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Abbiamo visto nel capitolo 2 come la scelta dell'associazione Orione OB1 per questo lavoro sia stata principalmente legata alla necessità di avere stelle sucientemente luminose alla stessa distanza e in una direzione della galassia il meno possibile aol- lata, questo perché siamo interessati a studiare l'assorbimento del mezzo interstellare lungo molte linee di vista per ricostruire, sfruttando la dinamica del gas e quindi lo spostamento doppler delle righe in assorbimento, strutture a piccola e a larga scala del mezzo stesso. Sebbene la scelta di una generica associazione OB vicina al sole soddis i primi due requisiti, solo questa regione si trova in direzione opposta al centro galattico e presenta linee di vista che con buona condenza campionano solo il mezzo interstellare dell'associazione.

Abbiamo così richiesto tutte le osservazioni disponibili eettuate da IUE, GHRS e STIS della regione d'interesse. Per farlo ci siamo prima procurati il catalogo Orione OB1 [8] utilizzando l'archivio Vizier4: questo catalogo contiene 814 stelle

suddivise nei sottogruppi OB1 a, b, c e d di cui è stata determinata l'appartenenza all'associazione a vari livelli di condenza. Per i nostri scopi abbiamo deciso di scegliere, data l'importanza di avere stelle alla stessa distanza che campionino con buona condenza lo stesso mezzo interstellare, solo le stelle dei sottogruppi OB1 a, b e c con massimo livello di condenza per l'appartenenza all'associazione; come abbiamo visto nel capitolo 2 infatti OB1 d è il sottogruppo più giovane che, oltre a contenere poche stelle, è ancora localmente immerso nella nebulosità del gas da cui si è formato (M42, la grande Nebulosa di Orione).

I dati sono stati richiesti e ottenuti utilizzando l'archivio MAST5 (Multimission

Archive at STScI). I formati dei le che contengono le osservazioni dipendono dalla missione che li ha ottenuti, perciò è stato necessario ottenere la documentazione relativa alle singole strumentazioni e alle tipologie dei formati nali dei dati. Per IUE abbiamo utilizzato la guida e le librerie per IDL di IUEDAC6 (Iue Data Ana-

lysis Center), per STIS abbiamo fatto riferimento al Data Handbook e Instrument Handbook disponibili in linea7 così come per GHRS8

4.2.1 Tipo spettrale B

Lo studio è stato eettuato analizzando spettri stellari nell'ultravioletto, scegliendo solo stelle di tipo spettrale B appartenenti all'associazione Orione OB1.

La relativa vicinanza della regione (circa 350-450 pc) ha infatti permesso di usare stelle di tipo B, stelle la cui luminosità non è così elevata da inuenzare pesante- mente il mezzo interstellare locale.

Stelle di tipo O invece possono creare un bias se usate come linee di vista in quanto parte dell'assorbimento si origina nelle strutture del mezzo locale dovute alla presen- za di intensi venti stellari e radiazione ionizzante, rendendo impossibile distinguere l'assorbimento dovuto al mezzo interstellare dell'associazione globalmente inuenza- to da essa (cioé inuenzato dall'azione collettiva di tutte le stelle OB e non da una sola di queste).

4.2.2 Campione nale

Avendo deciso di utilizzare per lo studio il doppietto C II/C II* a 1334/1335 Å nello spettro di stelle di tipo B appartenenti ai sottogruppi Orione OB1 a, b e c dell'as- sociazione, le osservazioni di IUE disponibili sono risultate essere 69. Queste sono state ottenute dal satellite in modalità ad elevata dispersione e con la camera SWP. Per ognuna delle 69 stelle del campione abbiamo ottenuto da MAST una o più osservazioni ad alta dispersione dello spettro tra 1150 e 2000 Å. Per molte di queste stelle abbiamo ottenuto anche gli spettri registrati dalla camera LWP (1900-3200 Å) che non abbiamo utilizzato in maniera sistematica ma solo per poter indagare, a titolo di confronto, alcune righe di assorbimento presenti in questa zona dello spettro (ad esempio il doppietto Mg II a λ ' 2800 Å).

Dopo un'attenta ispezione delle varie osservazioni abbiamo scelto uno spettro SWP per ciascuna stella del campione: il criterio per la scelta si è basato essen-

5MAST: http://archive.stsci.edu/

6IUE: http://archive.stsci.edu/iue/manual/dacguide/ 7STIS: http://www.stsci.edu/hst/stis/

zialmente sulla qualità dei dati nella regione 1330-1340 Å che contiene il doppietto del Carbonio. In particolare abbiamo plottato i dati assieme a dei valori assegnati da IUEDAC durante la fase di preparazione dei dati per l'utilizzo scientico: questi valori sono assegnati ad ogni punto che costituisce lo spettro e vengono chiamati ags; ad ogni valore dei ags diverso da zero corrispondono problematiche più o meno gravi del punto sperimentale per cui è possibile decidere se considerarlo valido o meno per l'analisi dei dati (4.1).

Uno dei problemi più comuni con i dati di IUE nella regione spettrale compresa tra 1330 e 1340 Å è la presenza nei dati di alcuni artefatti chiamati Reseaux. Questi corrispondono a dei riferimenti, disposti su di una griglia, che servono per poter cor- reggere la distorsione dell'immagine dello spettro da parte dell'ottica montata nella camera SWP; quando lo spettro cade su uno di questi reseaux si crea una riga di assorbimento ttizia.

Uno dei criteri per la scelta degli spettri è stato quindi evitare, quando possibile, di averne che contenessero reseaux nelle vicinanze del doppietto del Carbonio.

Problematica Valore ν della Flag

Nessuna 0

Punto non calibrato -2

Contaminazione da raggio cosmico -64

Pixel saturato -1024

Reseaux -4096

Errori di trasmissione dati -8192

Tabella 4.1: Alcuni dei valori che possono assumere le Flags ν per i punti che costitui- scono gli spettri di IUE. Le ags servono a identicare e classicare punti dello spettro che presentano delle problematiche; una di quelle più comuni è la presenza dei Reseaux, artefat- ti utili alla correzione geometrica dell'immagine sul rivelatore ma che creano assorbimenti ttizi nello spettro. Questi sono riconoscibili per il loro prolo molto stretto e sono marcati dalla ag con valore -4096.

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