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Delie Frittelle

Nel documento DI P A V L O Z À C C H I A MEDICO ROMANO. (pagine 169-173)

Ma tarmai la motta copta de’ pefci ci hauti più che latti » è tempo di parlare di vn’alera ipecie di cibi »che fogliooo nello Quarefime vfarfi » e co1 pefei » ò immedia- taménte doppo etti, ò anche sii'1 primo del patto ( ch'io non deuo hora ttar su’ rigori della fcalcheria) e fono diuerfe cofe di pa­ lle molli > e partieularmeqte Frittelle di molte maniere : percioche alcune ne fono femplici di patta 9 come ditti» molle» ò fer­ mentata» ò non fermentata*, alcune fe n o fanno di patta alquanto piiifoda, jai mede- fimo-modo»ò col fermento» ò fenza. quelle chiamano Frittelle propriamente » quelle altre fi chiamano dalla plebe Pìzìzc > è fono, ghiacciate » ò fòcaccette » altre ne fono, d’altre maniere, perche oltre alla pattai » foglion farli cooVnepattè»ò Zibibo,òVue cottelo pattarinè rotte »ò nere,chechiama­ no di Leuante. fannofi ancora di fru ttilo - me di Mele» di Fichi»di Oatteri»di Mandò­ le» di Pignoli>di Cattagne feccbe» diNoci* di Auellane » e limili. cosi ancora li fanno di legami, come di iUfo,di Ceri; di herhe» come di Satuia^.di Ramerino» ò di barb o amareni FioriiCome di Fiordi Sambuco,© di mille altre maniere » delle quali lafcierò parlare più alla lunga a coloro, che. dello, cofe di cucina» edi fcalcheria fanno prq.

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feflione. di quelli cbi non lì può genera!* mente dire qual» effetti produchino per quel » ch'alia faniti appartiene, le non ri-ì {petto a quello» nel che tutti connengoao, cioè neU’dftr fritti con olio commtme i è quanto a quello capo non è dubio, che 1! fmalrifcono con difficulcd » e danno nutrì4

mento non a fatto lineerò acquiftando nei friggerli vna certa cattiuaqualit&per ra«

&pp: 1 1* gion della quale ancora generano fece, e

vencofic4 • cagionano ancora oppilationi *

i X . u Pcrc^c danno groffo nutriméco»e per que* d» Alimi Ho ancora producono la pietra nelle reni f*c.e.3. generando anche de gli humori crudi : mai

cerca cofaè vche fecondo la natura detto cofe,delle quali fon compofte, e de' Condì* menti» che riceuono, è necelfitrio » che f r i Frittelle-» effi fia molta differeriaa j^Sìchele Frittelle femplici. ^i fempHce paftacon Voe palle,fe fono lie- nite » poffono nutrir bene, c faranno menò dett'altre nociue, ma fernpre migliori, fe fi piangeranno calde» che quando faran man­ giate fredde. più delicate affai; & anche d i

frittelle-» miglior nutrimento fon quelle »>che lì fan-* di patta co no di parta incrifa con-latte-di Mandole » 0

|j[S ® *** lungamente rimenata, onde fono leggevi?-* " - * fime,e nutrifeono bene, quelle,che lon fa t­

te con Saluia , òRamerinp fon grate allò ftomaco » e confortano la teda per virtià delle fndette herbc,qucliejche co’frutti fon

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fótte non fon tutte dì Vna medesima quali- Fri«ellc_j»

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; perche me» cattiue fono quelle , c h o

co* Pomi fi compongono, perche più facil- ■ pomu mente fi digerifcono, nè aggrauano lo fio.,

m a c o la non nutrifeono tantosquato Fai. tre. a quefieTeguono quelle fatte co Fichi»

con Datteri» con Zihibo» ma le due prime eoa Fichi, fonpiggiori per lofiomaco«e per la tefta,e « Datteri, nutrifeono pili ; 1 Vltime nutrifeono più di .

