ESPRIMERE APPREZZAMENTI E FARE RICHIESTE IN MODO CORTESE
7.4. In che cosa consiste l’assertività
Per assertività s’intende la capacità di esprimere le proprie idee, le proprie convinzioni, le proprie esigenze e i propri stati d’animo in modo sincero, diretto e non aggressivo. Essere assertivi significa anche saper difendere i propri diritti senza offendere le altre persone o negare i loro diritti.
In sintesi per essere assertivi occorre essere capaci di:
1. identificare i propri bisogni e desideri; 2. esprimerli con gli altri;
3. esprimerli in modo fermo e gentile, in modo da aumentare la probabilità che siano soddisfatti;
4. mantenere il più possibile una buona relazione con gli altri.
L’assertività si distingue dalla remissività e dall’aggressività. Chi è aggressivo è attento solo alle prime due delle componenti suddette, mentre chi è remissivo spesso ha presente solo la quarta componente.
È importante capire qual è il nostro modo di rapportarci con gli altri. Leggiamo le descrizioni e gli esempi che seguono, e cerchiamo di capire quale descrizione ci rappresenta meglio.
Lo stile remissivo. Chi ha uno stile remissivo o passivo tende ad anteporre le esigenze altrui alle proprie. Può pensare che le sue esigenze sono poco importanti o essere convinto di essere tanto debole da non potere badare a se stesso o decidere da solo. Può aver paura di essere abbandonato o aggredito se cerca di affermare le sue esigenze. Tende ad accettare le decisioni altrui, anche quando non gli piacciono. Col tempo di solito chi è remissivo comincia a soffrire perché le sue esigenze non sono soddisfatte, viene sempre più sfruttato dagli altri che lo considerano incapace di difendere i suoi diritti e si deprime perdendo progressivamente la stima in se stesso, nutrendo risentimenti, provando irritazione e sensi di rabbia crescenti che potrebbero a un certo punto farlo esplodere.
Lo stile aggressivo. L’aggressività si manifesta con la tendenza a difendere i propri diritti in modo prepotente, maleducato e comunque eccessivo, violando i diritti o urtando i sentimenti delle altre persone. Le persone aggressive generalmente sentono un forte bisogno di competere con gli altri e sono convinte di avere più diritti e di meritare dei privilegi. Qualche volta l’aggressività non è collegata a questi atteggiamenti e convinzioni, ma dipende solo da un eccesso d’impulsività. La risposta aggressiva produce nel tempo isolamento e solitudine.
Lo stile assertivo. Le persone assertive sono consapevoli dei propri diritti, ma si rendono anche conto dei diritti degli altri. Si preoccupano dei sentimenti altrui e perciò tendono a fare le loro richieste e le loro critiche in modo da non offendere e turbare gli altri. Hanno il senso del dare e dell’avere, e nelle situazioni di conflitto il loro atteggiamento le porta spesso a passare dal conflitto alla negoziazione (vedi in questo manuale l’Unità 9) e alla cooperazione. Nello stile assertivo sono fondamentali le abilità di comunicazione dell’Unità precedente, e in particolare
esprimere sentimenti spiacevoli in modo costruttivo e fare richieste in modo cortese. Nel complesso, chi è assertivo si fa rispettare e rispetta gli altri, non umilia e non si sente umiliato, raggiunge i propri obiettivi senza prevaricazioni, alimentando in tal modo la fiducia in sé e negli altri.
Esempi dei diversi tipi di stili
I tre esempi seguenti confrontano i tre diversi tipi di atteggiamento (remissivo, aggressivo e assertivo). Si noti che nelle situazioni affrontate in modo assertivo nessuno si sente umiliato:
● Primo esempio. Maria vorrebbe avere un po’ di tempo per studiare nel primo
pomeriggio per poi uscire più tranquilla con gli amici del suo gruppo. Quasi tutti i pomeriggi Susanna, che praticamente non esce mai con altri, passa a trovarla per stare con lei e chiacchierare. Come può Maria dire a Susanna che preferisce stare sola e studiare?
Remissivo: Va bene, che cosa c’è di nuovo?
Aggressivo: Senti, dovresti smetterla di venire qui tutti i pomeriggi. Non ne posso più, ho bisogno di un po’ di tempo per me stessa.
Assertivo: Spesso mi piace parlare con te, ma in questi giorni avrei bisogno di studiare quando torno a casa dalla scuola per essere più libera più tardi. Che ne diresti di scegliere il mercoledì come giorno in cui incontrarci a parlare?
In questo caso Maria accetta un compromesso (incontrare Susanna tutti i mercoledì) perché le dispiace che Susanna si senta sola.
● Secondo esempio. Alessandra non fuma e non vuole iniziare a fumare. Carla, un’amica al cui giudizio tiene molto, le offre una sigaretta, dicendo: “Dai, tira una boccata. Vedrai che ti piacerà, mica vuoi fare la figura dell’imbranata”. Cosa potrebbe dire Alessandra a Carla?
Remissivo: Va bene, voglio fare quello che fate voi.
Aggressivo: Sei scema? Non sai che il fumo rovina la pelle e che fumare è segno d’insicurezza e di superficialità?
Assertivo: Mi dispiace, ho deciso di non fumare e non ne ho voglia. Voglio essere in forma fisica e non correre il rischio di diventare dipendente. ● Terzo esempio. Marco è in coda davanti allo sportello della posta ed è quasi
giunto il suo turno quando qualcuno gli passa davanti dicendo: “Ho molta fretta. Faccio in un secondo!”
In che modo potrebbe rispondere Marco? Remissivo: Va bene, faccia pure.
Aggressivo: Non crede che io abbia di meglio da fare che star qui ad aspettare mentre lei si fa i cavoli suoi?
Assertivo: Mi dispiace, ma ho atteso un bel po’, e adesso è quasi il mio turno. Non dovrei metterci molto nemmeno io.
Qual è lo stile che ci sembra più vicino a come ci comportiamo di solito?
In alcune situazioni difficili da gestire, come quando per esempio ci si ritrova a essere bersagliati da critiche ingiuste o da scherzi di cattivo gusto, può essere molto