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Descrizione dei tratti di litorale oggetto di intervento

Le aree di intervento interessano alcuni tratti di spiaggia appartenente al pubblico demanio marittimo lungo la fascia costiera romagnola nei comuni di Misano Adriatico, Riccione, Bellaria-Igea Marina (provincia di Rimini), Cesenatico (Provincia di Forlì-Cesena), Cervia e Ravenna (provincia di Ravenna).

La descrizione dei tratti di litorale interessati dagli interventi di ripascimento fa riferimento a quanto riportato nella relazione generale del progetto.

Sito di ripascimento Misano Adriatico sud

Pur essendo interamente protetto da opere rigide, il litorale in comune di Misano Adriatico (complessivamente di lunghezza pari a 3.200 m) è penalizzato da una pendenza del fondale relativamente elevata, da una forte capacità di trasporto della corrente litoranea avente direzione sud-nord e dall’assenza di alimentazione naturale. Il fiume Conca, che segna il confine sud del territorio comunale, è infatti sbarrato da una diga realizzata a 3 km dalla foce a metà degli anni ’70. È un tratto in costante erosione dal 1943 (anno di inizio rilevamento dinamiche costiere). Dal confronto tra le batimetrie 2006 e 2012 l’abbassamento della spiaggia e del fondale si evince che la situazione non è uniforme, forti approfondimenti si registrano soprattutto esternamente alle opere di difesa.

Figura 1 – Sito di ripascimento di Misano adriatico

Nel tratto di spiaggia di Misano (L=1.680 m), difeso da una serie di 26 pennelli in roccia e da una barriera sommersa realizzata con sacchi pieni di sabbia, l’apporto medio è stato di 50.000 mc/anno, e la barriera è

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stata oggetto di ricarica nel 2016 e nel 2017. La linea di riva ha un andamento rettilineo, la spiaggia emersa ha un’ampiezza media variabile tra 40 m e i 100 m, in funzione della presenza o meno di edifici o stabilimenti balneari tra la battigia e la via Litoranea, e raggiunge i 2 m di quota quasi ovunque. In prossimità della barriera in sacchi si osserva la tendenza all’accumulo di sabbia sul lato mare e all’approfondimento lato terra. Analizzando il profilo della rete di monitoraggio GPS 2015 si osserva che la spiaggia dal 2008 ad oggi ha perso una quota variabile da 30 a 80 cm (in particolare dal 2008 al 2010). Così come nei precedenti interventi occorre portare sabbia in notevole quantità in corrispondenza dei 1.500 m di litorale protetti da 25 pennelli trasversali. In questo tratto ha origine, infatti, il nastro trasportatore litoraneo, che alimenta i 16 km di costa ad alta valenza turistica che, oltre a Misano, comprendono Riccione e Rimini sud. Su questo sito il volume di ripascimento previsto è pari a 185.000 mc per un tratto di circa 1.500 m, con apporto di sabbia diversificato in termini di mc/ml tra il tratto più sud, a cui saranno destinati maggiori quantitativi di materiale sabbioso, e quello più a nord.

Sito di ripascimento Riccione sud

Subito a nord del confine con il comune di Misano, il litorale di Riccione (6.2 km liberi da opere di difesa rigida) è soggetto a forti processi erosivi che interessano un tratto di circa 1,2-1,5 km. La spiaggia emersa ha un’ampiezza minima di 60-70 m nel tratto prossimo al confine con Misano, zona caratterizzata dalla presenza della falcata erosiva causata dalle scogliere, e tende ad allargarsi fino a raggiungere i 100-120 m.

Ampi tratti della spiaggia emersa sono caratterizzati da quote massime comprese tra 1,5-1,8 m, quindi inondabili da eventi meteo marini con tempo di ritorno di 10 e 100 anni.

Figura 2 – Sito di ripascimento di Riccione

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La falcata erosiva, che caratterizza la spiaggia in questo primo tratto, è causata dall’assenza di apporto sedimentario per via naturale e dagli effetti delle scogliere poste in corrispondenza degli ultimi 700 m del litorale nord di Misano. Il trasporto solido litoraneo in zona è diretto da sud verso nord, per cui, in assenza di apporti di sabbia artificiali in questo punto critico, l’erosione si diffonde sull’intero litorale di Riccione.

