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La valutazione del rischio elettrico non può essere effettuata senza prima definire quali siano le conseguenze del passaggio di corrente sul corpo umano.

6.3.1 Rappresentazione del corpo umano

Il corpo umano può essere semplificato come una sacca d‟acqua piena di ioni, in cui in potenziale interno è negativo. Poiché le membrane cellulari non sono perfettamente isolati, il modello del corpo umano è riconducibile ad una resistenza R non infinita.

Affinché la corrente possa fluire, è necessario che l‟impulso abbia: - polarità inversa a quella della cellula

- durata adeguata - ampiezza adeguata

Inoltre, l‟impulso viene percepito solo se avviene oltre il periodo di refrattario, in quanto stimoli successivi e non sufficientemente distanziati nel tempo non riescono ad eccitare la cellula. Pertanto, correnti ad alta frequenza risultano meno pericolose di correnti a bassa frequenza, così come correnti continue risultano meno pericolose di quelle alternate.

Figura 6.3.1 : modello elettrico della cellula

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6.3.2 Gli effetti della corrente sul corpo umano

Tetanizzazione: i muscoli subiscono una contrazione progressiva fino al punto del tetano

fuso (ovvero il muscolo rimane costantemente contratto fino a che la corrente non viene interrotta).

Tale condizione risulta pericolosa poiché il soggetto non è in grado di muoversi

Arresto respiratorio: conseguenza della tetanizzazione, in quanto il muscoli addetti alla

respirazione vengono contratti.

Fibrillazione ventricolare: l‟interferenza della corrente con il ciclo cardiaco può portare ad

un eccesso di pulsazioni, non controllate ed irregolari. È la causa del 90% delle morti per folgorazione.

Inoltre, a seconda del percorso che la corrente può fare attraverso il corpo umano, una corrente può indurre più o meno danni. Infatti, se la corrente dovesse attraversare il tronco (es percorso mano-mano), la probabilità di fibrillazione è molto maggiore rispetto a quella dovuta ad un percorso di corrente che fluisce tra piede e piede, poiché la corrente che passa nelle vicinanze del cuore sarebbe molto maggiore.

Ustioni: il passaggio di corrente attraverso una resistenza genera calore, che è direttamente

proporzionale al quadrato della corrente.

Lo standard IEC 60479-1 riporta le mappe del rischio per le correnti alternate (15-110 Hz) e per la corrente continua (la cui pericolosità è leggermente inferiore):

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Nel caso

di corrente alternata a frequenza industriale, la curva corrente/tempo illustrata nel grafico riporta: la curva a e la soglia di percezione; la curva b e la soglia del cosiddetto “shock

elettrico”; la curva c1 che individua il limite della fibrillazione ventricolare; la curva c2

individua il limite della fibrillazione ventricolare con probabilità del 5%; la curva c3

individua il limite di fibrillazione ventricolare con una probabilità del 50%. Nella regione 4

si considera certa la fibrillazione ventricolare.

Su tale curva si individua la soglia di sicurezza normalizzata, riferita ad un uomo di 50 kg, come zona intermedia tra b e c1; il rispetto di tale limite previene la fibrillazione ventricolare

ma non lo shock elettrico. In condizioni ordinarie tale limite corrisponde ad una tensione pari a 50 V a frequenza industriale, che può essere portata per un tempo indeterminato.

6.3.3 Tipologia dei contatti

In riferimento a quanto può accadere a soggetti che vengano in contatto con una corrente elettrica va definita la tipologia del contatto stesso. Infatti vi possono essere:

- Contatti diretti, quando il soggetto viene in contatto con parti normalmente in tensione: tale situazione si verifica in seguito a contatto accidentale durante un lavoro su componenti in tensione

- Contatti indiretti, quando il soggetto è sottoposto ad una corrente elettrica per un contatto con masse che sono in tensione in seguito ad un guasto di isolamento.

57 Per prevenire i contatti indiretti si ricorre, generalmente:

- All‟utilizzo di apparecchi di classe II

- All‟utilizzo di sistemi di categoria 0 (Bassissima tensione di sicurezza) - Alla separazione dei circuiti (tramite trasformatore di isolamento) - A collegamenti equipotenziali

- Protezioni differenziali, non sostituibili ad altre misure, che riconoscono eventuali correnti drenate dalle masse che siano pericolose per l‟uomo.

Per prevenire contatti diretti, invece, si ricorre a:

- Misure di protezione totale, come isolamenti, involucri e barriere volte a precludere l‟accesso ad utenti non formati.

- Misure di protezione parziali, ovvero ostacoli e distanze minime che non impediscano il contatto intenzionale. Tali misure sono attuabili in quanto poste in aree accessibili solo da persone formate.

- Limitazione della carica elettrica e della corrente.

6.4 Situazioni di emergenza

Un ulteriore elemento di valutazione deve essere l‟analisi della gestione delle situazioni di emergenza, poiché l‟avvenimento di un evento di natura straordinaria può portare alla creazione di pericoli aggiuntivi.

Gli eventi occasionali che possano creare una situazione di emergenza per i dipendenti sono di seguito riportate:

TIPO DI RISCHIO PROBABILITÀ MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ATTUATE Creazione di arco elettrico

con generazione di principio di incendio nel quadro di

macchina

Media Presenza di estintori nelle vicinanze di ogni postazione di collaudo. Formazione del personale. Interruzione dell‟alimentazione del quadro automatica. Creazione di arco elettrico in

cabina di trasformazione, con generazione di principio di

incendio

Bassa Stacco automatico dell‟alimentazione, segnalazione di allarme.

Interruzione alimentazione

elettrica non programmata Media

I macchinari sono dotati di dispositivi di emergenza che, una volta andati in arresto, impediscono il riavvio

automatico una volta rialimentata la macchina. Formazione e informazione sulle procedure di

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Tabella 6.4.1 : Rischi in situazioni di emergenza

È emerso che per le emergenze di tipo elettrico non sono previsti strumenti/dispositivi particolari; in caso di folgorazione, gli addetti di primo soccorso hanno ricevuto adeguata formazione per saper agire con tempestività. Inoltre, nei Piani di Emergenza di ciascun stabilimento sono riportati in dettaglio i comportamenti da seguire, nonché vengono fatte prove di evacuazione annuale secondo le disposizioni di cui al D.M. 10/03/1998.

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