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4 Indicazioni cronologiche

4.3 Data radiocarbonica

Per conto del Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena è stata poi prodotta una datazione radiocarbonica relativa alla Sottofase 1 della porzione d’abitato collocata tra l’area produttiva e la Struttura 1 (US 3349). Quest’analisi radiocarbonica realizzata presso il Centro di Datazione e Diagnostica (Cedad) dell’Università del Salento, ha restituito la seguente datazione: 3361±40 BP che in termini di ricalibrazione dà i seguenti risultati 1746 – 1532 BC (prob. 95,4%) e 1733 – 1614 BC (prob. 68, 2% )24.

Questa data è piuttosto significativa perché potrebbe confermare che la cronologia della fase 1 del BM si colloca prevalentemente nel XVII secolo a.C. e nella prima metà del XVI, confermando le ipotesi cronologiche già da tempo avanzate25; infatti come si evince dalla

sequenza pubblicata da Cardarelli nel 2014 le date dei contesti del BM2 (per esempio Montale fasi I e II) sono tutte più recenti e meglio collocabili tra la seconda metà del XVI e la prima metà del XV.

24 LTL5171A

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Figura 4.27: datazione al radiocarbonio della prima fase della terramara di Gaggio (da FRAULINI 2009-2010)

Considerando i dati fin qui raccolti si può ipotizzare che la terramara di Gaggio abbia avuto inizio in un momento avanzato nel BM1, con la prima fase insediativa che sarebbe terminata con l’incendio da collocare nella fase iniziale o piena del BM2, vale a dire tra la seconda metà del XVI e l’inizio del XV secolo a.C.

4.4 Struttura 1

Se si esclude la prima sottofase, momento in cui la capanna non è stata ancora costruita, e comunque con una scarsissima presenza di materiale, dalle unità stratigrafiche attribuite alla Struttura 1 provengono un totale di 79 sopraelevazioni d’ansa; 27 si collocano all’interno della Sottofase 2A, 23 all’interno della Sottofase 2B e 29 all’interno della Sottofase 3.

Osservando il numero di sopraelevazioni d’ansa presenti nella stratigrafia attribuita al primo momento della Sottofase 2, si può notare come siano rappresentati 8 “macrotipi” su 14, per un totale di 27 reperti notevoli.

Se si esclude un unico manufatto attribuito al “macrotipo” 2, tutti i reperti di questo primo momento della Sottofase 2 sono sopraelevazioni d’ansa a corna tronche (“macrotipi” 4, 5, 5A e 5B) o a corna coniche (“macrotipi” 6, 7 e 7A), per un rapporto tra le quantità di notevoli appartenenti a queste due grandi famiglie pari a 1.17 (14 contro 12).

Atmospheric data from Reimer et al (2004);OxCal v3.10 Bronk Ramsey (2005); cub r:5 sd:12 prob usp[chron]

2000CalBC 1800CalBC 1600CalBC 1400CalBC Calibrated date 3100BP 3200BP 3300BP 3400BP 3500BP 3600BP R ad io ca rb on d et er m in at io n 3361 : 3361±40BP 68.2% probability 1740BC ( 9.5%) 1710BC 1700BC (58.7%) 1600BC 95.4% probability 1750BC (95.4%) 1530BC

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Figura 4.28: rappresentazione della distribuzione dei “macrotipi” attribuiti alla Struttura 1 per la Sottofase 2A (fascia bassa), la Sottofase 2B (fascia centrale) e la Sottofase 3 (fascia alta)

La Sottofase 2B ha una rappresentatività molto più bassa nei “macrotipi” individuati (6 su 14). In particolare si può osservare come siano presenti esclusivamente sopraelevazioni d’ansa a corna tronche (“macrotipi” 4A, 5, 5A e 5B) o a corna coniche (“macrotipi” 6 e 7), con un rapporto tra queste due grandi famiglie pari a 1.09 (12 contro 11). Col tempo aumenta quindi l’incidenza delle sopraelevazioni d’ansa a corna tronche, come già osservato da Elisa Fraulini nella sua tesi di laurea magistrale26.

