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Il contesto ambientale

Nel documento 6 6 (pagine 24-33)

1 IL CONTESTO

1.3 Il contesto ambientale

La qualità dell’ambiente e la natura dello sviluppo sono fattori che influenzano lo stato di salute. Poiché salute, ambiente e sviluppo sono interdipendenti, occorre perseguire una maggiore integrazione delle politiche di protezione ambientale, di protezione della salute e di governo del territorio.

Diversi sono i fattori di pressione ambientale che insistono sul territorio regionale e provinciale.

La Lombardia risulta essere la Regione con maggiore antropizzazione e, nell’ambito regionale, la nostra provincia risulta al primo posto per il consumo di suolo (% di aree urbanizzate rispetto alla superficie territoriale complessiva).

Fonte: Relazione Ersaf “Analisi d’uso del suolo in Lombardia” anno 2010

Consumo di suolo anno 2007 PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA: 53,4 PROVINCIA DI MILANO: 39,8%

LOMBARDIA: 14,1%

Il confronto tra le immagini, riferite rispettivamente agli anni 1954 e 2007, evidenzia una forte accelerazione delle dinamiche di antropizzazione del suolo, favorita dagli assi infrastrutturali di collegamento tra la nostra provincia e Milano e destinata ad

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aumentare in seguito alla realizzazione della nuova autostrada Pedemontana che attraverserà trasversalmente la provincia di Monza e Brianza.

La dotazione di aree verdi e agricole è maggiore nella zona nord- est della provincia.

Un altro aspetto da considerare è l’elevata presenza di attività produttive, sia dismesse sia attive, a rilevante impatto ambientale.

I cantieri aperti nel 2013 per attività di indagine e bonifica di aree interessate da contaminazione del suolo e/o sottosuolo (indagini preliminari, caratterizzazioni, bonifica in corso, messe in sicurezza operative) sono n.174.

Complessivamente in Provincia sono stati chiusi n.373 procedimenti per assenza di contaminazione o bonifiche concluse.

ASL MB – Principali aree d’intervento per estensione territoriale

COMUNI AREA SUPERFICIE

(MQ) PRINCIPALI AREE D’INTERVENTO

CESANO MADERNO, CERIANO LAGHETTO, BOVISIO MASCIAGO,

LIMBIATE

AREA EX ACNA 1.200.000 SITO D’INTERESSE REGIONALE

VILLASANTA LOMBARDA

PETROLI 310.000 EX DEPOSITO E RAFFINERIA, RESPONSABILE

DELL’EMERGENZA LAMBRO FEBBRAIO 2010

VAREDO, PADERNO DUGNANO EX SNIA 630.000 SITO D’INTERESSE REGIONALE

CESANO MADERNO EX SNIA 246.000 SITO D’INTERESSE REGIONALE

VIMERCATE EX ALCATEL 157.000

LIMBIATE CAVA MANARA 102.000

Fonte: ARPA Lombardia - Risultati e Attività ARPA 2011 – 2012 Presentazione Provincia Monza e Brianza 16.2.2012

ASL MB – Principali aree d’intervento per impatto sul suolo e/o sulle acque sotterranee

Comune Area Uso

Villasanta Carrier Sito produttivo

Bovisio Masciago Ex ICSAM Area dismessa

Correzzana Ex Antibioticos Area dismessa

Lesmo Ex Nobel Chemicals Area dismessa

Monza Cosmalver Garo Area industriale

Monza Philips Area industriale

Brugherio Ex Chromium Plating Italiana - CPI Area industriale

Fonte: ARPA Lombardia - Risultati e Attività ARPA 2011 – 2012 Presentazione Provincia Monza e Brianza 16.2.2012

Nel territorio provinciale sono insediate n.18 aziende a rischio di incidente rilevante (R.I.R.), così come individuate ai sensi dei D. Lgs. 334/99 modificato dal D. Lgs. 238/05 e L. R. 19/01.

