La struttura del settore. La cooperazione occupa storicamente un posto di assoluto rilievo nel panorama socio - economico dell’Emilia-Romagna. I settori in cui opera sono molteplici e vanno dall'agricoltura, all’edilizia, dalla grande e piccola distribuzione ai servizi più disparati, raggiungendo spesso dimensioni aziendali di tutto rispetto, con giri d'affari di ampie proporzioni e marchi prestigiosi. Secondo una elaborazione di Unioncamere Emilia-Romagna sui dati contenuti nel Sistema di monitoraggio delle Imprese e del Lavoro, a fine giugno 2014 le cooperative con sede in Emilia-Romagna davano lavoro a 183.472 addetti, pari all’11,5 per cento del totale regionale.
Tavola 15.1 – Imprese cooperative attive delle province dell’Emilia-Romagna e Italia. Periodo 2000 – 2014 (a).
Forlì-
Emilia-Anni Bologna Ferrara Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio E. Rimini Romagna Italia
2000 1.026 334 529 609 512 332 460 635 307 4.744 67.383
2001 1.052 335 531 647 506 334 456 644 312 4.817 70.029
2002 1.069 332 549 683 511 335 451 666 307 4.903 71.814
2003 1.043 332 557 689 509 325 439 673 315 4.882 72.138
2004 1.047 320 556 714 482 328 431 654 315 4.847 71.464
2005 1.017 327 546 729 478 322 431 651 305 4.806 70.397
2006 1.035 333 546 774 493 329 441 673 313 4.937 71.534
2007 1.072 330 540 785 521 340 451 684 316 5.039 74.186
2008 1.113 360 536 839 537 351 448 692 322 5.198 78.358
2009 1.105 362 537 864 563 340 441 701 322 5.235 79.566
2010 1.113 360 541 904 588 337 450 717 328 5.338 81.275
2011 1.116 343 531 942 575 324 454 730 321 5.336 79.949
2012 1.111 353 543 975 591 324 455 720 332 5.404 80.533
2013 1.040 348 537 881 576 310 452 680 337 5.161 76.774
2014 1.027 354 535 878 584 302 462 700 329 5.171 78.298
(a) Situazione a fine dicembre.
Fonte: Infocamere (Telemaco-Stockview).
A fine dicembre 2014 le società cooperative attive iscritte nel Registro imprese sono ammontate a 5.171, con una crescita dello 0,2 per cento rispetto all’analogo periodo del 2013. E’ pertanto ripresa la tendenza espansiva avviata nel 2006. Se si esegue il confronto con la media del quinquennio 2009-2013 si ha un calo del 2,3 per cento. Nel Paese le imprese cooperative attive, pari a 78.298 unità, sono aumentate del 2,0 per cento e anche in questo caso c’è stata un riduzione rispetto al livello medio dei cinque anni precedenti (-1,7 per cento).
Il leggero incremento delle società cooperative è avvenuto in un contesto generale di calo delle imprese attive iscritte nel Registro delle imprese.
La leggera crescita delle società cooperative attive è stata la sintesi di andamenti divergenti dei vari rami di attività. Il settore più consistente, vale a dire il “trasporto e magazzinaggio”, ha fatto registrare una crescita del 2,5 per cento, dovuta principalmente al principale comparto del
“magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti”, che include le cooperative facchini (+4,5 per cento). E’ invece apparso in calo il “trasporto terrestre e mediante condotte” (-3,0 per cento).
L’industria delle costruzioni, secondo settore per consistenza, ha fatto registrare una flessione del 2,9 per cento, anch’essa imputabile alla perdurante crisi del settore edile. Le attività manifatturiere hanno invece evidenziato una moderata crescita della compagine imprenditoriale (+0,4 per cento). Il comparto più consistente, rappresentato dai prodotti alimentari, è apparso in calo del 2,5 per cento.
Una relativa migliore tenuta ha caratterizzato il ramo della “sanità e assistenza sociale” (+1,2 per cento). I ridimensionamenti rilevati nell’”assistenza sanitaria” e nell’”assistenza sociale non residenziale” sono stati attutiti dal nuovo aumento dei “servizi di assistenza sociale residenziale”
(+10,2 per cento). Le attività legate ad “Agricoltura, silvicoltura e pesca”, quinto settore per importanza, si sono distinte dal generale del settore primario. Rispetto alla situazione di fine 2013
c’è stato un incremento dell’1,7 per cento. Ogni comparto ha concorso alla crescita in particolare la attività legate a pesca e acquacoltura le cui società sono aumentate del 9,5 per cento. L’incremento più elevato è venuto dai servizi d’informazione e comunicazione (+7,5 per cento).
Tavola 15.2 – Imprese cooperative attive dell’Emilia-Romagna per rami di attività e classi di addetti.
