel tempo, possiamo costruire un campo di velocità b liscio, a divergenza nulla, tale che la funzione carattaristica di E risolve la(2.1) associata a µ. Con questo risultato sarà possibile costruire un esempio di mixing perfetto.

Prima di ciò dimostriamo il seguente Lemma

Lemma 3.3.2. Sia Γ il supporto di una curva e v una funzione su Γ, entrambe

di classe Ck con k ≥ 2. Dato un numero positivo ¯r ed un sotto arco compatto

G di Γ, contente il supporto di v, assumiamo che

Z

Γ

v dσ = 0. (3.9)

Allora esiste un campo di velocità b a divergenza nulla su R2 di classe Ck−2,

la cui componente normale su Γ, cioè b · η, si comporta come v, ed ha supporto

Dimostrazione. Consideriamo il caso in cui il dominio della curva sia R. Il

caso in cui sia T1 è simile. È sufficiente, per dimostrare il Lemma, trovare un

potenziale φ : R2 → R di classe Ck−1 e tale che abbia il supporto contenuto

in B(G, ¯r) e che

∂tφ = v su Γ, (3.10)

dove τ è il vettore tangente a Γ. Dopodiché si conclude ponendo b = −∇φ.

Sia γ : R → R2 una curva con sostegno Γ. Per costruire φ scegliamo

• un punto x0 = γ(s0) ∈ Γ e, se G è un sotto arco proprio di Γ, richiediamo

inoltre che x0 non appartenga a G;

• una funzione liscia g : R → R con supporto contenuto in [−1/2, 1/2] tale che g(0) = 1;

• un numero 0 < r < ¯r più piccolo del raggio tubolare di Γ.

Ora consideriamo il diffeomorfismo Ψ : R × (−r, r) → B(Γ, r) definito nella (1.7), e per ogni x = Ψ(s, y) ∈ B(Γ, r), poniamo

φ(x) = φ(Ψ(s, y)) := g(y/r)

Z s

s0

v(γ(s0))| ˙γ(s0)| ds0. (3.11)

Se x appartiene a Γ allora x = γ(s) = Ψ(s, 0), e di conseguenza φ(x) è l’integrale di v lungo il sotto arco (orientato) di Γ da x0 a x. Perciò la

restrizione di φ a Γ è una primitiva di v, e di conseguenza soddisfa la (3.10). Ora la (3.11) ci dice che se φ ◦ Ψ è una funzione di classe Ck su R × (−r, r)

con supporto contenuto in R × [−r/2, r/2], e poiché Ψ è un diffeomorfismo di classe Ck−1 e mappa R × [−r/2, r/2] nella chiusura di B(Γ, r/2), deduciamo

che φ è una funzione di classe Ck−1 su B(Γ, r) con supporto contenuto nella

chiusura di B(Γ, r/2). Completiamo la costruzione estendo φ a 0 nel resto di R2.

Ora ci resta da controllare che il supporto di φ sia contenuto in B(Γ, ¯r).

quando G = Γ, ciò segue dal fatto che il supporto di φ è contenuto nella chiusura di B(Γ, r/2)), che è contenuto in B(Γ, ¯r). Quando G = γ([s1, s2]) è

un sotto arco proprio di Γ, abbiamo che

• v(γ(s)) = 0 per s /∈ [s1, s2] per assunzione;

• s0 ∈ [s/ 1, s2] per la scelta di x0;

• la condizione (3.9) può anche essere scritta come

Z s2

s1

v(γ(s0))| ˙γ(s0)| ds0 = 0.

Mettendo insieme tutto ciò e ricordando la scelta di g, si vede facilmente che

φ(Ψ(s, y)) = 0 quando s /∈ [s1, s2] o y /∈ [−r/2, r/2],

e che

supp(φ) ⊂ Ψ([s1, s2] × [−r/2, r/2]) ⊂ B(G, ¯r).

