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Le “Deposizioni” dei testi Giuseppe Cannatà, Francesca Cannatà e Michela Cannatà, sia perché incongrue e inadeguate a suffragare la domanda

per la loro estrema vaghezza e soggettività sia perché dotate di un basso titolo di credibilità in ragione dello stretto vincolo parentale che lega i suddetti testimoni all’attrice Cannatà Maria Teresa (rispettivamente padre e sorelle) e del loro manifesto interesse ad un esito della lite alla stessa favorevole:

elementi, questi, che se non giungono ad implicarne una vera e propria incapacità a testimoniare ex art. 246 c.p.c., appaiono tuttavia sufficienti ad inficiarne la piena attendibilità.

Giuseppe Cannatà (udienza del giorno 8 Maggio 2019)

” ADR: Sono a conoscenza dei fatti oggetto di causa perché, in quanto padre dell’attrice, ho vissuto in prima persona l’intera vicenda.

ADR: Dopo aver eseguito gli esami del tri-test, da cui è scaturito il sospetto di una grave malformazione del feto, mia figlia era disperata e si è sottoposta ad ulteriori accertamenti e, dopo aver saputo che si trattava di una grave malformazione alla schiena, la spina bifida, ha deciso di abortire.

ADR: Mia figlia in quel periodo era sempre depressa e piangeva e gli stavamo tutti dietro per cercare di farla riprendere.

ADR: Un giorno, tornata da Reggio, mi ha detto che la malformazione non c’era perché la dottoressa che l’aveva visitata non aveva visto nulla di strano. Ha deciso, quindi, di non abortire più.

ADR: Successivamente, un altro medico le ha detto che risultava qualcosa, una “piccola malformazione” che si sarebbe potuta verificare solo nell’esame successivo che, mi pare, avrebbe dovuto essere eseguito dopo circa un mese.

ADR: Mi sembra che questi accertamenti siano stati eseguiti all’Ospedale di Polistena.

ADR: Quando mia figlia andava a Reggio, non so con precisione dove si recasse, se all’Ospedale o da medici privati. Ho sentito parlare di De Blasi.

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ADR: Al controllo del mese successivo, il problema del feto è stato confermato per cui siamo andati a Milano in due centri d’eccellenza, il Buzzi e il Besta. Anche a Milano è stata confermata la diagnosi di spina bifida.

ADR: A questo punto mia figlia ha cominciato a piangere perché voleva abortire ma le è stato detto che ormai non era più possibile. I medici di Milano le hanno consigliato di partorire al Policlinico Gemelli di Roma dove la bambina avrebbe potuto essere operata entro 24 ore dalla nascita.

ADR: A Milano ero con mia figlia e mio genero.

ADR: Abbiamo passato momenti bruttissimi e tutti eravamo sconvolti.

ADR: Mio genero cercava di assecondare mia figlia nelle scelte.

ADR: Per il parto siamo andati al Policlinico Gemelli di Roma, come ci avevano consigliato i medici di Milano, e la bambina è stata operata subito dopo essere nata.

ADR: La bambina ora va a scuola ma deve essere seguita continuamente.

ADR: Non ricordo se mia figlia e mio genero siano stati aiutati da psicologi prima del parto.

Ricordo che erano distrutti ma spesso non mi dicevano cosa facevano.

ADR: So con sicurezza che, dopo il parto, hanno chiesto un supporto psicologico ad una specialista ma non so chi sia né dove abbia lo studio.

ADR: So che ancora vanno da questa dottoressa.

ADR: Non so se mia figlia e mio genero prendano delle medicine anche se a volte vedo mia figlia più calma per cui penso che abbia assunto qualcosa.

ADR: Circa due volte l’anno la bambina è sottoposta a visite presso il Policlinico Gemelli.

Quando era più piccola andava più frequentemente.

ADR: Da quando è nata la bambina, mia figlia si dedica a lei continuamente. I primi tempi, lavorando come parrucchiera con la sorella, aveva la possibilità di assentarsi ma, dal 2010 circa, ha dovuto lasciare del tutto il suo impiego perché la bambina ha bisogno di attenzione costante.

ADR: All’inizio avevamo spinto mia figlia a lavorare per farla un po’ distrarre ma poi non è stato possibile.

