1 IL CONTESTO
1.4 Il contesto epidemiologico e sanitario
1.4.2 Tutela della salute del lavoratore
In considerazione della realtà altamente industrializzata del territorio dell’ASL, decisamente importanti tra le aree d’intervento sono la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e la sicurezza negli ambienti di lavoro.
GLI INFORTUNI SUL LAVORO
I dati relativi agli infortuni sul lavoro di seguito rappresentati sono stati elaborati dal sistema informativo integrato nazionale
“Flussi informativi INAIL – ISPESL - Regioni e Province autonome” per la prevenzione degli infortuni e delle patologie nei luoghi di lavoro. I dati forniti dal sistema informativo integrato nazionale “Flussi informativi INAIL – ISPESL - Regioni e Province autonome” (edizione 2013) riguardanti gli infortuni sono aggiornati alla data del 31/12/2011, poiché l’Istituto assicuratore
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pubblica i dati riferiti ai due anni precedenti, in quanto considerati stabili. Inoltre si specifica che i dati pubblicati dall’INAIL nell’edizione 2013 non corrispondono con quelli indicati nell’edizione precedente, in quanto i dati si modificano di anno in anno, presentando comunque scostamenti (più o meno significativi) a seconda dell’evoluzione gestionale delle pratiche conteggiate.I dati relativi al 2011 sono ancora instabili in quanto molti degli infortuni denunciati risultano tuttora in fase di istruttoria presso l’INAIL. Non sono considerati gli infortuni occorsi agli addetti ai servizi domestici, agli studenti, agli sportivi professionisti, agli apprendisti, ai lavoratori tutelati da polizze speciali ed ai lavoratori interinali ed i dati relativi agli infortuni in itinere. Sono compresi gli infortuni stradali avvenuti in occasione di lavoro.
Complessivamente, nel macrosettore Industria e Servizi, nel quinquennio 2007 - 2011, per la frequenza, si evidenzia la tendenza ad una riduzione del numero assoluto degli eventi; tale flessione è ascrivibile al macrosettore Industria, mentre in quello dei Servizi la tendenza è sostanzialmente stabile.
La tabella che segue evidenzia il numero e la ripartizione percentuale degli infortuni nel macro-settore industria e servizi, disaggregati per anno dell’evento e per macro settore di attività economica ATECO.
TABELLA INFORTUNI PER MACRO SETTORI
SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA ATECO 2007 2008 2009 2010 2011* TOTALE %
INDUSTRIA 3.927 3.584 2.841 2.675 2.548 15.575 54,6
SERVIZI 2.738 2.750 2.549 2.553 2.349 12.939 45,4
INDUSTRIA E SERVIZI 6.665 6.334 5.390 5.228 4.897 28.514 100
* Dati non definitivi
Nei grafici sono riportate le ripartizioni percentuali degli infortuni occorsi nel quinquennio 2007 – 2011 disaggregati per settore di attività economica ATECO.
39% 14% 12% 9% 8% 18%
D Attività
manifatturiere F Costruzioni G Commercio N Sanità K Attività
immobiliari Altro INFORTUNI suddivisi
INFORTUNI suddivisi per SETTORE ATTIVITA
per SETTORE ATTIVITA’’ECONOMICA ATECO (2007ECONOMICA ATECO (2007--2011)2011)
Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2014
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27% 19% 14% 7% 5% 28%
DJ Industria metalli
DK Industria meccanica
DN Altre industrie manifatturiere
DH Industria gomma e
plastica
DL Industria
elettrica Altro INFORTUNI del comparto D ATTIVITA
INFORTUNI del comparto D ATTIVITA’’MANIFATTURIEREMANIFATTURIERE suddivisi per SETTORE ATTIVITA
suddivisi per SETTORE ATTIVITA’’ ECONOMICA ATECO ECONOMICA ATECO (2007(2007--20112011))
Indicatori di FREQUENZA e di GRAVITA’ degli infortuni sul lavoro
Per una reale comprensione del fenomeno infortuni nella nostra realtà locale, si è proceduto ad un‟ulteriore elaborazione dei dati, allo scopo di individuare i settori a maggior rischio per frequenza e gravità degli eventi infortunistici, sulla base dei dati più aggiornati (31.12.2009) forniti dal sistema informativo integrato nazionale “Flussi informativi INAIL – ISPESL - Regioni e Province autonome” (edizione 2013).
