Capitolo 2 Le librerie scelte a Venezia 49
2.1 Il contesto locale 49
Ogni anno a gennaio la Scuola per Librai Umberto e
Elisabetta
Mauri
(UEM)
tiene
il
Seminario
di
Perfezionamento a Venezia. Dai dati dell’Ufficio Studi
dell’Associazione Italiana Editori, sul mercato del libro del
2017, presentato al XXXV Seminario di Perfezionamento
dell’UEM, si vede che per la prima volta dopo sette anni, è
positivo anche a copie, pari a 88,6 milioni euro (al netto di
quelle vendute da Amazon), +1,2% sull’anno precedente. Le
librerie fisiche, indipendenti o di catena, restano il canale
principale per l’acquisto di libri di varia nuovi, tanto da
intercettare quasi tre quarti degli acquisti (il 69,6% per la
precisione). Diminuiscono gli acquisti in librerie
indipendenti (che pesano il 25,2%) e di catena (44,4%) a
vantaggio dell’e-commerce (es. ibs.it, lafeltrinelli.it,
inmondadori.it), che nel 2017 ha fatto un vero e proprio
balzo in avanti (oggi pesa il 21,3% dei libri venduti, era il
16,5% nel 2016). Proseguono le difficoltà per la grande
distribuzione organizzata (Gdo) che oggi pesa il 9,1% del
totale (solo lo scorso anno era il 10,7%).
21In generale, le
librerie di catena funzionano meglio delle indipendenti dal
punto di vista economico e finanziario, invece le librerie
online dal 2012 mantengono una crescita favorevole e
21 http://t.cn/RmQyaW5In Italia il mercato del libro torna a crescere “a copie” dopo
Amazon occupa metà del mercato online. In Italia le librerie
chiudono una dopo l’altra, per penuria di lettori o perché
non reggono i rincari delle locazioni, e a Venezia stessa negli
ultimi anni si sono rarefatte fino a potersi contare sulle dita
di una mano (estinzione ancora più triste poiché antica
capitale dell’editoria europea). Se il 2017 segnasse l’anno di
ripresa dovremmo immaginare una flessione del mercato
trade meno accentuata negli anni precedenti e un’uscita
dagli anni bui più accentuata già a partire dal 2015.
22Tra i principali Paesi europei, il mercato italiano di libri è
limitato dalla causa linguistica, la quantità dei lettori non è
abbastanza alta. Nell’indagine quinquennale dell’Istat
(l’Istituto nazionale di Statistica), inserendo la lettura di
narrativa di genere, guide e manuali (per la casa, collaterali,
ecc), evidenziava come i lettori fossero il 59,4% della
popolazione italiana. Ben di più di quel 40,5% degli italiani
ha letto almeno un libro nell’anno precedente che la stessa
Istat ha stimato nella sua ultima analisi annuale, che esclude
una quota importante di libri dal perimetro considerato.
Questo dato del 59,4% trova conferma nell’Osservatorio AIE
(l’Associazione Italiana Editori) sui comportamenti di
lettura (sui 15 - 75 anni) che registra oggi come i lettori
negli ultimi dodici mesi (anche solo in parte) di romanzi,
saggi, gialli, fantasy, manuali e guide abbiano raggiunto
quota 62%. I comportamenti di lettura si fanno infatti oggi
sempre più articolati: legge libri di carta il 62% degli italiani,
ma legge anche e-book il 27% e legge audio-libri l’11%.
Considerate tutte queste modalità, legge il 65% della
popolazione italiana con più di 15 anni. Commenta il
presidente dell’AIE, Ricardo Franco Levi: i dati -- ci dicono
chiaramente che la più grande industria culturale del Paese
sta ricominciando a camminare, il Libro sta ritornando a
crescere con il Paese, anzi è condizione di crescita del
Paese.
23Quello italiano, tuttavia, è “un piccolo mercato
composto, però essenzialmente dallo stesso numero di
lettori forti che hanno Paesi con grandi tradizioni di lettura -
circa cinque milioni - quello che ci manca sono i lettori
deboli o occasionali”. Afferma il prof. Romano Montroni,
presidente del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero
dei Beni e delle Attività culturali.
24Stando ai dati, inoltre, peggiora la situazione delle piccole
librerie indipendenti, addirittura male vanno i supermercati,
dove l’oggetto libro non riesce a mettere radici. Secondo il
prof. Montroni, che di librai ne ha formati centinaia, il loro
lavoro non consiste tanto e solo nell’analisi del mercato di
oggi, ma nella creazione del mercato del futuro. La ricetta
per la sopravvivenza di una libreria fisica, dunque, è fatta di
due ingredienti: “Il libraio e il catalogo. Vale a dire un libraio
formato che sappia valorizzare un catalogo ricco di perle
preziose e che non proponga al lettore soltanto le novità.” Il
futuro della lettura, dunque, è nelle mani dei librai meglio
formati e informati, ma non solo: “Bisogna che i governi
investano nella lettura come attività culturale per
eccellenza” aggiunge il presidente. Molti, in questo senso, i
progetti del Centro per il Libro e la Lettura: prima fra tutte
23 http://t.cn/RmQyaW5In Italia il Mercato del Libro Torna a Crescere “a Copie”
Dopo 7 Anni - I Dati (comprese le stime di Amazon) (2018)
“Libriamoci”, un’iniziativa di lettura ad alta voce rivolta ai
bambini, da sempre i lettori più assidui. “Per la prima volta,
inoltre, è stato siglato un patto interministeriale tra i Beni
culturali, l’Istruzione e la Sanità - conclude il prof. Montroni
- per lavorare sull’invito alla lettura della fascia 0 - 6 anni
che comprende diverse proposte, come regalare libri per
bambini ai neo-genitori, in modo da fornire loro strumenti
indispensabili per l’educazione dei figli. Speriamo di partire
nei prossimi mesi”.
25Riguardo alla classificazione delle librerie in Italia, ci sono le
“vere” librerie di catena, come Feltrinelli e Mondadori, poi ci
sono anche quelle come Giunti che invece non sono
veramente classiche librerie di catena. Ad esempio, Giunti
ha una politica molto particolare nella scelta dei libri: 70%
sono di Giunti Edizione. Quindi l’ho inserita nella parte delle
librerie istituzionali. Anche se le catene in Italia sono tutte
proprietà degli editori, cioè l’editore, la distribuzione, la
catena appartengono tutte allo stesso gruppo, comunque
Giunti ha una scala e un modello diverso da quelli di
Feltrinelli e Mondadori.
Nel documento
L'Indipendenza delle Librerie Indipendenti: un confronto tra Shanghai e Venezia
(pagine 53-56)