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Conseguenze del sisma sulla produzione dell’industria elettronica cinese.

Come abbiamo avuto modo di osservare nei capitoli precedenti, il sisma del Tōhoku ha avuto un grosso impatto diretto nei confronti di un possibile passo avanti verso una ripresa della stagnante economia giapponese, con gravi danni per la produzione nazionale di prodotti elettronici. Com’è noto, il Giappone è uno dei primi produttori al mondo di questo genere di apparecchiature, pertanto, in un qualunque contesto, l’interruzione della produzione non può che generare ripercussioni su scala globale.

In questo capitolo analizzeremo nel dettaglio gli effetti del sisma del Tōhoku sugli interscambi commerciali fra Cina e Giappone nei settori fondamentali dell’industria elettronica. Questi due paesi hanno sviluppato un elevato rapporto di complementarietà per quanto riguarda la produzione di questi apparecchi. Una funzionalità reciproca di notevole rilevanza dal punto di vista economico, perché l’impossibilità da parte giapponese di completare il processo di assemblaggio di prodotti semilavorati provenienti dal continente produce effetti negativi per entrambi i paesi. Le specializzazioni dei due paesi si sono differenziate sulla base delle rispettive capacità e delle necessità del mercato. In particolare occorre sottolineare che le opportunità derivanti dalla competitività della forza lavoro cinese hanno favorito gli investimenti da parte nipponica nel settore della subfornitura di articoli semilavorati, destinati prima alla reimportazione verso le aziende madri nipponiche e in seguito alla esportazione dei prodotti finiti verso i mercati di tutto il mondo.

82 3.1 - Produzione di semiconduttori.

Il Giappone attualmente è il secondo produttore mondiale di semiconduttori1, preceduto soltanto dagli Stati Uniti. Nel 2010 l’industria di semiconduttori giapponese ha ottenuto un fatturato lordo di circa 64 miliardi di dollari; il 21% dell’intero mercato mondiale di semiconduttori (che corrispondeva a circa 2.983 miliardi di dollari). Nello stesso anno fra le prime venti grandi aziende di semiconduttori, quelle a maggioranza giapponese erano ben cinque. La Toshiba è attualmente il secondo più grande fornitore di schede di memoria dopo l’azienda coreana Samsung, mentre la Renesas Electronics Corporation (azienda cinese di microchip affiliata con la Hitachi e la Mitsubishi) è la più grande fornitrice al mondo di MCU2. La Elpida è la quarta azienda produttrice di memorie DRAM3 per computer. I prodotti della Sony e della Panasonic sono fondamentali per le industrie che si occupano dell’assemblaggio di circuiti integrati. L’output commerciale giapponese di memorie flash corrisponde a circa il 36% dell’intera produzione mondiale e la produzione di memorie DRAM occupa circa il 14 % del totale mondiale.

1

Cfr. “Meiguo he Riben bandaoti chanye fazhan bijiao yanjiu” 美國和日本半導體產業發展比較 研 究 (Studio comparativo sulle produzioni di semiconduttori di Stati Uniti d’America e Giappone), Institute of Scientific & Technical Information of Shanghai, 28 ottobre 2009

http://www.istis.sh.cn/list/list.aspx?id=5435, 20-10-2011. 2

In elettronica digitale il microcontrollore o MCU (Micro Controller Unit) è un dispositivo elettronico integrato su singolo chip, nato come evoluzione alternativa al microprocessore ed utilizzato generalmente in sistemi embedded ovvero per applicazioni specifiche (special purpose) di controllo digitale.

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DRAM, acronimo di Dynamic Random Access Memory, è un tipo di RAM che immagazzina ogni bit in un diverso condensatore. Se il condensatore perde la carica, l'informazione è perduta: nel funzionamento la ricarica avviene periodicamente. Da qui la definizione di memoria dinamica, opposta alle memorie statiche come la SRAM. Per la caratteristica di perdere le informazioni in mancanza di energia, la DRAM viene definita anche volatile; è detta anche memoria solida.

