• Non ci sono risultati.

Considerazioni conclusive

Parlare di co-sviluppo all’interno del contesto Europeo significa fare riferimento al fenomeno migratorio tenendo conto dei diversi punti di vista, interessi, diritti, doveri e responsabilità, tanto nei paesi di destinazione quanto dei paesi di transito e di origine. La politica di co-sviluppo risulta centrata sulla valorizzazione del ruolo dei migranti (agenti di cambiamento) basata sulla convinzione che grazie alle risorse e alle attività connesse ai movimenti migratori sia possibile promuovere processi di miglioramento nelle due sponde del processo migratorio valorizzando le competenze, le capacità e la mobilità dei migranti in un processo dinamico. Il co-sviluppo può essere altresì inteso come un modello di cooperazione allo sviluppo nel quale gli immigrati sono considerati attori di trasformazione della società di origine e al tempo stesso soggetti dinamici nel processo di integrazione nelle società di accoglienza.

113

In ambito internazionale ed europeo, negli ultimi anni, è emersa una increscente necessità di studiare il rapporto esistente tra migrazioni e sviluppo; ciò che è emerso è che questi due termini non sono deterministicamente collegati95 a causa dei diversi aspetti economici, sociali e politici che entrano in gioco nel determinare sia positivamente che negativamente il nesso in questione, ma nel medio e lungo periodo il bilancio dei vantaggi e degli svantaggi dipende soprattutto dalla capacità di governare questi processi.

“Servono politiche adeguate, che necessitano di un’attenta pianificazione e possono realizzarsi solo attraverso una maggiore cooperazione tra i paesi di origine e quelli di destinazione” (A. Stocchiero, 2007, p.16).

Si richiede ai governi di andare oltre i confini degli Stati, adoperandosi in un’ottica d’integrazione, transnazionalismo e co-sviluppo.

“Questo è del resto l’auspicio ripetutamente formulato dagli organismi internazionali, a partire dall’Unione Europea che, nei suoi ultimi pronunciamenti sembra aver optato per una strategia esplicitamente fondata sulla prospettiva del co-sviluppo” (L. Zanfrini, 2007, p.247).

Nonostante i numerosi documenti rintracciabili nei centri di documentazione dell’Unione Europea che fanno riferimento ai migranti come agenti di sviluppo in ambito internazionale, a distanza di più di dieci anni dal Consiglio di Tempere (1999) e quindi dalla nascita del concetto di co-sviluppo, non è possibile rintracciare allo stesso modo, un gran numero di progetti e casi empirici che mettano in pratica gli assunti e gli elementi cardine su cui si basa questa strategia di cooperazione allo sviluppo; inoltre,

95

Non esiste infatti una relazione naturale tra la mobilità delle persone e le prospettive di crescita economica e sociale dei paesi da cui essi provengono.

114

all’interno del quadro giuridico Europeo sulle migrazioni, si è teso, negli ultimi anni, ad adottare una politica di sicurezza e di espulsione piuttosto che facilitare la circolazione internazionale delle persone, snellire pratiche burocratiche da un paese all’altro ed eliminare interdipendenza su scala internazionale. In termini complessivi se i fenomeni migratori sollecitano e necessitano di andare oltre ad una visione bilaterale delle migrazioni, i governi tendono a mettere in atto politiche e interessi definiti in modo unilaterale.

In conclusione ciò di cui si necessita è aprirsi al nuovo scenario internazionale, riconoscere che il ruolo dei migranti può essere concretamente attivo; essi infatti possono partecipare empiricamente allo sviluppo dei paesi di accoglienza, raggiungere uno sviluppo personale che si alimenta quotidianamente attraverso l’acquisizione di attività e competenze, esportabili nei paesi di origine, contribuendo al loro miglioramento. Ciò è possibile grazie ad un lavoro coordinato di attori istituzionali dei vari paesi coinvolti nel progetto migratorio, che si adoperano nel fornire ai migranti strumenti, mezzi e conoscenze, utili al loro processo di sviluppo.

“La cooperazione tra territori è uno scambio di buone pratiche, informazioni e risorse che, se realmente capace di coinvolgere il territorio, può portare sviluppo e miglioramento della qualità della vita in tutti i territori che la attuano, a nord e a sud del mondo”. (Sarfatti, 2010, p.1)

La mobilità internazionale, può creare uno sviluppo, ma essa va sostenuta, valorizzata ed aiutata concretamente con programmi e politiche adeguate.