Il volume di ripascimento è previsto pari a 175.000 mc per un tratto di circa 1.500 m, più concentrato nella parte sud in maggiore erosione.

Sito di ripascimento Igea marina

Il tratto oggetto di intervento si trova immediatamente a nord del confine comunale con Rimini, per una lunghezza di circa 1.500 m. Si tratta di un paraggio costiero protetto da difese parallele in scogli, in parte emerse (quota media +1,80 s.l.m.m.) ed in parte soffolte (quota + 0,0 m s.l.m.m) quale esito di un intervento (cosiddetto intervento sperimentale) di riqualificazione paesaggistica e dei fondali. In questo tratto la spiaggia emersa ha un’ampiezza variabile tra i 60 m e i 100 m con quota massima di spiaggia inferiore a 1,50 m s.l.m.m.

La linea di riva è stabile, grazie agli interventi di ripascimento, e la direzione prevalente del trasporto long-shore è da sud verso nord. L’apporto di sabbie in questo tratto appare opportuno per stabilizzare ulteriormente l’intero paraggio costiero, anche con l’obiettivo di incrementare la quota di spiaggia emersa.

Figura 3 – Sito di ripascimento di Igea Marina

Il volume di ripascimento è previsto pari a 115.000 mc su un tratto di circa 1.500 m

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Sito di ripascimento Cesenatico ponente

Il tratto di arenile posto a nord ovest del porto canale (ponente) in Comune di Cesenatico è suddiviso in due fronti:

1) la parte immediatamente a ridosso del porto della lunghezza di m. 825 (cella n.50) è interamente protetta da una barriera semi-sommersa in scogli fino all’altezza di una massiccia scogliera trasversale alla linea di spiaggia in massi ciclopici (c.d. pennellone);

2) verso nord si sviluppa un tratto di arenile, non protetto da opere della lunghezza di m. 775 (cella n.51), fino allo sbocco a mare del canale consorziale della Tagliata.

La realizzazione della scogliera soffolta, completata nel 2002, combinata con la presenza del “pennellone”

ha contribuito a generare una condizione di estesa erosione del tratto posto a nord delle opere rigide.

Figura 4 – Sito di ripascimento di Cesenatico

Nello "Studio per ottimizzare la gestione del litorale di Cesenatico Nord", elaborato da Arpa nel 2011, dai risultati delle simulazioni modellistiche matematiche emerge, in sintesi conclusiva, che il tratto di costa, a nord delle opere rigide, è soggetto ad una perdita di materiale in battigia (deriva verso N.O.) stimabile in 10-20.000 mc/anno. Appare non conveniente intervenire sulle opere ma, per la stabilizzazione del litorale, prevedere ripascimenti periodici della stessa entità del tasso di erosione. Non riuscendo a garantire interventi periodici di tale consistenza la situazione è peggiorata raggiungendo la massima criticità con la

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mareggiata del febbraio 2015 con consistenti danni alle strutture fronte mare, ingressione marina e conseguenti allagamenti oltre la via Colombo fino a 300 metri dalla linea di costa.

Nella primavera 2016 il sito è stato oggetto dell'intervento "Messa in sicurezza di tratti critici del litorale mediante ripascimento con sabbie sottomarine (progettone 3)" con il refluimento di oltre 120.000 mc di materiale sabbioso.

In questi ultimi 5 anni l’azione erosiva ha inesorabilmente continuato ad intaccare la battigia, fenomeno solo in parte contrastato dai periodici interventi di manutenzione ordinaria con la mobilizzazione delle sabbie dalle zone di accumulo verso la falcata erosiva.

Il tasso di abbassamento del suolo, rilevato nell'area dalla rete regionale di monitoraggio della subsidenza, varia tra 5 e 2,5 mm/anno (periodo di rilevamento 2011-2016).

L'erosione viene accentuata dal frequente susseguirsi di mareggiate i cui effetti risultano sempre più critici, con ingressioni marine e smantellamento delle dune di protezione invernali, come testimoniato dal recente evento meteo-marino del novembre 2019.

