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Dalle Aziende Associate

Nel documento INCONCRETO n.98 (pagine 60-64)

in

CONCRETO98

affrontare decisamente ed una volta per tut-te questa situazione .

La risposta di Unical è il Progetto H2NO.

Il Progetto H2NO si è sviluppato (ed ancora prosegue) su due grandi linee: una interna, centrata sull’evoluzione del processo pro-duttivo, ed una esterna, volta alla comuni-cazione di tale evoluzione verso il mercato. Si è voluto, in questo modo, porre l’accento su un tema fondamentale del nostro setto-re, evidenziando i problemi esistenti e le so-luzioni per risolverli, siano esse offerte dalle normative esistenti o dal processo produtti-vo e di assistenza offerto da Unical.

La perfetta identità tra le richieste della nor-mativa (e dalla buona tecnica di cantiere) e le modalità operative di Unical nel produr-re, consegnare e supportare il cliente è un punto fondamentale del Progetto H2NO: partendo dall’esigenza di eliminare l’uso delle aggiunte d’acqua in cantiere, da cui il gioco di parole nel nome del progetto, si è giunti ad affrontare un insieme più am-pio di processi di produzione e modalità di consegna che vedono il cliente in un ruolo chiave: solo la sua corretta informazione e coinvolgimento può portare al successo del progetto.

La prima e fondamentale condizione per non avere aggiunte di acqua è renderle non necessarie: il calcestruzzo consegnato in cantiere avrà la consistenza concordata ed adeguata alla modalità di messa in opera. Quindi:

È necessario fornire al cliente l’as-sistenza necessaria alla scelta della consistenza, qualora non sia già sta-ta specificasta-ta in sede di progetto. La collaborazione con il cliente ed il

per-sonale di cantiere può anche portare a revisionare le prescrizioni progettuali, in accordo con la Direzione Lavori, per in-dividuare soluzioni migliorative.

È necessario fornire al cliente l’assi-stenza alla scelta della modalità di get-to, ad esempio nel caso di pompaggi, per definire in anticipo interferenze di cantiere, quantità orarie da pompare, caratteristiche delle miscele in funzione delle altezze o distanze di pompaggio.

È necessario assistere il cliente nella determinazione delle corrette quantità necessarie, per non incorrere in attese in cantiere o interruzioni di getto.

È necessario gestire la logistica delle consegne, valutando i tempi di carico, di trasporto, di scarico e le temperatu-re ambientali (variabili anche nel corso della giornata).

È possibile offrire calcestruzzi con allun-gamento dei tempi di lavorabilità garan-tita.

Dobbiamo partire avendo ben chiaro il no-stro modo di comportarci al momento della consegna, seguendo regole semplici, lineari e trasparenti che non lascino spazio a dubbi o ad equivoci.

Queste regole sono riassunte sulle proce-dure a disposizione su ogni automezzo per consultazione da parte del trasportatore e del cliente.

Perché siano chiari compiti e responsabilità é necessario fornire al cliente assistenza ai controlli da effettuare all’arrivo in cantiere: questi sono la premessa essenziale per un rapporto chiaro, con riscontri certi e docu-mentati che tutelano entrambe le parti. Il coinvolgimento del cliente è essenzia-le: fin dal momento del contratto, o

chiaramente individuato un suo delegato autorizzato al ricevimento del materiale: egli è la sola persona autorizzata a controfirma-re il documento di consegna, attestando il ricevimento del prodotto ed accettandone le caratteristiche allo stato fresco e, salvo l’esito delle rotture sui provini prelevati in contraddittorio, le prestazioni a 28 giorni, così come prescritto dalle norme.

La persona indicata dal cliente per il ricevi-mento del materiale è la sola che può, per esigenze particolari, richiedere l’aggiunta di acqua, conscia del decadimento delle re-sponsabilità del produttore sulle prestazioni del calcestruzzo.