ADR: Da quando è nata la bambina mia figlia e mio genero non hanno più la voglia nemmeno di uscire per una pizza. Gli unici rapporti sociali li hanno con le famiglie di appartenenza che sono molto unite e che stanno loro molto vicino.

ADR: Noi facciamo quello che possiamo ma la bambina ha bisogno della mamma che deve essere sempre reperibile anche quando la bambina è a scuola in quanto deve assisterla nelle sue necessità primarie come il cambio del pannolino.

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ADR: Nei periodi più difficili, mio genero ha dovuto lasciare il lavoro di elettrauto. Ora lavora presso l’inceneritore e a volte è reperibile anche di notte.

ADR Avv. De Santis: Ho accompagnato mia figlia a Milano per i controlli di cui ho già parlato e a Roma quando a partorito. Non l’ho accompagnata durante gli accertamenti in Calabria ai quali, di solito, andava col marito. Qualche volta è andata con l’altra mia figlia ma non ricordo con precisione”.

Francesca Cannatà (udienza del giorno 8 Maggio 2019)

” ADR: Sono a conoscenza dei fatti oggetto di causa perché ho seguito mia sorella sin dall’inizio della gravidanza.

ADR: Mia sorella si era affidata privatamente alla ginecologa Dott.ssa Bruzzì che aveva lo studio a Cittanova.

ADR: Dopo i primi controlli, tutti risultati regolari, l’esame del tri-test ha dato esito “positivo per spina bifida” sicché mia sorella è tornata a casa spaventata per questa brutta notizia e ha cominciato a piangere e disperarsi per cui ho chiamato mio cognato che si trovava a lavoro.

ADR: Quando è arrivato mio cognato, mia sorella ha cominciato a dire che, se il bambino avesse avuto una grave malattia, lei avrebbe sicuramente abortito. A quel punto tutti noi le abbiamo detto, anche per tranquillizzarla, che qualunque decisione avesse preso, saremmo stati dalla sua parte.

ADR: Mia sorella ha poi comunicato il risultato del tri-test alla dott.ssa Bruzzì che l’ha mandata a Reggio all’Istituto De Blasi, dalla dott.ssa Cuzzucoli, per eseguire un’ecografia morfologica con la raccomandazione di prestare particolare attenzione alla colonna vertebrale per verificare la presenza di spina bifida.

ADR: La dott.ssa Cuzzucoli ha detto a mia sorella che la colonna vertebrale del bambino era nella norma e che non vedeva nessuna malformazione.

ADR: Questo responso ha tranquillizzato mia sorella che, pertanto, ha deciso di tenere il bambino.

ADR: I successivi controlli di routine della gravidanza sono stati eseguiti presso l’Ospedale di Polistena perché la Dott.ssa Bruzzì, nel frattempo, aveva avuto dei problemi personali.

ADR: Durante uno di questi controlli, mi pare che fosse nel mese di Marzo, la Dott.ssa Capocasale che ha sottoposto ad ecografia mia sorella, dopo aver visionato anche il risultato del tri-test e dell’ecografia morfologica, ha confermato che anche lei non riscontrava alcuna malformazione.

ADR: Preciso che sono stata presente a tutte le visite e che, in occasione della morfologica, è stato presente anche mio cognato.

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ADR: Al controllo del mese successivo, invece, il dott. Francesco Romeo - al quale mia sorella ha posto in visione il risultato del tri-test e dell’ecografia morfologica - ha notato qualcosa che non andava nell’ecografia che stava eseguendo e le ha detto di tornare il mese successivo per un ulteriore controllo.

ADR: A questo punto mia sorella, presa dal panico, ha fissato di sua iniziativa un appuntamento all’Istituto De Blasi per una nuova ecografia morfologica.

ADR: In questa occasione, alla presenza anche di mio cognato, la dott.ssa Cuzzucoli ha confermato la presenza di una malformazione alla colonna vertebrale del bambino.

ADR: Da quel momento mia sorella ha cominciato a dire di nuovo che voleva abortire ma la Dott.ssa Cuzzucoli ha detto che ciò non era più possibile essendo stato superato il termine previsto dalla legge.

ADR: Mia sorella è allora andata con mio padre e mio cognato a Milano per ulteriori controlli presso l’Ospedale Buzzi dove la diagnosi di spina bifida è stata confermata. I medici, essendo ormai tardi per interrompere la gravidanza, le hanno consigliato di partorire all’Ospedale Besta di Milano o al Policlinico Gemelli di Roma perché la bambina avrebbe dovuto essere operata entro 24 ore dalla nascita.

