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LO STUDIO SPERIMENTALE

3.4.2.4. Correlazioni con la psicopatologia

Come si può vedere in Tabella 3, la sottoscala della M-MPS relativa agli Standard Morali Elevati ha mostrato una correlazione significativa positiva, seppur bassa, solo con la DOCS, a parziale supporto del ruolo specifico che il perfezionismo morale assume nel DOC. La sottoscala della M-MPS relativa alla Preoccupazione di commettere Errori Morali ha invece mostrato una correlazione positiva significativa con il DOC ma equiparabile a quella della sottoscala depressione della DASS-21, ad indicare che questa dimensione del perfezionismo morale sia meno specifica del DOC e comune ad altri fenomeni psicopatologici.

DASS-21 DEP DASS-21 ANX DASS-21 STR DOCS

M-MPS STM .10 .05 .11 .18**

M-MPS ERR .28** .16** .19 .25**

Tabella 3. Correlazioni di Pearson fra le misure considerate

M-MPS = Moral-Multidimensional Perfectionism Scale; DOCS = Dimensional Obsessive-Compulsive

Scale; DASS-21 = Depression Anxiety and Stress Scales-21; DASS-21-DEP = DASS-21-Depressione;

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3.4.2.5. Analisi di regressione gerarchica

Come risulta in Tabella 4, l’introduzione delle sottoscale della F-MPS al primo step ha spiegato una quota significativa di varianza (22%; p < .001) e le sottoscale relative alla Preoccupazione di commettere Errori e al Criticismo Genitoriale sono risultati i due predittori statisticamente significativi dei sintomi DOC. Introducendo la M-MPS al secondo step, la varianza spiegata non è incrementata significativamente.

Contrariamente alle previsioni, dunque, il perfezionismo morale non sembra avere un ruolo specifico riguardo ai sintomi ossessivi né sembra avere un ruolo più rilevante del perfezionismo generale nello spiegarli.

ΔR2 Beta p Step 1 .22 <.001 F-MPS-ERR .45 <.001 F-MPS-ORG -.04 n.s. F-MPS-STD -.12 n.s. F-MPS-CRG .18 <.05 Step 2 .01 n.s. F-MPS-ERR .41 <.001 F-MPS-ORG -.04 n.s. F-MPS-STD -.14 n.s. F-MPS-CRG .20 <.05 M-MPS-STM .09 n.s. M-MPS-ERR .03 n.s.

Tabella 4. Analisi di regressione lineare gerarchica

M-MPS = Moral – Multidimensional Perfectionism Scale; F-MPS = Frost Multidimensional

Perfectionism Scale; M-MPS-STM = M-MPS Standard Morali; M-MPS-ERR = M-MPS Preoccupazione Errori Morali; F-MPS-ERR = Preoccupazione Errori; F-MPS-ORG = Organizzazione; F-MPS-STD = Standard Elevati; F-MPS-CRG = Criticismo Genitoriale.

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3.4.3. Discussione

Il presente studio aveva come primo obiettivo quello di valutare le proprietà psicometriche della versione italiana della M-MPS in un campione non clinico tratto dalla popolazione generale, e di verificare la sua struttura fattoriale e la sua affidabilità. L’analisi fattoriale esplorativa ha supportato la struttura bidimensionale della scala e ogni item ha mostrato saturazioni elevate sul fattore di appartenenza, analogamente alla versione originale della scala; tuttavia, per due item, il 7 e l’8, la saturazione era molto simile su entrambi i fattori, quindi sono stati esclusi dalla scala utilizzata per le successive analisi. Ulteriori studi dovrebbero confermare la struttura della scala in campioni clinici, anche se ciò richiederebbe campioni di grandi dimensioni su cui effettuare le analisi. La M- MPS ha mostrato anche un’ottima consistenza interna e tutti gli indici di affidabilità delle scale sono risultati più che adeguati.

I dati ottenuti supportano inoltre l’adeguata validità convergente e divergente della scala, data la forte associazione della sottoscala Standard Morali Elevati della M-MPS con la scala Standard Morali della F-MPS, e la scarsa associazione con tutte le altre sottoscale della F-MPS, così come la forte associazione tra la sottoscala Preoccupazione di commettere Errori Morali della M-MPS con la scala Preoccupazione di commettere Errori della F-MPS, e la scarsa associazione con tutte le altre sottoscale della F-MPS.

