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Questo enorme dipinto ad olio (sei metri per tre), dal titolo Discutendo la Divina Commedia con Dante, è stato dipinto in dieci mesi di lavoro, nel 2006, da tre artisti cinesi, Dai Dudu, Li Tiezi e Zhang Anjun.

Ispirandosi probabilmente alla Scuola d’Atene di Raffael- lo, hanno rappresentato 103 grandi personaggi del pas- sato e del presente, compresi i maestri della spiritualità cinese come Confucio (ma anche Mao Zedong e Deng Xiaoping). E nello sforzo di sintetizzare l’intera storia dell’umanità hanno collocato sul fondo le piramidi, la caravella di Colombo e le pietre di Stonehenge e tanto altro ancora. L’intera scena è dominata da Dante Ali- ghieri (ritratto in alto a destra), che osserva lo svolgersi della storia assieme a i tre pittori.

48 La ric er ca / N. 20 Nuo va Serie. Maggio 2021 Do SS ier / La Commedia in Cina

Conclusa la Rivoluzione Cul- turale (1966-1976) e avviata la politica di aperture promossa da Deng Xiaoping (1904-1997), a partire dagli anni Ottanta si as- siste al rifiorire della letteratura e con essa dell’attività tradutti- va, che nel caso della letteratura italiana può finalmente contare sui giovani italianisti formatisi nei centri accademici inaugurati con l’instaurarsi delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica popolare cinese e l’Italia (1970). Colpisce che l’attenzione di que- sti interpreti non si concentri su autori sino ad allora mai tradotti (Ariosto, Leopardi, Verga solo per citarne alcuni) ma torni a soffer- marsi su Dante7, e in particolare

sulla Commedia, di cui tra il 1997 e il 2005 escono, per la prima vol- ta condotte direttamente dalla lingua italiana, ben quattro nuo- ve traduzioni8 (una quinta è in

preparazione in questi mesi in occasione del 700° anniversario della morte del poeta9).

Al di là delle scelte formali e stilistiche che i quattro tra- duttori hanno operato nel loro lavoro interpretativo, una ca- ratteristica accomuna tutte le traduzioni apparse in Cina nel corso del Novecento: il ricco e corposo apparato di note, di cui inevitabilmente ogni edizione deve dotarsi. Nel caso di questi interpreti, diversamente da altri della tradizione e del presente europeo, il lavoro interpretati- vo non si limita alla ricerca di strutture linguistiche o metri- che più o meno equivalenti, ma a trasmutare concetti, idee, saperi assolutamente distanti, se non addirittura alieni, alla tradizione cinese. Le implicazioni culturali della Commedia, i suoi riferimen- ti filosofici, biografici, religio- si, storici, teologici, mitologici, e financo scientifici, risultano spesso estranei a un lettore cine- se del passato e del presente. Alle note è quindi affidata la difficile missione di rendere intellegibile quel sostrato storico-culturale di quel «castello inespugnabile» co- me definì Can Xue la Commedia.

L’idea di letteratura pura

Per concludere tornando da do- ve siamo partiti, il lavoro di Can Xue offre una sapiente, seppur soggettiva, esegesi estetica della Commedia, conducendo il lettore gradualmente attraverso i tre regni ultraterreni. Nell’Eterno esercizio10, ultimo di una serie

di lavori dedicati ad alcuni au- tori occidentali (Kafka, Borges, Calvino, Shakespeare), Can Xue colloca Dante nell’empireo della «letteratura pura» (chun wenxue), concetto per lei fondamentale e su cui lavora ormai da molti an- ni. La Commedia è per la scrittri- ce cinese un viaggio nell’animo umano, che ci svela passo dopo passo la complessità, e al con- tempo la semplicità, dei «mecca- nismi» dell’uomo, con essa Dan- te offre «all’umanità un sentiero per comprendere sé stessi» in una continua e faticosa ricerca spirituale. Mi sembra evidente l’analogia con l’interpretazione di Lao She. Entrambi gli scrittori si servono della Commedia per esprimere il proprio dissenso nei confronti di una letteratura che si vuole piegare agli ordini della politica o del mercato. Lao She negli anni Quaranta inneg- gia alla letteratura dell’anima per opporsi all’idea maoista di una letteratura esclusivamen- te al servizio della rivoluzione, Can Xue, negli anni Novanta, definisce la Commedia l’esempio più alto di «letteratura pura» in polemica con la deriva commer- ciale e popolare intrapresa dalla creazione letteraria cinese in quel periodo. Sono le due facce della Cina del Novecento che da Paese comunista è diventato un Paese socialista “con caratteri- stiche cinesi”.

NOTE

1. All’inizio del Novecento la Cina fu impegnata in una “rivoluzione letteraria”, con cui si modernizzò il canone letterario e il medium lin- guistico; vedi N. Pesaro, M. Pirazzoli,

La narrativa cinese del Novecento, Ca-

rocci, Milano 2019, pp. 15-21.

2. Il padre Qian Xun (1853-1927), funzionario dell’Impero Qing, fu inviato in Italia come ambasciatore presso la Legazione di Cina a Roma dal governo mancese.

3. A. Brezzi, Qian Daosun e il suo In-

ferno. La prima traduzione della Divi- na Commedia in Cina, in M. Scarpari,

T. Lippiello, Caro Maestro…Scritti in

onore di Lionello Lanciotti, Cafoscrina,

Venezia 2005, p. 162.

4. G. Bertuccioli, Un melodramma di

Liang Qichao sul Risorgimento italiano: Xin Luoma (La Nuova Roma). Introdu- zione, traduzione e note, in «Catai», I,

1981, pp. 314.

5. Mao Dun, Shen qu [Divina Comme-

dia], in Shijie wenxue mingzhu jianghua

[Conversazioni sui capolavori lette- rari mondiali] Jiangsu wenyi chu- banshe, Nanchino, 2009, pp.56-57. 6. Lao She, Ling de wenxue yu fojiao, [La

letteratura dell’anima e il Buddhismo],

in «Renmin wenxue chubanshe», Pechino 1989, vol. 14, p. 443. 7. Vengono pubblicati per la prima volta il De Monarchia (1985, 1997) e il

Convivio (1995).

8. Le versioni di Tian Dewang (1997) e Huang Wenjie (2000) sono in pro- sa, quella di Huang Guobin (2003) e Zhang Shuguang (2005) in poesia. Quest’ultimo, non essendo un ita- lianista, ma un poeta, ha in realtà la- vorato su versioni in lingua inglese. 9. All’inizio del 2021, in occasione delle celebrazioni del 700° anniver- sario, è uscita una nuova traduzione della Vita Nova ad opera di due giova- ni ricercatori, Shi Hui e Li Haipeng; la traduzione della Commedia è a cu- ra del famoso italianista Wang Jun. 10. Curiosa è anche la scelta del tito- lo.Caolian indica proprio l’esercizio fisico: per la scrittrice, la lettura del- la Commedia è una difficile prova fisica e intellettuale.

Alessandra Brezzi

è professoressa associata di Lingua e letteratura cinese alla Sapienza Università di Roma. Le sue ricerche si concentrano sulla ricezione della letteratura italiana in Cina (Dante, Futurismo, Calvino) e sulla letteratura di viaggio. Tra i suoi recenti lavori

Libri in viaggio: la letteratura italiana in Cina nel XX secolo.

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Dante nero

Ispirandosi alla prima cantica