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10. IL COUNSELING: AMBITI E CAMPI DI APPLICAZIONE.

10.3 Il counseling nel contesto sanitario

Il counseling in ambito medico si pone come intervento che copre diverse aree del settore sanitario. All'interno di ospedali, cliniche, reparti specialistici si presenta come un ottimo approccio nel supporto di persone che si trovano coinvolte all'interno di un processo legato alla malattia e all'ospedalizzazione. La malattia fisica viene vista, secondo la prospettiva di diversi autori legati alla psicologia umanistica-esistenziale, come una modalità del corpo per segnalare alla mente uno stato di malessere. Oltre al problema fisico qualsiasi tipo di malattia coinvolge la persona in un processo esistenziale nel quale l'individuo prova e vive una serie di situazioni che provocano in lui stati emotivi intensi e stressanti. In quest'ambito il counseling interviene principalmente su due diversi livelli. Il primo livello di intervento è legato al colloquio di counseling svolto da un counselor professionista, ove il counseling si configura come un intervento volto al supporto e al benessere ed ha come obbiettivo principale quello di aiutare la persona a esprimere liberamente i suoi stati emotivi, a capire il senso personale della malattia, a maturare decisioni importanti per la propria vita nella piena

Dott. Daniele Zucca - Il counseling nella relazione di aiuto: verifica di un training sperimentale per lo

sviluppo dell'autoefficacia e delle life skills con studenti universitari

Indirizzo: Filosofia - Tesi di Dottorato in Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell‟Educazione Università degli Studi di Sassari

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libertà e responsabilità. Il secondo livello di intervento, svolto da parte del personale medico e infermieristico debitamente formato, avviene attraverso l'utilizzo dei principali strumenti di counseling legati all'ascolto attivo e alla comunicazione efficace. L'importanza di introdurre questo approccio nella professione medica si esprime attraverso la possibilità di vedere il rapporto medico-paziente non come una relazione nel quale il medico si rivolge a un malato bensì a una persona. Nel contesto italiano questo tipo di intervento, come anche il termine counseling, non è spesso chiaro per i medici (Boarino, Zuccarello 2007). Nella letteratura scientifica l'intervento di counseling è studiato ed utilizzato principalmente in particolari situazioni quali: malati di HIV, morte improvvisa del lattante, malattie terminali.

Il counseling nell'infezione da HIV.

Il counseling con persone che hanno contratto l'HIV, si configura come un intervento che si rivolge verso due principali direzioni che sono: la prevenzione, rispetto a persone che vivono situazioni a rischio e che volontariamente cercano un ascolto professionale rispetto alle proprie difficoltà o di tipo informativo, il supporto, indirizzato a persone che hanno già contratto il virus dell'HIV e ai loro familiari (Di Fabio 1999).

Il counseling nell'intervento dell'infezione da HIV si configura come un attività che accompagna la persona sia nella fase del test che in quella successiva, nel caso risulti positiva al test.

In particolare il counseling nella fase pre-test ha l'obbiettivo di :

fornire informazioni rispetto alla possibilità di eseguire il test specifico per l'HIV, ascoltare i vissuti del cliente rispetto a possibili preoccupazioni riguardo a comportamenti reputati a rischio di contagio, informare il cliente di come si svolge il test e accompagnarlo nei momenti precedenti al test (Bor, Miller, Goldman,1993).

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Se il test dovesse risultare positivo l'intervento post counseling si connota come un' attività di supporto teso a : offrire al cliente la possibilità di esternare liberamente e dare sfogo alle sue emozioni attraverso un ascolto professionale; aiutare il cliente nella fase di crisi; aiutare il cliente a valutare e definire insieme al counselor le sue prospettive rispetto al futuro (Miller, Bor 1991).

Il counseling nei malati terminali

Il counseling in questo ambito si concentra nel dare supporto alle persone che affrontano una malattia in una fase terminale. In questo caso il counseling si dispone come approccio di orientamento esistenziale atto ad ascoltare profondamente i vissuti emotivi del cliente al fine di aiutarlo a consapevolizzare intimamente le emozioni di rabbia e non accettazione tipici nella prima fase della malattia. All'interno di questo settore coglie preciso compimento l'aspetto esistenziale del counseling, comune a tutti gli approcci umanistici, nel quale appare fondamentale la caratteristica di stabilire una relazione autentica con il cliente che si applica attraverso la capacità di aiutarlo a trovare un senso personale e transpersonale al vissuto della malattia (Lair, 1996).

Il counseling nel pronto soccorso

Soprattutto nei paesi americani e anglosassoni il counseling, nell'utilizzo dei suoi principali strumenti, è utilizzato da infermieri o anche da counselor professionisti all'interno degli ospedali nei reparti di pronto soccorso. Una recente ricerca (Paavilainen, Salminen-Tuomala, Kurikka, e al. 2009), dimostra come il counseling, nel contesto del pronto soccorso, si propone sia come approccio utile nel dare sostegno e informazioni al paziente, sia come uno strumento utile per dare un supporto relazionale ed emotivo ai familiari o agli accompagnatori delle vittime di incidente o di avvenimenti traumatici nella possibilità di dare loro un ascolto professionale rispetto alle emozioni provate. Il dolore fisico comporta

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anche un carico di tensione e stress di tipo emotivo che possono essere superati più velocemente quando vengono scaricati (Danon 2009).