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Capitolo 4 – Il corpus chierese

6. Costruzione dell’archivio digitale

Per il trattamento dei dati si è proceduto al disegno di un archivio digitale, attraverso la costruzione di un database relazionale147. Le caratteristiche delle fonti hanno suggerito di orientare il progetto sulla costruzione di due database distinti (registri delle confraternite / registri battesimali), mutuamente correlati attraverso campi indice. L’identificazione delle fonti nell’archivio digitale è affidata alle seguenti sigle (le stesse che compariranno nelle schede analitiche):

GB: societas di Giuliano e Basilissa CD: compagnia del Corpus Domini SC: confraternita di Santa Croce RB: registri battesimali

6.1 I registri di confraternite: struttura del database

La struttura del database prevede campi di trascrizione e campi di annotazione. I campi relativi alla trascrizione sono i seguenti:

 Anno di registrazione

Per GB e SC si tratta di una registrazione in una data “statica”, poiché le registrazioni considerate sono state presumibilmente effettuate nello stesso momento storico: 1508-

147 Realizzato attraverso la strumentazione fornita da Microsoft Access, l’archivio è predisposto per una futura

49 1511 per GB (senza indicazioni di quali nomi in quali anni esattamente, ma le registrazioni sono avvenute per mano della stessa persona) e 1566 per SC; per CD la data va dal 1529 al 1600.

 Nome individuale del componente della confraternita

Elemento centrale della stringa di registrazione; tuttavia, come sarà esplicitato nel capitolo 7, non in tutti i casi è presente, sia per ragioni volontarie legate al tipo di registrazione (es. in GB un componente è designato con il solo titolo di Dominus Archipresbiter; una congregata di GB è registrata insieme al suo datore di lavoro ed è indicata solo come eius servitrice, senza né nome individuale né nome di famiglia), sia per lacune materiali.

 Secondo nome e nomi aggiunti

Contiene tutti i dati onomastici relativi al nome di famiglia del congregato e ad eventuali nomi aggiunti (soprannomi o indicazioni di provenienza).

 Titoli

Il campo raccoglie i titoli con cui sono registrati alcuni congregati (es. egregius, dominus, etc). In SC non sono presenti in quanto i congregati sono di estrazione esclusivamente popolare. Si tratta di un dato significativo ai fini della ricostruzione della stratigrafia sociale delle confraternite.

 Contesto

In questo campo è riportata integralmente la stringa di registrazione del congregato, utile per la ricostruzione delle denominazioni complesse.

 Collocazione

Per ogni record è specificato il riferimento puntuale alla carta (con indicazione r/v, recto-verso) e alla posizione della registrazione all’interno del volume da cui è tratta.

I campi di annotazione offrono indicazioni utili ai fini dell’analisi linguistica e onomastica. Per le confraternite sono stati introdotti i seguenti campi:

 Forma normalizzata del nome individuale

È la forma base convenzionale alla quale sono ricondotte tutte le varianti e gli eventuali alterati e ipocoristici di una forma nominale (ad es. sotto alla forma normalizzata Johanna rimandano sia le varianti Joana e Jovanna sia gli alterati Johanina e Johanneta). L’introduzione della forma normalizzata, associata all’indicizzazione, consente le operazioni di raccolta e confronto dati.

 Genere

Indica il genere di appartenenza del membro della confraternita (M/F).  Tipo di denominazione

50 Specifica se denominazione del congregato è semplice (S) o complessa (C)148.

 Legame

Questo campo, che risulta compilato nel solo caso in cui si faccia riferimento a una denominazione complessa, esplicita il legame su cui si costruisce la denominazione (per es. “figlio/a di”, “moglie di”...).

 Lingua

Specifica la lingua in cui è stata redatta la registrazione. In GB le registrazioni sono tutte in latino e in SC tutte in volgare. Invece non è banale la ricostruzione di questo dato in CD, in cui, la natura spesso personale e autografa delle registrazioni fa sì che l’insicurezza dello scrivente dia vita a stringhe scritte in latino con nome registrato in volgare e viceversa. Tali situazioni linguisticamente “ibride” sono sempre segnalate.  Note

Accoglie tutte le informazioni supplementari relative alla registrazione (per es. la presenza di segni grafici particolari o l’introduzione di croci ai lati del nome del congregato, a indicarne il decesso).

6.2 Registri battesimali: struttura del database

Campi di registrazione dati

 Data di battesimo

La data è presente nella quasi totalità degli atti, salvo dove i registri presentano lacune materiali (e a volte, anche in quei casi, il mese e l’anno sono desumibili dalla

disposizione degli atti e dai connettivi presenti nel testo).  Data di nascita

Questa informazione non è quasi mai presente prima del 1600. Comincia a essere registrata proprio alla fine di quell’anno (a partire dal mese di agosto).

 Nome/i individuale del battezzato

Elemento centrale della stringa battesimale, è sempre presente nei documenti in oggetto, con la sola eccezione del nome di battesimo di una neonata, lasciato in bianco dallo scrivente (15/05/1577). Eventuali altre assenze nella trascrizione sono da imputarsi a lacune materiali.

