Anoressia e Autismo
YSR 11-18:Youth Self Report (Achenbach e Rescorla, 2001)
5.6 Correlazione tra i punteggi dell’AQ e dell’EAT
Sono state calcolate le correlazioni tra le scale dell’Autism Quotient e quelle dell’Eating Attitude Test (EAT). Emergono pertanto relazioni positive tra la scala Imagination e le scale Preoccupazione per il Cibo (P = .038) e Tendenze Bulimiche (P = .019), e il punteggio totale riportato all’EAT (P = .034). Il punteggio totale dell’AQ mostra una relazione positiva con la scala Preoccupazione per il Cibo (P = .035) e con il punteggio totale riportato all’EAT (P = .050). Tabella 5.
2 YSR w/d ritiro depressione 3 YSR IP problemi internalizzanti 4 YSR EP problemi esternalizzanti
Tabella 5 Social Skills Attention Switching Attention
to details Communication Immagination AQ Preoccupazione per il cibo 0.086 0.193 0.901 0.112 0.038* 0.035* Controllo Orale 0.289 0.284 0.711 0.293 0.131 0.172 Tendenze Bulimiche 0.314 0.429 0.802 0.172 0.019* 0.101 EAT 0.129 0.221 0.829 0.131 0.034* 0.050* *P<0.05;**P<0.01
CAPITOLO 6
Conclusioni
Scopo principale di questo studio è descrivere le caratteristiche empatiche in pazienti affetti da Disturbo Alimentare di tipo Restrittivo (DAR) utilizzando l’IRI, test in grado di fornire una valutazione multidimensionale del costrutto empatico; in secondo luogo, valutare l’esistenza di eventuali tratti autistici all’interno del campione clinico con l’aiuto del test AQ.
Dal confronto tra il campione di osservazione e quello di controllo, emergono sostanziali differenze in termini di Empatia Cognitiva, soprattutto per quanto concerne la sottoscala Perspective Taking (PT), che tuttavia non risultano statisticamente significative. Al contrario i soggetti del gruppo di controllo mostrano un punteggio più basso nell’Empatia Affettiva. Il risultato è determinato dal fatto che nella sottoscala Disagio Personale (DP) il campione di controllo totalizza un punteggio inferiore (-1.33) rispetto a quello clinico (3.92). Tale dato è puramente descrittivo e al momento non confermato nella letteratura. Secondo due recenti approcci teorici,
individui con autismo presenterebbero elevati livelli di empatia emotiva: la “empathy imbalance” ipotesi (Smith 2006; 2009) e l’ “intense world” ipotesi (Markram, Rinaldi, Markram 2007). Entrambe le ipotesi prevedono che bambini con autismo abbiano livelli di Empatia Emotiva così opprimenti da determinare difficoltà di interazione con gli altri. Empatia Motoria (la tendenza a imitare automaticamente il movimento di un altro individuo) ed empatia emotiva sarebbero strettamente collegate (Nummenmaa , Hirvonen, Parkkola, Hietanen 2008). Studi empirici dimostrerebbero che persone affette da ASD avrebbero livelli di Empatia Emotiva/Empatia Motoria più alta rispetto a persone con sviluppo tipico.
Alcune ricerche hanno proposto un legame tra Anoressia Nervosa (AN) e Disturbi dello Spettro Autistico (ASD); abbiamo pertanto deciso di confrontare il campione clinico con il campione di controllo (HC) in base ai risultati ottenuti nel test AQ appaiando i due gruppi in base a età, sesso e classe scolastica frequentata. I punteggi ottenuti dal campione clinico, pari a 21.96, colloca le nostre pazienti all’interno del fenotipo ampio (BAP) e risulta
significativamente più alto rispetto a quello dei controlli. I nostri risultati risultano equiparabili a quelli dello studio di Hambrook et al. (2008), all’interno del quale 22 pazienti affette da AN (punteggio AQ: 23.2) sono state confrontate con 45 controlli (punteggio AQ: 15.3). Rispetto al campione di controllo, le nostre pazienti hanno ottenuto punteggi più alti anche all’interno di alcune delle scale dell’AQ: Social Skills (HC 2.1; DAR 4.08;); Attention Switching (HC 4.54; DAR 5.92); Attention to details (HC 3.88; DAR 4.83); Communication (HC 2.46; DAR 3.79). Nello studio di Hambrook et al., risultati analoghi si ritrovano per le scale Social Skills e Attention Switching. Pazienti con AN presenterebbero aspetti simili a pazienti affetti da con ASD, almeno per quanto riguarda i domini misurati dall’AQ.