Questo Lemma ci permette di dimostrare immediatamente il seguente risultato

Proposizione 3.3.1. Sia λ : I → (0, +∞) una funzione, sia ¯Γ un sostegno

di una curva, entrambi di classe Ck con k ≥ 2. Sia ¯r un numero positivo e ¯G

un sotto arco compatto di ¯Γ contenente il supporto della funzione ¯v definita

nella (1.12). Assumiamo inoltre che

Z

¯ Γ

¯

v dσ = 0. (3.12)

Allora sono verificate le seguenti affermazioni:

(i) esiste un campo di velocità ¯b su R2 di classe Ck−2 che soddisfa la (1.14),

a divergenza nulla, e con il supporto contenuto in B( ¯G, ¯r);

(ii) se Γ è dipendente dal tempo e se b è un campo di velocità dipendente

dal tempo, allora b è di classe Ck−2, ha divergenza nulla, è compatibile

con Γ, e il supporto di b(t, ·) è contenuto in B(λ(t) ¯G, λ(t)¯r) per ogni

t ∈ I.

Osservazione 3.3.2. (i) La precedente Proposizione non può essere appli-

cata alle curve chiuse, poiché la condizione (3.12) non sussiste quando ¯Γ

è chiusa. Infatti, si E un insieme aperto e limitato con bordo ¯Γ; allora

il teorema della divergenza ci dice che:

Z ¯ Γ ¯ v dσ = Z ∂E x · ¯η(x) dσ(x) = ± Z E div(x) dx = ±2|E| 6= 0,

dove il segno ± dipende dal verso del vettore normale ¯η.

(ii) Se ¯Γ coincide, fuori da qualche palla B = B(0, r), come due linee

spezzate L, L+ che partono dall’origine (), allora la funzione ¯v ha

Se, inoltre, ¯Γ è il bordo di un insieme aperto E, e se denotiamo con T

l’insieme aperto delimitato dalle linee L, L+ che coincide con E fuori

di B, allora abbiamo Z ¯ Γ ¯ v dσ = ±(|E ∩ B| − |T ∩ B|).

In particolare, la (3.12) è equivalente a dire che |E ∩ B| e |T ∩ B| hanno

la stessa area, cioè che (E \ T ) ∩ B e (T \ E) ∩ B hanno la stessa area

(vedi Figura 1).

Figura 1

Ora enunciamo il secondo risultato fondamentale per la nostra costruzione.

Proposizione 3.3.2. Sia ¯r : I → (0, +∞) una funzione continua, con I

intervallo di tempo. Sia Γ un sostegno di una curva dipendente dal tempo in

R2 con intervallo di tempo I, di classe Ck con k ≥ 2. Assumiamo che per

ogni t ∈ I la velocità normale vn(t, ·) abbia supporto compatto, e sia tale che

Z

Γ(t)

Allora esiste un campo di velocità b da I ×R2 in R2, di classe Ck−2, compatibile con Γ, e tale che il supporto di b(t, ·) sia contenuto in B(Γ(t), ¯r(t)) per ogni

t ∈ I.

Inoltre, se per ogni t ∈ I il supporto di vn(t, ·) è contenuto in un sotto

arco G(t) di Γ(t) proprio e compatto, allora possiamo scegliere b in modo che

il supporto di b(t, ·) sia contenuto in B(G(t), ¯r(t)) per ogni t ∈ I.

Dimostrazione. Per ogni t ∈ I usiamo il Lemma 3.3.2 per costruire un campo

di velocità b(t, ·) di classe Ck−2che soddisfi la condizione di compatibilità (2.20)

al tempo t, e il cui supporto è contenuto in B(G(t), ¯r(t)).

Tuttavia, ciò ci dice solo che b è di classe Ck−2 nella variabile x. Per

mostrare che b è di classe Ck−2 in entrambe le variabili, dobbiamo ripercor-

rere alcuni passaggi della dimostrazione del Lemma 3.3.2. Il fatto cruciale è la regolarità di classe Ck−1 nelle variabili t, s, y della parte destra della

formula (3.11), che nel nostro caso, è

g(y/r(t))

Z s

s0(t)

vn(t, γ(t, s0))| ˙γ(t, s0)| ds0.

È chiaro che questa quantità ha la regolarità richiesta perché possiamo scegliere

r(t) e s0(t) almeno di classe Ck−1 in t.

Poiché sia ¯r(t) che il raggio tubolare di Γ(t) sono continui e strettamente

positivi in t, ed è sempre possibile scegliere r(t) più piccolo di entrambi, strettamente positivo, e liscio in t.

Se richiediamo colo che il supporto di b sia contenuto in B(Γ(t), ¯r(t)),

contenuto in B(G(t), ¯r(t)), allora possiamo di nuovo possiamo scegliere s0(t)

liscia in t, ma questa scelta è più delicata, e si basa sul fatto che G(t) è un sotto arco proprio per ogni t ∈ I.