Purtroppo, questo studio non ha testato la sensibilità al cambiamento in pazienti trattati né l'attendibilità test-retest in pazienti non trattati. Ulteriori studi dovrebbero verificare queste proprietà psicometriche, oltre a verificarne la struttura fattoriale, sia in campioni clinici che non clinici.

Tenendo conto dei limiti appena descritti, lo studio ha comunque mostrato le buone proprietà psicometriche della versione italiana della M-MPS, seppur rimuovendo due item (7 e 8), e basando, dunque, l’analisi su una versione a 14 item anziché a 16. La versione italiana della M-MPS può, quindi, essere usata in futuri studi che abbiano come oggetto di interesse il costrutto del perfezionismo morale.

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Il secondo obiettivo dello studio era quello di verificare l’ipotesi che il perfezionismo morale abbia una relazione con il disturbo ossessivo-compulsivo superiore a quella che ha con altri disturbi clinici (in particolare ansia e depressione) e che sia un predittore specifico dei sintomi ossessivo-compulsivi in grado di spiegare una quota di varianza aggiuntiva a quella che spiega il perfezionismo generale. In questo caso, i risultati hanno rilevato una tendenza contraria alle aspettative. Infatti, la correlazione della M-MPS (Standard Morali Elevati) con la DOCS è risultata significativamente positiva, seppur bassa, a parziale supporto del ruolo specifico che il perfezionismo morale assume nel DOC. Invece, la sottoscala della M-MPS relativa alla Preoccupazione di commettere Errori Morali ha mostrato una correlazione positiva significativa con il DOC ma equiparabile a quella della sottoscala depressione della DASS-21, ad indicare che questa dimensione del perfezionismo morale sia meno specifica del DOC e comune ad altri fenomeni psicopatologici. I risultati dell’analisi di regressione mostrano chiaramente che l’introduzione delle sottoscale della F- MPS al primo step ha spiegato una quota significativa di varianza, e le sottoscale relative alla Preoccupazione di commettere Errori e al Criticismo Genitoriale sono risultati i due predittori statisticamente significativi dei sintomi DOC. Tuttavia, introducendo la M-MPS al secondo step, la varianza spiegata non è incrementata significativamente.

Contrariamente alle previsioni, dunque, il perfezionismo morale non sembra avere un ruolo specifico riguardo ai sintomi ossessivi né sembra avere un ruolo più rilevante del perfezionismo generale nello spiegarli. Questo potrebbe essere dovuto alla forte sovrapposizione tra il contenuto degli item della M-MPS e della F-MPS da cui deriva. Infatti, nell’analisi di regressione lineare gerarchica, introducendo la F-MPS al primo step, è plausibile che la M-MPS non sia in grado di spiegare una quota significativa di varianza aggiuntiva perché le variabili che valuta non si differenziano in maniera consistente da quelle misurate dalla F- MPS.

50 Questo studio presenta una serie di limitazioni.

1. I partecipanti di questo studio sono auto-selezionati, quindi il campione potrebbe non essere rappresentativo della popolazione di riferimento, e la dimensione relativamente ridotta del campione può limitare la generalizzazione delle nostre conclusioni.

2. Dal momento che il nostro studio è di tipo trasversale, non è possibile definire un particolare ordine temporale delle variabili; non sono state escluse sequenze temporali alternative, ed è possibile che le relazioni indagate siano bidirezionali per natura. Anche se il perfezionismo morale è stato concettualizzato come variabile di tratto, è anche possibile che la presenza di psicopatologia possa portare ad un incremento di questa variabile, come avviene per altre variabili di tratto (ad es. l’anxiety sensitivity; Marshall, Miles, & Stewart, 2010).

3. Questo studio non è stato in grado di rilevare importanti proprietà psicometriche della scala di riferimento, come validità di criterio, sensibilità al cambiamento della scala in pazienti trattati e stabilità temporale in pazienti non trattati. Ulteriori studi dovrebbero concentrarsi su queste analisi statistiche.