A tal fine sono stati utilizzati due tipi di indicatori statistici:
gli indicatori di frequenza → TASSI GREZZI DEGLI INFORTUNI INDENNIZZATI;
gli indicatori di gravità → INDICI DI GRAVITÀ SEC. NORMA U.N.I. N. 7249/95.
Gli indicatori sono informazioni selezionate allo scopo di permettere una sintetica ed immediata valutazione della distribuzione, delle caratteristiche e delle differenze degli eventi infortunistici che si verificano nell’ambito di un intervallo temporale, di un territorio o di un settore economico; sono, inoltre, un utile strumento per la rilevazione dei cambiamenti del fenomeno infortunistico nel tempo e nello spazio.
A) Indicatori di FREQUENZA
Nella tabella che segue sono presentati gli indici di frequenza (numero medio di infortuni che si verifica ogni 1.000 addetti) nel territorio di nostra competenza, suddivisi per settore di attività economica ATECO e calcolati sul singolo anno evento e sul triennio evento; nella medesima tabella sono riportati i medesimi tassi, calcolati per singolo settore di attività economica ATECO, riferiti al territorio regionale e nazionale.
Indici di FREQUENZA degli infortuni, per settore di attività economica ATECO, anno e triennio evento ASL MONZA E BRIANZA, Regione Lombardia, Italia
SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA ATECO
ASLMONZA -BRIANZA ITALIA LOMBARDIA
2007 2008 2009 ‘07-‘09 ‘07-‘09 ‘07-‘09
A Agrindustria 34,8 34,6 37,8 36,4 51,2 48,8
C Estrazione minerali - 37 40 25,2 33,9 24,2
D Attività manifatturiere 21,3 20,8 16,9 20,3 29,4 25,6 DA Industria alimentare 21,8 22,9 23,4 23,3 30,8 28,8
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DB Industrie tessile 16,1 16,4 13,9 15,7 14,3 16,7 DC Industrie conciaria 21,5 12,7 9,7 14,7 13,6 13,2
DD Industria legno 29,2 30,9 28,2 29,7 41,7 41,6
DE Industria carta 16,4 17,6 15,5 16,7 21,9 17,1
DF Industria petrolio - - 166,6 45,5 9,9 8,8
DG Industria chimica 8,2 8,6 8,8 8,8 12,9 12,4
DH Industria gomma e plastica 33,8 34,6 28,7 33,5 36,2 32,2 DI Industria minerali non metalliferi 39,7 41,5 29,7 38,1 44,7 40,5
DJ Industria metalli 39,1 36 28,1 35,7 47,2 41
DK Industria meccanica 27,8 27,2 20,1 26 28,4 25
DL Industria elettrica ed ottica 4,7 5,1 3,9 4,7 15,2 12,5 DM Fabbricazione mezzi di trasporto 41,0 38,3 19,5 35,5 31,2 29,8 DN Altre industrie manifatturiere 22,6 21,2 21,2 22,3 30,8 25,3 E Energia elettrica, gas e acqua 37,7 26 26,5 30,6 19,7 20,3
F Costruzioni 34,7 32,6 30,5 33,3 42,7 40,9
G Commercio 14,5 13,8 12,7 13,9 21,9 14,3
H Alberghi e ristoranti 43,8 45,9 42 44,5 38,6 64,7
I Trasporti 44,8 41,3 40,8 41,2 39,8 33,2
J Attività finanziarie 6,0 5,9 8,1 6,7 9,4 5,6
K Attività immobiliari 10,5 12,7 11,4 12,2 10,9 8,9 L Pubblica amministrazione 19,7 15,9 21,4 20 36 7,4
M Istruzione 20,3 15,9 11,2 15 12,5 4,7
