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Il 24 aprile 1947 per Padre Gabriel-Marie Garrone la nomina di Co-adiutore, con diritto di successione, del Cardinale Saliège Arcivescovo di Tolosa, il 24 giugno l’ordinazione episcopale. L’episcopato «che non volevo, ma che ho dovuto accettare».59

56 Ivi 301.

57 Cf L’obbedienza e la formazione all’obbedienza, 8ss.

58 Lettera del 24-2-1994 a Sr. Marie-Thérèse Buisson.

59 Chi è il Vescovo per il Card. Garrone, quale la sua missione? Ascoltiamolo:

La via aperta dalla Provvidenza non era certo facile. Se già il sacer-dote è un alter Christus, a fortiori il Vescovo. Situazioni contingenti di tempo e di persone poi rendevano il cammino ancor più arduo e diffici-le e furono nove anni di «lungo noviziato». Il Card. Saliège, una figura di primo piano, un lottatore ardito, strenuo difensore dei diritti della Chiesa, patriota convinto aveva rifiutato ogni collaborazione con il ne-mico «et distillé des billets au vitriol, mais il passé aussi comme non collaborant avec ses coadiuteurs».60

Il Cardinale era stato colpito da una paralisi quasi totale che gli im-pediva la stessa articolazione della parola. «Miracle! Le père Garrone a un charisme pour interpréter les sons inarticulés qui lui tiennent lieu de langage».61

Nonostante le ben comprensibili difficoltà, l’attività di Mons. Gar-rone non subisce arresti. Partecipa alle assemblee dei Cardinali e degli Arcivescovi e i suoi interventi sono molto apprezzati per l’equilibrio di chi è saldamente ancorato alla tradizione e nello stesso tempo aperto ai segni dei tempi:62 è proprio di questi anni la spinosa questione dei preti operai.

È molto ricercata la sua collaborazione a riviste culturali e religiose, tra queste Lumen Vitae, Masses ouvrières. Parecchi suoi libri sono da-tati di questi anni, altri stampati più tardi trovano qui il loro avvio. In due soprattutto troviamo un chiaro preannuncio di quanto il Concilio

«Non c’è che una vocazione nella Chiesa. Noi siamo tutti ugualmente chiamati a parte-cipare alla vita di Dio nella perfezione secondo la misura che Dio ha scelto per ciascu-no di ciascu-noi, ma secondo tutta questa misura [...]. La Chiesa ciascu-non è anzitutto data da perso-ne umaperso-ne chiamate le uperso-ne a comandare le altre a obbedire [...]. Se il ruolo del Vescovo è un ruolo che si definisce, almeno parzialmente, per una responsabilità d’autorità, è questo un servizio, e il Vangelo l’ha chiaramente espresso quando, affidando ad alcuni la responsabilità di pascolare il gregge, Cristo disse che lo strumento di questo servizio si chiama umiltà, volontà di farsi più piccoli degli altri. Questa non è una raccomanda-zione mistica, è il contenuto stesso della missione. Il Vescovo non è un uomo umile malgrado il suo compito, è un uomo il cui compito esige una umiltà più grande perché egli dipende maggiormente da Dio in forza della sua responsabilità»: L’encyclique

«Populorum progressio», Paris, M.I.A.S.M.I., 1967. veramente vivere nella Chiesa se egli non accetta di essere ad un tempo l’uomo di tutta una tradizione e l’uomo di una lunga speranza».

Vaticano II proporrà più tardi alla cristianità. L’Action catholique del 1958, nella collana di Daniel-Rops: Je sais, je crois, un volume picco-lo, «ma che in 128 pagine presenta l’Action catholique, la sua storia, la sua dottrina, il suo panorama, il suo destino in modo così profondo e completo che il libro oltrepasserà i confini nazionali e lascerà presenti-re il decpresenti-reto del Vaticano II sull’apostolato dei laici. Gli articoli riuniti sotto il titolo Sainte Église notre mère del 1° novembre 1956 sono tal-mente la prefigurazione della Costituzione Lumen Gentium che Mons.

Garrone non esiterà a rieditarli, con qualche aggiunta, nel novembre del ‘63 per aiutare a comprendere, diceva, il modo di procedere del Concilio Vaticano II».63

Nel 1955 il Card. Saliège lasciò definitivamente il governo della Diocesi nelle mani del suo coadiutore.

Molto significativa per chi conobbe persone e situazioni la testimo-nianza di Mons. Martimort: «A sa mort, un an après, Mgr Garrone le pleura comme un fils pleure son père».64

Seguirono anni di lavoro molto intenso dovuto alla preparazione e alla realizzazione della grande missione di Tolosa, alla creazione di nuove parrocchie, alla costruzione di nuove Chiese, «segno visibile e necessario della presenza di Dio», e del Seminario Minore.

