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105 CONSORZIO TUTELA SOAVE

Analisi dei risultati del campione d’indagine

105 CONSORZIO TUTELA SOAVE

Intervista a Lucia Vesentini, responsabile comunicazione relazioni esterne.

Introduzione

Il Consorzio del Soave tutela e promuove le aziende, circa un centinaio, operanti nella produzione e commercializzazione dei vini Soave e Recioto di Soave.

Dopo l’ OCM del vino (Organizzazione Comune di Mercato), dal 2009 è cambiato il ruolo del Consorzio che ha assunto la funzione di valorizzare, promuovere e gestire i vini Doc e Docg.

In questi ultimi anni con l’OCM sono stati stanziati consistenti fondi europei per la promozione dei loro vini nel resto del mondo. Per il momento sono state compiute campagne di comunicazione principalmente in mercati quali USA, Canada, Russia, Cina e Giappone.

Comunicazione

Il Consorzio valorizza il proprio vino partecipando anche ad alcune delle fiere più importanti del panorama europeo quali Vinitaly e ProWein.

Per loro è di primaria importanza la presenza nelle principali piattaforme social come Facebook, Twitter, Youtube e Blog tramite i quali possono promuovere facilmente e a costi contenuti l’immagine del Soave nel mondo. La comunicazione on-line legata ai nuovi strumenti Web viene integrata da una rivista cartacea rivolta ad un target più anziano.

Strategia

Tra i nuovi servizi che il Consorzio sta offrendo alle proprie imprese vi è la creazione di un video di presentazione per ogni azienda.

Così facendo tutti i produttori di Soave potranno essere conosciuti nel mondo con un semplice “click”.

Inoltre il Consorzio organizza incontri con buyer potenziali, organizza eventi e accoglie giornalisti da tutto il mondo per promuovere sempre più l’immagine di questo marchio collettivo di territorio.

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BOTTER S.p.A.

Intervista a Annalisa Botter, proprietaria e export manager di Botter S.p.A.

L’azienda

Fondata nel 1928 la Casa Vinicola Botter S.p.A. è oggi guidata dalla terza generazione. Già a partire dagli anni ’60, con la seconda generazione, si è deciso di abbandonare progressivamente il mercato italiano per concentrarsi quasi esclusivamente all’estero.

Ad oggi infatti il 99% del fatturato, che nel 2011 è stato di 88 milioni di euro con 55 milioni di bottiglie, è effettuato all’estero in 45 Paesi.

I loro principali mercati di riferimento sono Inghilterra, Canada, Russia, Brasile, Danimarca e Norvegia. In azienda lavorano 90 dipendenti di cui 10 si occupano di back office, 4 si occupano di inserimento ordini e programmazione della produzione, 1 gestisce le etichette ed infine 4 (tra cui anche la titolare) sono gli export manager.

Comunicazione

Non avvertono la necessità di investire in comunicazione social principalmente perché affidandosi a importatori esteri non hanno un rapporto diretto con il consumatore finale.

Dispongono tuttavia di un semplice e chiaro sito internet con un’area riservata con la quale i vari importatori hanno la possibilità di scambiare più rapidamente informazioni e materiali.

Sono presenti ogni anno in almeno 4 fiere internazionali, considerate basilari dato il profilo fortemente internazionale della società, e poi a seconda delle occasioni partecipano ad altre fiere che ritengono più meritevoli (es. fiera a Shanghai).

È fondamentale tenere presente che la rete commerciale e quindi il contatto e la ricerca di nuovi clienti è affidata alla terza generazione che se ne occupa personalmente.

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Strategia

Senz’altro la vocazione internazionale di Botter che fin dagli anni ’60 si è dedicata a mercati esteri, creandosi in tal modo in un terreno meno concorrenziale di quello attuale un’importante rete di contatti, rappresenta la più grande forza dell’impresa. Da non sottovalutare inoltre l’attenzione e il mantenimento di questi rapporti clientelari nel tempo, segno di una forte credibilità e affidabilità.

Infine la capacità unica di personalizzazione degli ordini unita all’attenzione maniacale verso i propri clienti pone in ottima luce l’azienda in sempre nuovi mercati grazie al passaparola positivo.

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SARTORI S.p.A.

Intervista a Elena Brisighella, responsabile comunicazione Italia e a Carmen Stirn, responsabile comunicazione estero

L’azienda

Nasce nel 1898 in Valpolicella la Casa Vinicola Sartori. L’azienda, pur mantenendo un forte legame con la propria origine veronese, fattura 40 milioni di cui circa il 75% è effettuato all’estero principalmente in USA, Canada, Inghilterra, Germania e Russia. La produzione totale si aggira attorno ai 16 milioni di bottiglie con 50 dipendenti. Sartori lavora indistintamente sia con la GDO che con l’HoReCa per quanto riguarda il mercato italiano, mentre per il mercato estero si affida ad uno o più importatori per nazione. Ad esempio in Germania possiede diversi contatti mentre per UK e USA l’importatore è unico.

Comunicazione

Si assiste a una comunicazione a 360 gradi.

A partire dal sito internet che è stato aggiornato e reso visibile anche da smartphone e tablet nonché indicizzato, si sono effettuati anche i primi investimenti in social network da parte dell’azienda che ha creato da Dicembre 2011 una pagina Facebook e una pagina Twitter per favorire un dialogo diretto, una conversazione con il consumatore finale.

Il progetto è inizialmente portato avanti specialmente per il mercato italiano data la maggiore semplicità di aggiornamento. Inoltre si sta cercando di promuovere l’immagine di Sartori anche tra i food blog che in questo momento stanno prendendo sempre più piede in Italia.

Non vengono certamente lasciati in disparte i classici investimenti in fiere, giornali di largo consumo e riviste di settore anche se queste ultime sono un investimento che sta via via perdendo di importanza e che quindi verrà gradualmente ridotto.

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Altra forma molto importante di comunicazione usata da Sartori specialmente per legarsi al proprio territorio sono le sponsorizzazioni di una buona parte degli eventi della realtà veronese nonché di diverse squadre sportive.

Strategia

Sartori riesce a offrire un’ampia gamma di prodotti e questo sicuramente facilita l’acquisto da parte del cliente che inoltre è rassicurato dalla storia e dalla reputazione dell’azienda.

Inoltre il far parte del gruppo Collis, che dispone di circa 6700 ettari di vigneto, permette un controllo su tutta la filiera mantenendo una grande flessibilità aziendale che in tal modo può rispondere alle diverse esigenze di ogni cliente: ad esempio può consentire la produzione di 60.000 bottiglie personalizzate di altissima qualità, come pure dedicarne un'altra parte alla GDO.

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