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periodo 1993-2018, stando alle rilevazioni effettuate con il pluviografo installato nella sede del Consorzio a Lugo. In queste condizioni, considerato il caratteristico assetto colturale del territorio romagnolo, non vi sarebbero produzioni agricole senza il costante supporto dell’attività irrigua e conseguentemente sparirebbe anche il tipico paesaggio rurale come si è venuto a connotare nel corso del tempo. Si stima che, grazie alla distribuzione d’acqua a uso irriguo, è preservata, nel solo comprensorio della Romagna Occidentale, una PLV di circa 250 milioni di euro, a cui va aggiunta la redditività dell’indotto, costituito dalle attività di commercializzazione e trasformazione insediate nel territorio locale. La fonte quasi esclusiva di approvvigionamento idrico di questo territorio è il Canale Emiliano Romagnolo (CER), opera idraulica di rilevanza nazionale che viene alimentata con una derivazione dal fiume Po per una portata concessa di 68 metri cubi al secondo di acqua".

L’attività di distribuzione irrigua, spiega il Consorzio, "non impatta pertanto sul regime dei corsi d’acqua del territorio romagnolo, avendo una fonte esterna al loro bacino idrografico. Del volume complessivo distribuito, circa il 20% viene portato alle aziende agricole tramite reti di condotte interrate in pressione e gruppi di consegna muniti di contatore. Ciò consente di recuperare i costi dell’attività irrigua in proporzione ai singoli volumi utilizzati, il che rappresenta di per sé un efficace incentivo all’uso razionale dell’acqua. Tali condotte sono presenti principalmente nella porzione di comprensorio a monte del CER (alta pianura, ossia quella che si estende dal CER fino alla via Emilia da Faenza a Imola). La distribuzione tramite i canali di bonifica a cielo aperto, invece, avviene nella porzione di comprensorio a valle del CER (bassa pianura, ossia quella che si estende dal CER fino al fiume Reno, al confine con la provincia di Ferrara).

«Per dare continuità alla distribuzione dell’acqua, il Consorzio attiva per tutta la stagione irrigua un servizio di reperibilità che copre anche i fine settimana e le giornate festive. Fino al 31 agosto sono state 6.700 le ore di reperibilità, di cui più della metà nei fine settimana», sottolinea Alberto Asioli, Presidente del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale.

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ECONOMIA E LAVORO

Messa in sicurezza di Garfagnana e Mediavalle: i dati del Consorzio 1 Toscana Nord

martedì, 25 settembre 2018, 11:42

di andrea salerno

Il nord della Toscana è, per la sua conformazione, un'area delicata, fortemente esposta a criticità idrogeologiche. Proprio per questo, l'Europa ha messo a disposizione 18 milioni destinati ad interventi sul territorio in cui opera il Consorzio 1 Toscana Nord. Nel biennio 2017/2018, grazie al PSR – Piano di Sviluppo Rurale - sono stati realizzati, tra Garfagnana e

Mediavalle ben 28 lavori di salvaguardia e manutenzione in aree boscate.

Stamani, presso il ristorante l'Alpino di Monsagrati ha auto luogo un incontro per presentare ai cittadini le operazioni svolte.

“Dopo l'alluvione del 2014 – ha esordito il sindaco di Pescaglia, Andrea Bonfanti – ci siamo rimboccati le maniche e insieme a tutti gli enti del territorio, abbiamo ripristinato la situazione e svolto operazioni di salvaguardia”.

“Per cominciare, vorrei evidenziare l'importanza della sinergia che si è creata tra gli enti dopo il 2014. Lo scambio tra comuni, regione e Consorzio è stato fondamentale per operare in modo efficacie e veloce. Infatti, in queste zone, grazie ai 18 milioni dati al Consorzio di Bonifica, sono stati fatti molti interventi necessari. La prevenzione è basilare per ridurre il rischio di sciagure – ha dichiarato l'assessore regionale all'agricoltura e alle politiche per la montagna, Marco Remaschi -”.

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Nelle aree della Garfagnana e delle Mediavalle sono stati investiti, tra il 2017 ed il 2018 più di 11 milioni. Concentrandosi sui dati forniti, per i lavori compiuti in Valfreddana e Mediavalle sono stati investiti: 108mila euro, per l'intervento di prevenzione del rischio idrogeologico al Solco dei Capacchi, nel comune di pescaglia; 117mila euro per l'opera di difesa spondale del torrente Vinicola; 110mila euro per prevenzione rischio idrogeologico al fosso del Pratalino, comune di Pescaglia; 120mila euro per il consolidamento e sistemazione del reticolo idraulico in località La Villa, Tereglio; 183mila euro per ripristino biglia, controbriglia e realizzazione nuova briglia nel torrente ania, al confine tra i comuni di Barga e Coreglia Antelminelli; 534mila euro per il ripristino della sezione idraulica nel torrente Ania.

“I risultati ottenuti sono frutto del lavoro di squadra tra gli enti – ha detto Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord -. La parte settentrionale della Toscana, purtroppo, è molto fragile e necessita di maggiori interventi. Il Consorzio ha ottenuto ottimi risultati, con cantieri aperti e chiusi, al massimo, in sei mesi, in netta controtendenza rispetto ad altre realtà del paese. Nella stragrande maggioranza dei casi, inoltre, i lavori sono stati assegnati ad imprese del territorio, che dunque hanno avuto un buon ritorno a livello economico”.

Infine, come spiegato dai presenti, sono previsti altri interventi di manutenzione, con l'obiettivo di rendere sicuri i comuni a maggior rischio, poiché “la sicurezza genera bellezza”.

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