N Sanità 37,6 34,2 35,2 35,6 21,6 23,4
O Altri servizi pubblici 19,4 19,4 19,3 19,7 30,5 18 TASSO GREZZO INF.INDENNIZZATI MEDIO 21,9 21,4 19,2 21,3 30,2 25,9
Dall’analisi di questi dati emerge che:
1. l’indice di frequenza nel territorio di nostra competenza, mostra nel periodo 2007 – 2009 mostra una tendenza alla diminuzione;
2. I settori produttivi a maggior frequenza di infortuni nell’ambito della nostra ASL sono i seguenti: I Trasporti, H Alberghi e ristoranti, DM Fabbricazione mezzi di trasporto, DI Industria minerali non metalliferi, DJ Industria metalli, DK Industria meccanica,N Sanità, A Agrindustria, DH Industria gomma e plastica e F Costruzioni;
3. gli indici di frequenza per singolo settore di attività economica ATECO, riferiti al territorio regionale e nazionale sono superiori rispetto a quelli calcolati per la ASL Monza e Brianza, ad eccezione dei seguenti settori: DC Industria conciaria, DM Fabbricazione mezzi di trasporto, E Energia elettrica, gas e acqua, H Alberghi e ristoranti, I Trasporti, K Attività immobiliari, L Pubblica amministrazione, M Istruzione e N Sanità.
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INDICE di FREQUENZA MEDIO TRIENNIO 2007 INDICE di FREQUENZA MEDIO TRIENNIO 2007 ––20092009
della ASL MB, della Regione LOMBARDIA e della ASL MB, della Regione LOMBARDIA e
delldell’’intero TERRITORIO NAZIONALEintero TERRITORIO NAZIONALE
30,2
21,3 25,9
ITALIA LOMBARDIA ASL MONZA E BRIANZA
B) Indicatori di GRAVITA’
Per la descrizione della gravità degli infortuni verificatisi nell’ambito del nostro territorio, abbiamo utilizzato l’indice di gravità indicato dalla norma U.N.I. (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) n. 7249 del Dicembre 1995; tale indice è il rapporto tra le conseguenze invalidanti dell’infortunio (misurate in termini di giornate perse) e la durata dell’esposizione al rischio (misurate in termini di uomini-anno).
Le conseguenze invalidanti degli eventi infortunistici, espresse in termini di giornate perse, sono quantificate sulla base di convenzioni internazionali recepite dall'U.N.I.:
per gli infortuni con INABILITA' TEMPORANEA si conteggiano le giornate effettivamente perdute;
agli infortuni con INABILITA' PERMANENTE si attribuiscono 75 giornate perdute per ogni grado di inabilità;
ad ogni caso MORTALE si attribuiscono 7500 giornate perdute.
Qualora uno stesso evento abbia avuto più conseguenze, è quantificata la conseguenza più grave.
Nella tabella e figure seguenti l’indicatore di gravità degli infortuni avvenuti nell’ambito del territorio di nostra competenza, riferito ai settori economici ATECO e al periodo evento (anno – triennio), è messo a confronto con i valori assunti dall’indicatore a livello del territorio regionale e nazionale.
