terno dell’istituto venne detto nella Relazione prece
8) Continuare a soccorrere il Centro con l’invio an
nuale di Suore che hanno fatta domanda missionaria, ma badare che abbiano le doti equipollenti. In caso contrario non firmare la domanda. Sono m otivi di esclusione: la leggerezza, la debolezza di cuore, la ec
centricità di carattere, la poca attività lavorativa.
9) Tenere in considerazione il giudizio che il Centro comunica in merito alle Suore Missionarie che ven
gono affidate, alle Rev.de Ispettrici.
Far percorrere gli studi prescritti nella Nazione, alle Suore Missionarie giovani e di capacità.
A tutte dare almeno per il periodo di un anno particolare istruzione sulla lingua, sui costumi e sulle attitudini della popolazione tra cui si trovano.
— 193 —
Constatazione consolante Il nostro Istituto ha ricevuto invito e ha parteci
pato, dal 1910 ad oggi, a sedici Esposizioni Missionarie (V. allegato 1).
L e nostre notizie missionarie vengono diffuse at
traverso al:
— Bollettino Salesiano;
— Agenzia Missionaria Salesiana;
— Gioventù Missionaria.
Delle Consorelle Missionarie abbiamo stampato tredici Biografie; altre Biografie sono contenute nei volumetti delle nostre Consorelle Defunte.
Alcuni profili uscirono su « Gioventù Missionaria ».
Si spera completare presto la raccolta, con altre Bio
grafie e notizie che le Rev.de Ispettrici Missionarie raccolgono a comune edificazione.
Abbiamo inoltre quattordici pubblicazioni di carat
tere missionario.
La formazione del personale Missionario viene fatto attraverso tre Case Centrali apposite di cui si è par
lato nella 1a Relazione di questo Tema.
L ’interessante e particolarmente commovente Re
lazione, che presenta il quadro dei bisogni gravi dei nostri ottantatrè Centri Missionari e dello zelo spesso eroico delle nostre Sorelle è completata da alcuni cen
ni che la Rev. M. Elena Bottini espone all’Assemblea sopra un'iniziativa insolita, ma rivelatasi di grande
— 194 —
utilità fra i pagani: l’apertura di una sala di lettura, assistita da una Suora e da una ragazza.
La sala è molto frequentata, sovente porta a do
mande intorno alla Religione Cattolica e all’acquisto di oggetti religiosi.
Si apre poi, molto animata, la discussione.
N ell’accorato appello della Delegata del Siam Sr. M.
Baldo, che invoca rinforzi di « personale qualificato », c’è l’eco di tutta la pena delle nostre Suore missionarie per la sproporzione fra le opere che sono nel desiderio del loro zelo e le poche forze di cui dispongono.
Si entra così nel vivo del problema: la necessità di intensificare la propaganda per le Missioni, sia per rinforzare le file delle Missionarie, sia per raccogliere mezzi da mandare in loro aiuto.
Per prima cosa: educare le Suore a sentirsi membri non di un’Ispettoria, ma dell'intero Istituto, che si estende fino ai più lontani paesi.
Curare poi le attività missionarie: associazioni, gior
nate, stampa, libri, ecc.
È consolante notare come, tanto in Italia quanto all’Estero, sia v iva la fiamma missionaria. La docu
mentano le narrazioni delle varie Ispettrici, la molte
plicità di iniziative che sorgono ovunque.
Buona cosa, osserva una Rev. Ispettrice, è anche far conoscere le nostre Missioni sulla carta geografica.
Serve a dare, in forma concreta, l’idea delle distanze, dei disagi prodotti dai climi e quindi dei sacrifici delle nostre Missionarie.
Desiderabile molto sarebbe che all’Estero si potesse
— 195 —
diffondere anche fra la gioventù la stampa nostra per accenderla agli ideali salesiani.
La proposta è caldeggiata dalle Rev.de Ispettrici delle sedici Ispettorie di lingua spagnola. Sarà studiata la cosa in separata sede tra le varie Ispettrici e la ven.ma Madre: si potrà dalle stesse Suore nostre farne le traduzioni, che avranno più sapore locale e quindi saranno più gustate dalla gioventù.
Il Rev.mo Sig. Don Ziggiotti paternamente ne rac
comanderà la stampa alle Tipografìe Salesiane, previa intesa, s’intende, sul quantitativo di copie e la possi
bilità di vendita.
Quello che egli molto raccomanda è di far entrare nelle Case il pensiero missionario, perchè è il più educativo.