Il Report Arpae "Stato del litorale emiliano-romagnolo al 2018 – erosione e interventi di difesa" conferma lo stato e le dinamiche del sito: "La spiaggia di Cesenatico Colonie (cella 51), sottoflutto al sistema di opere di difesa di Cesenatico Ponente, è caratterizza da alti tassi di erosione. Infatti, a fronte di un apporto di 187.200 mc di sedimento, relativo al periodo 2012-2018, erano presenti al momento del rilievo meno di 60.000 mc, dato che evidenzia una perdita annua di circa 20.000 mc".

In generale la situazione del litorale della provincia di Forlì-Cesena si presenta critica sia per i fenomeni ormai ampiamenti noti di subsidenza e drastica riduzione degli apporti sedimentari sia per la quasi completa assenza di consistenti accumuli sabbiosi in arenile. Tale condizione non permette una efficace realizzazione degli interventi periodici di manutenzione ordinaria, mediante mobilizzazione locale dei sedimenti. In situazioni di emergenza si è sempre più spesso reso necessario ricorrere ad interventi di ripascimento con sabbie da cava, estremamente onerosi e non propriamente "ecocompatibili".

La spiaggia di Ponente si attesta su una quota massima di + 1,50 m.s.l.m. con un'ampiezza minima di circa 20 m all'altezza della via Magellano. Il tratto di litorale è caratterizzato dalla presenza di numerose attività turistiche, molte delle quali hanno sede nei fabbricati delle "ex colonie" recuperati e riqualificati. Sono inoltre presenti due edifici scolastici. In conclusione, lungo il tratto di arenile permangono le condizioni di criticità per cui l'intervento di ripascimento si rende necessario per ripristinare la spiaggia e mettere in sicurezza gli abitati dal rischio di ingressione marina.

Il volume di ripascimento è previsto pari a 105.000 mc su un tratto di circa 1.000 m con un apporto di sabbia diversificato in termini di mc/ml tra il tratto attualmente protetto con le scogliere ed il tratto privo di qualsiasi tipo di protezione a cui saranno destinati maggiori quantitativi di materiale sabbioso.

Sito di ripascimento Milano Marittima nord

L’evoluzione dell’intero paraggio di Milano Marittima (celle 58-61), lungo 3,6 km, confinata tra il porto di Cervia e il canalino di via Cupa, è governata dalla deriva litoranea, che in questo paraggio è diretta da nord a sud, dalla presenza del porto di Cervia, dalle scogliere parallele emerse poste a difesa dell’abitato di Lido di Savio e dalla carenza di apporto sedimentario del fiume Savio. Il sedimento tende ad accumularsi sulla spiaggia di Milano Marittima più prossima al porto di Cervia, a ridosso del molo di ponente, davanti l’imboccatura del portocanale e davanti alla diga foranea della darsena di Cervia. L’intero paraggio risulta

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stabile o in accumulo e la linea di riva non ha subito variazioni significative, ma in assenza di interventi di prelievo e ripascimenti, la spiaggia di Milano Marittima (cella 58) sarebbe in accumulo mentre le spiagge di Milano Marittima Nord e Milano Marittima Colonie (celle 60 e 61) sarebbero in forte erosione.

La spiaggia emersa tende a ridursi spostandosi dal porto di Cervia al canale di via Cupa, passando da un’ampiezza media di 120-130 m a valori di 50-60 m, e raggiunge quote massime tra 1,5 m e 1,8 m.

L’area oggetto di interventi ricade all’interno del sito ZSC IT4070008 “PINETA DI CERVIA” in ambito esterno al perimetro del Parco regionale Delta del Po nel quale ricade, invece, buona parte della ZSC.

Figura 5 – Sito di ripascimento di Milano Marittima

Sito di ripascimento Lido di Dante sud

Lido di Dante è posto 1 km circa a sud della foce dei Fiumi Uniti. Causa la notevole diminuzione degli apporti a mare di questo fiume, in atto da circa 50 anni, e la forte subsidenza la situazione attuale di questa spiaggia è molto grave. Per contrastare i forti processi erosivi sono state eseguite, a partire dagli anni '70, numerose opere rigide in massi. Nella situazione attuale, anche il cordone dunoso a sud del Lido presenta un elevato rischio di distruzione, con conseguente ingressione marina nella pineta retrostante, un’area di grande valore naturalistico-ambientale. Il profilo GPS 2015, nel tratto a sud della vasca, evidenzia un abbassamento della quota di spiaggia di oltre 1 metro dal 2004 e 2009, oltre al completo abbattimento della duna costiera. La massima ingressione del mare durante l’evento di febbraio 2015 ha raggiunto qualche centinaio di m (da 40 a circa 400).

