Fonorisorse I materiali in Fonodidattica di Maria Assunta Simionato
2. supporto per cui s’individuano materiali: cartace
4.5. Cosa accomuna gli studenti di L1, L2 e LS?
Le tre tipologie di studenti hanno però in comune il fatto che nel loro percorso d’apprendimento la pronuncia e i tratti soprasegmentali devono essere appresi in modo consapevole: il docente deve mettere in atto percorsi tali che vengano esplicitati e analizzati elementi tipici di fonologia e fonetica così da poter disporre di strumenti glottomatetici che si ripercuotano nell’apprendimento di ogni lingua come auspicato anche dal QCER.
Un’acquisizione inconsapevole, come ricordato sopra, è possibile solo nei primi anni di vita. Successivamente devono essere previsti nel percorso fonodidattico momenti di esplicitazione/elicitazione intra e interlinguistici.
Qual è la Vostra esperienza di studenti in primis e poi di insegnanti nei riguardi dell’insegnamento della pronuncia?
Perché insegnare la pronuncia d’una lingua
L’insegnamento della pronuncia non dev’essere visto solo some risposta o prevenzione di errori fonici causati dall’interferenza con un’altra lingua, ma come parte di diritto dell’insegnamento linguistico, come elemento prescrittivo dato dai programmi.
Ulteriori motivazioni emergeranno dal confronto sui seguenti punti che v’invitiamo a discutere collegialmente.
Altrimenti:
- non si conosce una lingua adeguatamente - non s’apprezza una lingua
- la comunicazione non è sempre corretta - gli altri potrebbero fingere di capirmi
- non riuscirei a essere sicuro di capire gli altri - maltratterei la lingua stessa
158 Quando insegnare la pronuncia
Sicuramente prima della forma scritta della lingua se possibile. Educare alla pronuncia significa fare educazione all’ascolto, alla lingua, svincolati dai limiti grafici a cui si è sottoposti dopo i primi passi dell’alfabetizzazione.
Anche apprendere una LS dovrebbe all’inizio essere un percorso principalmente orale, un vero “bagno linguistico” nella struttura fonetico fonologica della nuova lingua.
Fin dalla scuola materna i bambini devono essere guidati nella scoperta delle sonorità della propria lingua e successivamente o contemporaneamente anche d’altre per giungere a una reale maturazione degli aspetti fonici.
Troppo spesso nei gradi iniziali ci si preoccupa di presentare “prescrittura”, “precalcolo”… ma lo studio/gioco della voce non appare quasi mai.
Prendendo in esame anche i testi d’italiano L2/LS o i programmi dei corsi in presenza pochissimo spazio viene dato allo studio della pronuncia, ad esempio all’intonazione, aspetto che, come già ricordato, può pregiudicare la qualità dei rapporti interpersonali.
Il percorso non sarebbe impegnativo, si potrebbe partire sia con bambini di scuola materna sia con adulti dall’interpretare in vari modi una semplice frase come: Abiti a Venezia.
Come insegnare la pronuncia
Capita spesso che quando si hanno di fronte studenti adulti LS questi abbiano già la percezione dell’importanza della pronuncia sia perché l’esperienza li ha portati a riflettere sugli aspetti orali, sia perché possono avere esperienze pregresse d’apprendimento d’una LS. Questa tipologia di discenti è dotata già di una certa consapevolezza e della motivazione del perché sia importante studiare la pronuncia d’una lingua.
Esercizio Pronunciate la frase Abiti a Venezia 1. in forma interrogativa 2. conclusiva 3. sospensiva
1. 2. 3. con caratteristiche espressive diverse: amorevole, arrabbiato, normale, triste. Cosa notate?
159 Altro discorso è invece affrontare lo studio con persone che hanno acquisito una lingua senza riflettere (L0/L1) o studenti non motivati e magari anche alle prese con problemi d’integrazione e sradicamento dal proprio paese d’origine.
