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Capitolo 4. Un progetto di città?

4.4 Considerazioni finali sul caso

# una politica privata con fini pubblici: ambiguità o risorsa?

Una domanda che è stata cruciale durante la fase di ricerca sul campo, è relativa alla natura pubblica-privata dell’organizzazione in oggetto. Tale domanda ha innanzitutto consentito di aprire alcune considerazioni.

Il primo punto critico che si è rilevato riguarda un incoerente tentativo di disconoscimento della natura pubblica delle risorse che finanziano l’ente. Questo si manifesta nella scarsa chiarezza lessicale con cui si fa riferimento a tali fondi, identificati come una ‘tassazione privata’ (Manual de orientação ao contribuinte do SESC SP, 2013) e nella scarsa conoscenza della provenienza di quei fondi, da parte dei dipendenti SESC stessi. È emerso, quindi, che il SESC, nei documenti e nei discorsi, propone l’idea che questa tassazione sia volontaria (mentre è obbligatoria e non spostabile su altre destinazioni) e sia pagata dagli imprenditori, sugli utili delle imprese, mentre naturalmente è pagata in base al salario di ogni impiegato. Tale ambiguità sembra però consentire al SESC di creare una distanza con il potere pubblico, che finisce per facilitare e rendere più fluido il lavoro dell’ente, perché meno sottoposto alla lenta e intricata burocrazia brasiliana. Dall’altro lato, l’attitudine a svincolarsi dal potere pubblico per non dover troppo ‘rendere conto’, sottopone l’ente alle critiche di scarsa limpidezza nei processi di contrattazione esterna. Per un approfondimento sul tema, nel Box n.4 si evidenzia in quali termini questa resistenza ha anche a una matrice puramente politica.

Tuttavia, è possibile evidenziale alcuni elementi, quali esternalità positive dell’indipendenza del SESC dal settore pubblico. Per primo la continuità della gestione (nella figura del Direttore Regionale Danilo Santos de Miranda, in carica dal 1984), che ha consentito di investire in modo continuo nel progetto culturale dell’ente e di raggiungere un costante miglioramento nella qualità dell’offerta e dei livelli di servizio raggiunti. Questo dato è significativo soprattutto rispetto al contesto brasiliano, dove gli investimenti del governo sono spesso modificati in base all’agenda delle priorità delle diverse amministrazioni (che al contrario è quanto accade nel programma scolastico CEU della prefettura di San Paolo). In secondo luogo emerge che il rapporto diretto che l’ente instaura con i suoi contribuenti, abilita un senso di responsabilità nell’intera gestione. In seguito si evidenzia l’efficienza di una gestione privata in quanto a budget, target, numeri di servizi erogati e pianificazione strategica. Infine la proprietà immobiliare delle unità operative da parte del SESC, abilita una gestione responsabile e attenta alla manutenzione del suo patrimonio (75 percento del budget dedicato al patrimonio immobiliare è speso per la sua manutenzione nel tempo). In quest’ottica, l’ente non è

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comparabile con le società di gestione del patrimonio pubblico, adottate nel modello italiano, che sono incaricate di amministrare un patrimonio posseduto dallo Stato e del quale non si assumono una responsabilità all’altezza del compito assegnato loro.

BOX 4 | Studio di caso: Resource-dependence theory

Per una migliore comprensione dell’ambiente

istituzionale in cui opera il SESC, è utile applicare la Resource-Dependence Theory al caso in esa- me.27 La Resource Dependence Theory, svilup- pata per la maggior parte nei lavori di Pfeffer e di Salancik (1978),28 studia l’influenza delle risorse dell’ambiente esterno sul comportamento di un’or- ganizzazione. L’obiettivo è capire come la relazione di dipendenza dalle risorse del SESC, rispetto ai suoi principali stakeholder finanziari, influenzi le de- cisioni strategiche della leadership SESC-SP. Ov- vero come i diversi stakeholder finanziari (pubblici e privati) influenzino la gestione tattica dell’orga- nizzazione (selezione della leadership, procedure gestionali). Questo approfondimento di matrice economica è utile per comprendere le relazioni tra settore pubblico e settore privato, le quali, come già detto, riguardano le risorse finanziarie del SESC, provenienti dalla tassazione. La necessità