100-249 250-499 più di 500 Var. %
Divis ioni e s ettori di attività 0 addetti 1 addetto 2-5 addetti 6-9 addetti 10-19 addetti 20-49 addetti 50-99 addetti addetti addetti addetti Totale s u 2013
A Agricoltura, s ilvicoltura pes ca 85 46 115 65 76 58 21 7 4 4 481 1,7
B Es trazione di minerali da cave e miniere 0 1 0 1 1 1 0 1 0 0 5 0,0
C Attività manifatturiere 79 47 119 100 107 68 26 10 6 11 573 0,4
D Fornitura di energia elettrica, gas , vapore e aria condiz... 6 0 5 0 0 0 0 0 0 0 11 0,0
E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di ges tione d... 1 3 4 1 6 5 6 2 1 1 30 3,4
F Costruzioni 145 128 202 68 51 39 11 3 6 5 658 -2,9
G Comm ercio all'ingros so e al dettaglio; riparazione di aut... 57 45 94 48 32 24 8 14 5 7 334 -0,9
H Tras porto e m agazzinaggio 51 39 142 87 112 150 62 47 12 7 709 2,5
I Attività dei servizi di alloggio e di ris torazione 15 19 53 17 13 4 2 0 0 3 126 -2,3
J Servizi di informazione e comunicazione 41 27 63 13 12 7 4 3 1 0 171 7,5
K Attività finanziarie e ass icurative 4 7 16 4 2 10 7 8 5 2 65 1,6
L Attività imm obiliari 71 33 28 3 5 0 1 0 0 0 141 -3,4
M Attività profes sionali, s cientifiche e tecniche 99 63 94 30 44 25 9 4 3 2 373 0,8
N Noleggio, agenzie di viaggio, s ervizi di s upporto alle imp... 78 43 92 45 49 71 38 25 10 10 461 2,7
P Istruzione 20 17 27 11 16 20 7 2 1 0 121 -0,8
Q Sanità e ass istenza s ociale 69 43 87 63 70 86 33 36 6 16 509 1,2
R Attività artistiche, s portive, di intrattenimento e diver... 104 67 55 26 31 30 7 5 4 0 329 -4,9
S Altre attività di s ervizi 15 10 17 10 8 7 3 1 0 0 71 -5,3
X Impres e non class ificate 2 0 0 0 0 0 0 1 0 0 3 50,0
Totale 942 638 1.213 592 635 605 245 169 64 68 5.171 0,2
(a) Situazione a fine dicembre.
Fonte: Infocamere (Telemaco-Stockview).
Nell’ambito della fascia di addetti, i cali hanno interessato le cooperative meno strutturate, fino a 9 addetti, a fronte degli aumenti rilevati in quelle più grandi. Il passaggio da una classe di addetti all’altra deve indurre a una certa cautela nell’analisi temporale dei dati. L’aumento dell’occupazione rilevato tra giugno 2012 e giugno 2014 potrebbe avere “arricchito” le classi dimensionali più strutturate. Per quanto riguarda la grande cooperazione, con più di 500 addetti, a fine 2014 sono state registrate 68 imprese attive rispetto alle 55 dell’anno precedente. Le maggiori concentrazioni si hanno nei servizi di “sanità e assistenza sociale” (16 società), nel manifatturiero (11) e nel “ noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (10 società), con 9 cooperative impegnate nelle “attività di servizi per edifici e paesaggio”, che comprendono i servizi di pulizia.
L’andamento economico. L’analisi dell’andamento economico delle cooperative si basa sulle prime valutazioni di bilancio effettuate dal servizio revisione della Confcooperative.
Sotto l’aspetto del fatturato si registra una sostanziale stabilità rispetto alla situazione del 2013 (+0,3 per cento), a fronte di un’inflazione cresciuta mediamente dello 0,2 per cento. L’importante comparto agroalimentare, che ha rappresentato il 68,7 per cento del fatturato totale, escluso il credito, ha fatto registrare una crescita dell’1,0 per cento, appena superiore alla crescita dei prezzi al consumo. A fare da freno sono stati soprattutto i comparti vitivinicolo (-3,3 per cento) e ortofrutticolo (-1,6 per cento), mentre è apparsa meglio intonata la situazione dei settori agricolo – ha inciso per quasi un terzo del fatturato – e lattiero caseario (+2,8 per cento). Il piccolo settore forestale – appena 30 cooperative sulle 1.695 associate – ha accusato una flessione del fatturato pari al 35,8 per cento.