All’interno del campione clinico, la scala Withdraw/Depression (w/d) della YSR mostra correlazioni positive significative con tre delle scale dell’AQ e con il punteggio totale dell’AQ. Nello studio condotto da Narzisi et al., è stato osservato che punteggi più elevati nella sottoscala w/d della CBCL 1 ½ -5 si riscontravano in quei
bambini che più frequentemente ricevevano una diagnosi di ASD (Narzisi, Calderoni, Maestro, Calugi, Mottes, Muratori, 2012).
Abbiamo deciso di indagare, all’interno del campione clinico, la relazione tra disordini alimentari e tatti autistici, attraverso gli strumenti EAT e AQ. E’ emersa una relazione tra il punteggio totale dell’EAT e sia il punteggio totale dell’AQ (P=.050), sia la scala Imagination dell’AQ (P=.034). La scala Preoccupazione per il cibo mostra una correlazione sia con il punteggio totale dell’AQ (P=.038), sia con la scala Imagination dell’AQ (P=.035). La scala Tendenze bulimiche correla positivamente con la scala Imagination dell’AQ (P=.019). Risultati analoghi sono riportati nello studio di Coombs et al. (2011), all’interno del quale è stato riscontrato una relazione tra sintomi riconducibili a un disturbo alimentare e tratti autistici, in particolare tra i punteggi totali dei due test: caratteristiche alimentari più accentuate si associano a livelli più pronunciati di tratti autistici.
Oldershaw et al. (2011) hanno condotto studi con l’obiettivo di confrontare il profilo cognitivo di soggetti con ASD e soggetti con
AN. Una sovrapposizione tra AN e ASD inizialmente è stata proposta sulla base di osservazioni cliniche e comportamentali (Gillberg 1983;. Gillberg 1985; Gillberg e Rastam, 1992). Disturbi alimentari, quali il rifiuto di alcuni tipi di alimenti, la sensibilità a certi tipi di alimenti e comportamenti insoliti durante i pasti sono comuni in individui con ASD (Rastam 2008; Schreck, Williams, Smith 2004). Ragazze adolescenti con diagnosi di ASD hanno un rischio maggiore di sperimentare sintomi riconducibili a disordini alimentari rispetto a coetanei con sviluppo tipico (Kalvya 2009). Maschi affetti da ASD presentano un maggior rischio di sviluppare un basso peso corporeo e pratiche alimentari anormali (Sobanski, Marcus, Henninghausen, Hebebrand, Schmidt 1999). Tali disturbi sarebbero chiaramente distinguibili dai disturbi alimentari clinicamente definiti, anche se possono precedere la loro insorgenza (Jacobi, Agras, Bryson, Hamer 2003). Si pensa che il 16% delle adolescenti con AN abbia presentato una premorbosità con ASD (Rastam, 1992). Nello studio di Wentz et al., in un piccolo campione di 30 adulti con AN, il 23% dei pazienti soddisfaceva i criteri per ASD (Wentz, Lacey, Waller, Rastam, Turk, Gillberg,
2005). D’altro canto, individui con ASD possono sperimentare un disordine alimentare (Kalvya 2009). AN e ASD sembrano coesistere all'interno di medesime famiglie (Gillberg 1985; Comings 1991; Steffenburg 1991), fattore che suggerirebbe l’esistenza di un possibile collegamento genetico diretto.
Tra le più importanti limitazioni di questo studio ricordiamo, innanzitutto, il piccolo numero di pazienti reclutate e la mancanza di un test specifico per la valutazione del QI. Tuttavia, possiamo escludere che qualcuna delle nostre pazienti sia affetta da Ritardo Mentale, dal momento che tutte le ragazze frequentano regolarmente la scuola, in assenza di insegnante di sostegno. In secondo luogo, sebbene la maggior parte degli studi sull’empatia abbia utilizzato questionari di autovalutazione, la modalità di compilazione dei test può risultare problematica nei pazienti. Trattandosi di self-report, è necessario che il soggetto sia pienamente consapevole del suo problema. Inoltre, le risposte al test possono essere influenzate dall’umore del momento, oltre che dal livello di istruzione. L’utilizzo di questionari self-report può
implicare numerose difficoltà, come ad esempio: mancata comprensione delle domande, risposte superficiali, impossibilità per il soggetto di approfondire la risposta data. D’atro canto, i vantaggi dati dall’utilizzo di questionari autocompilati sono: facilità di somministrazione, tempi e costi contenuti, duttilità di impiego in situazione di ricerca, possibilità di raggiungere un gran numero di soggetti garantendo l’anonimato, riduzione del rischio di risposte vaghe o ambigue, possibilità di confronto tra soggetti molto diversi, semplicità delle operazioni di elaborazioni delle informazioni raccolte.