ADR: Mia sorella ha preferito partorire a Roma perché era più vicino a tutti noi. Infatti, quando è nata la bambina, a Roma c’erano la mia famiglia e i genitori di mio cognato.

ADR: La bambina è nata alle 17,30 ed è stata operata alle 8,30 del giorno successivo.

ADR: Subito dopo il parto, mia sorella e mio cognato hanno richiesto supporto psicologico a degli specialisti.

ADR: Tutt’oggi sono in cura dalla dott.ssa Alessandra Berrica e so che assumono anche degli ansiolitici. Non so, però, se glieli prescriva la dottoressa.

ADR: Mia sorella faceva la parrucchiera e ha lasciato il lavoro molto prima della nascita della bambina. Dopo il parto, anche per tirarla su, avevo deciso di aprire con lei un negozio di parrucchiera ma ciò non è stato possibile perché mia sorella doveva stare sempre con la bambina e non poteva allontanarsi per i corsi di aggiornamento.

ADR: In questo momento la bambina vuole solo la mamma. Anche sa va a scuola chiama la madre perché ha delle necessità a cui solo lei può far fronte come, ad esempio, il cambio del pannolino.

ADR: Mio cognato ha dovuto lasciare il lavoro di elettrauto per aiutare la moglie a seguire la bambina. Oggi lavora a Gioia Tauro in un bruciatore.

ADR: Mia sorella e mio cognato non hanno una vita sociale perché la bambina ha dei disagi fisici e psichici, comincia a notare le differenze con gli altri (ora ha 13 anni) e non riesce a

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rapportarsi con i compagni. A volte non riesce a stare neanche con i cuginetti e vuole rimanere da sola.

ADR: Mia nipote dovrà fare dei controlli a vita. Ogni 6-8 mesi va al Policlinico Gemelli a Roma.

A volte è stato necessario sottoporla a controlli più frequenti, anche dopo tre mesi.

ADR Avv. Doldo: Ricordo che la prima volta in cui siamo andati all’istituto De Blasi dalla dott.ssa Cuzzucoli è stato dopo due-tre giorni dai risultati del tri-test che mi pare venga eseguito entro la quattordicesima settimana.

ADR Avv. De Santis: Dopo l’impedimento della dott.ssa Bruzzì mia sorella ha scelto autonomamente di non rivolgersi ad altro ginecologo di fiducia ma solo alla struttura pubblica.

ADR Avv. Doldo: Non ricordo il mese preciso in cui è stata eseguita la prima ecografia morfologica dalla dott.ssa Cuzzucoli né quando la dott.ssa Bruzzì abbia avuto problemi personali.

Ricordo però che l’ultima visita con la dott.ssa Bruzzì è stata in occasione dei risultati del tri-test e che, dopo l’ecografia morfologica, mia sorella si è rivolta all’ospedale di Polistena per i controlli di routine.

ADR Avv. Menonna: Alla visita con il dott. Francesco Romeo ero presente solo io. Mio cognato non c’era. Mi pare che questa visita sia stata eseguita nel mese di Maggio, non lo ricordo con certezza.

ADR Avv. Menonna: La seconda ecografia morfologica presso l’Istituto De Blasi è stata eseguita dalla dott.ssa Cuzzucoli dopo qualche giorno dalla visita con il dott. Romeo.

ADR Avv. De Santis: Ribadisco di essere stata presente a tutte le visite eseguite in Calabria”.

Michela Cannatà (udienza del 16 Dicembre 2019)

” ADR: Sono a conoscenza dei fatti oggetto di causa in quanto sorella dell’attrice. All’epoca della gravidanza avevo tredici anni per cui posso riferire solo su alcune circostanze in quanto, essendo ragazzina, la mia famiglia mi ha tenuta all’oscuro. Avevo capito che fosse successo qualcosa perché vedevo mia sorella piangere ma non ho mai chiesto spiegazioni.

ADR: Non so dire nulla con riferimento all’esame Tritest ed al suo esito perché non sono mai andata ai controlli con mia sorella in quanto la stessa veniva accompagnata dall’altra nostra sorella Francesca.