Secondo noi le parole chiave in queste situazioni sono motivazione ed emozioni. Lo studente deve essere motivato nel percorso che sta intraprendendo a livello:
- personale - linguistico - sociale
Personale: si deve capire cosa e perché si studia e perché bisogna impegnarsi per raggiungere quel determinato risultato e le conseguenze sulle proprie conoscenze.
Linguistico: capire il valore di ciò che si studia in rapporto alla L1 e L2/LS e volendo anche L0. Sociale: comprendere le implicazioni sociali del proprio agire linguistico.
Vediamo di chiarire con un esempio.
Prendiamo ancora in considerazione l’intonazione, uno degli aspetti maggiormente dimenticati ma di primaria importanza nella comunicazione.
Ponendoci in prospettiva fonodidattica esaminiamo i tonogrammi di dell’ ?albanese (fig. 6) e italiano (fig. 7) e mettiamoli a confronto.
protonia normale
fig.6
protonia normale
160 Analizziamo due tonìe in particolare: conclusiva e sospensiva.
La tonìa conclusiva grafica
Anche non avendo basi fonotonetiche si noterà chiaramente che l’andamento delle tonìe è di tonalità più bassa. A parte l’ultima postonica che è come in italiano, il resto è decisamente diverso.
Provate ora a pronunciare la frase Andiamo a casa con le due diverse intonazioni albanese e italiano.
Cosa notate? Lo stato d’animo vi sembra lo stesso?
L’intonazione più bassa porta con sé necessariamente l’impressione d’un modo di fare brusco, quasi sempre non voluto ma trasmesso con possibili implicazioni nei rapporti interpersonali. Che stato d’animo, atteggiamento trasmettiamo ai nostri interlocutori?
La tonìa sospensiva grafica
Nel caso della tonìa sospensiva il tonogramma mostra la netta differenza soprattutto per la tonica e prima postonica. Anche qui provate a pronunciare una frase con le due intonazioni diverse e esprimete le vostre conclusioni.
Questa prima analisi ci permette di comprendere chiaramente quanto importante sia adeguare la propria intonazione per:
- veicolare correttamente il messaggio - non pregiudicare i rapporti empatici - parlare correttamente
Riprendendo quanto detto riguardo ai tre tipi di motivazione, con il breve percorso sull’intonazione dell’albanese:
- si sono attivate le competenze pregresse stimolando quindi anche la competenza intrinseca
- si é spiegata l’importanza dell’intonazione a livello linguistico e sono stati forniti strumenti di studio utili per altre lingue (tonogrammi)
- si sono evidenziate le conseguenze sociali e s’è fatto leva sulla lingua madre del discente dandole quindi un’attenzione solitamente inesistente
161 5.0. Perché usare le trascrizioni
Diciamo innanzitutto che non è necessario presentare subito tutti i simboli di rappresentazione del sistema fonico d’una lingua. Con gradualità e conformemente alla L1 di riferimento, s’inizierà introducendo i simboli di suoni che presentano maggiori difficoltà.
Così facendo la visualizzazione in trascrizione della pronuncia favorirà la consapevolezza dell’uso d’un determinato fonema.
Si consiglia d’usare un colore diverso all’inizio soprattutto per le trascrizioni, in modo che i livelli fonico e grafico rimangano ben distinti. La visualizzazione frequente evita comunque ogni sorta di problemi e aiuta la memorizzazione.
Le trascrizioni sono quindi uno degli strumenti indispensabili della FD perché: - permettono di visualizzare la pronuncia effettiva
- mettono in evidenza le differenze di pronuncia tra parole e frasi - attirano l’attenzione su tratti linguistici caratteristici:
o segmentali: articolazione, ortoepìa… o soprasegmentali: accento, intonazione - favoriscono la memorizzazione
- permettono di usare dizionari di pronuncia - permettono un apprendimento autonomo