Sulla base di quanto riportato in altri studi, abbiamo deciso di descrivere tutte le correlazioni con un livello di significatività < 0.5, tuttavia, dato il numero di pazienti e di controlli, questo valore potrebbe risultare troppo basso per trarre conclusioni e avanzare
ipotesi.
Un altro problema è quello relativo al campione di controllo: l’applicazione dei cut-off previsti per la YSR 11-18 e per l’EAT-26 ha portato all’eliminazione di 86 soggetti, dimezzando quasi il campione originario, costituito da 170 ragazze. La decisione di
applicare questi due test, allo scopo di ottenere un campione di controllo il più omogeneo possibile, è stata maturata considerando tre elementi:
a) la necessità di escludere individui con una possibile problematica alimentare,
b) la necessità di escludere individui con una possibile problematica psicologica, anche se non strettamente dipendente dalla sfera alimentare,
c) l’esigenza di utilizzare questionari che fossero facilmente comprensibili nella fascia di età 11-18, soprattutto per i soggetti più piccoli.
Tuttavia, il rischio è duplice: se da un lato, i criteri di esclusione potrebbero essere troppo rigidi, dall’altro, siamo consapevoli del fatto che YSR 11-18 e EAT-26 non sono strumenti diagnostici, ma soltanto indicativi di una possibile psicopatologia associata.
ALLEGATI
Test utilizzati IRI
Scrivi accanto a ciascuna affermazione il numero corrispondente a quanto essa è vera per te Mai vera Raramente vera Qualche volta vera Spesso vera Sempre vera 1 2 3 4 5
1. Sogno ad occhi aperti e fantastico, con una certa regolarità, sulle cose che potrebbero accadermi.
2. Provo spesso sentirmi di tenerezza e di preoccupazione per le persone meno fortunate di me.
3. A volte trovo difficile vedere le cose dal punto di vista di un’altra persona.
4. A volte mi sento molto dispiaciuto/a per le altre persone che hanno problemi.
5. Resto veramente coinvolto/a dagli stati d’animo dei protagonisti di un racconto
6. In situazioni d’emergenza, mi sento apprensivo e a disagio.
7. Riesco solitamente ad essere obiettivo/a quando guardo un film o una rappresentazione teatrale e raramente mi lascio coinvolgere del tutto.
8. In caso di disaccordo, cerco di tenere conto del punto di vista di ognuno prima di prendere una decisione.
9. Quando vedo qualcuno che viene sfruttato, provo sentimenti di protezione nei suoi confronti.
10. A volte mi sento indifeso/a quando mi trovo in situazioni emotivamente coinvolgenti.
11. A volte cerco di comprendere meglio i miei amici immaginando come le cose appaiano dalla loro
prospettiva.
12. Mi accade raramente di essere coinvolto/a da un buon libro o da un bel film.
13. Quando vedo qualcuno farsi male tendo a restare calmo/a.
14. Le sventure delle altre persone a volte mi turbano molto.
15. Se sono sicuro di avere ragione riguardo a qualcosa, non spreco molto tempo ad ascoltare le argomentazioni degli altri.
16. Dopo aver visto una rappresentazione teatrale o un film, mi sono sentito/a come se io stesso/a fossi uno dei protagonisti.
17. Mi spaventa trovarmi in situazioni che provocano tensione emotiva. 18. Quando vedo qualcuno che viene trattato ingiustamente,
talvolta mi capita di non provare molta pietà per lui.
19. Sono di solito piuttosto efficiente nel far fronte alle situazioni d’emergenza.
20. Le cose che accadano mi colpiscono molto spesso.
21. Credo che esistano due opposti aspetti in ogni vicenda e cerco di prenderli in considerazioni entrambi.
22. Potrei descrivermi come una persona dal cuore piuttosto tenero.
23. Quando guardo un buon film, riesco molto facilmente a mettermi nei panni di un personaggio principale.
24. Tendo a perdere il controllo in casi d’emergenza.
25. Quando sono in contrasto con qualcuno, di solito cerco di “mettermi nei suoi panni” per un attimo.
26. Quando leggo una storia o un racconto interessante, immagino come mi sentirei se gli avvenimenti della storia stessero accadendo a me.
in una situazione d’emergenza, crollo.
28. Prima di criticare qualcuno, cerco d’immaginare cosa proverei se fossi al suo posto
AQ
Come compilare il questionario: Sotto sono riportate una lista di affermazioni. Leggi ciascuna affermazione indica quanto sei in accordo o in disaccordo con esse, mettendo
una crocetta sulla tua risposta.