Negli ambiti diversi dall’agroalimentare spicca la flessione del 34,5 per cento accusata dalle cooperative impegnate nella nell’abitazione, che rientra nella crisi generale del settore edile. Anche le cooperative di consumo sono apparse in sofferenza, sia pure in misura più sfumata (-4,7 per cento). Un’altra pronunciata diminuzione, pari al 33,3 per cento, ha riguardato il piccolo comparto delle mutue (appena sei cooperative). Nelle cooperative di “lavoro e servizi” c’è stato un calo dello 0,3 per cento, che ha riflesso la nuova fase recessiva, che ha afflitto il Paese. Nei rimanenti comparti di attività sono stati rilevati aumenti in un arco compreso fra il +1,1 per cento di “cultura e turismo”
e “sanità” e il +2,3 per cento della pesca.
Nelle banche di credito cooperativo la raccolta è ammontata a quasi 14 milioni di euro, vale a dire lo 0,6 per cento in meno rispetto al 2013.
L’occupazione ha tenuto egregiamente. Rispetto al 2013 è stato registrato un incremento dello 0,5 per cento. I cali di “lavoro e servizi” (-1,0 per cento), “foreste” (-9,3 per cento) e “abitazione” (-31,3 per cento) sono stati attutiti dagli aumenti riscontrati in particolare nei settori agricolo (+2,6 per cento), “consumo” (+4,9 per cento) e “sanità (+11,1 per cento).
I soci delle cooperative aderenti alla Confcooperative sono risultati 397.440, vale a dire il 2,7 per cento in più rispetto al 2013. Tra i vari settori di attività è da evidenziare l’aumento delle cooperative di consumo e del credito rispettivamente pari al 5,6 e 4,6 per cento). Le diminuzioni più vistose hanno riguardato i settori “forestale” (-7,9 per cento) e “abitativo” (-8,4 per cento). La maggioranza dei soci è concentrata nel settore del credito (122.662 sui 397.440 totali), davanti alle cooperative di consumo (54.822), sanitarie (47.873) e lavoro e servizi (36.743).
Le imprese cooperative associate alla Confcooperative sono risultate 1.695, in diminuzione dello 0,3 per cento rispetto al 2013. Su tale andamento hanno pesato soprattutto i cali rilevati nel gruppo dell’agricoltura (-3,6 per cento), in testa l’ortofrutta (-7,0 per cento), dell’”abitazione (-20,2 per cento) e “mutue” (-14,3 per cento), queste ultime scese ad appena sei unità. Negli altri ambiti della cooperazione sono da evidenziare gli incrementi delle cooperative della “pesca” (+4,3 per cento), di
“consumo” (+4,5 per cento) e “sanità” (+3,4 per cento). Il grosso delle imprese associate è rappresentato da “solidarietà” (437 cooperative) e “lavoro e servizi” (446), che assieme hanno costituito il 52,1 per cento del totale.
L’occupazione. L’evoluzione dell’occupazione dell’intero sistema cooperativo è analizzata tramite i dati del sistema Smail66 aggiornati alla situazione in essere a giugno 2014. Sotto tale aspetto è emersa una situazione di segno positivo. La consistenza degli addetti (sono esclusi gli interinali) è aumentata, tra giugno 2013 e giugno 2014, da 174.797 a 183.472 unità, per una variazione del 5,0 per cento. Rispetto alla situazione di giugno 2008, la cooperazione emiliano-romagnola ha evidenziato un livello superiore del 4,2 per cento, distinguendosi dal calo del 3,9 per cento rilevato nella totalità delle attività economiche.
In ambito settoriale, i primi dieci settori come consistenza degli addetti – oltre le 5.000 unità - hanno registrato andamenti divergenti. Quello più consistente, rappresentato dal “magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti” (comprende i servizi di facchinaggio), ha subito un calo del 5,2 per cento. Stessa sorte per il secondo settore come consistenza degli addetti, quale l’”assistenza sociale non residenziale” (-1,2 per cento). Per il terzo, vale a dire l’alimentare , c’è stato invece un aumento del 2,6 per cento. L’”attività di servizi per edifici e paesaggio” (comprende i servizi di pulizia) ha accusato una perdita dell’1,4 per cento. Come si può notare, si ha un’alternanza di andamenti non facilmente decifrabili. Il quinto settore per consistenza, il “commercio al dettaglio escluso quello di autoveicoli e motocicli” è riuscito a tenere egregiamente (+1,0 per cento). Tra i restanti settori ci sono stati altri aumenti, in particolare le “coltivazioni agricole, produzione prodotti animali e caccia” (+2,6 per cento). E’ continuata la tendenza negativa della “costruzione di edifici” (-3,1 per cento), in linea con il calo generale delle attività edili Sotto i 5.000 addetti è da segnalare il forte aumento della “raccolte, trattamento, smaltimento rifiuti, recupero materiali” i cui addetti sono saliti a 1.393, con una crescita del 5,0 per cento rispetto a un anno prima.
66 Il sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro dell’Emilia-Romagna si basa sugli archivi del Registro delle imprese e del Rea, incrociandoli con i dati Inps. I dati di giugno 2013 sono provvisori.