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RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI SINDACI

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

I risultati della gestione 2000, come si possono evincere in particolare dal raffronto con il precedente esercizio nel prospetto che segue, confermano una fase regressiva, appena iniziata nel 1999, rispetto allʼandamento tendenzialmente positivo fino ad allora registrato:

(in miliardi di lire)

2000 1999

DISAVANZO/AVANZO FINANZIARIO di competenza - 202,2 362,3

AVANZO DI AMMINISTRAZIONE 5.741,8 8.255,6

AVANZO DI CASSA 6.909,8 4.743,0

DISAVANZO ECONOMICO - 149,3 - 122,9

DISAVANZO PATRIMONIALE - 18.531,8 - 18.382,5

RESIDUI ATTIVI 4.769,5 7.464,2

RESIDUI PASSIVI 5.937,5 3.951,7

PARTE TERZA

Dopo la sensibile riduzione dellʼavanzo finanziario di competenza rispetto al 1999, che in effetti si è tradotto in un disavanzo di L. 202, 2 miliardi, lʼaspetto critico è rappresenta-to dalla conferma del disavanzo economico che si attesta in L. 149,3 miliardi, risultarappresenta-to al quale hanno concorso con differenti apporti le tre gestioni assicurative: la gestione Industria (settore tradizionale, artigianato, terziario ed altre attività) ha chiuso con un valore positivo di L. 1.731,9 miliardi, mentre la gestione Agricoltura e la gestione dei Medici radiologi hanno presentato un deficit, rispettivamente, di L. 1.880,7 miliardi e di L. 0,5 miliardi.

(in miliardi di lire)

RISULTATO ECONOMICO

GESTIONE 2000 1999

Gestione Industria L. 1.731,9 2.417,2

Gestione Agricoltura » - 1.880,7 - 2.559,7

Gestione Medici Rx » - 0,5 19,6

NEL COMPLESSO L. - 149,3 - 122,9

Al riguardo va segnalato che la dinamica della gestione complessiva è ancora caratte-rizzata da andamenti settoriali di segno opposto che conferiscono al bilancio dellʼEnte prospettive di precaria stabilità.

Lʼesercizio ripropone la situazione di squilibrio strutturale dei conti della gestione Agricoltura e le conseguenti valutazioni sui limiti della solidarietà intercategoriale, atteso che si è reso necessario provvedere con apporti, come negli esercizi precedenti, della gestione Industria che, alla fine del 2000, vanta un credito complessivo per anticipazioni contabilizzato nel bilancio di settore in L. 40.551,4 miliardi, comprensivo anche degli interessi conteggiati al 4,5%.

Sulle problematiche finanziarie della gestione Agricoltura con i conseguenti effetti negativi dellʼentità del deficit – per la gran parte ascrivibile al comparto dei lavoratori autonomi – il Collegio da anni e sistematicamente, in occasione dei precedenti esercizi, ha manifestato i propri giudizi e considerazioni che si riconfermano: è ineludibile un intervento legislativo di riequilibrio finanziario della gestione.

In proposito giova ricordare che il Decreto Legislativo n. 38/2000 ha colto le opportu-nità indicate dallʼart. 55, lettera h) e lettera o), della legge 17 maggio 1999, n. 144, lad-dove sono stabilite la revisione del livello di contribuzione e del sistema di finanziamen-to, riconsiderando gli aspetti settoriali e gestionali. Le nuove misure contributive costitui-scono pertanto le premesse, per lʼavvenire, di un progressivo e sostanziale, seppure lento, risanamento della situazione fortemente deficitaria del settore. Permane in tutta la sua complessità il problema del pregresso disavanzo patrimoniale. Al riguardo, va evi-denziato che il citato D.Lvo n.38/2000 ha previsto anche il finanziamento di L. 700 miliardi, per gli anni 2000 e 2001 (in attuazione dellʼart. 49, comma 3, della legge 23 dicembre 1999, n.488), ai fini del risanamento del deficit patrimoniale; tale misura peraltro non ha sortito gli effetti sperati giacché, per i noti limiti di Tesoreria, la gestione non ha potuto beneficiare in termini di cassa del suddetto finanziamento, risultando così immutata la necessità di anticipazioni di cassa da parte delle altre gestioni attive.

Comunque, da tale previsione normativa ci si attende il raggiungimento, nel medio ter-mine, dellʼauspicato equilibrio tra le contribuzioni – calibrando opportunamente le misure contributive dei lavoratori autonomi e dei lavoratori dipendenti – e le prestazioni. Detto equilibrio, che rappresenta il momento centrale (il nodo fondamentale del sistema

finan-ziario posto a base della gestione assicurativa Agricoltura), garantirebbe alla stessa gestione Agricoltura la capacità di autosufficienza.

In ordine alla situazione patrimoniale dellʼEnte, il risultato di gestione, pur nella sua diversificata composizione, ha influenzato lo stato patrimoniale che, alla fine dellʼeserci-zio, presenta i seguenti valori:

(in miliardi di lire)

SITUAZIONE PATRIMONIALE

GESTIONE 2000 1999

Gestione Industria L. 18.787,8 17.055,9

Gestione Agricoltura » - 37.752,3 - 35.871,5

Gestione Medici Rx » 432,7 433,1

NEL COMPLESSO L. - 18.531,8 - 18.382,5

Relativamente agli altri aspetti della gestione il Collegio non tralascia di evidenziare che lʼanalisi degli elementi determinativi del disavanzo finanziario – nella misura realiz-zata (L. 202,2 miliardi) ed in termini di comparazione sia con la previsione che con il pre-cedente esercizio – porta a valutare positivamente la dinamica di parte corrente, mentre la flessione registrata nelle spese in conto capitale è espressione di una contratta politi-ca degli investimenti da reddito.