In ambito europeo, le politiche volte a valorizzare il co-sviluppo redatte sono molte, ma pochi sono i progetti empirici promossi. Nonostante tutto, emerge sempre più il protagonismo delle piccole realtà locali, che con grande interesse e coraggio si fanno

115

promotrici di importanti pratiche di co-sviluppo coinvolgendo oltre che i migranti, la cittadinanza, le associazioni territoriali, enti pubblici e privati.

Ma non è abbastanza, i programmi messi in atto dalle autonomie locali, per non risultare frammentarie e isolate, come ci ricorda Stocchiero, necessitano di essere coordinate a livello nazionale. Inoltre, bisogna ricordare, che il ruolo dell’Unione Europea, nonostante risenta di alcuni limiti e incongruenze, rimane fondamentale nell’evoluzione futura delle politiche di co-sviluppo.

Il punto fondamentale è muoversi verso il paradigma della cooperazione internazionale che riconosca le potenzialità dei migranti nello sviluppo sia all’interno dei paesi d’origine ma anche nel contesto di destinazione. Inoltre si richiede una forte sensibilizzazione all’interno della società civile in un’ottica multiculturale che riesca ad abbattere la barriera della diversità in quanto costituisce un ostacolo allo sviluppo e al progresso sociale.

Solo in un’ottica nuova che si fonda sul concepire il migrante come risorsa con cui collaborare e svilupparsi, sarà possibile raggiungere un benessere civile, sociale ed economico.

116

Ringraziamenti

Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare alcune persone che direttamente o indirettamente mi hanno aiutata e sostenuta durante la scrittura di questo testo: Un grazie speciale va ai miei genitori Giovanni e Laura, per tutto l’affetto e il sostegno che mi hanno donato in questi mesi, facilitando la mia permanenza a Bruxelles.

Desidero ringraziare anche mia sorella Lucia e suo marito Francesco, per il loro calore e la loro costante presenza.

Ringrazio il mio relatore G.Tomei per la sua disponibilità e precisione nella correzione della tesi.

Inoltre ringrazio i miei amici, in particolare: Sara, che mi ha aiutata nella scelta della citazione iniziale, Fabio, Marco, Roberta e Francesco per avermi consigliata e ascoltata nei momenti di bisogno.

Infine, grazie, Dieudonne. Per avermi sostenuta nelle mie crisi di sfiducia, per non aver mai avuto il minimo dubbio.

117

Bibiografia e sitografia

Ambrosini M. (2007), “Prospettive transnazionali. Un nuovo modo di pensare le migrazioni?”, in Mondo Migranti, n.2/2007, Franco Angeli, Milano

Ambrosini M. (2008), Un’altra globalizzazione: la sfida delle migrazioni

transnazionali, il Mulino, Bologna

Amnesty International (2005), Lampedusa: ingresso vietato. Le deportazioni degli

stranieri dall’Italia alla Libia, EGA, Torino

Baggio F. (2009), Migrazioni e sviluppo: L’eticizzazione del nesso, III.1, MAPID, Italia

Bauböck R. (2008), Ties across borders: the growing salience of transnationalism and diaspora politics, Policy Brief n.13, IMISCOE, Amsterdam

Bauman Z. (2008), La solitudine del cittadino globale, Feltrinelli, Milano

Borghini A. (2004), Stato nazionale, globalizzazione e teoria sociologica, in Sociologia (rivista quadrimestrale di scienze storiche e sociali), Anno XXXVIII n.2/2004, Gangemi editore, Roma

Boutillier C. (2008), Immigrazione e sviluppo: una relazione facile, molto diffusa e piena di pregiudizi, Euros du Village Italia / GLI EUROS, Roma

Caso R. (2007), Migrazione e sviluppo: la politica europea, Policy Brief n.58-Luglio 2007, ISPI, Milano

Ceschi S. (2007), “Esistenze multi situate. Lavoro, condizione transnazionale e traiettorie di vita migrante”, in Mondo migranti, n.2/2007, Franco Angeli, Milano