Indici di gravità (norma U.N.I. n. 7249), per settore di attività economica ATECO, anno e triennio evento ASL MONZA E BRIANZA, Regione Lombardia, Italia
SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA ATECO
ASLMONZA -BRIANZA ITALIA LOMBARDIA
2007 2008 2009 ‘07-‘09 ‘07-‘09 ‘07-‘09
A Agrindustria 0,9 2,6 3,7 2,5 8,5 10,6
C Estrazione minerali - - 0,4 0,1 5,7 3,1
D Attività manifatturiere 1,2 1,3 1 1,1 2,5 2
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DA Industria alimentare 1,1 1,9 1,2 1,4 2,5 1,7
DB Industrie tessile 1 0,6 0,3 0,7 1,1 1,2
DC Industrie conciaria 0,4 0,4 0,2 0,3 1,4 0,7
DD Industria legno 3,2 2,5 1,9 2,8 5 4,6
DE Industria carta 0,5 1,2 0,7 0,8 1,9 1,3
DF Industria petrolio - - 3,6 1 1,6 1,5
DG Industria chimica 0,3 0,4 0,3 0,3 1 0,9
DH Industria gomma e plastica 1,1 3,6 1,1 2 2,8 2,2 DI Industria minerali non metalliferi 1,7 2,5 4,1 2,8 5 3,6
DJ Industria metalli 2,7 2,5 2,4 2,3 4,4 3,5
DK Industria meccanica 1,4 1,4 0,8 1,1 1,1 1,9
DL Industria elettrica e ottica 0,3 0,1 0,1 0,2 2 1 DM Fabbricazione mezzi di trasporto 1,4 0,5 1,2 1,1 2,6 1,5 DN Altre industrie manifatturiere 1,3 1,7 1,5 1,6 3,3 1,9 E Energia elettrica, gas e acqua 1,8 1,9 1,5 1,5 2,2 1,1
F Costruzioni 4,2 3,8 3,5 3,4 7,9 6,7
G Commercio 0,8 1,1 0,8 0,8 2,4 1,1
H Alberghi e ristoranti 1,3 1,3 3,2 2 3,3 2,3
I Trasporti 5,9 2,9 3,7 2,9 5,6 3,7
J Attività finanziarie 0,4 1,5 1,2 1,1 0,9 0,1
K Attività immobiliari 0,5 0,6 0,9 0,7 1,3 0,9
L Pubblica amministrazione 0,9 0,2 0,7 0,6 4,3 0,8
M Istruzione 1,5 0,2 0,2 0,5 0,9 0,1
N Sanità 1,0 0,8 0,8 0,9 1,9 1,8
O Altri servizi pubblici 0,6 1,3 0,8 0,9 3,1 1,8 INDICE DI GRAVITÀ U.N.I.MEDIO 1,5 1,4 1,3 1,3 3,4 2,4
Dall’analisi di questi dati emerge che:
1. l’indice di gravità medio annuale nel territorio di nostra competenza, mostra nel triennio 2007 – 2009, una lieve tendenza alla riduzione;
2. I settori produttivi che, evidenziano una maggiore gravità nell’ambito della nostra ASL sono i seguenti: I Trasporti, F Costruzioni, DD Industria legno, DJ Industria metalli, DN Altre attività manifatturiere, DA Industria alimentare, DI Industria minerali non metalliferi, A Agrindustria ed E Energia elettrica, gas e acqua; quest’ultimo settore, pur mostrando indice di gravità superiori alla media e quindi meritevole di attenzione, è comunque un settore con un numero di addetti stimati molto limitato.
3. i settori produttivi della ASL Monza e Brianza hanno complessivamente indici di livello inferiore rispetto a quelli riferiti al territorio regionale o nazionale
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INDICE
INDICE DIDIGRAVITAGRAVITA’’MEDIO TRIENNIO 2007 MEDIO TRIENNIO 2007 ––2009 2009 della
dellaASL MB, della Regione LOMBARDIA e ASL MB, della Regione LOMBARDIA e dell
dell’’intero TERRITORIO NAZIONALEintero TERRITORIO NAZIONALE
3,4
2,4
1,3
ITALIA LOMBARDIA ASL MONZA E BRIANZA
GLI INFORTUNI MORTALI
Il Servizio PSAL effettua un’inchiesta di Polizia Giudiziaria per tutti i casi di infortunio mortale che sono segnalati; i dati relativi sono registrati, oltre che in un archivio di Servizio, anche in un archivio informatizzato regionale (Registro degli infortuni mortali in ambiente di lavoro), da cui è possibile ricavare una serie di utili informazioni sull’andamento degli infortuni mortali in luogo di lavoro.
Nella tabella che segue sono riportati gli infortuni mortali registrati ed indagati dal Servizio PSAL, verificatisi nei 55 comuni afferenti alla ASL di Monza e Brianza, inseriti nel Registro degli infortuni mortali in ambiente di lavoro, disaggregati per settore di attività economica ATECO, nel periodo 2007 – 2013.
