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L A DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE E DELLA SUA PROBABILE EVOLUZIONE

6. PROPOSTA METODOLOGICA PER LA COSTRUZIONE DI UN SET DI INDICATORI PER IL RAPPORTO AMBIENTALE NELLA PROCEDURA DI VAS

6.2. L A COSTRUZIONE DI UN SET DI INDICATORI PER IL R APPORTO A MBIENTALE

6.2.1. L A DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE E DELLA SUA PROBABILE EVOLUZIONE

La descrizione del contesto territoriale rappresenta l’informazione di base. In pratica devono essere fornite adeguate informazioni per descrivere le componenti ambientali (biodiversità, popolazione, salute umana, flora e fauna, suolo, acqua, aria, fattori climatici, beni materiali, patrimonio culturale, architettonico e archeologico, paesaggio) e i processi in atto che caratterizzano l’area oggetto del piano/programma. Le informazioni dovranno:

• avere un livello di dettaglio adeguato alla scala del piano/programma;

• essere focalizzate sugli aspetti ambientali del piano/programma, ovvero consentire la definizione degli aspetti sui quali il piano/programma può avere effetti significativi.

Poiché la normativa indica solo i contenuti del rapporto ambientale e non specifica o suggerisce alcun tipo di modalità descrittiva, il procedente/proponente può scegliere autonomamente la tecnica da utilizzare. La descrizione può essere strutturata, pertanto, in forma di testo, di matrice, di carta tematica, … . Si tratta in tutti i casi di scelte lecite, ma il problema è capire se sono tutte ugualmente valide. Per valutare il livello di efficacia della tecnica adottata può essere utile operare una verifica attraverso le seguenti domande:

• La descrizione consente di individuare le informazioni-chiave e i problemi cruciali del contesto ambientale?

• La descrizione è facilmente comprensibile anche per coloro che non hanno competenze specifiche in materia di VAS quali, ad esempio, i decision-maker e il pubblico?

• Qual è il livello di attendibilità delle informazioni?

• L’informazione presenta delle carenze che potrebbero comportare una rappresentazione del contesto ambientale non realistica o inadeguata?

• I dati sono relativi all’intero contesto ambientale oggetto del piano/programma o l’informazione è riferibile solo a porzioni dell’area?

• Dal momento che la normativa prevede il monitoraggio finalizzato alla verifica della congruenza fra gli impatti osservati e quelli previsti, le modalità di rappresentazione dei dati consentono di esplicitare efficacemente il trend evolutivo dei processi in atto?

Fra le diverse forme di rappresentazione dei dati, ritengo che quella matriciale consenta di soddisfare in maniera adeguata le esigenze di chiarezza, completezza e accessibilità dell’informazione sopra esposte.

La struttura della matrice proposta, riportata nella sottostante tabella 13, prevede che le componenti ambientali siano riportate in colonna e che ciascuna sia descritta da un set di indicatori scelti in base alla tipologia dei dati disponibili e a efficienza, rilevanza, accuratezza e comparabilità nel tempo.

Per ciascun indicatore, classificato in base al modello DPSIR, è riportato il valore (o i valori, se si dispone di serie storiche), indicandone la fonte e il grado di attendibilità. La disponibilità di serie storiche di dati risulta particolarmente utile per la valutazione del trend dei processi in atto sul territorio, per la cui rappresentazione è preferibile il ricorso a simboli, quali ad esempio le icone di Chernoff (vedi Tab. 14), che risultano di più facile lettura e comprensione.

L’ulteriore confronto dei dati con i valori medi a livello regionale, se disponibili, consente una maggiore comprensione delle condizioni del contesto ambientale.

Componente

ambientale Indicatore DPSIR

Unità di misura Valore al tempo t0 Valore al tempo t1 Valore medio

regionale Trend Commento

A A1 A2 … An B B1 B2 … Bn C C1 … … …

Tabella 12 - Quadro sinottico relativo agli aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua probabile evoluzione senza l’attuazione del piano.

Legenda

Trend positivo

Situazione stazionaria

Trend negativo

Trend non valutabile n.v.

Tabella 13 – Legenda dei simboli rappresentativi del trend dei processi in atto

Anche per prevedere la probabile evoluzione del contesto ambientale senza l’attuazione del piano/programma è indispensabile una conoscenza di dettaglio delle caratteristiche delle componenti ambientali, ma in questo caso si deve tenere conto di un ulteriore fattore: l’elevato grado di eterogeneità nei tempi di risposta delle componenti ambientali alle sollecitazioni, siano esse positive o negative.

Consideriamo, a titolo di esempio, i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico, temi che afferiscono entrambi alla componente ambientale “atmosfera”. Nel primo caso si tratta di esaminare un fenomeno che interessa la Terra a livello globale e che è influenzato da un’infinità di fattori molti dei quali non ancora determinati. In questo caso fare ipotesi su possibili scenari futuri a breve-medio termine a livello di scala regionale o sub-regionale non ha significato in quanto, se è pur vero che la tendenza generale è quella di un aumento della temperatura media del Pianeta, è altrettanto vero che le teorie su quelli che potrebbero essere i cambiamenti a livello locale sono molteplici e spesso contraddittorie.

Viceversa, se consideriamo l’inquinamento atmosferico, le previsioni possono variare a seconda della scala considerata. Se si considera il fenomeno a livello globale, il trend evolutivo suggerisce un incremento generalizzato dei valori medi degli inquinanti anche per i prossimi decenni; mentre per una valutazione a livello locale si deve tenere conto della specificità del contesto e dei fattori contingenti che possono avere un’influenza, anche nel breve termine, sulla composizione dell’aria.

Alcuni esempi: la realizzazione di un’area industriale e delle infrastrutture correlate genera un incremento dei consumi energetici per fattori diretti, connessi ad esempio all’alimentazione dei processi industriali, e indiretti quali l’incremento del traffico veicolare. Se la principale fonte energetica è costituita dai combustibili fossili (al momento, è questa l’ipotesi più probabile), una delle conseguenze certe sarà l’aumento delle emissioni di inquinanti in atmosfera con conseguente peggioramento della qualità dell’aria, in ambito locale, osservabile già nel breve termine.

Viceversa, se, per una qualunque causa, l’area industriale va in crisi e le attività industriali chiudono, si osserverebbe un miglioramento della qualità dell’aria ugualmente nel breve termine.

Pertanto, per l’elaborazione delle ipotesi sulle probabili o possibili condizioni ambientali future, l’analisi del contesto deve essere integrata dalla conoscenza di più fattori quali, ad esempio:

• la valutazione dei trend in atto;

• l’esistenza di piani o programmi di sviluppo economico, piani di uso del suolo, piani energetici, in fase di elaborazione o di attuazione ;

• le previsioni sui livelli di traffico veicolare e sui livelli di occupazione nel medio-lungo termine. L’analisi delle condizioni ambientali e le ipotesi sui possibili scenari futuri senza l’attuazione del piano/programma dovrebbero consentire di evidenziare le criticità e i punti deboli del contesto ambientale, e dovrebbero così consentire al valutatore di comprendere come le azioni e gli interventi strategici previsti nel piano o nel programma possono influenzare positivamente o negativamente le componenti ambientali, ovvero, capire quali sono gli effetti sull’ambiente del piano/programma.