Nella Sottofase 3, poco indicativa dal punto di vista della sequenza cronologica in quanto formata da livelli di terreno riportati e dunque contenenti materiale in giacitura secondaria, la rappresentatività si alza nuovamente, con 9 “macrotipi” su 14 presenti all’interno del record archeologico. Anche in questo caso comunque, escludendo un unico reperto notevole identificato come appartenente al “macrotipo” 3, tutte le sopraelevazioni d’ansa sono a corna tronche (“macrotipi” 4, 4A, 5, 5A e 5B) o a corna coniche (“macrotipi” 6, 7 e 7A), per un rapporto tra le quantità di notevoli appartenenti a queste due grandi famiglie pari a 2.25

133 (18 contro 8) Questo aumento dell’incidenza delle corna tronche è dovuto con tutta probabilità alla giacitura secondaria di gran parte dei manufatti, come già accennato in precedenza.

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Figura 4.33: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 3 – Struttura 1, area esterna (scala 1:3)

Figura 4.34: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 3 – Struttura 1, area esterna (scala 1:3)

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4.5 Struttura 2

Se si esclude la prima sottofase, momento in cui la capanna non è stata ancora costruita, rappresentata peraltro da una scarsissima presenza di materiale, dalle unità stratigrafiche attribuite alla Struttura 2 provengono un totale di 20 sopraelevazioni d’ansa; 2 si collocano all’interno della Sottofase 2A, 2 all’interno della Sottofase 2B e 16 all’interno della Sottofase 3, caratterizzata da alcuni strati di dispersione di materiale ceramico con la possibile funzione di bonifica dell’area e dunque con presenza di molti reperti come le sopraelevazioni d’ansa (US 11755)

Osservando il numero di sopraelevazioni d’ansa presenti nella stratigrafia attribuita al primo momento della Sottofase 2, si può osservare il ridotto numero di reperti presenti; si tratta di sue sole sopraelevazioni, una a corna tronche poco distinte e leggermente insellate (“macrotipo” 4A), l’altra a corna coniche (“macrotipo” 7).

Figura 4.35: rappresentazione della distribuzione dei “macrotipi” attribuiti alla Struttura 2 per la Sottofase 2A (fascia bassa), la Sottofase 2B (fascia centrale) e la Sottofase 3 (fascia alta)

Anche per quanto riguarda la Sottofase 2B le sopraelevazioni d’ansa presenti sono molto poche. Si tratta di una sopraelevazione a corna tronche (“macrotipo” 5) e una a piccole corna coniche (“macrotipo” 6), provenienti entrambe dalla stessa unità stratigrafica (US 11929).

Come detto in precedenza, dalla Sottofase 3 proviene un numero maggiore di sopraelevazioni. Se si esclude un’unica sopraelevazione d’ansa ad ascia (fase 3), tutti i reperti provenienti dalla Struttura 2, considerando tutte le sottofasi prese in esame, sono anse a corna tronche (“macrotipo” 4, 4A, 5, 5A e 5B) oppure a corna coniche (“macrotipo” 6 e 7), con queste seconde fortemente sottorappresentate rispetto alle prime. In ogni caso le indicazioni cronologiche provenienti da questi reperti sembrerebbero indicare che questa seconda struttura sia grossomodo contemporanea alla Struttura 1 vista in precedenza.

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Figura 4.36: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 2A – Struttura 2 (scala 1:3)

Figura 4.37: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 2B – Struttura 2 (scala 1:3)

Figura 4.38: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 2B – Struttura 2, fascia esterna (scala 1:3)

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4.6 Struttura 4

Se si esclude, anche per questa struttura, la prima sottofase, dalle unità stratigrafiche attribuite alla Struttura 4 provengono un totale di 20 sopraelevazioni d’ansa; 18 si collocano all’interno della Sottofase 2A, una all’interno della Sottofase 2B e una all’interno della Sottofase 3. Si nota quindi una tendenza completamente differente rispetto alla vicina Struttura 2 vista in precedenza.

