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Figura 7.4- Attribuzione del colore al filtro di vista per il parametro

Figura 7.5- Esempio di vista 3D dopo l’applicazione del filtro alla vista 3D degrado struttura

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per coordinare la modellazione parametrica alla programmazione visuale.

Nell’elaborato di tesi si è scelto di utilizzare Dynamo in modo da fornire uno strumento di gestione delle informazioni alternativo più rapido.

Dunque, le operazioni effettuate in precedenza sono state riprodotte tramite degli script e questo per ottenere un mezzo che possa essere facilmente accessibile a tutti in tempi rapidi.

Nel corso dell’analisi di una struttura, le figure coinvolte sono differenti e il modo migliore per accelerare i tempi e ottimizzare gli interventi è sicuramente quello di disporre di un modello che possa essere gestito tramite più software in quanto non tutti sono in grado di manipolare gli stessi programmi e gli stessi strumenti.

All’interno di Dynamo sono presenti dei blocchi prestabiliti chiamati nodi che vengono utilizzati come elementi di input e che collegati gli uni agli altri permettono di ottenere l’output desiderato. I nodi riguardano diversi elementi e funzioni di Revit e permettono anche di esportare o importare i risultati in fogli di calcolo Excel o in liste opportunamente definite.

Figura 7.6- Workflow di modellazione e gestione dati

Il primo script ha riguardato l’esportazione dei dati presenti all’interno di Revit in un foglio di calcolo Excel. In particolare, si è scelto di fare riferimento ai parametri della pavimentazione e ai relativi valori al fine di ottenere un report descrittivo della situazione di degrado per ciascuna tipologia di difetto.

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Figura 7.7- Script di Dynamo per scrittura dei risultati in un foglio Excel

Il primo blocco arancione è stato elaborato in modo da filtrare all’interno della categoria dei pavimenti, quella relativa al tipo ‘Pavimentazione’

escludendo così il pavimento dell’impalcato.

Il secondo blocco, quello lilla, contiene il nodo Element.GetParameterValueByName che consente di visualizzare in una lista i valori corrispondenti assunti dal parametro selezionato. In questo caso, è stato necessario ricorrere ad uno script di Python in modo da eliminare le celle vuote nella lista derivanti dal fatto che i valori sono assegnati solamente ai parametri del tipo pavimentazione mentre quelli relativi all’impalcato figurano come celle vuote.

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Figura 7.8- Particolare dello script di Python

Il terzo blocco verde infine, consente l’esportazione del risultato ottenuto in un file Excel in cui ciascun tipo di elemento è identificato da un giudizio in relazione al parametro.

Figura 7.9- Risultato dell’esportazione

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Il secondo script ha consentito di impostare i parametri e i rispettivi valori in maniera automatica su Revit per ciascun elemento della struttura appartenente alla categoria telaio strutturale tramite il nodo Element.SetParameterByName.

Figura 7.10- Script per l’impostazione dei parametri

Il primo blocco contiene nello specifico l’impostazione dei parametri di peso G e dei corrispondenti valori per un singolo elemento appartenente alla categoria telaio strutturale.

Il secondo blocco è relativo al settaggio dei parametri contenenti i coefficienti k1 e k2 ed i rispettivi valori.

Il risultato finale risulta dunque la visualizzazione dei parametri e dei valori all’interno delle proprietà di istanza di ciascun elemento strutturale analizzato. Un’immagine esplicativa del risultato viene riportata di seguito.

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Figura 7.11- Risultato dello script di impostazione dei parametri di progetto

Il terzo ed ultimo script che si è deciso di creare è stato applicato alla pavimentazione e consta di due blocchi tramite i quali alla fine si è riusciti a riprodurre esattamente quello che si avrebbe nel caso in cui si applicasse un filtro della vista.

Figura 7.12- Script per l’impostazione del colore al valore del parametro

Inizialmente nel primo blocco, nella categoria generale dei pavimenti sono stati messi in evidenza i parametri ed i relativi giudizi del tipo

‘Pavimentazione’ come nel caso del primo script.

Successivamente, è stato utilizzato il nodo Element.OverrideColorInView che sostituisce il colore dell’elemento nella vista attiva su Revit. In questo modo, a ciascuno dei valori BUONO, MEDIOCRE, CATTIVO e PESSIMO è stato attribuito un colore che viene automaticamente visualizzato nella vista 3D su Revit.

C ONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI

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Conclusioni e sviluppi futuri

Il presente elaborato di tesi è stato sviluppato con lo scopo di evidenziare l’importanza che assume l’applicazione della metodologia BIM nell’ambito del costruito.