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Nel paraggio tra la foce Bevano e il pennello sud del sistema di opere di difesa di Lido di Dante (celle 70 e 71), lungo 2.300 m e privo di opere di difesa in mare, è presente nella parte alta della spiaggia emersa un argine in terra a difesa dall’inondazione della pineta retrostante. Nel 2006 erano in erosione i primi 500 m a nord, il fenomeno è poi via via progredito e nel 2012 interessava il primo chilometro (Arpae, 2016). Al 2018, ben 2 km di paraggio sono in erosione e la linea di riva risulta in arretramento di 10-20 m. Durante eventi di mareggiata è stata erosa anche parte dell’argine in terra posto tra la battigia e la pineta retrostante. Questo continuo peggioramento è determinato dall’assenza di alimentazione fluviale, dalla falcata erosiva causata dalle opere di difesa di Lido di Dante, almeno per la zona più prossima alle opere, dal trasporto solido litoraneo che ha avuto una prevalenza nord-sud, e dalle perdite in volume per subsidenza.

Figura 6 – Sito di ripascimento di Lido di Dante

Per far fronte a questo forte processo erosivo, nei primi 600 m a sud del primo pennello di Lido di Dante, nel 2016 sono stati apportati 87.360 mc di sabbia proveniente da giacimenti sottomarini (145 mc/m), che tuttavia sono risultati insufficienti per compensare le perdite. La spiaggia emersa a nord della foce del Bevano ha un’ampiezza di 80 m, poi tende gradualmente a ridursi fino quasi a scomparire nella zona a ridosso delle opere di difesa di Lido di Dante. La quota di spiaggia ha valori massimi di 1-1,5 m, quindi la tenuta dell’argine in terra presente è a garanzia della difesa dall’inondazione della pineta retrostante. La spiaggia emersa di Lido di Dante presenta un’ampiezza di 60-70 m e una quota inferiore ai 2 m, mentre i 600 m di spiaggia priva di stabilimenti a sud della foce di Fiumi Uniti hanno un’ampiezza di oltre 100 m. Sia nel paraggio del Bevano in erosione (area a nord) che in quello in equilibrio (area a sud) sono presenti una o più barre sommerse e la dinamica della spiaggia sommersa appare attiva.

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L’area oggetto di interventi ricade all’interno del sito ZSC IT4070009 “ORTAZZO, ORTAZZINO, FOCE DEL TORRENTE BEVANO” facente parte del Parco regionale Delta del Po. L'intervento di ripascimento in progetto prevede per un tratto complessivo di circa 1.450 m, un apporto di sabbia diversificato in termini di mc/ml tra il tratto attualmente protetto con le scogliere ed il tratto privo di qualsiasi tipo di protezione (a sud), a cui saranno destinati maggiori quantitativi di materiale sabbioso.

Il volume di ripascimento è previsto pari a 130.000 mc.

Sito di ripascimento Punta Marina

Nel periodo 2012-2018, i 7 km di litorale di Lido Adriano (cella 76) e Punta Marina (celle 77 e 78), difesi da scogliere radenti, scogliere parallele emerse e sommerse e pennelli in roccia, risultano stabili o in accumulo, ma solo grazie a periodici interventi di ripascimento, altrimenti sarebbero in equilibrio precario o in erosione.

Figura 7 – Sito di ripascimento di Punta Marina

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In ragione della prevalente direzione sud-nord del trasporto solido long-shore, il ripascimento di questo settore costiero è importante per l’alimentazione di un’ampia porzione di litorale fino al molo di guardia del porto di Ravenna. L’area di intervento è esterna, ancorché limitrofa, a siti della Rete Natura 2000 (in particolare ZSC ZPS IT 4070006 Pialassa dei Piomboni, Pineta di Punta Marina e area del Parco regionale Delta del Po.

Il volume di ripascimento è qui previsto pari a 200.000 mc su un tratto di 2,5 km di litorale.

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