Osservando il numero di sopraelevazioni d’ansa presenti nella stratigrafia attribuita al primo momento della Sottofase due di questa abitazione, si può notare come siano presenti due reperti al “macrotipo” 2 (sopraelevazione d’ansa ad ascia con terminazione a flabello), entrambe provenienti da quello che è stato interpretato come battuto pavimentale della capanna (US 16059). Dallo stesso livello proviene però anche una sopraelevazione d’ansa a corna tronche espanse (“macrotipo” 5B). La presenza di resti ceramici di grandi dimensioni, che secondo la documentazione di scavo sarebbero stati trovati all’interno di un battuto pavimentale, lascia perplessi; non si può escludere che la loro presenza si causata da un errore nello scavo o nella documentazione prodotta successivamente. Nonostante ciò appare significativo che le due anse ad ascia con sopraelevazione a flabello provengano dai livelli più antichi.

Figura 4.41: rappresentazione della distribuzione dei “macrotipi” attribuiti alla Struttura 4 per la Sottofase 2A (fascia bassa), la Sottofase 2B (fascia centrale) e la Sottofase 3 (fascia alta)

Escludendo queste due sopraelevazioni d’ansa si può notare come la sequenza stratigrafica della Struttura 4, comprendendo tutte le tre sottofasi in cui è stata articolata, mostri esclusivamente corna tronche (“macrotipi” 5, 5A e 5B) e corna coniche (“macrotipi” 6 e 7), evidenziando quindi una collocazione cronologica di questa struttura in contemporaneità alle due esaminate in precedenza.

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Figura 4.42: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 2A – Struttura 4 (scala 1:3)

Figura 4.43: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 3 – Struttura 4, area interna ed immediatamente esterna (scala 1:3)

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4.7 Struttura 5

Escludendo anche in questo caso la prima sottofase, momento in cui la capanna non è stata ancora costruita e da cui proviene una scarsissima quantità di reperti, dalle unità stratigrafiche attribuite alla Struttura 5 provengono un totale di 13 sopraelevazioni d’ansa; 4 si collocano all’interno della Sottofase 2A, 8 all’interno della Sottofase 2B e una all’interno della Sottofase 3.

Figura 4.44: rappresentazione della distribuzione dei “macrotipi” attribuiti alla Struttura 5 per la Sottofase 2A (fascia bassa), la Sottofase 2B (fascia centrale) e la Sottofase 3 (fascia alta)

A parte un unico reperto indicato come “macrotipo” 2 (sopraelevazione d’ansa ad ascia con espansione a flabello) e attribuito alla Sottofase 3, quindi agli strati con materiali in giacitura secondaria, tutti i manufatti considerati nell’area della Struttura 5 sono corna tronche (“macrotipo” 4A, 5, 5A e 5B) o corna coniche (“macrotipo” 7). In particolare si nota come sia presente un solo reperto attribuibile a questa grande famiglia, evidenziando una grande incidenza delle sopraelevazioni d’ansa a corna tronche nel record archeologico della seconda sottofase di questa capanna.

In generale si può affermare come queste evidenze si possano collocare cronologicamente in un momento contemporaneo alle strutture viste fino ad ora, quindi all’inizio del momento centrale della media età del bronzo (BM2).

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4.8 Struttura 6

Se si esclude, anche per questa struttura collocata nella porzione occidentale dell’abitato, la prima sottofase, dalle unità stratigrafiche attribuite alla Struttura 6 provengono un totale di 26 sopraelevazioni d’ansa; 12 si collocano all’interno della Sottofase 2A, 8 all’interno della Sottofase 2B e 6 all’interno della Sottofase 3. Come si è accennato in precedenza, in quest’area dell’abitato sono collocate le uniche sopraelevazioni a corna coniche attribuite alla Sottofase 1. Si tratta di un’area di scavo periferica, indagata nell’ultimo periodo dei lavori (2004) e dunque con possibili errori nello scavo e nella documentazione causati dalla velocità di esecuzione dello scavo determinati dalla pressioni della committenza. Si deve pertanto postulare la possibilità di un possibile errore stratigrafico per la presenza delle corna coniche nella Sottofase 1