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La tabella seguente riporta i valori delle vendite di ciascuna società nel 2010, gli articoli prodotti e infine le rispettive posizioni a livello mondiale.

Tabella 1. Sunto delle vendite delle principali aziende nipponiche di circuiti integrati e MCU.

Società Totale Vendite 2010 Prodotti Principali Posizione nel 2010

Toshiba 1.308 miliardi USD Memorie Flash 3°

Renesas Electronics 1.184 miliardi USD MCU, Circuiti integrati 5°

Elpida 680 miliardi USD DRAM 10°

Sony 530 miliardi USD Circuiti Integrati 14°

Panasonic 510 miliardi USD Circuiti Integrati 15°

Fonte: Rielaborazione personale dei dati reperiti per gentile concessione dell’azienda Jinjue Car Accessories Co., Ltd.

Le linee di produzione di microchip in silicio giapponesi sono distribuite su tutto il territorio giapponese. Fra queste, nelle aree direttamente colpite dal sisma (province di Miyazaki, Iwate, Fukushima, e Akita), si trovano in totale 18 fabbriche per la produzione di schede e microchip per computer4. Una di esse produce schede da 12 pollici5, sette producono schede da 8 pollici, altre sette

4

Dati ottenuti per gentile concessione della Jinjue Car Accessories Co., Ltd, sulla base dei database della Taiwan Electrical and Electronic Manufacturer Association (台灣區電機電子工業 同業工會 Taiwan-qu Dianji Dianzi Gongye Tongye Gonghui). Sito ufficiale consultabile alla pagina:http://www.teema.org.tw/.

5

In microelettronica, un wafer è una sottile fetta di materiale semiconduttore, come ad esempio un cristallo di silicio, sulla quale vengono costruiti circuiti integrati attraverso drogaggi (con diffusione o impiantazione ionica), la deposizione di sottili strati di vari materiali, conduttori, semiconduttori o isolanti, e la loro incisione fotolitografica.

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producono schede da 6 pollici, e le rimanenti tre producono schede da 5 pollici in giù.

La capacità produttiva totale di tutte queste fabbriche copre all’incirca il 20% della capacità di produzione di microchip del Giappone e circa il 4% della produzione globale6. Le basi di produzione della Elpida e della Toshiba sono invece situate presso Hiroshima e Nagoya, pertanto le conseguenze del terremoto in queste aree sono state assolutamente limitate.

Nella pagina seguente è possibile osservare la disposizione delle principali industrie destinate alla produzione di microchip:

6 Ibidem.

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Figura 1 Disposizione degli impianti produttivi delle maggiori società di semiconduttori

nipponiche.

Fonte: Rielaborazione dei dati in possesso della Nantong Fujitsu Semiconductors Co., Ltd.

Un’importante concentrazione di investimenti da parte delle aziende nipponiche di semiconduttori in Cina si concentra nei settori dell’assemblaggio- incapsulamento e del collaudo. Tutte le imprese infatti ricevono i servizi di

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collaudo e incapsulamento attraverso l’azienda madre nipponica, ad eccezione della Fujitsu di Nantong, che possiede una grossa sezione per lo sviluppo dei prodotti e le forniture verso l’estero.

Tabella 2 Principali imprese a capitale giapponese presenti in Cina.

Settore Società Località

Circuiti integrati

Renesas Co., Ltd (China) Beijing

Renesas Integrated Circuit Co., Ltd Beijing

Microchip

Shanghai Huahong NEC Co., Ltd Shanghai

Shougang Panasonic Co., Ltd Beijing

Incapsulamento

Shanghai Panasonic Semiconductors Co., Ltd Shanghai

Renesas Semiconductors Co., Ltd Beijing

Nantong Fujitsu Micro-electronics Co., Ltd Nantong

(Jiangsu)

Suzhou Renesas Semiconductors Co., Ltd Suzhou

Toshiba Semiconductors Co., Ltd Jiangsu

Fonte: Rielaborazione personale sulla base dei dati disponibili nel database della Nantong Jinjue Engineering Co., Ltd.

