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Corpi idrici superficiali

Nel documento QUADRO CONOSCITIVO (pagine 112-118)

In relazione alla Qualità Ambientale, sia di tipo quantitativo che qualitativo, il decreto 152/99 e successive modifiche, prevede che tutti i corsi d’acqua, entro il 2008, raggiungano un livello “sufficiente” che dovrà divenire “buono” entro il 2016 o che mantengano uno stato “buono” se già lo possiedono.

Tale livello di qualità ossia lo Stato Ambientale del corso d’acqua (SACA) viene definito in base allo Stato Ecologico (che rappresenta l’entità degli effetti, permanenti o transitori, che l’impatto antropico ha sul corpo idrico) e allo Stato Chimico (definito in base alla presenza dei principali inquinanti pericolosi, inorganici e di sintesi).

Lo “stato ecologico del corso d’acqua” (SECA), è un indice sintetico basato su parametri di tipo chimico-fisico (LIM, livello di inquinamento dei macrodescrittori), e sulla composizione della comunità macrobentonica delle acque correnti (IBE, indice biotico esteso). Per definire la classe di appartenenza del SECA si sovrappongono i dati di LIM e IBE e si assume il livello peggiore. Per ogni indicatore si riportano cinque livelli corrispondenti a cinque livelli di qualità

classe 1 blu qualità elevata classe 2 verde qualità buona classe 3 giallo qualità sufficiente classe 4 arancio qualità scadente classe 5 rosso qualità pessima

Rapportando i dati dello stato ecologico con quelli dello stato chimico si ottiene lo Stato Ambientale del corso d’acqua (SACA).

Per il monitoraggio della qualità delle acque la legge prevede che vengano individuate stazioni di monitoraggio di diverso tipo:

 tipo A individuate a livello nazionale (tra queste quelle di tipo AS sono localizzate su corpi idrici significativi la cui importanza deriva da caratteristiche quali l’ampiezza del bacino o la portata, mentre quelle di tipo AI sono le restanti stazioni ritenute d’interesse in quanto influiscono negativamente sui corpi idrici significativi).

 tipo B individuate a livello regionale con la funzione di integrare le informazioni ambientali fornite dalle stazioni principali.

 tipo C che si aggiungono agli altri punti e sono individuate da Arpa, Provincia di Bologna e Autorità di Bacino del Reno in quanto ritenute utili a chiarire aspetti del quadro di qualità a livello provinciale.

L’individuazione delle stazioni di monitoraggio, le frequenze di campionamento, i criteri di valutazione, sono definiti dagli allegati tecnici della normativa nel caso specifico dei punti di monitoraggio illustrati di seguito la frequenza di campionamento da parte di Arpa è mensile.

Per quanto riguarda il territorio dell’Associazione Valle dell’ Idice i corpi idrici superficiali principali che lo attraversano sono il Torrente Idice ed il Torrente Savena che vengono monitorati in più punti al fine di caratterizzarne lo stato ecologico lungo tutto il loro corso, di seguito si riporta l’esito della classificazione dei punti di monitoraggio

Qualità chimico-microbiologica dei corsi d’acqua. Classe di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM).

Il colore riportato si riferisce alla classe di qualità mentre il punteggio è ottenuto dalla

“pesatura” e sommatoria dei valori misurati mensilmente di sette parametri chimici e microbiologici (LIM): ossigeno disciolto, BOD5, COD, azoto ammoniacale e nitrico, fosforo totale ed escherichia coli.

Alcuni punti erano monitorati già dal 1996.

Corpo cautelativo (si applica un parametro pari al valore minimo osservato nella serie disponibile per quella stazione, ulteriormente diminuito di un classe). La casella vuota indica che il punteggio LIM è stato attribuito ad un numero di dati inferiore a 18. Fonte: Qualità delle acque superficiali, documento della Provincia di Bologna

Di seguito si riporta il dettaglio dei macrodescrittori ossia dei parametri chimici e microbiologici che occorrono nella classificazione delle acque dell’indice LIM.

Si può vedere come il parametro maggiormente critico sia per tutte e quattro le stazioni l’ossigeno disciolto poi le problematiche si differenziano a seconda della stazione: sul Savena a Monte di Pianoro si ha un inquinamento dovuto ad azoto ammoniacale e nitrico, nelle altre stazioni azoto ammoniacale e nitrico hanno qualità sufficiente mentre diventano maggiormente critici il fosforo totale ed il parametro microbiologico (escerichia coli) a Caselle e a Sant’Antonio sull’Idice.

Lo ione ammonio sono traccianti di contaminazione di origine organica, e sono legati a scarichi urbani e animali non trattati. I nitrati contribuiscono, come i composti azotati in generale, al fenomeno dell’eutrofizzazione in Adriatico, e in Emilia-Romagna sono

Corpo

idrico stazione codice O2 BOD5 COD NH4 NO2 P-tot E.coli

T. Idice Pizzocalvo

(San Lazzaro) 06003200 T. Idice S. Antonio

chiusura bacino 06003600 T. Savena A Monte di Pianoro

vecchio 1841

T. Savena Caselle

chiusura bacino 06003500

correlati alle attività agricole oltre che agli scarichi civili e industriali. Il fosforo è invece principalmente di origine civile e industriale.