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ASLMB - Aziende a RIR anno 2013

art. 8 D.lgs. 334/1999 e s.m.i. (D.Lgs. 238/05 e L.R. 19/01)

RAGIONE SOCIALE COMUNE CATEGORIA

Tecnofiniture S.p.A. Arcore Galvanotecnica

Zincol Ossidi S.p.A. Bellusco Stabilimento chimico

Piomboleghe s.r.l. Brugherio Impianto di trattamento / recupero Sapio Produzione Idrogeno Ossigeno s.r.l. Caponago Produzione gas tecnici

Basf Italia S.p.A. Cesano Maderno Stabilimento chimico

Chemetall Italia Giussano Stabilimento chimico

Vefer S.p.A. Lissone Stabilimento chimico

art. 6 D.lgs. 334/1999 e smi (D.Lgs. 238/05 e L.R. 19/01)

RAGIONE SOCIALE COMUNE CATEGORIA

Kofler S.p.A. Brugherio Deposito

Ashland Industries Italia S.p.A. Busnago Stabilimento chimico Sico Società Italiana Carburo Ossigeno S.p.A. Cesano Maderno Produzione gas tecnici

Icrom S.p.A. Concorezzo Stabilimento chimico

Mingardi & Ferrara s.r.l. Limbiate Galvanotecnica

Chemical Resine S.p.A. Lissone Stabilimento chimico

Sir industriale S.p.A. Macherio Stabilimento chimico

Bolton Manitoba S.p.A. Nova Milanese Stabilimento chimico

Officina Meccanica Casiraghi s.r.l. Triuggio Galvanotecnica

Formenti e Giovenzana S.p.A. Veduggio con Colzano Galvanotecnica

Acs Dobfar S.p.A. Vimercate Stabilimento chimico

Fonte: ARPA Lombardia – Dipartimento Provinciale di Monza

Si segnala la presenza di aziende chimiche (alcune non più classificate RIR) insediate nel Comune di Ceriano Laghetto e nel Comune di Cesano Maderno, che costituiscono un Polo chimico di notevole rilevanza.

L’ARPA Provinciale di Monza ha anche fornito l’elenco delle 51 aziende soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), di cui la maggior parte si concentra in tre comparti produttivi: Industria dei metalli, Industria chimica e Smaltimento rifiuti.

Sia le aziende R.I.R. che quelle soggette ad A.I.A. comportano l’esposizione ad un rischio chimico potenziale, sia per i lavoratori che per la popolazione residente.

Urbanizzazione e industrializzazione influiscono sull’ambiente anche per la produzione di rifiuti, solidi e reflui.

In Lombardia, nel 2011, la produzione annuale di rifiuti urbani si è attestata sui 484 kg per abitante, di cui 245 provenienti dalla raccolta differenziata.

La produzione pro capite in Provincia di Monza e Brianza si colloca a un livello inferiore (427 Kg/ab), con una frazione di differenziata pari al 60,2%, percentuale superiore alla media regionale (50,6%) e pari all’obiettivo fissato dalla legge nazionale per il 2011. I risultati variano ampiamente tra i Comuni.

Nel territorio provinciale sono presenti 3 impianti di compostaggio e un impianto di incenerimento con recupero energetico.

Nell’anno 2013 considerevole è stato l’aumento delle notifiche inviate dai cittadini della nostra ASL relative a strutture con presenza di manufatti in amianto, in seguito alla scadenza dei termini obbligatori previsti dal Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL), approvato con D.G.R. VIII/1526 del 22.12.05 e in vigore dal 2006. Nel periodo 2006 - 2013 sono complessivamente pervenute circa 8.000 notifiche e, di queste, ben 4.769 sono state registrate nel 2013, con una crescita pari a dodici volte rispetto al 2012.

A tutt’oggi nel territorio della ASL sono state registrate n. 6197 strutture, per un quantitativo di circa 854.559 mq. di amianto compatto e di circa 5.380.132 kg. di amianto friabile.

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Notifiche di strutture con presenza amianto nella provincia MB (2006 – 2013)

L’area della provincia di Monza e Brianza è interessata prevalentemente dal bacino del fiume Lambro e dal bacino del torrente Seveso e, solo in piccola parte, da quello del fiume Adda.

Mentre lo stato ecologico del fiume Adda è buono, quello di Seveso, Lambro e torrente Molgora sono più o meno compromessi nel tratto che decorre in territorio brianzolo.