ADR: Ricordo che dopo i primi tre mesi di gravidanza mia sorella era soggetta a crisi di pianto, specie quando si parlava della bambina, e so che la notte aveva difficoltà a prendere sonno.

ADR: Devo precisare che conosco i dettagli della vicenda per averla sentita raccontare nel corso degli anni perché, ripeto, all’epoca ero troppo piccola per comprendere determinate situazioni.

ADR: All’epoca della gravidanza, davanti a me, nessuno ha parlato di interruzione della stessa.

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ADR: Nulla posso riferire sulle visite mediche e i risultati delle stesse in quanto, come ho già detto, non accompagnavo mia sorella dai dottori.

ADR: Ho saputo che la bambina aveva dei problemi solo in occasione del parto quando in famiglia si è parlato della necessità di farla nascere a Roma.

ADR: Anche io sono andata a Roma con la mia famiglia per assistere mia sorella al momento del parto.

ADR: So che mia sorella e mio cognato sono stati in cura da una psicologa, la Dott.ssa Alessandra Berrica, e che hanno seguito un percorso psicoterapeutico ma non so dire da quando.

ADR: Tutt’ora, nei periodi più difficili, entrambi si rivolgono alla Dott.ssa Berrica per avere un supporto.

ADR: Mi è capitato di accompagnare mia sorella dalla Dott.ssa Berrica in qualche occasione, circa un anno fa.

ADR: La bambina, mi pare ogni tre mesi, è sottoposta a controlli presso il Policlinico Gemelli di Roma.

ADR: Ricordo che il giorno in cui la bambina è nata mia sorella l’ha rifiutata. Il giorno successivo, poi, è stata sottoposta ad un intervento mi pare “all’anello della schiena”.

ADR: Mia sorella era parrucchiera e, dopo la nascita della bambina, mio padre e mia sorella Francesca hanno aperto per lei un salone di parrucchiera per cercare di distrarla visto che era sempre abbattuta. Dopo circa un anno, il salone è stato chiuso perché mia sorella non riusciva ad avere rapporti con le persone e poi, dovendo seguire da vicino la bambina e dovendola sottoporre a continui controlli, non poteva svolgere al meglio il lavoro e non poteva seguire corsi di aggiornamento.

ADR: Mio cognato ha rinunciato a percepire gli straordinari e, ad un certo punto, ha dovuto lasciare il lavoro per aiutare mia sorella ad accudire la bambina. Al momento lavora a Gioia Tauro ma non so dire con precisione che tipo di attività svolga.

ADR: A causa dei numerosi problemi della bambina mia sorella e mio cognato sono limitati negli spostamenti e anche andare al mare rappresenta una grossa difficoltà.

ADR: Mia sorella ha difficoltà anche a fare la spesa perché viene chiamata continuamente dalla scuola pure per il cambio del pannolino.

ADR: La bambina oggi ha 13 anni e sta affrontando ulteriori difficoltà perché, a parte i problemi fisici, si vede differente dagli altri ragazzi non potendo svolgere le stesse attività dei suoi coetanei.

ADR: A mio parere i problemi oggi sono anche più gravi perché la bambina comincia a capire e a rendersi conto della propria situazione. In particolare soffre perché porta il pannolino e perché non

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può svolgere attività come la danza e la palestra in quanto non può fare sforzi. Non può andare nemmeno alle gite scolastiche perché dovrebbe essere accompagnata da mia sorella.

ADR: La bambina cammina autonomamente ed è in grado di vestirsi da sola. Per lavarsi e per cambiare il pannolino, però, ha bisogno di mia sorella.

ADR: Nel corso di questi anni, mia sorella è passata da giornate in cui è serena ad altre in cui non riesce ad alzarsi dal letto. Io e mia sorella Francesca andiamo spesso a casa sua per cercare di farla stare meglio.

ADR Avv. De Santis: A Polistena la bambina non fa attività riabilitativa però mi sembra che a Roma segua dei percorsi di questo tipo anche se non so dire in cosa consistano.

ADR Avv. Doldo: Anche mia sorella Francesca era parrucchiera ma, dopo la chiusura del salone, non ha più svolto questa attività. Oggi è disoccupata.