Anche sul piano realizzativo è riscontrabile la sofferenza degli impieghi produttivi alla luce della consistenza della liquidità, da ritenersi eccessiva in presenza di un avanzo di cassa di L. 6.909,8 miliardi.

Il fenomeno rappresentato va attentamente valutato per gli effetti sulla gestione com-plessiva, che, per via dei sistemi finanziari impostati sulla capitalizzazione, deve neces-sariamente garantire capacità di reddito attraverso gli investimenti produttivi creando valore aggiunto al patrimonio.

In tema di redditività, sebbene sia in via di attuazione il piano di dismissione ordinaria del patrimonio immobiliare ai sensi della legge n. 104/96, avviato sulla base delle diretti-ve del Ministero del Lavoro impartite con circolare del 26 agosto 1999 – piano che rea-lizzerà progressivamente prima la cessione delle unità locative ad uso abitativo e suc-cessivamente quella delle unità immobiliari ad uso diverso dallʼabitativo – e sia in fase di avvio la dismissione straordinaria ex lege n. 140/97, il Collegio deve evidenziare che occorre comunque ottimizzare il rendimento di quella parte del patrimonio immobiliare che continua a rimanere in gestione, eliminando anche le situazioni di sfittanza e aggior-nando tempestivamente i rapporti contrattuali con i conduttori.

La dismissione del patrimonio immobiliare comporterà una progressiva riduzione dei proventi patrimoniali e la destinazione degli introiti di detta dismissione dovrà costituire momento di profonda riflessione, stante il rilievo che la questione riveste in ordine allʼequilibrio finanziario complessivo di gestione. La previsione di destinare i predetti introiti in giacenza presso la Tesoreria, oppure i proventi di detti introiti a misure di eso-nero dal versamento dei premi dovuti dai datori di lavoro, rende problematica la redditi-vità delle riserve tecniche; redditiredditi-vità che continua ad essere penalizzata da disposizioni normative che limitano lʼimpiego produttivo delle risorse disponibili.

Si rileva che sulla base della vigente normativa permane anche il problema dellʼequili-brio tecnico-finanziario dellʼIstituto che determina una sottovalutazione della riserva matematica come voce passiva dello stato patrimoniale. Il Collegio sollecita interventi legislativi in materia che possano migliorare la situazione in atto in un ragionevole perio-do di tempo.

Per quanto concerne la dinamica delle spese correnti si dà atto che, nel complesso, risultano realizzate economie di stanziamento e che gli oneri a carattere discrezionale sono stati contenuti entro i limiti delle effettive esigenze di gestione.

Al riguardo, si soggiunge che i nuovi compiti e funzioni che il legislatore ha voluto assegnare allʼINAIL, in aggiunta alla propria missione assicurativa, ha prefigurato lʼEnte come soggetto attivo del sistema di protezione sociale. Da ciò è derivato, nel corso dellʼanno 2000, un notevole impegno maturato nella necessità di ristrutturazione, dove il D.Lvo n. 38/2000 risulta essere il fulcro fondamentale del processo di rinnovamento e di radicale trasformazione nellʼorganizzazione dellʼIstituto, che si vede impegnato anche nel ruolo di sostenitore della “cultura” della prevenzione.

Si raccomanda alla Direzione Generale di proseguire nel notevole sforzo organizzati-vo in atto, attesi gli impegni derivanti dal citato Decreto Legislatiorganizzati-vo n. 38/2000 e dalla legge n. 493/99 (assicurazione contro gli infortuni domestici). Eʼ realisticamente da pre-vedere che le spese non potranno non avere in prosieguo sensibili variazioni, dovendosi fronteggiare lʼaccresciuto volume di lavoro dellʼEnte connesso con lʼattuazione dei prov-vedimenti legislativi (D.Lvo. 38/2000 e legge 493/1999) che hanno delineato nuovi sce-nari fortemente innovativi della missione dellʼIstituto.

Ai suddetti fini sarà necessario tenere sotto attento controllo lʼequilibrio gestionale di breve e medio periodo sia sotto il profilo finanziario delle entrate contributive e delle spese per prestazioni ex lege, sia sul piano economico dei costi diretti e indiretti, non potendosi disgiungere questi ultimi (per qualsiasi voce di spesa) dagli altri in un signifi-cativo ed ineccepibile contesto di contabilità analitica.

Il Collegio assicura di aver svolto i prescritti controlli e riscontri sullʼattività amministra-tivo-contabile dellʼEnte, anche attraverso visite di sindacazione presso le Unità territoria-li, e che i dati del bilancio corrispondono a quelli delle scritture contabili.

Lʼesame degli atti deliberativi e contabili ha comportato anche lʼevidenziazione di que-stioni di volta in volta verbalizzate e comunicate agli Organi dellʼEnte, alle Autorità di vigilanza, nonché alla Corte dei Conti.

Il Collegio, con le suesposte considerazioni ed osservazioni, è favorevole allʼappro-vazione del Conto consuntivo per lʼesercizio 2000.

IL COLLEGIO DEI SINDACI

Dott. Prof. Vittorio RAIMONDO – Presidente Dott. Ludovico ANSELMI

Dott. Giorgio CLEMENTI Dott. Mario DE GAETANO Dott. Nello MERCURI Dott. Alberico VERNAGLIA

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