Non è un caso impossibile: può ad esem-pio accadere che una parte di calcestruzzo residuo possa essere utilizzato per applica-zioni non strutturali, quali i magroni, e l’ag-giunta di acqua ne faciliti la messa in opera. Per sottolineare l’eccezionalità di tale eve-nienza, tutte le autobetoniere sono dotate

di un sigillo sulla tubazione di

immis-sione dell’acqua nella botte, da rompere

prima di effettuare l’aggiunta di acqua. Nell’ottica di totale trasparenza verso il cliente, in tali casi gli verrà inviata lettera di segnalazione dell’avvenuta aggiunta, con precisi riferimenti che permettono di com-pletare il quadro di informazioni sullo svolgi-mento della consegna.

Stiamo affrontando un passaggio importan-te in un mondo, quello dell’edilizia, variega-to e complesso, in cui spesso ci troviamo a confrontarci con una scarsa conoscenza del calcestruzzo e del suo utilizzo: è nostro compito aiutare i nostri clienti, ed in partico-lare chi opera nei cantieri, ad adeguarsi alla normativa ed a trarre il massimo vantaggio da un calcestruzzo di qualità.

Il servizio di assistenza tecnica in

can-tiere diventa quindi un punto chiave di tutto il Progetto H2NO: oltre a fornire le informa-zioni necessarie in fase di scelta, ordine e messa in opera, è attrezzato per realizza-re i prealizza-relievi in contraddittorio con il cliente e svolge una continua e capillare azione di verifica del corretto rispetto delle procedure aziendali per quanto riguarda la consegna del calcestruzzo.

Definire nel dettaglio tutti i requisiti richiesti per il calcestruzzo, seguire le fasi di conse-gna ed effettuare i controlli di legge per la reciproca tutela del fornitore e del cliente, mantenere traccia di tutte le fasi della for-nitura sono le condizioni per sgomberare il campo da tutti gli equivoci ed i sottintesi che sono l’ambiente in cui prospera la con-correnza sleale ed impediscono il sano svi-luppo dell’industria del calcestruzzo.

Premessa

Il controllo della qualità del calcestruzzo, e in particolare della resistenza a compres-sione, è una fase essenziale per la sicurezza di una struttura. Oltre all’aspetto sicurezza, che ovviamente riveste una rilevanza prio-ritaria, il controllo della qualità del calce-struzzo, sia in fase di getto che in opera, è finalizzato a verificare che il materiale fornito sia conforme a quello richiesto/specificato. Quest’ultimo aspetto, prettamente com-merciale/contrattuale, è molto importante nelle dispute sulla qualità del calcestruzzo in nuove strutture. Tuttavia le Norme Tecni-che e gli altri riferimenti normativi (Circolare, Linee Guida e Norme UNI), oltre a dare indi-cazioni non del tutto equivalenti, trascurano quasi del tutto questo aspetto, sviluppando esclusivamente quello strutturale. Per que-sto motivo, nell’ambito dei frequenti con-tenziosi, si verifica spesso che il requisito di accettabilità strutturale venga erronea-mente applicato anche alla qualità del cal-cestruzzo in fornitura. In tale contesto, ha un ruolo cruciale l’operato dei laboratori, in particolare per quanto concerne la determi-nazione della resistenza a compressione del calcestruzzo in sito mediante carotaggio. Questi purtroppo, non sempre eseguono il prelievo e la prova a compressione delle carote con l’accuratezza che potrebbe es-sere ottenuta applicando rigorosamente le

modalità descritte nelle norme UNI, deter-minando spesso risultati non corretti. Gli Autori della presente nota hanno già

af-frontato parte di questo argomento1.

Nel seguito si evidenziano le principali diffi-coltà che si incontrano nell’applicazione dei riferimenti normativi vigenti, qualora si voglia verificare la qualità del calcestruzzo in sito e in fornitura mediante prove di compres-sione su carote, distinguendo i due aspetti di cui sopra, spesso confusi, allo scopo di dare un contributo al loro chiarimento.

Metodiche di valutazione

Nel documento INCONCRETO n.98 (pagine 60-64)