Parte IV. Esperienze di formazione musicale nella e per la scuola primaria: riflessioni metodologiche e pedagogiche
1. I corsi propedeutic
Nel nostro Istituto non esistono i corsi di Didattica della Musica; esiste però, da diversi decenni, l’importante realtà dei Corsi di Propedeutica Musicale, rivolti ai bambini della fascia della scuola elementare.
Questa esperienza ha rappresentato e rappresenta tuttora un importante punto di riferimento per la formazione musicale di base dei bambini. I corsi non hanno una finalità professionalizzante ma mirano piuttosto a valorizzare gli aspetti socializzanti e in generale formativi dell’educazione musicale. Vogliono far vivere al bambino un’esperienza musicale globale coinvolgendolo in modo diretto e nel contempo mirano a sviluppare la sua capacità di esprimersi, comunicare e socializzare attraverso il linguaggio musicale.
In questo senso la stessa definizione di ‘propedeutico’ è un po’ insufficiente e forse impropria: non è un corso preparatorio a un fare musica più vero, più importante, formativo, professionalizzante. Le attività che vengono proposte tendono invece a far vivere al bambino un’esperienza musicale globale e non solo strumentale, sviluppando la percezione uditiva, la creatività, arricchendo la formazione ritmico-motoria e l’educazione melodica, favorendo una abitudine all’ascolto attento e critico e alla pratica di musica d’insieme.
L’esperienza maturata all’interno di questi corsi ha evidenziato inoltre l’importanza di sviluppare una formazione musicale di base anche attraverso un uso più ‘espressivo’ dello strumento, non finalizzato alla sola acquisizione tecnica. Da qui la valorizzazione della educazione strumentale come aspetto fondamentale della formazione musicale di base: con essa l’allievo, oltre a tutti gli apprendimenti legati alle tecniche esecutive, sviluppa infatti una serie di abilità che concorrono alla formazione musicale globale, tra cui:
• la maturazione di una sempre più sviluppata competenza percettiva • il consolidamento della lettura ritmico-melodica
• la memorizzazione • il senso ritmico
• la capacità analitica di ascolto • le capacità interpretative
• la pratica strumentale d’insieme.
Dunque l’educazione strumentale, soprattutto nei primi anni di studio, non può e non deve essere finalizzata al solo insegnamento dell’impostazione tecnica. Essa è da intendersi invece come un’attività più complessa e completa che si rapporta in tutti i suoi aspetti alle stesse finalità generali e alle medesime metodologie della propedeutica musicale. È per questo che si sta cercando di sviluppare un rapporto stretto e diretto tra i corsi di propedeutica e gli insegnanti che si occupano dell’educazione strumentale nei primi anni di studio.
2. Gli insegnanti di propedeutica strumentale: nuove figure professionali
È questo l’aspetto che più importa sottolineare in questa sede: il fatto che i Corsi Propedeutici stanno rappresentando anche un luogo di studio, di ricerca e di formazione di nuove figure professionali. Stiamo cercando infatti di lavorare nella direzione di formare a poco a poco nuove professionalità costituendo un gruppo di insegnanti che si occupa specificamente di educazione strumentale in rapporto alle problematiche generali della formazione musicale di base. Questo gruppo lavora in sinergia con le insegnanti di propedeutica condividendo le stesse finalità e metodologie della propedeutica musicale.
Quest’anno, per esempio, è stato realizzato congiuntamente un importante progetto sulla musica d’insieme con i bambini di quarta e quinta elementare. Il percorso, che si è concluso con l’allestimento di una fiaba musicale, è stato documentato in tutte le diverse fasi con l’intento principale di far parlare i bambini coinvolti, affinchè le loro emozioni, le loro esigenze, le loro parole potessero diventare materiale comune di riflessione per tutti gli insegnanti.
Per gli insegnanti di propedeutica strumentale l’Istituto “Peri” organizza inoltre, da due anni, delle Giornate di Studio che si occupano di didattica strumentale in rapporto alle tematiche generali della didattica musicale per bambini.
