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3.   FORMULAZIONE DEI GIUDIZI VALUTATIVI PER AMBITO TEMATICO

3.1  T EMATICHE ECONOMICHE

3.1.2 Il consolidamento e lo sviluppo della qualità della produzione agricola e

3.1.2 Il consolidamento e lo sviluppo della qualità della produzione agricola e forestale

Logica di intervento

L’Obiettivo Prioritario del PSN “Consolidamento e sviluppo della qualità della produzione agricola e forestale” corrisponde, nella visione strategica e programmatica del PSR Liguria, all’Azione Chiave

“Favorire l’avvio di sistemi di certificazione” che, sotto il profilo degli interventi previsti, si traduce in due Misure specifiche: 1.3.2 “Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità” e 1.3.3

“Sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione”. Il perseguimento dell’Azione Chiave mira, da un lato, a difendere le produzioni regionali, con un ruolo diretto nello sviluppo e valorizzazione delle produzioni di qualità, dall’altro, alla creazione di valore aggiunto nel settore primario, con lo scopo di rallentare la tendenziale caduta cronica del valore aggiunto del settore agricolo, rispetto agli altri settori dell’economia ligure. In tale ottica la ratio dell’Azione Chiave e, quindi, del relativo set di Misure dedicate al conseguimento dell’Obiettivo Prioritario di riferimento, risulta pertinente rispetto alle criticità rilevate in sede di analisi di contesto, e si inquadra in uno scenario di sviluppo più generale incentrato sulle produzioni di qualità che caratterizzano il settore primario regionale.

Considerando i fabbisogni riportati nella logica di intervento, gli effetti indiretti di altre Misure e, in termini squisitamente valutativi, alcune delle parole chiave riportate nei QV delle Misure 1.3.2 e 1.3.3 (ad esempio, accesso al mercato, valore aggiunto, competitività, ecc.) è possibile affermare che la qualità delle produzioni agricole e forestali si esplica anche attraverso altre Misure del PSR Liguria.

Fig. 11. Logica di intervento - Consolidamento e sviluppo della qualità della produzione agricola e forestale

 

Note: l’analisi di dettaglio svolta per la formulazione del giudizio valutativo non considera le Misure contenute negli ovali di colore bianco.

Sono stati, tuttavia, considerati i collegamenti indiretti con le Misure oggetto delle indagini dirette.

Fonte: Elaborazioni Ecosfera VIC - Consel

Stante il modesto avanzamento48 delle Misure 1.3.2 e 1.3.3 al 31/12/2011, si è ritenuto opportuno costruire il giudizio valutativo sulla qualità in maniera trasversale, facendo riferimento alle risultanze delle Misure oggetto di indagine diretta (1.2.1 e 3.1.1, in particolare) che hanno riverberato i loro effetti anche in termini di qualità.

      

48 Come emerso nella RAE 2011, la Misura 1.3.2 ha iniziato ad attivare i propri effetti nel corso dell’ultima annualità in conseguenza della recente chiusura del bando di ammissione; delle 172 domande presentate sono risultate ammissibili e finanziabili 162, e di queste 9 hanno ricevuto il pagamento nel corso del 2011. Anche la Misura 1.3.3 ha visto delle tempistiche procedurali simili alla Misura 1.3.2, con un numero di domande presentate pari a 11, di cui 4 considerate ammissibili e finanziabili. 

 

Giudizio valutativo complessivo

Le aziende che effettuano produzioni di qualità trovano nel PSR Liguria, al di là delle specifiche Misure a questo deputate, uno strumento per consolidare e sviluppare le proprie attività anche all’interno di altre Misure – come emerge dai risultati delle indagini dirette effettuate sui beneficiari delle Misure 1.2.1, 1.2.3 e 3.1.1 – in considerazione del fatto che il Programma regionale ha posto una maggiore enfasi sulla necessità di migliorare il livello qualitativo delle produzioni agroalimentari al fine di contribuire, anche per tale via, all’innalzamento del valore aggiunto agricolo.

Nel complesso delle aziende che hanno fatto ricorso ai finanziamenti disponibili sulle Misure 1.2.1 e 3.1.1, il 24% ha dichiarato che gli investimenti realizzati “hanno favorito l’introduzione/mantenimento di produzioni di qualità agroalimentare tutelate e certificate”, valore al di sopra dell’incidenza delle aziende che producono qualità sul totale delle aziende agricole regionali49 stimato intorno al 14%. Nello specifico, considerando congiuntamente i tassi di risposta forniti sulle due Misure citate, risulta evidente come la qualità agroalimentare sia associata soprattutto alla produzione biologica: nel 47% dei casi sono stati introdotti/mantenuti prodotti biologici cui fanno seguito, a breve distanza, le produzioni DOP (35%) e, con quote decisamente più modeste, IGP e DOC-DOCG (per entrambe, 9%).

A livello di singoli interventi, è possibile osservare come nell’ambito della Misura 1.2.1, gli investimenti previsti nel PAS hanno favorito (22% dei soggetti) l’introduzione di produzioni di qualità agroalimentare tutelate e certificate. In aggiunta, la qualità agroalimentare caratterizza, anche se con una incidenza variabile, il fatturato delle aziende beneficiarie: nel 41% dei casi il peso dei prodotti di qualità sul fatturato aziendale è pari al 100%, mentre soltanto per il 12% di essi rappresenta quote di fatturato inferiori al 10% (fig. 14).