Mons. Garrone partecipò ai lavori del Centro di Pastorale Liturgica e fu uno degli oratori più apprezzati ai Congressi di liturgia di Assisi e di Strasburgo.65 Molto apprezzate altresì in Diocesi le sue lettere pasto-rali «dal tono aperto» e per gli interventi nei conflitti sociali locali, par-ticolarmente a Sud-Aviation. Molto presto egli divenne una delle per-sonalità più ascoltate dell’episcopato francese.66

Nonostante le molte e svariate occupazioni, la sua porta era sempre aperta. Egli restava disponibile, sorridente ed accogliente sia che si trattasse di un giovane chierico o della più alta personalità. Riporto una testimonianza in proposito. «Molti dei preti della mia generazione sono stati ordinati l’anno stesso in cui Sua Eminenza Mgr Garrone arrivò a

63 MARTIMORT A.G., Le Cardinal Gabriel-Marie Garrone, 6.

64 Ivi 7.

65 Cf ivi.

66 Cf TINCO Henri, Le Cardinal Garrone est mort, in Le Monde 18-1-1994, 26.

Molto significativa la testimonianza del Chanoine Joseph Destié: «Mgr Garrone, c’est pour moi le Concile avant le Concile! dans ses appels, ses intuitions, sa longue gesta-tion, avant de naître ...[...]. J’étais alors jeune curé d’un petit bourg où germaient les appels... Notre jeune coadjuteur les percevait et les ressentait attentivement et y était accueillant, tout en nous posant des questions qui souvent faisaient mouche et fouil-laient la conscience», in AA.VV., Le Cardinal Gabriel-Marie Garrone 1901-1994, 38.

Tolosa. Anch’essi, sia pure a un altro livello, imbarcati sullo stesso bat-tello pour l’aventure. Essi scoprirono un Vescovo sorridente, dalla pa-rola facile e convincente e nello stesso tempo un responsabile riservato e discreto. Molto presto apprezzarono l’uomo spirituale negli incontri che il Coadiutore predicava diligentemente al Clero di Tolosa. Il primo nell’ottobre del 1947 fu dedicato a S. Teresa di Lisieux. Esso lasciò presentire un certo tipo di spiritualità che non cessò di maturare e cre-scere negli anni successivi [...]. Tutto in quella personalità ricca di ta-lenti sembrava segnato dal sigillo di una infrangibile certezza del pri-mato della fede in ogni cosa».67

Gli incontri erano desiderati per le modalità con cui erano condotti.

Alcune espressioni di Sua Eminenza nella conversazione al Clero di Barcellona possono illuminarci: «... Vorrei parlarvi con molta fran-chezza e semplicità. Non intendo farvi un’esposizione dotta e tecnica, ma avvicinarmi il più possibile alle vostre preoccupazioni sacerdotali di ogni giorno e tentare in questo incontro di apportarvi forse un po’ di aiuto: pensando, come diceva l’Apostolo Paolo all’inizio della lettera ai Romani, non tanto ad arricchirvi di qualche cosa, quanto ad arricchirci a vicenda mediante il contatto della nostra fede e conseguentemente della nostra speranza».68

Gli incontri, come gli scritti, per la profondità dei contenuti dottri-nali costituivano un vero apostolato intellettuale poiché la penetrazione delle verità di fede è indispensabile per assolvere la missione d’insegnare che Cristo ha affidato alla Chiesa. Di questo impegno di penetrazione attraverso lo studio e la riflessione il Vescovo Garrone dava un esempio lucidissimo. Lo afferma Jean Lyon: «Le R.P. Marie Dominique Chenu lui avait un jour adressé un ouvrage savant avec cet-te dédicace: – Hommage du théologien au Pascet-teur – Dans un sourire, Mgr Garrone avait observé que, lui aussi, connaissait un peu de théolo-gie. Aucun aigreur dans cette réflexion, mais le témoignage d’un évê-que soucieux de ne jamais séparer son labeur épiscopal des fondements qui lui donnent sens et validité».69

Per facilitare e rinnovare la predicazione e la catechesi fece prepara-re adeguati strumenti di lavoro; i sacerdoti capirono il loro vescovo e furono sensibili all’affetto che egli portava loro.

67 Testimonianza di Jean Lyon, in AA.VV., Le Cardinal Gabriel-Marie Garrone, 45.

68 Rinnovare i preti per rinnovare la Chiesa, Fossano, Ed. Esperienze 1968, 3.

69 Cf AA.VV., Le Cardinal Gabriel-Marie Garrone, 45.