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Il consumo nella Regione

Nel documento CONSUMO DI SUOLO e SERVIZI ECOSISTEMICI (pagine 5-10)

1. I DATI DEL CONSUMO DI SUOLO 2020 NEL VENETO

1.1 Il consumo nella Regione

Nell’anno 2019-2020 nel Veneto sono stati registrati 830 ha di nuovo suolo consumato, cui vanno sottratti 148 ha di suolo ripristinato.

Il bilancio netto risulta essere pertanto di 682 ha (figura 1.1) ponendo il Veneto al secondo posto dopo la Lombardia (765 ha), seguita da Puglia (493 ha), Piemonte (439 ha), Lazio (431 ha) ed Emilia Romagna (425 ha). Le altre regioni hanno un consumo inferiore ai 400 ha. In termini assoluti (percentuale di suolo consumato sulla superficie totale) la Lombardia nel 2020 rimane al primo posto (12,1%), e il Veneto la segue con 11,9%, uniche regioni insieme alla Campania, ad aver superato la soglia del 10%. Se non consideriamo la superficie coperta dalle acque (laghi, fiumi, lagune e barene), la percentuale di suolo consumato in Veneto sale al 12,5%.

Fig. 1.1: Consumo di suolo annuale netto (ha) nella Regione Veneto negli anni 2013-2020.

Fig. 1.2: Consumo di suolo annuale (ha) nella Regione Veneto negli anni 2017-2020, suddiviso in consumo irreversibile e reversibile;

sottraendo i ripristini dalla somma tra consumo irreversibile e reversibile, si ottiene il consumo netto annuale. Per completezza dell’informazione sono stati riportati anche gli ettari di consumo reversibile che durante l’anno sono diventati consumo irreversibile, cioè cantieri che si sono trasformati in edifici, strade o piazzali, cementati o asfaltati (ultima colonna in viola).

Anno Consumo

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020

Superficie consumata (ha)

Se pur in calo rispetto agli anni precedenti, anche quest’anno il Veneto presenta il valore più elevato di densità del consumo di suolo con 3,72 m2 di suolo consumato per ettaro di superficie, seguito dalla Lombardia con 3,21; le altre regioni hanno valori inferiori a 3.

Il consumo di suolo 2019-2020 per abitante è pari a 1,4 m2/ab, al di sopra della media nazionale di 0,87 m2/ab ma in calo rispetto agli anni passati.

Il rapporto tra il tasso di consumo di suolo e il tasso di crescita della popolazione, anche quest’anno registra, in Veneto, il valore negativo più basso a livello nazionale, pari a -2,81 dove il valore negativo indica situazioni di significativo sbilanciamento in quanto il consumo di suolo è avvenuto a fronte di una diminuzione della popolazione (Report SNPA 22/21).

Analizzando il consumo di suolo marginale, indicatore dato dal rapporto tra il consumo di suolo netto 2019-2020 e i nuovi residenti, risulta che per ogni abitante in meno in Veneto si sia consumato suolo per 1250 m2 (292 m2 a livello nazionale). Si evidenzia che l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile prevede tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030, quello di ‘assicurare che il consumo di suolo non superi la crescita demografica’.

Le carte del consumo di suolo 2020 e degli anni precedenti riferite al Veneto (2012, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019) sono consultabili e scaricabili anche sul geoportale ARPAV (http://geomap.arpa.veneto.it/maps/356/view).

Degli 830 ha di consumo totale nell’anno 2019-2020 la maggior parte, 600 ha, sono dovuti a cantieri. I restanti 230 ha sono suddivisi nelle seguenti categorie (figura 1.3): 20 ha per strade, 92 ha per edifici residenziali, 4 ha per aeroporti, 19 ha per aree impermeabili non edificate (parcheggi, piazzali, ecc), 51 ha per nuove cave o ampliamento delle esistenti, 28 ha per la costruzione di edifici industriali e 14 ha per i relativi parcheggi e aree di movimentazione. Tale distribuzione tra le varie tipologie di consumo evidenzia come si tratti di un fenomeno molto dinamico, che risente notevolmente dei cantieri che vengono aperti per grandi opere i quali solo in parte a fine lavori risulteranno effettivamente consumati.

Fig. 1.3: Suddivisione per tipologia del consumo di suolo dell’anno 2019-2020, esclusi i cantieri che da soli sono circa 600ha (nelle frazioni sono riportati i valori in ettari).

I 600 ha dovuti ai cantieri, se pur comportano un pesante impatto per una risorsa delicata come il suolo, potrebbero essere negli anni futuri in gran parte ripristinati e in questo senso è molto importante verificare che il ripristino sia attento a riportare il suolo alle funzioni ecosistemiche che lo caratterizzano e che lo rendono una risorsa non rinnovabile.