I sacrifici che fanno i Missionari per estendere il Regno di Dio destano sempre nei fanciulli un ardore di desiderio, un’intensità di commozione, che non di
menticheranno facilmente. E se anche non saranno mai missionari, porteranno sempre impresso nel cuore l ’obbligo di aiutare le Missioni, come obbligo di carità verso i più poveri nel regno della Chiesa.
I Missionari si sottopongono a gravosi sacrifi ci, a superlavoro per suscitare la beneficenza alle loro opere.
Aiutiamoli coll'organizzare m eglio il nostro soccorso e se questo lo faremo passare al Centro saremo sem
pre sicure di un’equa distribuzione per i vari luoghi di Missione.
In quanto ai modi e alla misura con cui organiz
zare i soccorsi, il ven.mo Padre, sentite le consuetu
dini delle varie Ispettorie, dà a ciascuna le direttive
— 196 —
più appropriate perchè oltre la Giornata Missionaria pontificia e mondiale sia curata anche la propaganda delle numerose nostre Missioni.
Raccomanda poi la cura delle nuove Missionarie, perchè possano ambientarsi al più presto e non abbia
no subito uffici di responsabilità. Ogni Ispettrice nelle terre di Missione avrà cura, in caso di malattia, di spostare, dov’è possibile, le Suore in climi migliori.
Ma noi — operai del Regno di Cristo — non pos- siamo pensare al lusso di periodiche parentesi di sol
lievo in altri climi. Il Missionario abbraccia, ama la Nazione che l’accoglie come la propria Nazione. Per essa vive e muore: è questa dedizione che ci fa capire come noi non siamo del mondo, ma conquistatori di anime al Regno di Dio.
Interrogato dalla Rev. Ispettrice della Cina se è bene permettere una mezz’ora pomeridiana di riposo sul letto, consigliata anche dai medici in certi climi caldi, il ven.mo Superiore risponde che, come norma comune bisogna sempre stare alla lettera della Regola e non concederla; i casi personali, poi, si risolvono con la carità dovuta.
Nessuna difficoltà, invece, che si mettano nei paesi caldi i ventilatori, come si mettono nei paesi freddi i termosifoni.
Una parola sulle Suore indigene.
Sentite le esperienze delle varie Ispettrici, il consi
glio del ven.mo Superiore è di escludere le mulatte, anche nel caso di famiglie buone, di scegliere sempre
le vocazioni in quelle che da più lunga data praticano il Cristianesimo, perchè la nostra vita, così particolar
mente attiva e di contatti con la gioventù, ha bisogno di grande robustezza di virtù cristiana.
E gli ritorna poi ancora sulla necessità di caldeg
giare l’idea missionaria nei Noviziati e nelle Case per neo-Professe. Questo è utilissimo anche se non andran
no tutte in Missione, perchè si aumenterà il fervore dello spirito salesiano, che è essenzialmente spirito missionario e le Case andranno meglio.
Una Rev. Ispettrice dà un’attestazione pubblica del
l’eccellenza di questo spirito nelle Missionarie venute dall’Italia anche in questi ultimi tempi, che hanno por
tato ovunque un senso di religiosità salesiana edifi
cante.
Mentre ne benedice il Signore, il ven.mo Superiore esorta a mandare, anche a costo di sacrifici, sempre dalle varie Ispettorie qualche Novizia o Suora qui al Centro.
Utilissimo sarà questo contatto e questo scambio tra il Centro e le varie Ispettorie. Ci renderà sempre più convinte che noi siamo della Chiesa e quindi, men
tre ci manteniamo rispettose degli interessi e degli usi di ogni nazione, viviam o sempre in alta montagna, cioè in un tono supernazionale come i nostri Santi che avevano per patria la Chiesa Cattolica! E per darne la tangibile prova, il Rev.mo Rettor Maggiore chiude l’adunanza con la lettura di una lettera che S. Maria Mazzarello mandò a Sr. Farina, una delle prime Missio
narie; è un capolavoro di sapienza e di virtù interiore,
— 197 —
— 198 —
« S. Maria Mazzarello è sempre viva — egli dice — è presente, e questa lettera la manda a ciascuna di voi ».
( Ma c c o n o - Vita di Madre Mazzarello, pag. 605).
La Madre, pregata con insistenza da Sr. Ernesta Fa
rina di darle qualche ricordo speciale per iscritto, che potesse portare e ritenere sempre con sè, il 24 gennaio scrisse :
Mia carissima Suor Farina,