Seveso e Lambro sono inseriti negli Accordi di Programma “Contratto di Fiume” che Regione Lombardia ha promosso per raggiungere gli obiettivi di qualità ambientale previsti al 2015 per i corsi d’acqua. Il Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Po (ex Direttiva 2000/60/CEE) ha differito il raggiungimento dello stato ecologico buono per i suddetti corpi idrici al 2027.

Seveso e Lambro sono ricettori delle acque trattate dai tre impianti di depurazione (Monza, Varedo e Vimercate) a servizio del territorio provinciale.

Attualmente, il grado di copertura della rete fognaria non raggiunge il 100% e sono superati i limiti di concentrazione stabiliti dal D.lgs. 152/2006 e s.m.i. sul trattamento delle acque reflue urbane. Infatti, i tre impianti non sono conformi per i parametri azoto totale (N Tot) e/o fosforo totale (P Tot.) ai valori limite della tabella 2 del suddetto decreto Legislativo e le acque in uscita dall’impianto di Varedo, superano anche i limiti consentiti dalla Tabella 1 del Decreto per richiesta biochimica di ossigeno (BOD5) e solidi sospesi (SS).

Impianto Comuni serviti Ricettore AE serviti % carico collettato

Fonte: S.I.RE. ACQUE Giudizi di conformità anno 2012- Elaborato da ASL MB

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Legenda:

IAS = Sistemi di trattamento individuali o altri sistemi adeguati (es. vasche IMHOF, degrassatori, vasche di accumulo a tenuta con svuotamento periodico)

Tali trattamenti possono riguardare edifici isolati presenti negli agglomerati ma non collettati

Non riguardano, invece, quelli esistenti nelle case sparse (normalmente escluse dal calcolo degli abitanti equivalenti dell’agglomerato)

AE = abitanti equivalenti

L’inquinamento atmosferico è il fattore ambientale responsabile del più alto impatto sanitario. Il livello di inquinanti in atmosfera è il risultato di fenomeni complessi in cui giocano un ruolo importante le emissioni, l’orografia del territorio e le condizioni meteorologiche.

La Provincia di Monza e Brianza ha una superficie di circa 400 chilometri quadrati e ha una percentuale di terreno edificato fra le più alte in Italia e in Europa. Se a ciò si aggiunge la forte presenza industriale, si comprende come, a causa dei fumi per il riscaldamento delle abitazioni, della produzione industriale e dei trasporti auto e merci e delle condizioni climatiche del territorio, i dati dell’ultimo rapporto della Agenzia Europea dell’ambiente (anno 2013) collochi Monza fra le città con maggiore indice di inquinamento, in particolare da polveri sottili.

Il trasporto su strada costituisce la fonte principale di inquinamento per buona parte degli inquinanti atmosferici: contribuisce a più di un terzo delle emissioni di anidride carbonica (39%), ai tre quarti delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) (71%) e a buona parte delle emissioni di materiale particolato (45% per PM10 e 40% per PM2,5) e di monossido di carbonio (53%).

La seconda fonte principale di emissione è la combustione non industriale (commercio, residenziale, agricoltura) che contribuisce soprattutto alle emissioni di particolato (39% per PM10 e 44% per PM2,5) e di anidride carbonica (42%). Tra i combustibili, legna e similari sono la fonte in assoluto più importante per le emissioni di PM10 e di PM2.5.

Fonte: ARPA Lombardia INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera – emissioni in Regione Lombardia nell'anno 2010

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Emissioni di materiale particolato (PM10 e PM2.5) in Regione Lombardia nel 2010 in relazione alle fonti

Combustibile PM10(t/anno) 2010 PM2,5 (t/anno)2010

benzina verde 96 96

Carbone 156 133

Diesel 3619 3610

gas di raffineria 91 91

Gasolio 106 106

GPL 7,1 7,1

Kerosene 19 17

legna e similari 10530 10312

Metano 200 286

Olio combustibile 241 232

Altro 370 321

senza combustibile 5833 3258

Totale 21269 18369

Fonte: Inemar, 2010

Il controllo degli inquinanti atmosferici nella nostra provincia avviene tramite delle stazioni di monitoraggio fisse (indicate in figura con un quadratino rosso) e delle stazioni mobili (indicate in figura con un quadratino in blu).