 Denominazione del padre

In questo campo è stata trascritta la denominazione completa del padre, scorporabile in nome individuale, nome di famiglia, eventuale titolo, talvolta la professione e a volte persino la provenienza. Questo elemento è sempre presente (quando la fonte non è danneggiata), salvo nei casi in cui l’atto di battesimo faccia riferimento a un trovatello.

51  Denominazione della madre

Questa informazione non è sempre presente negli atti trascritti: infatti la registrazione del nome della madre è del tutto assente dal 1567 al 1569 (data a partire dalla quale inizia a venire registrato, ma con un andamento raro e occasionale). La registrazione sistematica del nome materno inizia nel 1578 e prosegue fino a fine secolo, anche se non con lo schema di obbligatorietà che prevede la registrazione del padre. Il nome di famiglia della madre compare solo nel caso di relazioni extraconiugali (sempre segnalate).

 Denominazione del padrino

Contiene i nomi individuali e di famiglia del padrino di battesimo. In alcuni casi il nome non è stato trascritto per illeggibilità o deterioramento della fonte, in altri casi è assente (come nel caso di alcuni figli illegittimi). Poiché non è raro che più di una persona fosse chiamata ad esercitare il ruolo di padrino o madrina, sono stati introdotti ulteriori campi per tener traccia di tutti i partecipanti al rito.

Il secondo padrino è presente soprattutto in atti redatti tra il 1567 e il 1571 (le occorrenze successive sono occasionali). La presenza di più padrini (fino a quattro) e più madrine nel primo periodo di registrazione e la riduzione due nel periodo successivo sono evidentemente dovuti alla progressiva ricezione da parte del contesto provinciale delle nuove norme circa il battesimo emanate dal Concilio di Trento (1545-1563), che prevedevano la presenza di due soli ‘testimoni’ del sacramento149. Nel periodo che precede l’entrata in vigore di questa norma sono spesso i nati di famiglie eminenti ad avere un numero alto di padrini e madrine. La presenza di tre padrini è un’evenienza piuttosto rara, concentrata prevalentemente negli anni ’60.

 Denominazione della madrina

La strutturazione è analoga al campo “denominazione del padrino”. La seconda madrina è presente soprattutto in atti redatti tra il 1568 e il 1570 (le occorrenze successive sono occasionali). La documentazione non evidenzia battesimi celebrati alla presenza di più di tre madrine.

 Nome di chi ha amministrato il battesimo

Esplicita la figura ecclesiastica che ha amministrato il sacramento. La persona preposta all’amministrazione del battesimo nella Collegiata in situazioni canoniche (salvo rare eccezioni) non veniva annotata sul registro. Sono invece spesso registrati i ministri di culto “occasionali”, cioè quelli voluti da una particolare famiglia (di solito facente parte dell’élite chierese) per battezzare il nuovo nato.

Dalle indagini presso l’archivio è emerso che i ministri di culto incaricati della direzione della Collegiata (gli arcipreti) non erano coloro che compilavano il registro: infatti dei due arcipreti che si successero nel periodo 1567-1600150 il primo (Battista Aliberti) è citato in appena 4 atti (tutti dell’anno 1568) e il secondo (Giovanni Rocco Aliberti) in un solo atto (1600):

149 Per l’approfondimento del tema dell’istituzionalizzazione della pratica della registrazione battesimale da parte

del concilio di Trento si veda Alberigo, Dossetti, Joannou, Leonardi, Prodi 1973, sessione VII, 3 marzo 1547, canoni sul sacramento del battesimo e il commento puntuale di Fogo 2017, pp.37-39 e cfr. anche Alfani 2011.

150 Secondo Valimberti 1928, p. 322 furono dal 1567 al 1577 Battista Aliberti, dal 1578 al 1630 Giovanni Rocco

52  mag(ifi)cus d(omi)n(u)s baptista alibertus archipresbiter cheriensis: battesimo di beatersinam

(.../11/1568); margarita (14/11/1568); anna (21/11/1568): andrieta (21/11/1568).  r(everen)dus d(omi)n(u)s io(anne)s rochus allibertus archip(resbit)er: battesimo di annam

(11/12/1600).  Collocazione

In questo campo si trova il riferimento puntuale alla carta e alla posizione della registrazione all’interno del volume da cui è tratta: il primo numero indica il numero del registro, quello successivo la carta con l’indicazione r/v (per es. 1.12v).

Campi di analisi

 Forma normalizzata del nome individuale

 Genere

Riporta il genere del battezzato, desunto dal nome individuale e dagli altri elementi contestuali.

 Lingua

Specifica la lingua in cui è stata effettuata la registrazione del battezzato all’interno del registro. Le registrazioni sono per la maggior parte in latino; sono redatte in volgare le annate 1576-1577 e una parte delle registrazioni relative al 1600.

 Irregolari

Raccoglie tutte le informazioni relative alle circostanze e al luogo di ritrovamento di eventuali fanciulli esposti.

 Note

Accoglie ulteriori informazioni utili per l’analisi linguistica e onomastica (es. la presenza di elementi paratestuali, come le piccole croci ai lati del nome del battezzato, che ne indicano il decesso, l’indicazione di situazioni familiari atipiche, etc.)

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