TABELLA DEGLI INFORTUNI MORTALI PER ANNO EVENTO E SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA ATECO (fonte: archivio SPSAL)
SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA ATECO 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 TOTALE %
A Agrindustria - 1 - - - - - 1
D Attività manifatturiere 1 4 3 1 1 1 1 12
F Costruzioni 6 2 2 2 - - 1 13
Industria 7 7 5 3 1 1 2 26 90
G Commercio - - - - - 1 - 1
I Trasporti 1 - - - - - - 1
O Altri servizi pubblici - - 1 - - - - 1
Servizi 1 - 1 - - 1 - 3 10
Industria e servizi 8 7 6 3 1 2 2 29 100
La quasi totalità degli infortuni mortali si verifica nel macro-settore Industria (26 casi, pari a circa il 90%), il restante 10% (3 casi) nel macro-settore Servizi. All’interno del macro-settore Industria, ben il 50% degli infortuni mortali avviene nel settore F Costruzioni (13 casi).
Nella valutazione degli infortuni è interessante considerare anche la regolarità del rapporto di lavoro:
Numero degli INFORTUNI MORTALI, per tipo di rapporto di lavoro (fonte: archivio SPSAL)
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TIPODIRAPPORTODILAVORO ANNI 2007 - 2013
LAVORATORI DIPENDENTI 15
TITOLARI AZIENDE CON E SENZA DIPENDENTI/LAVORATORI AUTONOMI 8
SOCIO DI COOPERATIVA 2
LAVORATORI IRREGOLARI 2
LAVORATORI CON RAPPORTO ATIPICO 2
IN COMPLESSO 29*
* di cui 5 soggetti stranieri
Si può altresì rilevare che il 52% degli eventi (15 casi) riguarda lavoratori dipendenti mentre nel 28% (8 casi) sono colpiti titolari d’azienda e lavoratori autonomi. Gli infortuni mortali registrati dal Servizio PSAL riguardano nel 17% dei casi soggetti stranieri.
LE MALATTIE PROFESSIONALI
Vengono di seguito presentati i dati relativi alle malattie professionali registrate nel periodo 2006 - 2012 nell’ASL di Monza e Brianza. I dati sono forniti dal sistema informativo integrato nazionale “Flussi informativi INAIL – ISPESL - Regioni e Province autonome” (edizione 2013) e sono aggiornati alla data del 31/12/2012.
TABELLA MALATTIE PROFESSIONALI REGISTRATE PER NESSO CAUSALE CON IL LAVORO
NESSOCASUALECONILLAVORO ANNI 2006 - 2012 %
Altamente probabile 228 16
Probabile 1038 73
Improbabile 94 7
Assente 42 3
Non definita 24 1
totale 1426 100
TABELLA MALATTIE PROFESSIONALI REGISTRATE PER COMPARTO PRODUTTIVO
SETTOREDIATTIVITA’ECONOMICAATECO ANNI 2006 - 2012 %
A Agrindustria 12 0.8
C Estrazione minerali 3 0.2
Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2014
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D Attività manifatturiere 842 59.1
E Elettricità, gas e acqua 2 0.1
F Costruzioni 244 17.1
INDUSTRIA 1.103 77.3
G Commercio 47 3.2
H Alberghi e ristoranti 3 0.2
I Trasporti 17 1.2
J Attività finanziarie 1 0.1
K Attività immobiliari 18 1.3
L Pubblica amministrazione 10 0.7
M Istruzione 4 0.3
N Sanità 23 1.6
O Altri servizi pubblici 30 2.1
SERVIZI 153 10.7
X Indeterminato + Non Specificati 170 12
INDUSTRIA E SERVIZI 1.426 100
Per le segnalazioni di patologia professionale registrate dal Servizio PSAL, il maggior numero di denunce si registra nei settori D Attività manifatturiere ed F Costruzioni, con rispettivamente 842 casi (pari al 59% del totale) e 244 casi (pari al 17% del totale).