Qualità biologica dei corsi d’acqua secondo l’Indice Biotico Esteso (IBE).

Il punteggio è ottenuto in base alla tipologia ed al numero di specie (taxa) presenti ed al numero di individui presenti per ogni specie.

Corpo

Fonte: Qualità delle acque superficiali, documento della Provincia di Bologna

Lo stato ecologico dei corsi d’acqua nei punti di monitoraggio per i bienni 2001-2002 e 2002-2003, 2004-2005 si esprime attraverso la seguente tabella di sintesi.

Per la stazione di Sant’Antonio si riporta anche lo stato ambientale che tiene conto anche dei microinquinanti come per esempio metalli pesanti e pesticidi presenti nelle acque (tab.1 All.1 d.lgs 152/99).

SECA, Stato ecologico dei corsi d’acqua.

Corpo

Fonte: Qualità delle acque superficiali, Provincia di Bologna

Per il torrente Idice sono disponibili due stazioni, una prima di scendere in pianura, a Pizzocalvo, una molto più a valle, non lontano dal Reno, a Sant’Antonio. I dati della stazione a monte palesano una migliore qualità delle acque rispetto a quella più a valle, le acque risultano avere uno stato ecologico “sufficiente” che risulta da una situazione biologica “buona” (IBE) e da una situazione chimica e microbiologica (LIM)

“sufficiente”.

A Sant’Antonio invece la qualità sia secondo il LIM che l’IBE è scadente per uno stato ecologico globale “scadente”. Essendo la stazione di Sant’Antonio in chiusura di sotto-bacino in quel punto la qualità delle acque del torrente risente dei reflui depurati di Monghidoro, Monterenzio, Castenaso, e attraverso il torrente Quaderna, quelli di Ozzano dell'Emilia e di Castel S. Pietro inoltre va considerato anche l'apporto del depuratore di Medicina che giunge in Idice attraverso il canale di Medicina e il canale Garda.

Rispetto alla fine degli anni ’90 la situazione appare in miglioramento, ma il 2005 ha mostrato un passo indietro in confronto all’anno precedente. Secondo gli obiettivi del piano di tutela delle acque per quanto riguarda gli aspetti qualitativi del Torrente Idice è fissato il raggiungimento dello stato ambientale almeno “sufficiente” al 2008 e “buono”

al 2016, a tutt’oggi invece risulta avere qualità sufficiente solo il tratto a monte di Pizzocalvo.

Per quanto riguarda invece il torrente Savena dai monitoraggi emerge una situazione di qualità “buona” dello stato ecologico a monte di Pianoro Vecchio mentre c’è una situazione di criticità maggiore (qualità “scadente”) per quanto riguarda il tratto più a valle.

I dati evidenziano per il Savena, stazione di monitoraggio Caselle, un progressivo miglioramento del LIM negli ultimi dieci anni, tanto da passare, dal 2003 in poi, dalla classe “scadente” alla classe “sufficiente”. Ad inficiare la qualità delle acque sono soprattutto due macrodescrittori, particolarmente negativi: O2 ed E.Coli L’IBE invece purtroppo presenta dal 2002 sempre una qualità “scadente” che non dà segni di miglioramento. Questo è probabilmente dovuto al fatto che la stazione di Caselle è posizionata in chiusura di sotto-bacino la qualità delle acque per tanto risente degli scarichi del depuratore di Ponticella. L'impianto di San Lazzaro è stato recentemente dismesso ed i reflui sono attualmente collettati all'impianto di Bologna Corticella.

Come per il Torrente Idice il piano di tutela delle acque fissa il raggiungimento dello stato ambientale almeno “sufficiente” al 2008 e “buono” al 2016, a tutt’oggi invece risulta avere qualità “buona” solo il tratto a monte di Pianoro Vecchio.

In futuro quindi si dovranno applicare tutte quelle misure descritte al capitolo 3 della relazione generale del PTA necessarie ai fini del raggiungimento di obiettivi di qualità imposti dalla legge.

In particolare i comuni possono intervenire con politiche per il risparmio idrico, sulla disciplina degli scarichi delle acque reflue spingendo al massimo la depurazione in quantità (con l’obiettivo del 100% degli scarichi depurati) e tipo di trattamento, con progetti di rinaturalizzazione di alcuni tratti fluviali, con opere per il riutilizzo delle acque di “seconda” pioggia, con azioni di informazione sulle azioni dettate dal codice di buona pratica agricola etc.

Di seguito si riporta la mappa raffigurante la qualità delle acque secondo gli indici LIM e IBE. Anno 2005

Fonte: Arpa sezione Provinciale di Bologna – Servizio Sistemi Ambientali

Di seguito si riporta lo uno stralcio della mappa dello Stato Ecologico (SECA) delle acque superficiali della Provincia di Bologna. Anno 2004-2005.

Fonte: Arpa Sezione Provinciale di Bologna - Servizio Sistemi Ambientali.

Nel documento QUADRO CONOSCITIVO (pagine 112-118)

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