4. Tutti i dati sono stati ricavati tramite strumenti self-report; ciò, come è noto, tende ad aumentare le associazioni tra variabili.

Nonostante queste limitazioni, il presente studio è uno dei primi ad indagare il ruolo del perfezionismo morale nella sintomatologia ossessivo-compulsiva e svolge quindi una funzione importante: esso, infatti, apre la strada a ulteriori e più approfondite ricerche in questo ambito ancora inesplorato.

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3.4.4. Conclusioni

Il perfezionismo è stato definito come la “tendenza a credere che ci sia una soluzione perfetta ai problemi, che fare qualcosa senza compiere errori sia possibile e auspicabile e che anche il minimo errore porterà a conseguenze molto serie” (Steketee, 1999, p. 146). Nonostante esistano molteplici definizioni (Egan et al., 2014), la maggior parte di esse enfatizza la struttura multidimensionale del perfezionismo. A livello più ampio, il perfezionismo include caratteristiche sia adattive sia maladattive, e solo quelle maladattive sono associate alla psicopatologia (Bieling et al., 2004). Il perfezionismo non costituisce una categoria diagnostica particolare nel DSM-5 (APA, 2013), né un criterio diagnostico per alcun disturbo, fatta eccezione per il disturbo di personalità ossessivo-compulsiva. Nella clinica, comunque, molti terapeuti riconoscono la prevalenza e l’impatto del perfezionismo nel DOC. Sembra, infatti, che ci sia un particolare sottotipo di questo disturbo caratterizzato da elevati livelli di perfezionismo (Mancebo et al., 2005). A questo proposito, recentemente, il perfezionismo è stato identificato come una delle dimensioni centrali del DOC (OCCWG, 1997, 2001, 2005). Anche se il perfezionismo è stato considerato un fattore di rischio e di mantenimento transdiagnostico, i dati indicano che questo costrutto è particolarmente elevato nel DOC (Egan et al., 2011). In molti studi, individui affetti da DOC riportano un’elevata preoccupazione di commettere errori e un alto livello di dubbi riguardo alle azioni rispetto a controlli non clinici (Antony et al., 1998; Frost & Steketee, 1997). Il perfezionismo nel DOC si manifesta come una difficoltà a prendere decisioni e dubbi riguardo all’accuratezza delle proprie scelte, come una lentezza maggiore nel categorizzare i concetti e come un’estrema difficoltà nel fronteggiare situazioni ambigue. Questo è evidenziato da un’incrementata frequenza di ossessioni e compulsioni legate a simmetria, ordine, ripetizione, pulizia e accumulo, associate ad alto perfezionismo (Coles et al., 2008). Altre manifestazioni DOC sono state associate al perfezionismo, come la sensazione di incompiutezza (Rasmussen & Eisen, 1989; Summerfeldt, 2004) e le “Not Just Right Experiences” (Coles et al.,

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2003), in cui le compulsioni sono messe in atto finché il soggetto non percepisce la sensazione che il risultato sia al giusto grado di esattezza (“just right”).

Dal momento che il perfezionismo è spesso riconosciuto come un processo transdiagnostico che contribuisce alla vulnerabilità per una varietà di disturbi psicologici (Egan et al., 2011), non sorprende che elevati livelli di perfezionismo siano associati a più alti tassi di comorbilità (Bieling et al., 2004) e a peggiori prognosi di trattamento. Una possibile spiegazione di questo effetto negativo sul trattamento è che il perfezionismo vada ad inficiare l’abilità della persona di tollerare l’esposizione a situazioni ambigue, di considerare soluzioni alternative o di completare gli esercizi forniti dal terapeuta (Chik et al., 2008).

Tuttavia, questo studio, contrariamente alle aspettative, non ha confermato il ruolo del perfezionismo morale nella sintomatologia ossessivo-compulsiva. Ulteriori studi, magari su campioni clinici e utilizzando lo strumento validato in questo studio, potrebbero fornire nuove evidenze, anche contrastanti, in grado di suggerire la potenziale utilità di intervenire con strategie cognitivo- comportamentali sul perfezionismo morale, ma al momento tale strada non appare supportata da evidenze scientifiche.

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