27 “Pompidou & Pompeia: A parallel between the management strategies of two cultural institutions in the French and Brazilian contexts”, Lea Larsen Volay, 2014. 28 Pfeffer, J. and Salancik, G. R. (1978). The External Control of Organizations: A Resource Dependence Perspective. New York: Harper & Row, in LARSEN VOLAY, (2013)

di chiarire questa relazione deriva dal fatto che nel corso della ricerca sul campo sono emerse diverse incongruenze e ambiguità a riguardo. Ambiguità che sono state confermate anche dalla comunità accademica consultata.

Nell’applicazione della Resource-Dependence Theory al caso del SESC, l’ambiente esterno è individuato nello status legale e negli stakeholder finanziari principali, che coincidono con il Gover- no Federale, poiché la Receita Federal (agenzia federale che si occupa della riscossione delle tasse) è l’organo preposto a riscuotere e versare al SESC le tasse stabilite. La coalizione esterna è fatta corrispondere alle istituzioni governative che indirettamente possono modificare lo statuto del SESC, ad esempio modificando le leggi sulla tassazione. La coalizione interna corrisponde ai membri della Fécomercio del Consiglio di Ammini- strazione (CR) del SESC, che sono la maggioranza dei membri (solo 6 su 18 fanno parte di organi governativi). A livello gestionale, si può altresì evi- denziare l’autonomia di cui gode il SESC rispetto alla coalizione esterna, essendo la gestione quasi totalmente interna alla Fécomercio (la nomina del presidente del CR e del direttore del DR avviene

da parte dei membri del CR). In riferimento all’alto grado di discrezionalità del CR sull’organizzazione e l’allocazione dei fondi ricevuti, l’analisi di Volay conclude che il grado di resource-dependence del SESC dal suo ambiente è basso.

Un secondo approfondimento necessario riguarda la Fécomercio, che è l’associazione sindacale del settore commerciale più importante del Brasile, sia a livello federale, che statale. Secondo quanto riporta Volay, essa è in grado di esercitare una certa pressione sul governo di Brasilia e questo significherebbe che il SESC, attraverso la Fécom- ercio, ha i mezzi politici per difendere le sue posi- zioni e i suoi interessi. A conferma di ciò, si riporta brevemente una discussione politica che è stata innescata, nel 2008, dall’allora Ministro dell’Edu- cazione Fernando Haddad (oggi sindaco di San Paolo), nella quale il SESC è riuscito a mantenere le sue posizioni, nella negoziazione riguardo le sue risorse. Haddad proponeva una riforma del Siste- ma S, in particolare riducendo dall’1,5% all’1% la tassazione dedicata al SESC, in modo da destina- re la somma recuperata a programmi di educazio- ne tecnica governativi. La leadership SESC difese quei fondi, affermando che già esisteva un’orga- nizzazione preposta all’educazione tecnica, cioè il SESI (Serviço Social da Industria – interna al Sistema S). Nella stessa occasione un membro influente della Fécomercio affermava che la prin- cipale ragione della qualità dei servizi dispensati dal SESC è l’amministrazione privata e autonoma dei suoi fondi. Infine la proposta di Haddad non ebbe seguito. Questo evento è esemplificativo del fatto che è pubblicamente condivisa l’idea che il SESC amministra una quantità di risorse finan- ziarie consistente e di come queste risorse siano ritenute strategiche dal governo. In considerazione

di ciò, secondo Volay, il SESC riesce a ridurre la sua dipendenza dal suo stakeholder finanziario, quando le risorse che controlla (finanziarie e servizi) diventano importanti per quest’ultimo.

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