118

Cespi (2003), “More development for less migration” or “better migration for more

development”? Shifting priorities in the European debate, MigraCtion Europa

Chaloff J. (2006), Co-development- a myth or a workable policy approach?, Cespi, Roma

Ciacci L., Candotti M. (2006), Le nuove strade della cooperazione per costruire i processi di cosviluppo nella lotta alla povertà e il ruolo dell’immigrazione, WWF, Italia

Commissione delle comunità europee (2006), Comunicazione della commissione al consiglio, Contributo alla posizione dell’unione europea per il dialogo ad alto livello

delle Nazioni Unite sulla migrazione internazionale e lo sviluppo, COM (2006) 409

definitivo, Bruxelles

Commissione delle comunità europee (2008), Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni, Le autorità locali: attori di sviluppo, COM (2008) 626 definitivo, Bruxelles

Commissione delle comunità europee (2008), Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni, Una politica d’immigrazione comune per l’europa: principi,

azioni e strumenti, COM (2008) 359 definitivo, Bruxelles

Düvell F. (2008), Transit, migration and politics: Trends and constructions on the fringes of Europe, Policy Brief n.12, IMISCOE, Amsterdam

Entzinger H., Fermin A., Schoorl J. (2008), International migration affecting the European Union and countries of origin, working papers n.23, IMISCOE, Amsterdam

119

EU (2000), “Communication from the Commission to the Council and the European

Parliament on a Community immigration policy”. (COM(2000)0757)

EU (2002), “Integrare le questioni connesse all’emigrazione nelle relazioni

dell’Unione Europea con i paesi terzi”, (COM(2002)703)

EU (2005), “Migrazione e sviluppo: orientamenti concreti”, (COM(2005)390)

EU (2005): “Priority actions for responding to the challenges of migration: First

follow-up to Hampton Court”. (COM(2005)621)

EU (2006), “Thematic programme for the cooperation with third countries in the areas

of migration and asylum”. (COM(2006)26)

EU (2006), ”The Global approach to migration one year on: Towards a

comprehensive European migration policy”. (COM(2006)735)

EU (2007) “Migrazione circolare e partenariati per la mobilità fra l?Unione Europea

e i paesi terzi”

EU (2007), “Applying the Global Approach to Migration to the Eastern and South-

Eastern regions Neighbouring the European Union”. (COM(2007)247)

EU (2007), “On circular migration and mobility partnerships between the European

union and third countries”. (COM(2007)248)

EU (2007): “Towards a Common Immigration Policy”. (COM(2007)780)

EU (2008), “European pact on Immigration and Asylum” – Patto Europeo sull’immigrazione e Asilo.

120

EU (2008), “Southern African Development Community - European Community,

Regional Strategy Paper and Regional Indicative Programme for the period 2008 – 2013 Executive”, - Sviluppo delle comunità del sud Africa – Comunità Europea,

Strategia regionale e programma indicativo regionale per il periodo 2008-2013.

EU (2008): “Strengthening the Global Approach to Migration: Increasing

coordination, coherence and synergies tools” (COM(2008)611)

EU (2009), “Mobility Partnerships as a tool of the Global Approach to Migration”. (SEC(2009)1240)

EU (2009), “The Stockolm Programme – Focus on internal solidarity” – Programma di Stoccolma – Focus sulla solidarietà interna (COM(2009)262).

EU (2009): “Policy Coherence for Development - Establishing the policy framework

for a whole–of–the-Union approach”. (COM(2009)458)

EU (2010) “Policy Coherence for Development Work Programme 2010-2013”- Coerenza politica per il Programma di Sviluppo 2010-2013. (SEC(2010)421)

European Social Watch Report (2009), Migrants in Europe as Development Actors, Eurostep, Belgium

EU-UN Joint Migration and Development Initiative (2010), “From Migration to

Development –Lessons Drawn from the Experience of Local Authorities”, Belgium

Faist T. (2008), Migrants as transnational development agents: an inquiry into the newest round of migration- development nexus, in Population, Space and place 14 , pp. 21-42