ADR Avv. Borruto: Preciso che mio cognato ha sempre lavorato a Gioia Tauro e che non ha mai perso il lavoro nel senso che si è dimesso o è stato licenziato ma solo che, per alcuni periodi, ha dovuto chiedere dei permessi e rinunciare agli straordinari per portare la bambina ai controlli, specie quando mia sorella stava male.

ADR Avv. Doldo: Non so dire che tipo di attività svolga mio cognato a Gioia Tauro.

ADR Avv. Sciarrone: Questi problemi lavorativi di mio cognato permangono tutt’oggi. Ciò crea anche delle difficoltà economiche perché, quando si assenta dal lavoro, mio cognato non guadagna e a Roma non c’è nessun parente a cui appoggiarsi. Le spese, quindi, sono notevoli se si considera anche che a Roma devono andare con la macchina perché la bambina ha sempre il problema del cambio del pannolino.

ADR Avv. Doldo: Sono a conoscenza della circostanza che mio cognato se non lavora non guadagna perché ne sento parlare in casa.

ADR Avv. De Santis: Mio cognato e mia sorella vanno sempre insieme a Roma con la bambina e si trattengono circa 4-5 giorni. Negli ultimi anni portano anche l’altra figlia perché vuole stare con loro.

ADR Avv. De Santis: Non so dire se mia sorella e mio cognato abbiano o meno presentato domanda per godere dei benefici assistenziali.

ADR Avv. Sciarrone: E’ sempre mia sorella che si occupa di prendere gli appuntamenti con i medici e le strutture sanitarie e di accompagnare la bambina durante le visite e i controlli, anche quelli che esegue a Polistena.

ADR Avv. De Santis: Le visite e le analisi che la bambina esegue a Polistena sono a pagamento mentre per quelle a Roma nulla so riferire”.

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I.4 Per completezza argomentativa giova poi precisare come dagli esiti processuali siano emersi anche indizi positivi concordemente deponenti nel senso che la conoscenza della malformazione fetale non ha affatto determinato un grave pericolo per la salute fisica o psichica dell’attrice Cannatà Maria Teresa.

Invero:

a) la visura della C.C.I.A.A. di Reggio Calabria [v. “visura della C.C.I.A.A. di Reggio Calabria del 24/01/2017” (all. n. 2 alla “memoria ex art. 183 VI° comma n. 2) c.p.c.” di Capocasale Maria)] prova che l’attrice Cannatà Maria Teresa, in data 22 Gennaio 2007 (ossia sei mesi dopo la nascita di Rovere Martina avvenuta il 25 Luglio 2006) insieme alla sorella Cannatà Francesca ha costituito la società “Fashion Trend s.a.s. di Cannatà Maria Teresa & C.” - di cui essa attrice è stata addirittura socia accomandataria, rappresentante dell’impresa - sciolta in data 11 Gennaio 2016 (cioè, dopo 9 anni);

b) le ammissioni degli attori che stigmatizzano in via “autentica” e dirimente la vera natura e portata della loro sofferenza psicologica, ben lungi dal configurare l’esistenza di una patologia di tipo fisico o psichico idonea a indurre un grave pericolo per la salute dell’attrice:

“… la signora Cannatà, alla luce di una accertata malformazione del feto, era determinata ad interrompere la gravidanza, in quanto non si riteneva capace di affrontare tutte le complessità derivanti dall'assistere un bambino affetto da gravi patologie e inoltre non riteneva giusto arrogarsi il diritto, nei confronti del nascituro, di farlo comunque nascere con gravi malformazioni, condannandolo ad una vita di sofferenze …” [v. “atto di citazione”, p. 2, ut supra integralmente riportato nel “FATTO”, sub 1, p. 5];

“… In data 10.10.2009 a Polistena, è nata la secondogenita dei coniugi Rovere-Cannatà, la piccola Rovere Melissa …” [v. “atto di citazione”, p. 5, ut supra integralmente riportato nel “FATTO”, sub 1, p. 6].

1.5 Infine, è utile rilevare come dagli atti di causa siano pure risultati puntuali elementi presuntivi comprovanti l’incompatibilità dei comportamenti assunti dall’attrice Cannatà Maria Teresa con la dedotta volontà abortiva.

Ella, infatti, dopo essere venuta a conoscenza dell’allarmante risultato del

Ella, infatti, dopo essere venuta a conoscenza dell’allarmante risultato del

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