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Il credito agricolo

4. Impresa e lavoro

4.6. Il credito agricolo

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Il credito agricolo mostra un andamento difforme rispetto al resto dell’economia, la consistenza dei prestiti si mantiene costante anche nel periodo di maggiore difficoltà economica, quando è evidente la stretta creditizia per l’economia in generale, sia a livello regionale che nazionale. (Figura __). Dal giugno 2012 però i prestiti all’agricoltura abruzzese mostrano una dinamica negativa, che si protrae per tutta la seconda parte dell’anno e per l’inizio del 2013. Solo da giugno 2013 si ha un’inversione di tendenza.

Fig. 21 - Andamento degli impieghi nel settore agricolo e nel totale dell’economia (giugno 2011=100)

90 92 94 96 98 100 102 104 106

giu-11 set-11 dic-11 mar-12 giu-12 set-12 dic-12

Abruzzo -Agricoltura Italia -Agricoltura Abruzzo - Tutti i settori

Italia - Tutti i settori

Fonte: nostre elaborazioni su dati della Banca d'Italia.

A questa situazione caratteristica di una stretta creditizia, si deve aggiungere l’aumento molto rilevante dei crediti in sofferenza. Pur non essendo disponibile il dato specifico relativo al settore agricolo regionale si deve evidenziare come le sofferenze relative al settore agricolo a livello nazionale abbiano raggiunto a dicembre 2012 il 9,4% del credito (erano il 6,6% due anni prima) e siano ulteriormente aumentate nel 2013, raggiungendo l’importo di 4.462 milioni di euro nel settembre 2013, mentre erano di 2.098 milioni di euro quattro anni prima (settembre 2009); allo stesso modo i crediti in sofferenza in Abruzzo, relativi all’insieme dei settori economici, sono anch’essi passati dal 7,3% al 10,8% del credito totale dal 2010 al 2012, raggiungendo a settembre 2013 la cifra di 2.187 milioni di euro, il triplo del valore dell’inizio del 2009.

Analizzando l’andamento di lungo periodo si vede come i finanziamenti a lungo termine al settore agricolo abruzzese crescano meno rispetto alla media nazionale; in particolare il divario si accresce negli anni 2006 e 2007 per poi mantenersi invariato fino ad oggi.

Anche il periodo più acceso della recessione vede una più forte diminuzione del credito in Abruzzo rispetto al resto d’Italia; dal dicembre 2009 il valore assoluto del credito agricolo regionale si è mantenuto costantemente al di sotto dei valori del dicembre 2005.

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Fig. 22 - Andamento di lungo periodo dei finanziamenti oltre il breve termine degli investimenti in agricoltura: consistenze (dicembre 1999=100)1

0 50 100 150 200 250

Abruzzo Ita lia

1Fino al 30/09/2008 credito oltre i 18 mesi, dal 31/12/2008 credito oltre l’anno Fonte: nostre elaborazioni su dati della Banca d'Italia

I crediti a lungo termine (superiori ai 12 mesi) pesano in Abruzzo al dicembre 2012 per il 25% degli impieghi, contro il 34% a livello nazionale.

Il peso del credito erogato alle imprese agricole abruzzesi è nettamente inferiore rispetto al peso dell’agricoltura abruzzese sul totale nazionale; gli impieghi totali nel settore agricolo pesano per l’1,6% del totale nazionale e il credito per investimenti è pari solo all’1,2% del corrispondente valore nazionale. Gli investimenti sono concentrati nell’acquisto di macchine e attrezzature mentre sono in percentuale inferiore rispetto alla media nazionale per quanto riguarda le costruzioni di fabbricati rurali e l’acquisto di immobili.

Tabella 82 - Composizione dei finanziamenti oltre il breve termine degli investimenti all'agricoltura: consistenze (anno 2012)

Costruzione fabbricati rurali

Macchine, mezzi di trasporto, attrezzature

varie

Acquisto di immobili

rurali Totale investimenti

Milioni € % Milioni € % Milioni € % Milioni € %

Abruzzo 65 37 78 44 33 19 177 100

Italia 6.838 46 5.407 36 2.779 18 15.025 100

Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA

I finanziamenti a tassi agevolati per il settore hanno un valore al dicembre 2012 di 29,2 milioni di euro con una variazione negativa (-13,2%) rispetto allo stesso periodo del 2011; il peso dei finanziamenti agevolati sul totale degli impieghi in agricoltura è pari al 4,2% contro poco meno dell’1% a livello nazionale.

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Sempre secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia, i consorzi fidi nel 2012 hanno sostenuto l’accesso al credito di 9.600 imprese a livello regionale di cui oltre 6.700 con meno di 20 addetti; le imprese agricole affidate sono state 376, pari al 3,5% del totale. Il valore delle garanzie è stato di 455 milioni di euro, di cui 207 milioni nei confronti di imprese di piccole dimensioni; il valore delle garanzie per le imprese agricole è stato di 14 milioni di euro, pari al 3,1% del totale. L’operatività è pressoché interamente concentrata nei 37 confidi con sede in Abruzzo.

Considerando le imprese di minori dimensioni, cioè quelle con 20 o meno dipendenti, il peso dell’agricoltura sul totale dell’economia risulta molto maggiore; su 4.340 milioni di euro erogati, il 9,9% è andato ad imprese del settore agricolo. Le imprese garantite dai confidi hanno ricevuto 1.127 milioni di euro e su questi il peso del settore agricolo è stato del 6,4%. Le imprese non garantite hanno ricevuto 3.213 milioni di euro, con un peso del settore agricolo maggiore, pari al 11,1%.

Per l’insieme dei settori economici, nel 2011 e nel 2012, il credito alle piccole imprese garantite è cresciuto rispettivamente del 2,6 e dell’1,7 per cento; negli stessi anni, i finanziamenti erogati ad affidati non assistiti da confidi si sono ridotti rispettivamente del -1,0 e del -2,8 per cento. Il settore agricolo è, nell’ambito delle piccole imprese, quello ad avere avuto variazioni positive maggiori di tutti gli altri settori economici per le imprese garantite, pari al 5,8% nel 2011 e al 7,5% nel 2012, ed anche l’unico ad aver mantenuto valori positivi per le imprese non garantite, pari al 8,2% nel 2011 e allo 0,9%

nel 2012, mentre in tutti gli altri settori si registrava una contrazione del credito. Questa drastica riduzione significa però che nel 2012 di fatto gli unici prestiti ulteriori che sono stati concessi alle imprese agricole sono quelli garantiti dai confidi.

Infine i tassi di interesse sono cresciuti dal 8,3% nel 2011 al 8,9% nel 2012 per le imprese agricole garantite, con un valore che nel 2012 ha superato la media del costo del denaro per le imprese della regione (pari al 8,4%) e dal 7,2% al 7,7% per le imprese agricole non garantite, valore pari alla media delle imprese regionali.

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