quelle di pomi nè fon come quelle di Fichi ^ 1* ^ ^ alla tefta cótrarie. così ancor»nutrifeono co“ b • bene quelle còpofie con MSdolc.e Pignoli» Frittelle** c più di tutte quelle-di Ceci»di Cafiagne,di j 0? Noci,di Auellane>e di Rifoj mafonaanco- g®0ejj® *“ ra più coturnati nella digeftione,aggrauan~”

do anche ealuòJra lattila maffime magia ce in gran copia . quelle,'che di Floridi Sam­ buco , ò di Ramerioo » ù di Saluia fi fanno* poffono dfer gratnallo ftomaco, & aiutar la concottione» manon nutriranno fe non tanto, quanto.più,ò meno hasranno di Fa» s ma , & in fomma tutte fatanfempre mi* gliori > fe lieuite faranno ^om e hò di guh

accénaco-Le fchiacciate,ò focacce* teriau- Schiaccia- ranno, lo medesimequalità, ma nutrifeonort^òfocac più » affaticando anche più lo fiomaco nel

concuocerle , percioche fano»comedj<JÌ^ di patta jkiù iòdiche non fono le.Frittelle^

madanno nutrimento piggtore,e più g rò k j4****’1, fo»e rifimgoao-di piùilv*eacne;<iuelle ckéffe f m'

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lieuite non fono » fi fermano lungo tempo nello ftomaco » dando molto da m e al; fuo calore, e molto più dcH’altre riftringo- no il ventre ; poffon generare difficultà d’vrina, dolori colici> e.di fianchi» prò* ducendo anche facilmente nelle renila-# pietra, ma tutte quefte viuande» quandofi vfano» fi voglion condire con Mele»percio* che quefto toglie loro gran parte di quei vitij» che hanno» le fi pattar più pretto, af*

<3*l.ltb.u fottiglia il nutrimento » che da loro ci vien AUm. fomminifiratd; fi condifcono ancora con-* $**'*•* Zucchero > e conCanàella,’& il Zucchero

può far li ftefci effetti » che il Mele» ma più debihnente ; la Cannella è. molto a propor; fico non folo per renderle più grate » m a j perche confuma parte della vencoficà, che (bgliono communcmente generare •

DtUt Torto 31 dilkCroJtatt •

Ma egli andrebbe troppo alla lunga il noftro ragionamento >fe volefsimo di tut- te le viuande cosi fpecialmente ragionare» mafsime » ch’elle fon di numero infinite » e poflòno alla giornata anche di numero ere-' feere,fecondo i diuerfi capricci,* varie in- uentioni de glihuominhdirò duque di qu6« fie più breuemente > confederando in effe, due parti ; cioè la pafta»dclla quale fon ri~ coperte? e ia fuftantia di dentro . la patta ò di piggioraucrimeqco »cbe quella delle

U V A R E S I M A L E .

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Frittelle per ettere intrifa con oglio » onde è piti grane allo ftomaco» e peggiore per la tetta,oltre che non fuol’effere mai fermen­ tala , la fuftantia di dentro non é Tempro d’vna fte(Ta qualità » ma vana fecondo h o natura delle materie* delle quali è compo* ila; quefte,come difsi fon molte,e fi poiìfon vedere appo coloro » che di quelle c o lo hanno curiofamente trattato, e cosi facil­ mente chi fi fia dah’hauer veduto la quali*

tà de’ cibi femplici > può congetturare di qua) virtù polsino eifere de cole di efsi compofie ; perche chi è > che non polfa fa­ cilmente fapere, che quelle fatte di frutti* ò d: herbe fi degeriranno più facilmente* e nutriranno meno, che quelle fatte di Rifo* di Ceri» di Gambari » di Anguille * mentre s i quanto meno nutricano i Pomi*e l'her* b e, che il Rifo, i Ceri » i Gambari* e l’An* guitte? così ancora rapendo noi, che le Ci* polle fon graui alla tetta, e muouono l'vri* na, è fàcil cofa il determinare, che le tor­ te fatte con ette produrranno anche gli ftefsi effetti.

Nel documento DI P A V L O Z À C C H I A MEDICO ROMANO. (pagine 169-173)