Le principali imprese che si trovano all’interno delle aree colpite dal sisma sono la Toshiba, la OKI, la TI (Texas Instruments) e la Fujitsu. Tutte sono importanti produttrici di circuiti integrati digitali e analogici. Gli impianti relativamente più importanti di queste aziende situati nelle aree terremotate sono stati chiusi interrompendone la produzione per un mese a partire da marzo 2011. Questo ha causato una carenza momentanea di semiconduttori in tutto il mondo. In particolare la mancata fornitura di microchip ha avuto effetti gravi sulle industrie elettroniche a capitale nipponico della Toshiba, Sony e Panasonic situate

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in Cina. Inoltre, sempre in Cina, anche gli ordini di acquisto le industrie di incapsulamento e collaudo della Renesas, Toshiba e Panasonic hanno subito una drastica riduzione e ciò ha infierito soprattutto sul piano dell’occupazione nel breve periodo.

Tabella 3 Composizione e dimensioni delle importazioni cinesi dal Giappone di prodotti per circuiti integrati.

Prodotti Totale import 2010 (in milioni di dollari)

Percentuale dell'import sul totale

Processori e micro controller

unit (MCU) 6.469 7,5%

Memorie 3.081 8,8%

Amplificatori 617 12,0%

Altro 3.739 12,1%

Totale 1.390 8,9%

Fonte: Riadattamento dati della azienda di software e semiconduttori Nantong Bandaoti Co., Ltd.

Il Giappone è uno dei più importanti paesi esportatori di semiconduttori e materiali in silicio. La Shin’etsu e la SUMco occupano rispettivamente la prima e la seconda posizione fra le grandi imprese fornitrici di chip in silicio. Queste due società detengono una porzione di mercato mondiale pari a oltre il 60% del totale. Per quanto riguarda la Shin’etsu, è opportuno segnalare che a seguito del sisma, l’impianto di Shirakawa, appartenente alla suddetta impresa, è stato chiuso per circa un mese a causa dei danni riportati.

Nella figura sottostante possiamo osservare la disposizione dei principali impianti di produzione di wafer in silicio delle suddette aziende.

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Figura 2 Disposizione dei principali impianti di produzione di wafer in silicio delle maggiori società in Giappone.

Fonte: Rielaborazione effettuata dalla società IHS Co., Ltd.

Gli stabilimenti di Shirakawa, Kamisu e Nishigo della Shin’etsu compongono i due terzi del totale della produzione aziendale e il 22% della produzione mondiale di basi in silicio per semiconduttori. Essendo queste basi un elemento fondamentale per la produzione di microchip informatici, la loro chiusura parziale ha provocato, fra marzo e aprile 2011, notevoli conseguenze sul piano del mercato globale di semiconduttori. Sul finire del 2012 le perdite derivanti dalla chiusura temporanea degli stabilimento sono state stimate in circa 280 milioni di dollari.7

7

KOISHIKAWA Tetsuya, Stime della Shin’etsu Chemical Co., Ltd, impianto di Shirakawa. Shin- Etsu Group current situation impacted by the 2011 off the Pacific Coast of Tohoku Earthquake

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Nel grafico seguente riportiamo la composizione del mercato mondiale di basi in silicio per microchip.

Grafico 4 Percentuale delle vendite sul mercato mondiale di imprese produttrici di basi in silicio

per microchip.

Fonte: Rielaborazione dati della società Golden Bridge Co., Ltd di Shanghai.

Osservando il grafico si nota che quasi due terzi del valore di mercato globale sono rappresentati dalle vendite di due aziende nipponiche: la Shin’etsu e la Sumco. È chiaro pertanto come queste società possano influire fortemente sulla disponibilità di fornitura di basi in silicio per le catene produttive di tutti i paesi e pertanto sulla loro successiva commercializzazione.

(8th report), 2011. Disponibile all’indirizzo: http://www.shinetsu.co.jp/e/news/s20110411.shtml. 07-11-2012.

33%

29% 38%

Percentuale delle vendite di basi in silicio sul