Ora abbiamo tutti gli strumenti per costruire un campo di velocità ed una soluzione su R2 per la (2.1), entrambi con supporto compatto in un quadrato

Q, per ogni s e p tali che p sia strettamente minore dell’esponente critico per l’embedding di Ws,p nelle funzioni Lipschitziane, cioé:

s < 1 e p ≤ ∞, oppure s ≥ 1 e p < 2

s − 1. (3.14)

Precisamente costruiremo un esempio di un campo di velocità b0 ed una

soluzione µ0 per la (2.1), entrambi definiti per 0 ≤ t ≤ 1, e tali che

(a) b0 è un campo di velocità dipendente dal tempo su R2, con supporto

compatto nel quadrato unitario aperto Q, liscio in entrambe le variabili per t 6= k/8 con k = 1, . . . , 7, limitato, a divergenza nulla, e limitato in

˙

Ws,p(R2) uniformemente in t per ogni s, p come prima;

(b) µ0è della forma µ0(t, ·) = 1E(t)−π/16 dove E(t) è un dominio dipendente

dal tempo in R2 definito per 0 ≤ t ≤ 1, continuo per ogni t, liscio per

t 6= k/8 con k = 1, . . . , 7 con chiusura contenuta in Q, ed area uguale a

π/16 (quindi µ0(t, ·) ha media nulla).

(c) E(0) è il disco con centro 0 e raggio 1/4, mentre E(1) è l’unione di quattro dischi con centri in (±1/4, ±1/4) e raggio 1/8.

Poiché sia µ0 che b0 hanno supporto compatto contenuto in nel quadrato

aperto Q, possiamo vederli come un campo di velocità ed una soluzione in T2.

Per s = 1, la località delle derivate distribuzionali di ordine 1 assicura che u0

è limitato in ˙Ws,p(T2) per ogni 1 ≤ p < ∞. Di conseguenza l’Assunzione 3.3.1

è soddisfatta per s = 1 e per ogni 1 ≤ p < ∞.

Difatti la costruzione consiste in un dominio dipendente dal tempo E come sopra ed un campo di velocità b0 definito per t 6= k/8 con k = 1, . . . , 7

che è liscio e compatibile con E. Questo assicura che la funzione caratteristica 1E(t) sia una soluzione distribuzionale per la (2.1) nell’intervallo di tempo

aperto ((k − 1)/8, k/8) con k = 1, . . . , 8; il fatto che sia anche una soluzione nell’intervallo di tempo [0, 1] è assicurato dalla continuità in t. L’insieme E(t) per t = k/8 con k = 0, . . . , 4 e t = 1 è descritto nella Figura 2.

Figura 2.

Più precisamente denotiamo con B il disco aperto con centro in 0 e raggio 1/4, e con T il cono di tutte le x ∈ R2 tali che |x

2| < |x1|, e per ogni t = 1/8,

t = 1/4, e t = 3/8 richiediamo che

(d) E(t) è simmetrico rispetto ad entrambi gli assi;

(f) l’insieme E(t) \ B è lo stesso, cioè è invariante a sinistra per il flusso;

(g) Gli insiemi (E(1/8) \ T ) ∩ B e (T \ E(1/8)) ∩ B hanno la stessa area.

Ora procediamo con la descrizione della costruzione di E(t) e di b0(t, ·)

per t ∈ [0, 1/8] e t ∈ (1/8, 1/4). La costruzione nei restanti intervalli di tempo è analoga.

Passso 1: costruzione di E(t) e b0(t, ·) per t ∈ [0, 1/8]. Poiché E(0) ed

E(1/8) sono entrambi lisci ed hanno area π/16, possiamo trovare un E(t) per

0 < t < 1/8 con area π/16 tale che t 7→ E(t) sia liscia su [0, 1/8]. Allora, in virtù della Proposizione 3.3.2 possiamo trovare un campo di velocità liscio

b0 : [0, 1/8] × R2 → R2, a divergenza nulla e compatibile con E. Inoltre,

poiché ∂E(t) è contenuto in Q, possiamo assumere che il supporto di b0 sia

contenuto in Q per ogni t. In particolare, tutte le norme positive di Sobolev di b0(t, ·) sono uniformemente limitate in t.