Il processo di digitalizzazione del patrimonio esistente è lungo e laborioso specialmente in Italia, in cui una grande quantità di infrastrutture presenti sul territorio non dispongono di elaborati in formato digitale come nel caso del presente caso studio. L’obiettivo è quello di procedere verso una digitalizzazione dei documenti archivistici storici relativi ai progetti delle inestimabili opere di cui disponiamo.

L’adozione della metodologia parametrica BIM nel settore infrastrutturale consente di creare un modello virtuale tridimensionale che racchiude i dati relativi al campo della progettazione, costruzione e gestione del manufatto.

In particolare, l’elaborato di tesi è stato sviluppato focalizzando l’attenzione su questi aspetti ed è stato articolato secondo due fasi principali.

Nella prima fase, è stato scelto il ponte Franco Balbis a Torino come caso studio all’interno dell’archivio storico della società Porcheddu. A partire dagli elaborati grafici cartacei reperiti, è stato realizzato il modello tramite il software Autodesk Revit. Nel rispetto dei disegni progettuali, sono stati riprodotti tutti gli elementi strutturali del ponte considerandone gli aspetti geometrici. La struttura è stata poi collocata all’interno del contesto territoriale grazie all’utilizzo di altri software in grado di comunicare con il modello.

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La seconda fase è stata rivolta alla raccolta di una serie di dati che identificano lo stato di fatto dell’infrastruttura al fine di creare una piattaforma digitale di condivisione dei valori che potranno essere utilizzati ciclicamente in futuro in maniera automatizzata dalle amministrazioni e dai gestori che si occupano della salvaguardia dell’opera. La creazione del database informatizzato del ponte Balbis si propone come un mezzo attraverso il quale è possibile tenere traccia della storiografia dell’infrastruttura e di tutti gli interventi che si susseguono nel tempo. Bisogna sottolineare ancora una volta che le operazioni svolte durante il lavoro di tesi hanno avuto una valenza puramente metodologica per consentire la generazione di tale strumento informatizzato del manufatto.

La digitalizzazione del costruito è dunque un’attività necessaria per garantire la salvaguardia e la fruizione delle opere storiche nel futuro.

Bisogna lavorare per creare strumenti e modelli informatizzati che siano in grado di documentare opportunamente le infrastrutture del territorio.

In questo modo gli enti e le amministrazioni responsabili avranno a disposizione una conoscenza completa dell’opera e per questa potranno garantirne una corretta tutela e conservazione ma anche un giusto riuso e valorizzazione.

Le attività di raccolta dei dati potranno essere poi riprese e perfezionate grazie all’avvento delle nuove tecnologie che permetteranno di aggiornare il modello per disporre di una visione sempre più dettagliata del suo stato di fatto e di tutti gli interventi effettuati in passato.

In conclusione, la conoscenza del costruito e la relativa riproduzione con strumenti che si avvalgono della metodologia BIM è fondamentale per preservare le infrastrutture e per prevenire eventuali fenomeni di dissesto.

B IBLIOGRAFIA

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S ITOGRAFIA

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https://www.stradeanas.it/it/lazienda/attivit%C3%A0/documenti-tecnici

R INGRAZIAMENTI

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Ringraziamenti

Termina oggi uno dei percorsi più significativi e soddisfacenti che ho intrapreso fino ad ora. Al termine di questo lavoro, desidero prima di tutto ringraziare coloro che mi hanno permesso di iniziare questo percorso di tesi.

Ringrazio il Prof. Baglieri per avermi trasmesso la sua passione per l’ingegneria durante le lezioni universitarie e per avermi motivato e supportato durante lo svolgimento di questo lavoro con la sua competenza e i suoi consigli che sono stati fondamentali per svilupparlo.

Ringrazio la Prof.ssa Osello per il suo entusiasmo coinvolgente verso il mondo del BIM e per avermi dato l’opportunità di conoscere e frequentare il laboratorio Drawing To The Future, un ambiente stimolante e pieno di iniziative anche grazie ai dottorandi che ne fanno parte.

Un ringraziamento speciale va anche alla mia correlatrice, l’Ing. Anna Viola, per la disponibilità e l’estrema professionalità con cui mi ha aiutata nel corso di questi mesi e senza la quale non avrei potuto portare a termine il mio lavoro.

Ringrazio la mia famiglia per avermi concesso l’opportunità di svolgere questa esperienza universitaria e in generale per tutto il supporto che non mi ha mai fatto mancare in questi anni. Grazie a mia mamma, mio padre, mio fratello e ai miei dolci nonni per essere il mio punto di riferimento.

Grazie al mio ragazzo, che più di tutti ha sopportato le mie ansie e le mie paure e che è stato sempre presente nonostante le ore di aereo che ci separano.