Fonte :Rapporto sulla qualità dell’aria ARPA 2012

L’analisi dei dati sulla qualità dell’aria raccolti nel 2012 conferma che i parametri critici per l’inquinamento atmosferico nella nostra Provincia sono il particolato (PM10 PM2,5), l’ozono (O3), il biossido di azoto (NO2), ed il benzo (a) pirene che mostrano superamenti dei limiti, situazione comune al territorio regionale parte degli agglomerati urbani e della zona urbanizzata. Come nel restante territorio regionale, il biossido di zolfo (SO2) e il monossido di carbonio (CO) rispettano i limiti di qualità dell’aria.

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Inquinanti dell’aria atmosferica misurati nelle stazioni di campionamento fisse poste in Provincia MB – Anno 2012

Parametro Descrizione

Machiavelli Agrate Carate Limbiate Meda Vimercate CO Limite giornaliero:

* SOMO 35 = Sum Of Means Over 35: sommatoria della eccedenze tra massimo giornaliero delle medie su 8 ore e 35 ppb, per tutti i giorni dell'anno.

E' un indice di alta esposizione accumulata, ai fini del calcolo degli effetti sanitari attribuibili all'ozono.

** Non esiste un limite di legge.

Fonte: Rapporto sulla qualità dell’aria delle Province di Milano e Monza Brianza – ARPA Lombardia Dipartimento di Milano Anno 2012 – Elaborato da ASL MB

A differenza degli inquinanti “classici” il benzo(a)pirene non può essere misurato in continuo, ma richiede un’analisi in laboratorio sui campioni di PM10 precedentemente raccolti. La concentrazione media annuale, rilevata nella stazione di Meda supera il limite di legge (1 ng/m³), confermando l’andamento degli anni precedenti. Il rapporto Arpa 2012 conferma il contributo significativo delle combustioni di legna nel determinare il superamento del limite nell’ambito di una zona caratterizzata da una presenza rilevante di attività artigianali e industriali di produzione di mobili.

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Valori medi annuali (ng/m3) di benzo (a) pirene

2009 2010 2011 2012

1,3 0,9 1,2 1,1

Le concentrazioni medie annuali dei metalli pesanti analizzati nel PM10 rispettano costantemente i limiti di legge.

Valori medi annuali di metalli pesanti

metalli Valore limite 2009 2010 2011 2012

piombo 0,5 µg/m3 0,04 0,03 0,03 0,027

arsenico 6 ng/m3 0,5 0,9 1,1 0,9

cadmio 5 ng/ m3 0,8 0,7 0,6 0,4

nichel 20 ng/m3 4,8 4,6 2,5 <4,2

Fonte: Rapporto sulla qualità dell’aria delle Province di Milano e Monza Brianza – ARPA Lombardia Dipartimento di Milano Anno 2012 – Elaborato da ASL MB

Gli effetti sulla salute sono valutati in rapporto alla concentrazione annuale media degli inquinanti. Non vi è in letteratura dimostrazione di un valore soglia protettivo per la salute umana. Per NO2, O3, PM10 si dispone di una serie di misurazioni nell’ambito dei Comuni appartenenti all’agglomerato urbano di Milano (29 dei 55 Comuni della ASL)

Il trend della concentrazione media annuale evidenzia:

- per NO2 una graduale riduzione sino al 2008 (46 μg/m³) ed un lieve incremento nel biennio 2011 - 2012 - per O3 valori oscillanti intorno a40 μg/m³, con una tendenza ad un lieve aumento a partire dal 2008

- per PM10, dopo un lungo periodo di stabilità dal 2000 al 2007, una riduzione negli anni seguenti, con un’inversione di tendenza nel 2011. L’andamento dei valori medi annuali per i capoluoghi di Provincia lombardi, conferma per la città di Monza una diminuzione nel periodo 2006 – 2010, l’inversione di tendenza nel 2011 cui segue una riduzione del valore nel 2012 rispetto all’anno precedente. La variabilità annuale è particolarmente influenzata dalle diverse condizione meteorologiche nell’anno.

Fonte: Rapporto sulla qualità dell’aria delle Province di Milano e Monza Brianza – ARPA Lombardia Dipartimento di Milano Anno 2012

Circa gli effetti acuti sulla salute, diversi studi hanno dimostrato che ad ogni aumento della concentrazione media annuale di inquinanti in atmosfera (NO2, PM10, O3) è associato un aumento statisticamente significativo di eventi negativi per la salute, di tipo respiratorio e cardiaco, aggravando le condizioni già compromesse e agendo negativamente sulla popolazione in generale.