Passso 2: costruzione di E(t) e b0(t, ·) per t ∈ (1/8, 1/4). Sia ¯Γ (il

sostegno) la curva propria definita fuori da B dall’equazione |x2| = x1, e in

B coincidente con la componente connessa superiore di ∂E(1/8) ∩ B (vedi

Figura 3.

Consideriamo una funzione liscia decrescente λ su [1/8, 1/4) e tale che

λ(1/8) = 1 e λ(t) tende a 0 per t tendente a 1/4; la funzione λ sarà esplicita-

mente determinata in seguito. Allora prendiamo E(t) per ogni 1/8 < t < 1/4 tale che

(h) E(t) coincide con E(1/8) fuori di B;

(i) ∂E ∩ B ha due componenti connesse simmetriche rispetto all’asse x1, e

la componente superiore coincide con λ(t)¯Γ in B.

Per l’Osservazione 3.3.2(ii), l’ipotesi (g) implica che la curva ¯Γ soddisfa la condizione (3.12) e di conseguenza possiamo usare la Proposizione 3.3.1

ottenendo così un campo di velocità b : [1/8, 1/4) × R2 → R2 liscio, a

divergenza nulla, compatibile con la curva omotetica λ(t)¯Γ. Inoltre b(t, ·) ha supporto compatto contenuto nel semipiano R × (0, +∞) per ogni t.

Infine prendiamo b0 : [1/8, 1/4) × R2 → R2 uguale a b nel semipiano

superiore, ed esteso al semipiano inferiore per riflessione. Quindi b0 è ancora

liscio e a supporto compatto, e per l’assunzione (i) è compatibile con il dominio dipendente dal tempo E in B. D’altro lato, b0 si annulla fuori di B e di

conseguenza è compatibile con l’insieme E \ B, che è costante nel tempo (assunzione (g)). In conclusione, b0 è compatibile con E.

Resta, ora, da scegliere λ affinché b0sia limitato in ˙Ws,p(R2) uniformemente

in t ∈ [1/8, 1/4) per ogni s, p come in (3.14). Per far ciò ricordiamo che per la Proposizione 3.3.1 b0 può essere scritto come

b0(t, x) = λb(x/λ(t))

dove ¯b : R2 → R2 è liscio e a supporto compatto. Quindi, usando la (3.3), per

ogni t otteniamo

||b0(t, ·)||W˙s,p(R2) = |λ

0

(t)||λ(t)|p−s2 ||¯b|| ˙

Ws,p(R2).

Ora, un semplice calcolo mostra che b0(t, ·) è uniformemente limitata in

˙ Ws,p(R2) se poniamo λ(t) = exp  2 − 1 1 − 4t  .

Bibliografia

[1] G. Alberti, G. Crippa, and A. L. Mazzucato. Exponential self-similar mixing and loss of regularity for continuity equations. C. R. Acad. Sci.

Paris, 352, Ser. I(11):901–906, 2014.

[2] L. Ambrosio and G. Crippa. Continuity equations and ode flows with non-smooth velocity. Proceedings of the Royal Society of Edinburgh, 144 (6):1191–1244, 2014.

[3] L. Ambrosio, N. Fusco, and D. Pallara. Functions of bounded variation

and free discontinuity problems. Oxford Mathematical Monographs, 2000.

[4] A. Bressan. A lemma and a conjecture on the cost of rearrangements.

Rend. Sem. Mat. Univ. Padova, 110:103–117, 2003.

[5] G. Crippa and C. De Lellis. Estimates and regularity results for the diperna-lions flow. J. Reine Angew. Math., 616:15–46, 2008.

[6] L. C. Evans. Partial differential equations. Graduate studies in

[7] H. Federer. Geometric measure theory. Springer, 1969.

[8] G.Mathew, I. Mezic, and L. Petzold. A multiscale measure for mixing.

Phys., D, 211(1-2):23–46, 2005.

[9] Z. Lin, J. L. Thiffeault, and C. R. Doering. Optimal stirring strategies for passive scalar mixing. J. Fluid Mech., 675:465–476, 2011.

[10] E. Lunasin, Z. Lin, A. Novikov, A. Mazzucato, and C. R. Doering. Optimal mixing and optimal stirring for fixed energy, fixed power, or fixed palenstropy flows. J. Math. Phys., 53(11):23–46, 2012.

[11] W. Rudin. Real and complex analysis. McGraw-Hill, 1987.

Documenti correlati