3. Il Triennio di pianoforte
Accanto a questa forte esperienza didattica sta nascendo all’interno dell’Istituto un’altra realtà, per ora circoscritta al primo anno del Triennio di pianoforte. Nel percorso curricolare è infatti presente una disciplina chiamata Didattica e pratica dell’insegnamento musicale. Si tratta di un ciclo di lezioni in cui vengono affrontati le problematiche inerenti alla programmazione della attività didattica, i metodi storici e attuali, le tappe dello sviluppo musicale del bambino, ma soprattutto vengono proposti dei laboratori di didattica applicata. In questi laboratori vengono affrontate alcune delle tematiche comuni alla formazione musicale di base dei corsi di propedeutica (metodologie dell’ascolto, formazione ritmico-melodica, metodologia della pratica di musica d’insieme, sviluppo della percezione uditiva); le lezioni e i laboratori sono condotti dalle insegnanti di propedeutica.
Gli allievi di Didattica e pratica dell’insegnamento musicale frequentano i corsi di aggiornamento sulla didattica strumentale che l’Istituto organizza ogni anno ed è previsto per loro l’obbligo di assistere ad alcune lezioni di Propedeutica Musicale. Alla fine del percorso viene sostenuto un esame che prevede una parte teorica e l’esposizione orale di un’attività didattica su un argomento a loro scelta.
Il Progetto “Musica–Scuola”
Gli operatori del Progetto “Musica-Scuola” provengono proprio da queste due realtà interne all’Istituto: il gruppo di lavoro sulla Propedeutica Strumentale e il Triennio di Pianoforte.
Per riassumere, la loro esperienza formativa si basa sulla osservazione ma anche e soprattutto sulla esperienza pratica e diretta con i Corsi di Propedeutica, sulla partecipazione ai corsi di formazione e aggiornamento sulla didattica strumentale, sulle lezioni e i laboratori di didattica applicata proposti nel Triennio di Pianoforte.
Inoltre, con cadenza mensile ci incontriamo con gli operatori per elaborare insieme il progetto educativo, diamo loro consulenza per lo svolgimento delle attività didattiche da proporre nelle classi, suggerendo le metodologie da adottare e fornendo materiali per la realizzazione del progetto stesso.
La strategia metodologica che utilizziamo durante i nostri incontri è quella del coinvolgimento attivo degli operatori: per suggerire le metodologie che dovranno adottare simuliamo le lezioni coinvolgendo direttamente gli stessi operatori nelle attività che andranno a
proporre in classe. Si tratta di un approccio che risulta essere molto efficace perché aiuta non solo a memorizzare le attività, ma a essere più consapevoli grazie proprio all’esperienza musicale vissuta innanzitutto attraverso il fare. Agli operatori chiediamo inoltre di documentare su un loro quaderno ogni singola lezione svolta in classe, materiale utile poi per la valutazione finale del percorso svolto.
Alla fine noi responsabili del progetto ci incontriamo con le insegnanti referenti delle scuole elementari e il Dirigente scolastico per fare il punto della situazione, avanzare proposte e discutere i diversi percorsi didattici realizzati.
Ci rendiamo conto che queste esperienze di formazione non possono essere esaustive e complete. L’importante è mettersi nell’atteggiamento positivo di costruire a poco a poco, magari pensando anche a future sinergie con altre istituzioni locali, un humus sul quale far convergere tutte le nostre forze e competenze musicali e didattiche affinchè una importante Istituzione come la nostra possa continuare a garantire una solida preparazione musicale e a offrire anche una preparazione didattica per chi vuole intraprendere la strada difficile dell’insegnamento musicale nella scuola di base.
Descrizione e articolazione del progetto “Musica–Scuola”
Il progetto “Musica–Scuola” è stato elaborato per le classi del 2° ciclo delle Scuole Elementari del 3° Circolo di Reggio Emilia: “G. Carducci”, “G. Zibordi”, “M. di Canossa”, “S. Agostino”, “A. Negri” e “D. Alighieri”. In totale sei plessi per un numero complessivo di 23 classi e 466 bambini.
Riportiamo qui sotto la tabella che descrive nel dettaglio le classi e le scuole coinvolte nel progetto.
SCUOLE CLASSI TOTALE
GRUPPI