Fig. 12. Introduzione/mantenimento di produzioni di qualità agroalimentare - dettaglio Misura 1.2.1

Fonte: Elaborazioni Ecosfera VIC - Consel su dati da indagine diretta

      

49 Per il calcolo del numero delle imprese che effettuano produzioni di qualità a livello regionale si è tenuto conto della numerosità (356 unità) delle imprese biologiche indicate nel 6° Censimento Generale dell’Agricoltura, mentre per i produttori DOP e IGP (1.262 unità) si è fatto riferimento all’indagine ISTAT “I prodotti agroalimentari di qualità DOP, IGP e STG” del 2011. La numerosità delle aziende agricole regionali, invece, fa riferimento alle imprese attive iscritte presso le Camere di Commercio (Fonte: Infocamere-Movimprese, 2011).

Agricoltura  biologica 

6% DOP

10%

IGP 3%

DOC/DOCG 3%

Nessun  prodotto 

78%

 

Fig. 13. Incidenza delle produzioni di qualità agroalimentare sul fatturato aziendale (Misura 1.2.1)

Fonte: Elaborazioni Ecosfera VIC - Consel su dati da indagine diretta

A quanto detto si aggiunga che tra i beneficiari della Misura 1.2.3 (agroindustria), tra coloro che hanno introdotto nuovi prodotti e/o nuove tecniche (69% dei soggetti), nel 22% dei casi è stato introdotto un nuovo prodotto certificato biologico. Inoltre, il 7% del campione ha indicato, a seguito dell’investimento, una variazione positiva (nell’ordine del 40%) nella qualità delle produzioni50.

La scelta di puntare sulla qualità, sicurezza e controllo dei prodotti agroalimentari caratterizza pertanto un numero considerevole di aziende, mentre convive con quote variabili di produzioni convenzionali, nei restanti casi. Risulta altresì evidente come gli investimenti intercorsi abbiano rafforzato la fase a valle della filiera produttiva: si pensi, infatti, che nella Misura 3.1.1 gli investimenti hanno favorito l’incremento della vendita diretta nel 70% dei casi, con quote maggiori per le produzioni di qualità (38%) rispetto a quelle convenzionali (32%), mentre nel rimanente 30% non sono state evidenziate variazioni nelle vendite. Sulla base di tali dati, è possibile affermare, per le strutture agrituristiche, che le produzioni di qualità trovano nella vendita diretta uno dei principali canali di sbocco e di valorizzazione consentendo, da una parte, di spuntare prezzi di mercato competitivi e, dall’altra, favorendo il mantenimento di produzioni di qualità a livello locale.

      

50Nel caso della Misura 1.2.3 forestale, non è stata indicata una variazione nella qualità delle produzioni. Tuttavia, in termini di consolidamento delle produzioni certificate, il 4% dei soggetti ha indicato di aver sostenuto delle spese in investimenti immateriali tra cui rientrano, ad esempio, onorari a professionisti per ottenimento standard FSC e/o del PEFC, ecc.

12%

Sino al 10% 10‐25% 25‐50% 50‐70% 100% Ns./Non  risponde

Fig. 14. Effetti degli investimenti sulla vendita diretta in azienda - Misura 3.1.1

Fonte: Elaborazioni Ecosfera VIC - Consel su dati da indagine diretta 

 

La qualità del prodotto viene considerata, inoltre, come evidenziato da una recente indagine51 della Commissione europea, la componente principale delle scelte di acquisto (65%), rispetto al prezzo (54%), alla provenienza locale (34%) e alla marca commerciale (brand), quest’ultima con una incidenza del 15%. Se la media europea non considera la provenienza come un fattore determinante nella scelta di acquisto, lo stesso non può dirsi in Italia, dove i soggetti intervistati hanno attribuito a tale parametro un maggior livello di importanza (88%). Tale dato porta a rafforzare la necessita di aumentare l’offerta di prodotti locali di qualità.

Alla luce delle considerazioni svolte, risulta evidente come gli interventi attivati sulle Misure coinvolte nella formulazione del giudizio (1.2.1 e 3.1.1, in particolare) abbiano favorito, in maniera indiretta, il perseguimento dell’obiettivo di miglioramento della qualità dei prodotti agricoli e il consolidamento dei sistemi di certificazione, in maniera coerente con la crescente domanda da parte del mercato. Al di là delle Misure 1.3.2 e 1.3.3, specificamente dirette all’affermazione dei sistemi di qualità agroalimentare, ciò porta ad affermare l’idea che anche in tema di produzioni di qualità l’approccio dell’integrazione sinergico tra Misure potrebbe favorire maggiormente lo sviluppo delle produzioni di qualità. Tuttavia, solo nel prosieguo delle attività di valutazione in itinere, quando anche le Misure 1.3.252 e 1.3.3 finalizzate (in maniera diretta) a rafforzare e valorizzare le produzioni di qualità, avranno dispiegato i loro effetti, sarà possibile formulare un giudizio valutativo completo.