L’OMS ha valutato l’aumento a breve termine della mortalità (totale per cause naturali, per cause respiratorie e per cause

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cardiache) e l’aumento di ricoveri ospedalieri (per cause cardiache e per cause respiratorie) associati ad un incremento di 10 μg/m3 di PM10 e di ozono.

Anche studi epidemiologici condotti sugli effetti sanitari causati dall’esposizione a lungo termine ad inquinanti atmosferici evidenziano una correlazione statisticamente significativa tra incremento di concentrazione e eventi sanitari negativi (es.

mortalità per tutte le cause, per cancro al polmone, per infarto, per ictus). L’OMS stima, ad esempio, un incremento della mortalità generale del 6% e della mortalità per cancro polmonare dell’8% per ogni 10 μg/m3 di incremento di PM2,5.

I risultati degli studi possono essere anche letti in termini di guadagni di salute ottenibili a breve e a lungo termine mediante una riduzione delle concentrazioni di inquinanti in atmosfera.

Nel territorio dell’ASL Monza e Brianza l’approvvigionamento idrico potabile è assicurato da impianti di captazione della falda acquifera, la cui distribuzione è riportata nella seguente tabella.

Il servizio igiene degli alimenti e della nutrizione effettua controlli sull’acqua potabile distribuita dai pubblici acquedotti e svolge audit presso gli Enti Gestori.

POZZI PER L’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO POTABILE (ASLMB dato al 31.12.2013) AREA NUMERO POZZI PER ACQUE DESTINATE

AL CONSUMO UMANO DI CUI PROVVISTI DI IMPIANTI DI POTABILIZZAZIONE

VIMERCATE 95 39

MONZA 121 38

DESIO 111 25

TOTALE ASL 327 102

L’acqua destinata al consumo umano distribuita dalle reti acquedottistiche risponde ai parametri previsti dalla norma vigente, sia dal punto di vista chimico che microbiologico. In alcuni casi (n. 102 su 327 pozzi attivi), la qualità è assicurata dall’impiego di sistemi di trattamento delle acque di falda che presentano contaminazioni persistenti: nitrati, organo alogenati; contaminazione microbiologica (Monzese e Vimercatese); pesticidi, ferro/manganese, idrogeno solforato (Vimercatese).

Analisi acque destinate al Consumo umano – ASL MB 2013

Parametro N. Analisi N. analisi non conformi % Analisi Conformi Parametri microbiologici

E. coli 1049 1 99,90

Enterococco 684 1 99,85

Parametri chimici

nichel 215 0 100,00

nitrati 965 0 100,00

Solventi (trialometani/alogenati) 1332 0 100,00

altri 10573 0 100,00

Singoli fitosanitari 2079 0 100,00

Parametri indicatori

ammonio 1272 0 100,00

ferro 819 1 99,87

manganese 819 0 100,00

odore 1280 0 100,00

altri 7736 1 99,99

Parametri indicatori non presenti nella Direttiva 98/83/CE (DLgs 31/2001)

batteri coliformi a 37°C 731 11 98,50

altri 837 5 99,40

Sul territorio provinciale non sono presenti acque utilizzate per la balneazione.

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IN CONCLUSIONE:

Sotto il profilo della qualità ambientale la nostra Provincia si caratterizza per:

- intensa urbanizzazione, con il più alto consumo di suolo tra le province lombarde;

- una buona capacità di raccolta differenziata e di smaltimento di rifiuti urbani, con una produzione pro capite inferiore alla media regionale;

- presenza di elementi di rischio e vulnerabilità (insediamenti a rischio di incidente rilevante, insediamenti attivi a elevato impatto ambientale, aree soggette a procedure di bonifica)

- superamento dei limiti di qualità dell’aria per NO2, O3, PM10, PM2,5, benzo (a) pirene cui contribuiscono soprattutto il traffico su strada e i processi di combustione non industriale;

- qualità delle acque distribuite dagli acquedotti conforme ai requisiti richiesti dalle norme vigenti - una condizione critica per la qualità dei principali corsi d’acqua

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