121

Ferreri Occhinero M. (2002), Disagio sociale e malessere generazionale, Dinamiche

valoriali tra persistenza e mutamento, Franco Angeli, Milano

Ferro A. (2010), La valorizzazione delle rimesse nel co-sviluppo, policy paper presentato in occasione del convegno “Migranti per lo sviluppo: un manifesto per il

futuro” 27 febbraio 2010, CIS, Cespi, IPSIA, Milano

Ferro A., Stocchiero A., Mezzetti P. (2008), Politiche municipali per il cosviluppo: esperienze europee a confronto e benkmarking del bando sul co-sviluppo del comune di Milano, 2007-2008, Working papers n. 49/2008, Cespi, Roma

GCIM (2005) Migration in an interconnected world: new direction for action

GFMD (2007), Global forum on Migration and Development, Bruxelles

GFMD (2008), Global Forum on Migration and Development, Civil Society Dialogue, Manila

GFMD (2009), Global forum on Migration and Development, Athens

GFMD (2010), Global forum on Migration and Development, Mexico

Guarnizo L.E (2007), “Aspetti economici del vivere transnazionale”, in Mondo

Migranti, n.2/2007, Franco Angeli, Milano

Ianni V. (2003), Verso una nuova visione dell’aiuto, ANCI,Roma

Ianni V. (2006), Un contesto internazionale e nazionale in movimento, in Partenariato

territoriale e cosviluppo come orizzonte strategico. Cooperazione allo sviluppo, solidarietà internazionale e promozione alla cultura di pace: le attività della regione Marche negli anni 2002-2005, OICS - Regione Marche, Roma

122

Martin P. L. (2004), Migration, in B. Lomborg (a cura di), Global Crises, Global

Solutions, Cambridge University Press.

OIM (2005) “Grandes approches de la migration et du développement”.

Paone S. (2008), Città in frantumi: Sicurezza, emergenza e produzione dello

spazio,Collana di sociologia urbana e rurale, FrancoAngeli, Milano.

Pastore F. (2006), Transnazionalismo e co-sviluppo: “Aria fritta” o concetti utili? Riflessioni a partire dall’esperienza di ricerca del Cespi, Cespi, Roma

Pastore F., Piperno F. (2007), Welfare transnazionale: un ambito strategico di intervento per la operazione decentrata?, Cespi, Roma

Piperno F., Reina E. (2005), Migrazioni e sviluppo nelle politiche degli enti locali, CeSPI working papers 17/2005

Portes A. (2009), Migration and development: reconciling opposite views, in Ethnic

and Racial Studies, 32 (1), pp. 5-22

Relazione annuale dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Parlamento europeo sugli aspetti principali e le scelte di base della PESC (2009)

Rhi-Sausi J. L. (2007), Integration, transnationalism and co-development, Cespi, Roma

Salih R. (2007), “Mobilità transnazionali e cittadinanza. Per una geografia di genere e di confini”, in Silvia Salvatici (2007), con Confini (costruzioni, attraversamenti,

rappresentazioni), Rubbettino Editore, Sissco, Bologna

123

Stocchiero A. (2004), (a cura di), Migranti e città: un patto per il cosviluppo, Bakground paper per il Comune di Milano, Milano

Stocchiero A. (2007), Proposte per uno strategy paper dalla cooperazione italiana su migrazioni e sviluppo, Working papers n.33/2007, Cespi, Roma

Stocchiero A. (2009), “Sei personaggi in cerca di autore” Il co-sviluppo in Italia: pratiche senza politica, working papers n. 60/2009, Cespi, Roma

Stocchiero A., Migrazioni e sviluppo: un tema emergente, complesso, e politicamente corretto?, Scheda di approfondimento n.19, Cespi, Roma

Taran P., Demaret L. (2006), “Action imperatives for trade unions and civil society, Asian and pacific migration journal, vol.15, n.3, pp.391-403, USA

Tomei G. (2009), Comunità translocali: identità e appartenenze alla prova della

mondializzazione (scienze sociali/1), per conto di edizioni plus - pisa university press,

IF - press – Roma

UN General assembly (2006), Summary of the High-level Dialogue on International Migration and Development, A/61/515, 06-57102, United Nations

Zanfrini L. (2007), Socologia delle migrazioni, Laterza, Bari

Zupi M., Rhi-Sausi J.L. (2009), Scenari futuri della cooperazione allo sviluppo, Cespi, Roma