TABELLA MALATTIE PROFESSIONALI SUDDIVISE PER CATEGORIA DIAGNOSTICA
MALATTIAPROFESSIONALE ANNI 2006 -
2012
IPOACUSIE E SORDITÀ 755
PATOLOGIE MUSCOLO-SCHELETRICHE Discopatie ed ernie discali Artrosi del rachide Patologie da sovraccarico arti (Tendiniti, ecc.)
252
TUMORI Mesotelioma pleurico e peritoneale Neoplasie della vescica Neoplasie delle fosse nasali e paranasali Neoplasie della laringe Neoplasie del polmone, ecc.
202
PATOLOGIE DELLA CUTE DAC Flittene mano dx 37
ALTRE PATOLOGIE DA ASBESTO Asbestosi Ispessimenti pleurici e placche pleuriche 4 PATOLOGIE DELL’APP. RESPIRATORIO Asma bronchiale Rinite cronica BCO Faringite e Laringite cronica Enfisema
polmonare
16
TOTALE 1266
Su 1.426 segnalazioni, in 1.266 casi (pari all’89% del totale) si è ritenuto di avere dati sufficientemente adeguati per esprimere un giudizio positivo sul ruolo causale che il lavoro ha svolto nel determinismo della patologia.
Come illustrato nella tabella, le ipoacusie da rumore sono la patologia di origine professionale più frequentemente segnalata (755 casi pari al 60%), seguono le patologie muscolo-scheletriche (252 casi pari al 20%) e le neoplasie di origine professionale (202 casi pari al 16%).
Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2014
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Le patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico sono da associare alla movimentazione manuale dei carichi, all’esposizione a vibrazioni, all’espletamento di attività lavorative che comportano movimenti ripetitivi. Le patologie maggiormente segnalate in questo gruppo sono le discopatie, le ernie discali ed i casi di sindrome del tunnel carpale.1.4.2.2 I risultati dei controlli
La prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e la sicurezza negli ambienti di lavoro sono obiettivi fondamentali degli interventi di salute pubblica. I settori produttivi “a maggior rischio” nel nostro territorio, per la percentuale di infortuni che hanno avuto come esito la morte o danni permanenti sul totale degli infortuni indennizzati, per la durata media dell’inabilità temporanea e per l’elevata incidenza, sono l’edilizia, l’agricoltura e il settore trasporti e logistica.
Le attività correlate alla sicurezza nei luoghi di lavoro sono svolte dai Servizi PSAL e IS del Dipartimento di Prevenzione Medica.
Gli interventi sono effettuati sulla base di specifici progetti regionali, di disposizioni di legge, su richiesta di Enti pubblici, lavoratori e loro rappresentanti, e della programmazione definita dal presente piano.
Le tabelle che seguono riportano in sintesi le principali attività di controllo svolte negli anni 2011 – 2013:
TIPOLOGIA ATTIVITA’ ANNO
2011 ANNO
2012 ANNO 2013 ATTIVITA’ PROGRAMMATA
Cantieri 556 580 557
Controlli SGS (verifica del Sistema di gestione della sicurezza in azienda) 130 83 60 Controlli previsti da Piani Mirati Prevenzione (spargisale, polveri di legno, carrelli
elevatori, sostanze stupefacenti e lavoro) - 80 122
Agricoltura 63 64 64
Verifica dichiarazione di conformità nuovi impianti elettrici, Aziende con verbali di
verifica di Soggetti Abilitati, Aziende prive di denuncia impianti/verifica periodica 22 45 71
Vigilanza impiantistica in aziende di diversi comparti 63 86 60
Gru a torre 106 113 102
ATTIVITA’ SU RICHIESTA SPSAL
Autorizzazione all’utilizzo o alla detenzione di gas tossici 9 10 13
Attività di indagine in azienda (Vigilanza per esposti, deroghe ex art. 65 D. Lgs.
