8. TECNICA DI COLTIVAZIONE
8.11 CONTROLLO DELLE ERBE INFESTANT
Le piante infestanti determinano perdite nella coltivazione dello zafferano, stimate fra il 5 e il 20% (Pérez, 1995). Il problema delle infestanti è particolarmente legato al ciclo produttivo. Quando la coltura è annuale la competizione delle infestanti non è eccessiva; infatti lo zafferano raggiunge il massimo sviluppo vegetativo in marzo-aprile, quando la vegetazione infestante è contenuta. Quest’ultima raggiunge il suo massimo rigoglio nel periodo maggio- luglio, quando lo zafferano è in vita latente sotterranea.
Nell’altopiano di Navelli, dove tradizionalmente la coltura è annuale, il controllo delle infestanti è trascurato, tant’è che a fine maggio-primi giugno lo zafferaneto viene falciato. Il problema delle infestanti è viceversa presente quando la coltura è poliennale, perché è necessario allontanare le erbe estranee prima delle germogliazioni autunnali. Se il terreno non è baulato, come in Spagna, si praticano delle fresature od erpicature incrociate, superficiali, in modo da non lesionare i bulbo-tuberi ed al contempo estirpare le infestanti. Lo stallatico viene incorporato nel corso del preimpianto, nel momento in cui le piante infestanti vengono eliminate. Questa sarchiatura pre-impianto, seguita da quelle di aprile e maggio, sono sufficienti per il controllo delle infestanti. In caso di presenza di piante infestanti, è raccomandato realizzare una lavorazione a 10 - 12 cm di profondità un mese dopo la messa a dimora, facendo ben attenzione a non danneggiare i bulbi (Pérez, 1995) le lavorazioni, che esercitano anche la funzione di mantenere fresco il terreno, sono ripetute e vengono praticate fino al mese di settembre. Se viceversa il terreno è baulato, occorre effettuare delle fresature con motocoltivatori, facendo lavorazioni superficiali per non rovinare la coltura.
Per ridurre gli interventi manuali o meccanici si sono studiate pacciamature (film di polietilene, chips di legno, segatura, trucioli, foglie e steli di felci, paglia di segala) o coperture verdi (graminacee, senape con successivo sovescio). I risultati migliori si sono ottenuti per le pacciamature con derivati del legno, in particolare chips, segatura e trucioli, (Bianchi, 1982; Zanzucchi, 1986).
In Grecia era consuetudine effettuare la rimozione del terreno, e la conseguente distruzione delle infestanti, mediante calpestii animali (muli ed asini), in modo ripetuto (fino a tre volte) entro i primi di settembre, con un’aratura
leggera o un trattamento con la fresa, prima e dopo la messa a dimora dei bulbi. La profondità di lavorazione dopo l’impianto non deve superare gli 8 - 10 cm, affinché i bulbi non emergano dal terreno o non vengano danneggiati. In Sardegna, gli strumenti utilizzati per il controllo delle erbe infestanti sono la zappa per gli interventi sulla linea, cui si aggiungono l’utilizzo di motocoltivatori per la sarchiatura, la fresatura o la rincalzatura negli spazi tra le file.
Il Crocus sativus L. essendo una pianta a crescita lenta; affronta un'infestazione severa da parte di un grande numero di erbacce. I campi che sono invasi dalle erbacce mostrano scarsa fioritura o addirittura muoiono. Parecchie infestanti come Anagalis arvensis, Avena fatua, Digitaria sanguinalis, Equisetum sp., Cyperus aristatus, Malva rotundifolia, Malva verticillata, Portulaca oleracea, Gallinsoga parviflora, Chenopodium album, Chenopodium amranticolor, Stellaria media, Echinochloa crusgalli, Poa annua, Allium wallichi, e Medicago falcata sono presenti nelle colture di zafferano (Goliaris, 1999; Hetman, 1992; Rana, et al.,1999). Le erbacce sono in genere controllate con mezzi meccanici; questo è il metodo è il più efficace il più rispettoso dell'ambiente, ma anche il più costoso. Anche se c’è un'esigenza crescente per produrre zafferano biologico, si ritiene di fondamentale importanza il controllo delle infestanti con mezzi chimici. Pochissimo lavoro è stato fatto su questo aspetto. Hetman e Laskowska (1992) hanno segnalato in Polonia che i principi efficaci per il controllo delle malerbe fino alla conclusione del periodo vegetativo erano fluorochloridon e la simazina applicati in autunno e la cynazine, il matamitron applicati in primavera. Bullitta et al.,(1996) hanno osservato che chlorthal e glyphosate hanno dato un controllo efficace delle infestanti fra le file di Crocus fino a che lo spazio tra le fila diventa troppo stretto in Sardegna. Studi condotti a Sangla in Himachal Pradesh (India), rivelarono paraquat @ 0.6 kg/ettaro o sarchiatura manuale seguita dal pendimethalin 1.5 kg/ettaro o metolachlor 1.5 kg/ettaro o fluchloralin 1.0 kg/ettaro sono risultati efficaci nel controllo delle malerbe nello zafferano. L'atrazina si è rivelata tossica per le piante dello zafferano (Rana, et al.,1999). In Grecia, Goliaris (1999) ha realizzato il migliore controllo delle erbacce con i diserbanti simazina ed atrazina a 1.0 kg/ettaro.
Vafabakhsh (2001), ha osservato che il metribuzin applicato sia prima che dopo la nascita ha dato un migliore controllo rispetto ad altri trattamenti in Torbat,
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Iran. Fusilade ed betanale inoltre sono considerati efficaci nel controllo delle erbacce e delle piante infestanti a foglia larga dello zafferano (Pruthi, 2001).
In Spagna i prodotti chimici più utilizzati sono due carbammati (erbicidi per contatto) a bassa persistenza nel suolo: il diquat e il paraquat, che vengono applicati fra giugno e agosto nel periodo di dormienza vegetativa, generalmente a dosi da 2 a 4 l/ha (I.T.A.P., 1998). L’ITAP ha realizzato studi basati sull’apporto di diversi diserbanti quali il glifosate, il linuron, il metribuzin, il pendimetalin e il bentazon alla coltura dello zafferano. Tali diserbanti venivano applicati da soli o in combinazione fra di loro fra dicembre o febbraio, in funzione della loro modalità d’azione. Per quanto concerne le applicazioni individuali, il metribuzin 70% (1 kg/ha) risulta essere il miglior trattamento contro le piante infestanti, senza intaccare la resa dei fiori. Il glifosate 20% (8,5 l/ha) sembra sia responsabile della comparsa di fiori anomali.
Rispetto al testimone, i risultati migliori in termini di aumento del numero e del peso dei fiori, oltre che di peso degli stimmi, si sono ottenuti a partire da miscele di metribuzin 70% (1 kg/ha) e pendimetalina 33% (3 l/ha) o miscele di metribuzin 70% (0,75 kg/ha), pendimetalin 33% (3 l/ha) e bentazon 48% (3 l/ha). In Sardegna, vengono utilizzati diserbanti chimici.