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MANUALE D’USO PER LE SCHEDE DESCRITTIVE DEI FRUTTIFER

D RUPACEE E POMACEE

Informazioni generali sulla pianta. Le osservazioni sulla pianta riguardano sostanzialmente due aspetti: vigore (dimensione) e portamento (essenzialmente la forma della chioma, determinata dall’angolo di inserzione dei rami sulle branche, delle branche di II ordine su quelle di I ordine, delle branche di III ordine su quelle di II, e così via).

Queste osservazioni si possono fare in ogni momento ma il periodo migliore è il riposo vegetativo (almeno per le specie caducifoglie).

Germoglio e ramo. Il germoglio è l’asse vegetativo che deriva da una gemma a legno, in fase di accrescimento, il ramo è lo sviluppo finale del germoglio, al termine della stagione vegetativa. Le osservazioni sul germoglio si fanno, pertanto, in vegetazione, mentre le osservazioni sul ramo si fanno durante il riposo vegetativo.

I caratteri più significativi riguardano il colore della corteccia e l’eventuale presenza di pigmentazione antocianica (colore rossastro), la lunghezza degli internodi, la presenza di lenticelle e loro dimensioni, la presenza di pubescenza.

Fiore. I caratteri del fiore riguardano la dimensione, la forma e il colore dei petali, la loro posizione reciproca, la posizione degli stami rispetto allo stigma, la dimensione del calice rispetto allo

stigma, la dimensione del calice rispetto alla corolla, eventuale

autocompatibilità/autoincompatibilità.

Foglia. I caratteri più significativi legati alla foglia (pienamente sviluppata) sono la dimensione, la forma, la forma dell’apice e della base, a volte l’intensità del colore verde, la presenza di pigmentazioni antocianiche sulle venature e sul picciolo, la lunghezza del picciolo e il suo inserimento sulla lamina, l’eventuale tomentosità delle lamine superiore e inferiore, la presenza, la forma e la posizione delle ghiandole fogliari, il margine fogliare.

Frutto. È l’organo delle piante da frutto che meglio caratterizza una varietà. Gli aspetti del frutto che si prendono maggiormente in considerazione sono la forma, la dimensione (fortemente dipendente dalle condizioni colturali), il colore di fondo della buccia, il sovraccolore (intensità, estensione, modalità di espressione che va da uniforme a striato, a chiazze), forma e profondità delle cavità calicina e peduncolare, a seconda delle specie, tomentosità, pruina, lenticelle, poi, colore della polpa, consistenza, sapore (dolcezza, acidità); nelle drupacee aderenza o meno della stessa al nocciolo, dimensione e forma del nocciolo, sapore del seme (dolce, amaro).

Fenologia. L’inizio della fioritura si considera quando il 5-10% dei fiori è aperto.

L’inizio della maturazione nelle drupacee si considera quando circa il 10% dei frutti è maturo. Nelle pomacee si devono utilizzare altri parametri come il colore dei semi (che da bianchi diventano

marroni), la durezza della polpa misurata con il penetrometro che varia da 6 a 8 kg/cm2 per la

maggior parte delle cultivar di melo e da 4 a 6 kg/cm2 per la maggior parte delle cultivar di pero, la

degradazione dell’amido, misurata immergendo per pochi secondi il frutto tagliato in sezione equatoriale in una soluzione di Lugol (2,5 g di iodio sciolti in 10 g di iodio-ioduro di potassio, portati a volume in un litro di d’acqua).

In una scala da 0 (sezione del frutto incolore) a 5 (sezione del frutto totalmente blu) la maturazione di raccolta corrisponde, per la maggior parte delle cultivar a 3.

Sia per le prove di durezza che di degradazione dell’amido si devono utilizzare da 25 a 30 frutti. Suscettibilità alle principali patologie. UPOV non contempla questi descrittori, ma sono elementi di un certo interesse per caratterizzare una pianta da frutto. Ad esempio alcune vecchie varietà di

melo presentano una certa tolleranza alla ticchiolatura e per questo possono essere interessanti per la coltivazione in aree particolari o come partner per lavori di miglioramento genetico per incrocio.

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Allegato 6.7

MANUALE D’USO DELLA SCHEDA DESCRITTIVA