81/08, ecc…) 190 144 214
Valutazione piani di sorveglianza sanitaria e relazioni sanitarie periodiche con
valutazione e accertamenti 51 48 32
Attività medico - legali e autorizzative in ambito lavorativo 47 46 42
Indagini su richiesta o d'iniziativa su infortuni o ex art. 23 D. Lgs. 81/08 122 120 112 Indagini su richiesta o d'iniziativa su malattie professionali 162 149 150
Comunicazioni di non conformità ex DPR 459/96 - Direttiva Macchine 7 2 2
Rilascio pareri o autorizzazioni su progetti di edilizia produttiva, compresi
commercio all’ingrosso depositi. 70 53 18
Verifica documentazione SCIA 324 348 354
Verifica SCIA con sopralluogo 85 108 81
ATTIVITA’ SU RICHIESTA SIS
Impianti elettrici di messa a terra e di protezione scariche atmosferiche 150 136 116 Omologazione di impianti elettrici installati in luoghi con rischio di esplosione 9 2 4
Attrezzature in pressione 421 407 489
Apparecchi di sollevamento e idroestrattori 904 1251 856
Idroestrattori a forza centrifuga 5 5 8
Ascensori 81 72 54
Rilascio libretti tirocinio a conduttori generatori di vapore 26 13 36
Esposti su sicurezza impianti 6 5 2
Collaborazione specialistica richiesta da altri Servizi ASL/Enti esterni 12 5 1 Valutazione dichiarazione di conformità nuovi impianti elettrici 650 506 393
In particolare, nel corso del 2013 è stata svolta l’attività di seguito descritta:
La vigilanza programmata in edilizia è stata effettuata in 557 cantieri. In generale, si conferma la tendenza positiva, già rilevata negli anni precedenti, alla diminuzione dei verbali di prescrizione, con il 20% di contravvenzioni sul totale dei cantieri controllati. Sono proseguite le iniziative di vigilanza integrata tra i vari Enti della Pubblica Amministrazione, in particolare con la Direzione Provinciale Lavoro, la Polizia Locale e le Commissioni Prefettizie (INAIL, INPS, Cassa Edile,
Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2014
50
ecc.) al fine di prevenire sia gli infortuni sia il lavoro nero. Anche nel 2013 è’ continuato il controllo delle gru a torre nei cantieri: sono stati sottoposti a controllo n.102 cantieri edili, con l’emissione di n. 70 prescrizioni, completa ottemperanza alle stesse e ripristino delle condizioni di sicurezza. La vigilanza programmata nelle aziende con il controllo dell’applicazione dei requisiti essenziali per una corretta gestione del sistema di prevenzione d’impresa, è stata condotta in 63 ditte dei settori produttivi selezionati per livello di rischio infortunistico o di rischio chimico potenziale, associando sopralluogo conoscitivo e audit in azienda per la raccolta dei dati:
nel 25% delle aziende controllate si sono rilevate infrazioni alle norme in materia di igiene e sicurezza del lavoro, con una tendenza alla diminuzione dei verbali di prescrizione.
L’attivazione dei Piani Mirati di Prevenzione ha coinvolto 176 aziende, con un’alta percentuale di adesione all’autovalutazione:
PIANOMIRATOPREVENZIONE DITTE
COINVOLTE QUESTIONARI DI
AUTOVALUTAZIONE RESTITUITI PERCENTUALE DI ADESIONE
Stress lavoro-correlato 131 91 69%
Utilizzo in sicurezza dei prodotti chimici secondo i
regolamenti REACH e CLP 45 43 96%
TOTALE 176 134 76% (media)
La vigilanza programmata è stata effettuata in: 25 ditte per il piano “Carrelli elevatori e viabilità sicura in azienda”; 15 per il piano “Sicurezza delle macchine spargisale”, 28 per il piano “Applicazione del Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute con le polveri di legno”, 28 per il piano “Valutazione del rischio stress lavoro-correlato” e 25 per il piano “Tossicodipendenze e lavoro”. I risultati dei controlli, in fase di elaborazione, saranno illustrati ai gruppi di lavoro del Comitato Provinciale di prevenzione nel 2014.
E’ stato attivato il nuovo piano mirato “Accordo stato - Regioni formazione” mediante predisposizione e pubblicazione sul sito web aziendale (sezione “Servizi alle imprese” le linee guida e la scheda di autovalutazione riferita agli stage degli studenti e agli inserimenti lavorativi protetti.
