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Capitolo 4 Risultati e considerazioni

4.2. Gli errori classificati

4.2.6. Nominalizzazione

4.2.9.3. Congiunzione di frasi condizionale

La congiunzione condizionale è una categoria discussa già da molto tempo, prevalentemente circa la distinzione d’uso tra le forme –to, –ba, –tara e –nara. In questa ricerca, gli errori rilevati nelle forme condizionali sono stati 60, di cui 47 (78% ca.) sono stati quelli di scelta errata. Tra questi errori, i casi di –tara utilizzato erroneamente sono stati 21, quelli di –to sono stati 15, quelli di –ba sono stati 8, infine quelli di –nara sono stati 3. Il risultato conferma l’uso frequente di –tara riportato in altre ricerche precedenti. Vediamo alcuni esempi di questi errori di scambio:

(196) JaItIT052_13.pdf 窓の前の壁にドアがあってそれを通ったら僕のトイレに入ります。 ←通ると

Mado no mae no kabe ni doa ga atte sore o toottara boku no toire ni hairimasu. ← tooruto

“Sul muro davanti alla finestra c’è una porta, attraverso la quale si entra nel mio bagno.”

(197) JaItIT125_15.pdf 空港に着いたら、簡単な検査をする時、恋人はパスポートをなく してしまいました。←着いて

Kuukoo ni tsuitara, kantanna kensa o suru toki, koibito wa pasupooto o nakushite shimaimashita. ← tsuite

“Siamo arrivati all’aeroporto e quando siamo stati fermati per un controllo di routine il mio fidanzato ha perso il suo passaporto.”

(198) JaItIT109_16.pdf 私は日本人の客と英語で話すと、日本のことについていろいろ 習いました。←話して

Watashi wa nihonjin no kyaku to eego de hanasuto, nihon no koto ni tsuite iroiro naraimashita. ← hanashite

“Parlando con il cliente giapponese in inglese, ho imparato varie cose sul Giappone.”

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(199) JaItIT189_23.pdf その留学の印象、また感動について話すというと一般的にとても 良かったと私が思います。←と

Sono ryuugaku no inshoo, mata kandoo ni tsuite hanasu toiu to ippannteki ni totemo yokatta to watashi ga omoimasu. ← to

“Parlando delle impressioni ed emozioni che ho avuto dall’esperienza di studio in Giappone, le considero molto positive in generale.”

(200) JaItIT185_23.pdf この学校といえば、いろいろないいところがあります。←は Kono gakkoo to ieba, iroirona ii tokoro ga arimasu. ← wa

“Di questa scuola, ci sono diversi punti positivi.”

Secondo Dardano & Trifone (1995: p.462), la congiunzione condizionale più comune in italiano è “se” e si usano anche “qualora”, “purché”, “ove” e diverse locuzioni. La distinzione d’uso tra varie forme condizionali giapponesi effettivamente è un problema anche per i discenti di madrelingua italiana, perché naturalmente è difficile tradurre in italiano la differenza che c’è tra queste forme, e nella didattica della lingua giapponese queste condizionali sono tradotte quasi sempre con “se”, a meno che non abbiano una funzione temporale.

Gli esempi (196) e (197) sono due tipi di errore con –tara osservati frequentemente: nel primo –tara è scambiato per –to, nel secondo per la coordinazione con la forma in te. La forma –tara rappresenta un fatto che accade una sola volta, per cui nell’esempio (196) è inadatto –tara, e invece andrebbe usato –to, che implica un rapporto forte di causa ed effetto tra la protasi e l’apodosi (quando succede il fatto A della proposizione condizionale, succede sempre o subito anche il fatto B della principale). Nell’esempio (197), si può immaginare che l’autore abbia utilizzato –tara come congiunzione temporale. Sarebbe andata bene se non ci fosse stata un’altra proposizione temporale –toki che segue immediatamente. Qui servirebbe la congiunzione con la forma in te per coordinare due proposizioni temporali.

(198) e (199) sono esempi di errore con –to. Un terzo di questi errori è dovuto alla scelta scorretta della congiunzione condizionale –to al posto della coordinazione con la forma in te, come nell’esempio (198). In questo caso in cui il soggetto è lo stesso sia per la protasi che per l’apodosi, –to non ha più la funzione condizionale ma quella temporale, ed esprime un’azione che sussegue subito dopo l’altra. Dunque, non è adatto per il caso (198) in cui andrebbe usata

la forma in te della funzione modale. Nel caso (199), pare che l’autore abbia utilizzato –toiu to nel senso di “parlando di” o “a proposito di” dell’italiano. Anche nel caso (200), è utilizzato –toiu con il condizionale –ba, sempre come parte introduttiva dell’argomento.

Inaba (1991) esamina il grado di difficoltà nell’apprendimento delle quattro forme condizionali per discenti di madrelingua inglese. In conclusione sostiene che sia più difficile apprendere le forme –to e –ba (con verbi d’azione) dato che ci sono limitazioni delle espressioni di modalità da utilizzare nell’apodosi. Tanaka (2005) riporta che –tara è l’espressione condizionale prevalentemente usata da discenti e nella maggioranza dei casi usata anche in modo corretto mentre l’uso delle altre forme è scarso; in modo particolare l’uso di –to non è stato rilevato nei suoi dati esaminati. In base a questi risultati, sostiene che sia sufficiente insegnare –tara come congiunzione condizionale a livello elementare, in quanto le altre forme sono difficili da apprendere e di conseguenza non sono utilizzate. In questa ricerca comunque, gli errori con –tara e quelli con –to sono stati frequenti rispetto alle altre forme. A parte il discorso se insegnare o meno alcune forme condizionali, si proporrebbe di introdurle separatamente e sotto diverse categorie come segue, per semplificare sia l’insegnamento che l’apprendimento:

–tara come congiunzione temporale e condizionale –to come congiunzione temporale

–nara come congiunzione di tematizzazione –ba come congiunzione condizionale