terno dell’istituto venne detto nella Relazione prece
XII ADUNANZA
Dopo la preghiera solita e la lettura del Verbale, la Rev. M. Primetta Montigiani legge, a nome di tutte le Capitolari, un indirizzo di filiale riconoscenza al ven.mo Rettor Maggiore che con tanta paternità si è prodigato, in pubblico e in privato, per la buona riuscita del Capitolo.
La Rev. M. Carolina Mioletti presenta per tutte l’omaggio di dieci Borse Missionarie.
Parole della Rev. Madre Carolina Mioletti Le centouna Capitolari, partecipanti al XII Capitolo Generale, che nel ven.mo Superiore e Padre Sig. Don Renato Ziggiotti hanno sentito vivere l’inesauribile paternità del Santo Fondatore, attraverso l’instanca
bile dedizione con cui ha profuso, in generale e in particolare, tesori di luce e di saggezza, a guida e con
forto, si permettono offrire un umile serto di devota e filiale riconoscenza, nelle qui unite dieci Borse Mis
sionarie.
Indirizzo al ven.mo Rettor Maggiore
Veneratissimo Padre,
« A te l’incarico dei ringraziamenti » mi fu detto giorni fa. Parole brevissime e semplicissime davvero, ma che mi hanno posta in un imbarazzo grandissimo, in un vero... «complesso di inferiorità»!
24 luglio - ore 9
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Il bene che nei giorni benedetti degli Esercizi e poi in questi così fervidi del Capitolo abbiamo rice
vuto da Lei, Rev.mo Sig. Don Ziggiotti e dai suoi Figli che così bene l’hanno coadiuvata, è così grande, così abbagliante la luce e così travolgente il calore e la forza, che qualsiasi parola anche la più eletta di rin
graziamento sarebbe sempre impari a tanto bene.
Col cuore stesso di S. Giovanni Bosco che in Lei così felicemente rivive, Ella ha cercato tutte le vie per farci sentire la vastità della sua benevolenza pa
terna, col dono larghissimo del suo tempo prezioso, molte ore del quale Ella ha voluto dedicare e a col
loqui privati saturi di incoraggiamento e consiglio, e alle due prediche programmatiche di apertura e chiu
sura degli Esercizi, e infine a queste sedute che così ampia e profonda risonanza avranno — lo speriamo con l’aiuto di Dio — nella vita del nostro Istituto.
Non ci è mancata neppure la confidenza tutta pa
terna sui privilegi Salesiani, che nel giardino fecondo della Chiesa ci assegnano un posto distintissimo.
La sua parola che ci ha donato la certezza più as
soluta di essere e di vivere nel genuino spirito dei nostri Santi, ci ha momento per momento colmate di gioiosa sicurezza. La sua comprensione paterna ci è stata di incoraggiamento e conforto. Il suggello da Lei impresso alle nostre discussioni e proposte ha dile
guato ogni dubbio e perplessità, fissandoci sempre più in quella unità e concordia che è stata anche questa volta, per segnalata grazia di Dio, il fondamentale carattere di questo Capitolo.
Unità, compattezza, concordia tra noi Sorelle e col
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nostro Centro benedetto e con ciò stesso fedeltà asso
luta ai nostri Santi. Amore grande e travolgente per Dio, spirito di sacrificio che ispiri e sostenga nella serenità della vita di famiglia, una maternità sempre vigile, mai stanca, sempre buona e paziente, che af
fondi le sue radici nell’umiltà: queste mi pare siano state le note fondamentali, gli accordi che sostengono tutta la melodia di queste giornate indimenticabili così piene di grazie e di benedizioni.
Ci siamo sentite veramente, dietro all’esempio suo e delle nostre Madri, fuse in un cuore solo nella fame e sete di giustizia, e perciò beate nella certezza che il Signore ci sazierà.
Come dirLe, anche a nome delle nostre ven.me e carissime Madri, a nome delle nostre Sorelle lontane, un « grazie » adeguato per tutto questo, e per il modo così schiettamente salesiano con cui tutto ciò ci è stato donato? Incarichiamo la Vergine Ausiliatrice, S. Gio
vanni Bosco, S. Maria Mazzarello di ringraziarla per noi e non sapendo come meglio dirLe la nostra rico
noscenza le gridiamo.: Veneratissimo Padre, tra pochi giorni gli itinerari dei nostri viaggi si stenderanno da questo Centro, come raggi di un unico cerchio su tutta la terra. Ma Lei col suo cuore di Padre, conti
nui a vederci così, tutte unite come ora. Ci avvolga tutte di tanto in tanto con la sua preghiera.
Riflettendo al peso che grava sul cuore delle nostre Madri, ci sentiamo sollevate al pensiero che esse hanno Don Bosco vicino. Ma anche noi lo vogliamo vicino Don Bosco e per sentircelo vicino, promettiamo il più grande impegno, la più fervida attività nel cercare
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di attuare quanto qui abbiamo sentito, nella fedeltà più assoluta alle direttive ricevute.
E per Lei veneratissimo Padre, per Lei Don Bosco redivivo, pei suoi Figli che ci sono ovunque di così valido aiuto, offriremo e faremo offrire dalle nostre Sorelle e dalle anime innocenti che fioriscono nelle no
stre Case la più fervida delle quotidiane preghiere.
Il ven.mo Superiore, paternamente sensibile a que
sta dimostrazione di filiale gratitudine, così conclude l’Adunanza e il Capitolo:
« Alla perfezione dei lavori fatti nel vostro Capitolo, avete voluto aggiungere la nota della riconoscenza e della vostra unione al Centro.