La vigilanza sulla sicurezza degli impianti nel 2013 è stata indirizzata su tre specifiche direttrici:
a) Aziende prive di denuncia dei propri impianti o senza evidenza di verifica periodica ai sensi di legge b) Aziende con verbali di verifica di Soggetti Abilitati (per il controllo dell’operato degli stessi Soggetti) c) Aziende che hanno presentato all’ASL denunce di nuovi impianti elettrici incomplete o non accettabili.
E’ stata pertanto confermata l’azione di “emersione del sommerso”, con la ricerca di aziende che non hanno denunciato o sottoposto a controlli i propri impianti. Nel complesso sono stati effettuati n. 71 controlli in altrettante aziende; le irregolarità riscontrate hanno comportato l’emissione di n. 93 prescrizioni, n. 22 sanzioni amministrative, n. 4 segnalazioni e n. 1 sanzione amministrativa. Successivamente è stata verificata la regolarizzazione ed il ripristino delle condizioni di sicurezza.
Sono stati inoltre effettuati n. 60 controlli di aziende appartenenti a settori produttivi a maggior rischio impiantistico:
Trasporti, Gomma e plastica, a Rischio Incidente Rilevante (R.I.R.), Chimiche, Alberghi e ristoranti, Legno, Alimentare Complessivamente sono state elevate n.65 prescrizioni, n.5 sanzioni amministrative e n. 1 sanzione penale. Il settore maggiormente coinvolto nell’azione prescrittiva è stato quello delle strutture recettive (alberghi e ristoranti).
La vigilanza in agricoltura è stata condotta in 50 aziende agricole ed agri-zootecniche, senza rilievo di infrazioni alle norme in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. E’ stato effettuato il controllo di sicurezza impiantistica su 14 aziende agricole e/o di manutenzione del verde che utilizzano piattaforme di lavoro elevabili, senza alcuna irregolarità rilevata, a conferma dell’efficacia dell’azione preventiva del controllo, da tempo in atto nel settore specifico a fronte del rischio di caduta dall’alto.
La verifica della validità di tutte le dichiarazioni di conformità dei nuovi impianti elettrici. Il SIS ha controllato n. 393 dichiarazioni ed effettuato n. 29 controlli presso strutture che hanno presentato dichiarazioni non conformi.
La tabella che segue riporta le attività di inchiesta sui tumori di origine professionale, relative ai casi trasmessi dai Registri Regionali Mesoteliomi e Tumori Naso Sinusali e su casi provenienti da altre fonti, svolte negli anni 2011 – 2013:
Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2014
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FONTI
N. CASI SEGNALATI N. CASI TRATTATI N. CASI PROFESSIONALI 2011 2012 2013 2011 2012 2013 2011 2012 2013 Mesoteliomi segnalati da COR -
Registro Regionale Mesoteliomi + casi da altre fonti
29 29 44 19 21 32 12 19 18
Tumori Naso Sinusali COR -
Registro Regionale TUNS 2 6 4 2 2 3 2 2 1
Totale inchieste per nuovi casi
pervenuti 31 35 48 21 23 35 14 21 19
Nel 2013 risulta indagato il 73% dei casi pervenuti nell’anno; il 54% dei casi conclusi è risultato riconducibile ad esposizione professionale certa o probabile.
Attività di assistenza, informazione e formazione, rivolte ai soggetti del sistema di prevenzione d’impresa per favorire la responsabilizzazione sui temi della sicurezza. Nell’ambito del Comitato provinciale ex art. 7 DLgs 81/08 hanno proseguito l’attività i gruppi di lavoro su “Tossicodipendenze e lavoro”, “Esposizione a polveri di legno”, “Edilizia”, “Stress”, “Strutture sanitarie” e “REACH e CLP” ed è stato costituito il gruppo “Formazione” che ha lavorato alla predisposizione dell’apposito piano mirato che verrà attivato nel 2014.
Sono state realizzate le seguenti iniziative pubbliche rivolte alle aziende ed alle associazioni del territorio: