• Non ci sono risultati.

La Corrente Neopittorica italiana

Nel panorama italiano dell’animazione, è stato recentemente individuato un gruppo di animatori accomunati da determinate e precise scelte stilistiche: si tratta della Corrente Neopittorica.

Alcune opere, sebbene ogni artista del gruppo lavori in maniera autonoma, presentano52 effettive somiglianze, tali da poter concepire la nascita di una reale tendenza artistica. Gli autori in questione sono Gianluigi Toccafondo, Roberto Catani, Simone Massi, Massimo Ottoni, Magda Guidi, Ursula Ferrara e Andrea Pierri.

I primi cinque artisti provengono dall’Istituto Statale d’Arte di Urbino, centro dove è possibile frequentare un corso specializzato in cinema d’animazione.

Al di là delle personali inclinazioni e singoli gusti, il perno centrale su cui ruota tutta la poetica del gruppo, è l’idea di realizzare una pittura in movimento.

Priscilla Mancini individua come leader indiscusso della Corrente Neopittorica Gianluigi Toccafondo, autore spesso riconosciuto, anche dai meno esperti, per aver realizzato la popolare sigla televisiva della Fandango53.

Per le sue diverse produzioni, che spaziano dall’animazione, all’illustrazione fino alla scenografia per il teatro, la figura artistica di Toccafondo si rivela eclettica e versatile. All’interno della Corrente Neopittorica, oltre a quella di Toccafondo, emerge un’altra figura importante: Ursula Ferrara.

L’artista “per la sua indipendenza, per il suo isolamento (anche geografico) rispetto agli altri e per la sua solitudine lavorativa, costituisce un modello espressivo differente […] e soluzioni artistiche alternative” 54.

Nonostante questo, il suo lavoro può essere inserito a pieno titolo all’interno della poetica neopittorica.

Una medesima concezione del cinema d’animazione lega il gruppo di autori. Alla ricerca del lato più caldo e umano della creazione artistica, gli artisti neopittorici vedono

52 Quest’opinione è sostenuta dalla critica d’arte Priscilla Mancini, la quale nel 2005 ha realizzato una tesi di

laurea dal titolo “Il Movimento Neopittorico nell'animazione italiana degli anni novanta” (Facoltà di Lettere, Università Statale di Milano).

53 Casa di produzione cinematografica e televisiva italiana. 54Bendazzi-Scrimitore 2006, p. 196

31

l’animazione in un’ottica ancora artigianale; basata quindi sulla tradizionale tecnica del passo a uno e con la realizzazione e la colorazione manuale dei vari disegni55.

Questa scelta comporta una determinata appropriazione di procedure e doti quali pazienza, tenacia, applicazione, tutte qualità che erano solite appartenere ai primi animatori della storia del cinema d’animazione.

Ogni membro del gruppo neopittorico lavora in completa autonomia e pertanto in piena solitudine.

Ciascuno è artefice del proprio atto creativo e ha il controllo totale di ogni singola fase. L’artista neopittorico parte da zero, ossia dal tradizionale foglio bianco, realizzando spesso da sé anche il materiale su cui lavorare.

Da questo lavoro “nasce un rapporto molto stretto con le arti figurative, soprattutto la pittura e la grafica, [tant’è vero che] quasi tutti gli artisti neopittorici sono anche pittori, grafici o illustratori”56.

A livello stilistico la corrente neopittorica si richiama in maniera esplicita alle tecniche pittoriche, portando a compimento dei veri e propri “quadri in movimento”.

In precedenza57 abbiamo visto come il legame fra arti figurative e animazione si fosse formato già da lungo tempo: le Avanguardie Storiche quali il Cubismo, il Futurismo, l’Astrattismo, il Dadaismo e il Surrealismo avevano dato molta più importanza agli aspetti figurativi e pittorici rispetto a quelli narrativi e drammatici del cinema.

In Italia, fu per primo il movimento futurista a vedere nel cinema il naturale approdo a quegli effetti di movimento tanto ricercati nell’arte visuale.

Secondo la Mancini, la Corrente Neopittorica cerca a modo suo di riappropriarsi di quell’iniziale identità, che era stata ricercata proprio dalle Avanguardie:

“La Corrente neopittorica fa leva sul mondo delle arti e dialoga con esse in maniera profonda. Il supporto pittorico diventa la base di partenza per riuscire a sfruttare tutte le possibilità offerte dall’animazione e per […] penetrare appieno nel dinamismo del movimento”58.

Elemento altrettanto importante all’interno della Corrente è la presenza della metamorfosi, strumento in grado di eliminare, attraverso un continuo processo di

55 Alcuni di questi artisti fanno ricorso al computer solo in fasi secondarie della lavorazione (unica eccezione

si ha con Andrea Pierri, il quale ricorre ampiamente all’animazione digitale).

56 Bendazzi-Scrimitore 2006, p. 197

57 Fare riferimento al capitolo I, paragrafo 1.2 58 Bendazzi-Scrimitore 2006, p. 197

32

trasformazione, la sensazione di staticità tanto provata dagli animatori. Dietro a questa scelta esiste ancora una volta la ricerca del movimento all’interno dell’immagine rappresentata.

Gli animatori sembrano avere elementi in comune anche per la scelta dei temi.

Il tema della memoria ad esempio ricorre spesso nei loro film, sia da un punto di vista personale e individuale, sia da un punto di vista storico, come bagaglio di esperienze vissute.

Attingere a un mondo passato, a un presente differente o a un mondo fantastico, significa per questi cineasti riappropriarsi di una libertà nuova, lontana dall’omologazione e dalla staticità della certezza.

La memoria è un modo anche per accedere facilmente al mondo dell’infanzia, alle tradizioni popolari e ai ricordi personali.

Ad esempio Roberto Catani, più di ogni altro, fa del tema della memoria il punto di partenza privilegiato per ogni narrazione filmica.

Altra costante narrativa è quella della fuga. La fuga è intesa in due modi diversi: come allontanamento verso orizzonti sconosciuti e come ritorno a un mondo prima abbandonato. La memoria, ad esempio, può essere vissuta come una sorta di fuga interiore e di ripiegamento su sé stessi verso un passato da recuperare.

A livello narrativo la parola “scritta” o “detta” rimane il tema più rappresentativo della Corrente Neopittorica.

Attraverso l’animazione, i vari artisti tentano di inserire la parola e quindi di comunicare con le varie immagini del film.

Vocaboli, frasi incompiute e associate a immagini compaiono all’interno della scena, cercando un dialogo alternativo e non convenzionale rispetto a quello solitamente affidato al cinema d’animazione. Alla base di questa scelta, afferma Priscilla Mancini, vi è la necessità di stravolgere la realtà, dare spazio a propri punti di vista, comunicare con nuovi linguaggi espressivi.

Nei vari cortometraggi le parole-chiave scritte, rivelando l’essenza della rappresentazione, si mostrano allo spettatore in maniera fugace e istantanea.

Oltre alla dimensione scritta, all’interno dei film animati è possibile incontrare anche la dimensione orale della parola: voci degli stessi autori o di persone delegate esprimono pensieri, legati spesso alle immagini.

33

Tutti questi elementi caratterizzano la Corrente Neopittorica, tendenza che ha senz’altro contribuito alla costruzione di un’identità culturale odierna nel campo dell’animazione italiana59.

Contro gli schemi standardizzati dell’animazione e spinti da un desiderio profondo di trasformazione, i sette artisti hanno cercato una nuova forma stilistica e narrativa in grado di poter esprimere i personali pensieri.

Sembra che questo risultato sia stato in parte raggiunto grazie ai peculiari “codici espressivi” della Corrente.

34

II Presenze femminili fra arte e cinema d’animazione

Prima di compiere un excursus sulle più importanti figure femminili del cinema d’animazione italiano e straniero, ritengo opportuno offrire alcune riflessioni sull’arte femminista nella sua accezione “sessuale”, in quanto credo che la produzione di Ursula Ferrara, soprattutto agli inizi, sia stata influenzata da questo tipo di esperienza.

2.1 Il femminismo artistico: artiste ribelli nella seconda metà del