Per quanto riguarda il resto sicuramente spiccano i 92 ha di consumi per edilizia residenziale a fronte di un calo della popolazione, le nuove cave a fronte di 5.000.000 di t di rifiuti inerti da

Tra i singoli interventi che hanno determinato consumi importanti nell’anno sono stati rilevati 31,6 ha per i cantieri nella base militare Dal Molin a Vicenza (fig. 1.4), 41 ha per l’alta velocità tra Verona e Vicenza (fig. 1.5) e 35 ha per l’ampliamento di un campus a Roncade (fig. 1.6).

Fig. 1.4: 31,6 ha di consumo di suolo per i cantieri alla base militare Dal Molin a Vicenza (immagine 2018 a sinistra e 2020 a destra).

Fig. 1.5: Consumo di suolo per i cantieri dell’alta velocità tra Verona e Vicenza (immagine 2018 sopra e 2020 sotto).

Fig. 1.6: Realizzazione di un nuovo campus a Roncade (Treviso) su un'area di cantiere di 35 ettari, ex area agricola., di cui 5,2 ha destinati a nuova viabilità, 2 ha a parcheggio e più di 3 ha destinati a costruzioni con cubatura recuperata da una ex area militare limitrofa di 2,27 ha (in alto a destra). Immagine 2018 in alto, 2020 in basso.

Diversi sono stati i consumi dovuti a insediamenti industriali e logistici, ma per questi si rimanda all’approfondimento nel paragrafo 3.4, e per la costruzione di nuovi supermercati, come nell’esempio riportato in fig. 1.7, anche in prossimità di altre analoghe strutture.

Fig. 1.7: Consumo di suolo per la realizzazione di due supermercati (in giallo) a 300 metri di distanza sulla ss 516 a Piove di Sacco (Padova) per un'area complessiva di cantiere di 14.800 m2, di cui 4.600 occupati da edifici; solo in un caso si tratta di parziale recupero di cubatura di edifici preesistenti. A 600 m di distanza era già presente un grande centro commerciale (in viola). Immagine 2018 a sinistra, 2020 a destra.

Per tutta la regione è stato mappato il suolo consumato da cave attive, dai laghi di cava, dai campi fotovoltaici a terra e dalle discariche. Il totale delle superfici occupate da queste tipologie di consumo ha raggiunto i 6.518 ha (tabella 1.1).

Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, va registrato un nuovo recente impulso alla loro realizzazione, dopo un decennio di sostanziale stabilità, dovuto al notevole abbassamento dei costi di produzione dei pannelli, dal guadagno garantito dalla vendita dell’energia ma soprattutto dalle politiche energetiche e ambientali europee e nazionali fortemente orientate alla

l’Energia e il Clima 2030 e PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Solo nell’ultimo anno le richieste di valutazione pervenute riguardano una superficie totale di oltre 200 ettari, per la maggior parte su suolo agricolo. Appare contraddittorio che il raggiungimento di un obiettivo di sostenibilità ambientale debba avvenire a danno di una risorsa non rinnovabile e già fortemente intaccata.

Uno studio condotto in collaborazione con Confartigianato Vicenza, per un approfondimento del quale si rimanda a quanto riportato all’interno del rapporto nazionale sul consumo di suolo (“Fotovoltaico: c’e’ un’alternativa al consumo di suolo” in Report SNPA 22/21, pagg. 306-310), evidenzia come lo sfruttamento delle superfici già impermeabilizzate di una certa dimensione per l’installazione degli impianti fotovoltaici permetterebbe il raggiungimento degli obiettivi del PNIEC senza il ricorso all’ulteriore occupazione di suolo. E’ indubbio che sarebbero necessarie adeguate forme di incentivazione per sopperire ai maggiori costi di installazione, ma tali costi sarebbero ampiamente compensati dalla mancata perdita di servizi ecosistemici che i suoli risparmiati continuerebbero a fornire.

Tab. 1.1: Suolo consumato da alcune tipologie nella regione Veneto all’anno 2020.

Tipologia Suolo consumato al 2020 (ha)

Cave in falda 2.500

Discariche 1.430

Aree estrattive non rinaturalizzate 1.800

Campi fotovoltaici a terra 788

Totale 6.518

Fig. 1.8: Nell’area tra Montecchio Precalcino e Breganze (VI) oltre all’ampliamento di alcune cave già esistenti, (contornate in giallo nelle immagini) è evidente l’impatto sul territorio del consumo dovuto alle cave attive (in giallo), laghi di cava (in blu) e alle discariche (in viola); immagine 2018 a sinistra e 2020 a destra.

Nel documento CONSUMO DI SUOLO e SERVIZI ECOSISTEMICI (pagine 5-10)

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