Figura 4.46: rappresentazione della distribuzione dei “macrotipi” attribuiti alla Struttura 6 per la Sottofase 2A (fascia bassa), la Sottofase 2B (fascia centrale) e la Sottofase 3 (fascia alta)

Dalle sottofasi 2A e 2B provengono anche alcuni “macrotipi” che non sono presenti nelle altre strutture fin qui analizzate. Si tratta di 2 sopraelevazioni d’ansa a corna falcate (“macrotipo” 8) e di una sopraelevazione d’ansa a dischi frontali (“macrotipo” 9). Queste seconde sono comunque assimilabili cronologicamente ai materiali visti fino ad ora (BM2) mentre la presenza di reperti appartenenti al “macrotipo 8”, cronologicamente attribuibili al BM3, all’interno di questi livelli potrebbe essere nuovamente indicativa di un errore in fase di scavo o documentazione. Escludendo questi reperti “fuori fase”, tutte le sopraelevazioni

147 presenti in questa seconda sottofase sono a corna tronche (“macrotipi” 4A, 5, 5A e 5B) o a corna coniche (“macrotipi” 6 e 7).

Anche nella Sottofase 3 sono presenti esclusivamente sopraelevazioni d’ansa a corna tronche e a corna coniche, anche se le prime mostrano un’incidenza molto maggiore rispetto alle sottofase precedenti.

In generale si può affermare chela struttura 6 si può collocare cronologicamente in un momento contemporaneo alle altre strutture esaminate fino ad ora, quindi all’inizio del secondo momento centrale della media età del bronzo (BM2A), anche se sono comunque presenti “macrotipi” caratteristici di un momento cronologico successivo, verosimilmente collocati erroneamente all’interno di queste unità stratigrafiche durante i lavori.

Figura 4.47: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 2 e 3 – area esterna, Struttura 5 (scala 1:3)

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4.9 Area Produttiva

Per la stratigrafia della seconda sottofase individuata in questa zona dell’abitato, collocata nel saggio 2, non è stato possibile realizzare un’articolazione in Sottofase 2A e 2B (vedi Capitolo 3).

Tra i materiali presenti all’interno del record archeologico della Sottofase 2 si può osservare la presenza di una sopraelevazione d’ansa ad ascia (“macrotipo” 1). Escludendo questo unico reperto, tutte le altre sopraelevazioni d’ansa sono a corna tronche (“macrotipi” 4, 4A, 5, 5A e 5B) oppure a corna coniche (“macrotipi” 6 e 7), con un rapporto tra le prime e le seconde pari a 2.1, quindi con un incidenza delle corna tronche molto più alta rispetto a quanto si è potuto osservare per la Struttura 1 (vedi paragrafo 4.4).

Figura 4.48: rappresentazione della distribuzione dei “macrotipi” attribuiti all’Area Produttiva per la Sottofase 2 (fascia bassa) e la Sottofase 3 (fascia alta)

La Sottofase 3, come nelle altre aree viste fino ad ora, è caratterizzata dalla presenza di materiali in giacitura secondaria all’interno di strati di riporto con la funzione di livellare questa porzione d’abitato a seguito dell’incendio. Per questo motivo la presenza all’interno di questi strati “alti” di una sopraelevazione d’ansa ad ascia con piccole protuberanze, quindi collocabile cronologicamente ad un momento leggermente più antico rispetto alle sopraelevazioni d’ansa a corna tronche o a corna coniche che caratterizzano i restanti reperti notevoli considerati.

149 In ogni caso anche l’area produttiva del villaggio si può collocare cronologicamente ad un momento iniziale della fase centrale della media età del bronzo (BM2A), come le altre strutture descritte fino ad ora.

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Figura 4.50: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 2 – Area Produttiva (scala 1:3)

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Figura 4.53: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 2 – Area Produttiva, zona esterna (scala 1:3)

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Figura 4.54: rappresentazione grafica di una selezione di reperti relativi alla Sottofase 3 – Area Produttiva, zona esterna (scala 1:3)

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