Vi ringrazio. Se qualche cosa ho potuto fare per voi insieme coi miei Confratelli, siano rese grazie al Signore. Mi pare che la parola conclusiva debba es
sere proprio: Benedicamus Domino. Deo gratias!
Deo gratias, sia per il fervore che avete dimostrato negli Esercizi, sia per il lavoro così prezioso del Capi
tolo. Spero che ne porterete i frutti in tutte le Case e saranno a complemento del lavoro già fatto ovunque e a stimolo per farne sempre di più e sempre meglio.
Nell’atrio della vostra Casa ho visto una bella, ge
niale concezione del ” monumento vivente ” che voi sie
te per Maria Ausiliatrice. Ma concretare con un dise
gno questo meraviglioso pensiero di Don Bosco è im
possibile. È una concezione tutta spirituale e non può essere tradotta che nella vita di ciascuna di voi.
Ecco perciò il pensiero conclusivo:
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1 ) Ogni Figlia di Maria Ausiliatrice, pietra di que
sto spirituale monumento, si proponga di rappresenta
re, al vivo, la Madonna.
RappresentarLa in miniatura, ma con filiale devo
zione, nel solco di lavoro che le è affidato, impegnan
dosi seriamente, prima di ogni altra cosa, a una intensa vita interiore. Anche le Superiore sono tali per essere esempio di virtù, e per potere, nell’umiltà della loro vita ricevere con più abbondanza i doni del divino Spirito a vantaggio loro e delle proprie figliuole.
2 ) Ogni sforzo delle Superiore soprattutto miri a fare delle sante nelle Comunità. Se una costruzione materiale richiede già così lungo e dettagliato studio da parte degli ingegneri, impresari, capi-fabbrica e ope
rai, quale cura e quale delicata attenzione non ri
chiede la costruzione spirituale delle nostre figliuole!
La libertà di ognuna, le passioni possono frustrare i programmi dati dal Fondatore. È compito delle Su
periore impedire le deviazioni, le contraffazioni, le perdite e attingere sempre il buono spirito alle vere fonti che sono le Costituzioni, la vita di Don Bosco e di Madre Mazzarello e i consigli delle Superiore.
3 ) Dimostriamo il massimo impegno per far fio
rire le Case di formazione. Sono esse come i ” polloni d’olivo che crescono sul vecchio ceppo ” . Ed è da esse che verrà l’olio per illuminare e riscaldare tante ani
me che a noi ricorrono.
Formiamo le nostre giovani come altrettante linee rette, che vanno diritte a Dio, salvando le anime. For
miamole anche nel campo del lavoro per poter dare
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uno sviluppo sempre maggiore alle nostre Scuole che sorgono a benefìcio del popolo.
Nella sua vita spirituale, nei suoi doveri profes
sionali ogni Suora si chieda sempre: "Che cosa fa
rebbe la Madonna al mio posto?”.
E se tutte avrete sempre lo sguardo fìsso alla Ma
donna e a Lei porterete le anime, vedrete certamente i miracoli.
Ve l'assicura la parola di Don Bosco : ” Propagate la devozione a Maria Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli ” ».
Con queste fervide, incoraggianti parole viene chiu
sa l'Adunanza. Il Capitolo Generale ha il suo compi
mento nella Basilica, dove si canta il Te Deum e si riceve la Benedizione del SS. Sacramento, a suggello dei fervidi propositi di ognuna.
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Verbale a chiusura del Capitolo Generale XII Il Capitolo Generale XII, apertosi il 16 luglio 1953, e svoltosi in piena conformità delle Costituzioni con dodici Adunanze, si è chiuso il 24 luglio.
Compiutesi, secondo le disposizioni dei Sacri Cano
ni, l’elezione della Superiora Generale, delle Consiglie
re, della Segretaria e dell'Economa Generale, si trat
tarono i quattro Temi proposti.
Il Capitolo prese la deliberazione di chiedere umil
mente alla Santa Sede che, data l’estensione dell’Isti
tuto e la molteplicità delle Opere, venga elevato il nu
mero delle Consigliere da quattro a sei e che una di esse a norma del’art. 184 delle Costituzioni, possa an
che essere la Segretaria Generale.
Non si fecero modificazioni alle Costituzioni e per alzata di mano l’Assemblea autorizzò le Rev.de Madri del Consiglio Generalizio ad apportare al Manuale-Re
golamenti quei ritocchi ritenuti opportuni per la for
mazione del personale e per le esigenze delle varie Opere.
Le centouna Capitolari, grate al Signore per la ric
chezza di luce concessa loro per mezzo delle varie Re
lazioni e delle Norme sagge del Rev.mo Rettor Mag
giore, della Madre Generale e Superiore tutte, mentre rinsaldano fra loro il vincolo della fraterna unità, si propongono:
1 ) di zelare lo sviluppo delle Scuole e dei Corsi pro
fessionali fra le allieve, le orfane e nelle Case di formazione; secondo i Programmi che furono conse
gnati.
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2 ) di coltivare le vocazioni, dando incremento soprat
tutto alle Pie Associazioni, di formare in ogni Casa l’ambiente missionario, sia per rinforzare le file delle Missionarie come per organizzare: ad esse i soccorsi e dare il senso dell’universalità della Chiesa.
3 ) di curare le Case di formazione e determinare le Case dell'Aspirantato e delle neo-Professe;
4 ) si stabilisce che, dopo la prima Professione, vi sia ovunque un peri odo di perfezionamento per com
pletare la formazione religiosa e professionale delle neo-Professe attuando i Programmi prescritti di cui avemmo in consegna copia e le Norme che li ac
compagnano.
Seguono le firme.