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10. IL COUNSELING: AMBITI E CAMPI DI APPLICAZIONE.

10.1 Counseling di gruppo

Il gruppo, all'interno di qualsiasi tipologia, offre un valore aggiunto all'esperienza poiché aiuta i partecipanti a confrontarsi con più specchi che possono restituire al singolo molteplici modelli relazionali con cui confrontarsi e da cui apprendere.

I primi esperimenti attraverso i quali si sono sviluppati i fondamenti teorici alla base del counseling di gruppo si possono ritrovare già dal 1946-47 ad opera di

Lewin attraverso lo sviluppo di esperienze di gruppo chiamate „T-group‟ o „training group‟ cha avevano l'obbiettivo di formare i partecipanti del gruppo all'arte dei rapporti umani e alla comunicazione interpersonale attraverso l'osservazione delle dinamiche interpersonali che vivevano, i partecipanti stessi, all'interno del gruppo.

Dott. Daniele Zucca - Il counseling nella relazione di aiuto: verifica di un training sperimentale per lo

sviluppo dell'autoefficacia e delle life skills con studenti universitari

Indirizzo: Filosofia - Tesi di Dottorato in Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell‟Educazione Università degli Studi di Sassari

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Negli stessi anni Rogers con i suoi collaboratori sperimentava presso il Conseling Center della University of Chicago i gruppi di incontro tesi allo sviluppo personale degli individui e al miglioramento della comunicazione e delle relazioni interpersonali. Ancora oggi i gruppi di incontro vengono svolti ogni anno all'interno del "The La Jolla programm", seminario internazionale con finalità esperienziale di studio e ricerca.

Il counseling di gruppo nasce dall'esperienza e dall'applicazione delle condizioni rogersiane nello sviluppo personale all'interno del gruppo. Questa modalità di lavoro, tra gli anni 60-70 diventa per Rogers il focus del suo lavoro attraverso lo sviluppo, la sperimentazione e la ricerca, di quelli che oggi vengono comunemente chiamati, all'interno del lavoro e della ricerca nel counseling, igruppi di incontro. Secondo Rogers (1976), l'obbiettivo di questi gruppi è quello di offrire alle persone la possibilità di sviluppare le potenzialità dei singoli nella dimensione interpersonale del gruppo. I gruppi di incontro si svolgono normalmente grazie alla presenza di un certo numero di partecipanti(15-20) per gruppo e la presenza di uno o più counselor/facilitatori.

La caratteristica dei gruppi di incontro è quella di:

"di consentire un clima di massima libertà dal punto di vista dell'autoespressione, dell'analisi dei singoli sentimenti e stati d'animo, oltre che della comunicazione interpersonale. Si da soprattutto importanza allo sviluppo delle interazioni fra i membri del gruppo, entro un atmosfera che incoraggi ognuno dei partecipanti a lasciar cadere le proprie difese e stabilire un rapporto franco e diretto con gli altri." (Rogers, 1973, 351).

I gruppi di incontro risultano efficaci quando si stabilisce tra i membri del gruppo un clima di fiducia che permette ai partecipanti di riuscire a superare le loro barriere e sviluppare una maggiore spontaneità e un apertura emotiva che permetta un espressione piena dei loro vissuti. Proprio per la sua caratteristica di

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apertura all'esperienza e di crescita personale il gruppo di incontro non ha obbiettivi o tematiche prefissate ma si presenta come un processo aperto nel quale il counselor promuove e facilita il processo di gruppo attraverso una particolare attenzione e rispetto dei processi emotivi dei partecipanti e si sviluppa attraverso un ascolto multidirezionale empatico del gruppo.

L'obbiettivo primario del facilitatore è quello di utilizzare i principi base del counseling rogersiano di accettazione, sospensione del giudizio, congruenza ed empatia al fine di creare un clima psicologico favorevole e accogliente che aiuta i partecipanti ad esprimere liberamente i propri vissuti.

L'esperienza e la ricerca (Graziani, 2007) hanno constatato che il gruppo di incontro permette di sviluppare nei partecipanti:

 La crescita personale: opportunità per scoprire se stessi espandendo il

sentimento di auto-consapevolezza

 La focalizzazione sugli aspetti più importanti e significativi della propria

vita

 Lo sviluppo delle qualità/capacità di relazione (rispetto, empatia,

congruenza)

 Diventare migliori ascoltatori migliorando le proprie competenze comunicative

 Interagire in modi più genuini e rilassati Ricaricarsi emotivamente

 Fare esperienza di abitudini, affettività e valori differenti

 La capacità di incrementare l‟accettazione degli altri (gestione della

diversità di sesso, fede, etnie, culture, generazioni, lingue e nazioni)

 Identificare e riposizionare le aspettative/finalità professionali  Sviluppare il senso della comunità.

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All'inizio dello sviluppo e della sperimentazione dell'approccio centrato sulla persona nei gruppi questo assunse diverse denominazioni e tipologie di lavoro nel gruppo. Rogers (1976), offre una primaria classificazione dei tipi di gruppo distinguendoli in:

T-group: gruppi esperienziali che aiutano i partecipanti all'arte dei rapporti

umani e allo sviluppo della comunicazione interpersonale.

Gruppo d'incontro: gruppi nei quali si facilita la crescita personale, lo

sviluppo ed il miglioramento della comunicazione efficace attraverso l'esperienza diretta nei gruppi.

Gruppi di consapevolezza corporea: attraverso un lavoro di gruppo teso

allo sviluppo della consapevolezza corporea attraverso varie esperienze legate al movimento, alla meditazione, al gioco corporeo.

Gruppi di orientamento a un compito: attraverso l'utilizzo del lavoro sulla

relazione interpersonale si arriva a sviluppare precisi obbiettivi già prefissati all'interno del gruppo.

Oltre al gruppo di incontro, fondamentale esperienza nella teoria rogersiana del lavoro con i gruppi, è importante precisare che l'approccio centrato sulla persona si dispone ad un largo uso nei gruppi con differenti finalità come quello: dell'apprendimento, del mutuo-aiuto, della formazione, dell'orientamento scolastico/professionale, ecc. All'interno di queste tipologie non si parla più di conseling di gruppo, ma di un conduttore che utilizza alcuni degli strumenti del counseling, per facilitare i partecipanti nel raggiungere gli obbiettivi prefissati. In questo caso l'uso dell' ascolto attivo e di alcune delle condizioni rogersiane, come l'empatia e la congruenza, sono strumenti per favorire l'esperienza e il processo di apprendimento. All'interno di questa modalità il percorso di gruppo rappresenta un'esperienza che attiva diversi processi relazionali che permettono ai partecipanti

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di potenziare i propri livelli comunicativi e le competenze relazionali (Zucca, 2008b).