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6. Analisi empirica

6.1 Descrizione dell’esperimento

Per riuscire a raggiungere l’obbiettivo prefissato è stato deciso di sottoporre a tutti gli studenti del Dipartimento Economia Aziendale, Sanità e Sociale (DEASS) della SUPSI un questionario contenente varie situazioni volte a mettere a prova i livelli di egoismo e la razionalità dei partecipanti mediante la verifica della presenza o meno dei bias cognitivi e di altri elementi non concordanti con il modello. Alcune di queste situazioni vengono presentate in coppia, vale a dire che in alcuni casi vi sono delle domande simili che, in base alla risposta fornita prima ad una e poi all’altra, delineano un determinato atteggiamento. Tali domande sono state separate all’interno del questionario per evitare che i partecipanti si potessero accorgere dello scopo delle stesse e quindi rispondere in modo non totalmente spontaneo.

In seguito vengono descritte le situazioni presenti nel questionario, il quale è riportato come Allegato 1 - Questionario al termine del presente documento, ed indicati gli elementi che le stesse mirano a testare.

La situazione 1, assieme alla numero 10 vogliono verificare l’intensità della contabilità mentale nel modo di ragionare degli individui. Secondo il principio di razionalità dell’”Homo Oeconomicus”, in entrambe le situazioni l’individuo dovrebbe scegliere la stessa identica opzione. Secondo tale definizione non importa particolarmente se la scelta del soggetto dovesse ricadere sul risparmio economico oppure sul risparmio in termini di tempo, ciò che conta è che lo stesso abbia la stessa preferenza in entrambi i casi, a prescindere dunque dal costo effettivo del bene in questione. Per quanto riguarda invece le situazioni numero 2 e 5, esse vengono utilizzare per analizzare il framing effect negli individui. Seppure il valore complessivo delle stesse, considerato costo e vincita potenziale, non sia totalmente identico, si può notare come in entrambi i casi le probabilità di vincita siano di un decimo, elemento che porta tutte e due le scommesse ad avere un valore economico positivo. Ciò significa che tali scommesse non sono eque in quanto il potenziale di vincita è superiore al costo pesato per la relativa probabilità. Anche in questo caso tuttavia, non è totalmente rilevante se un individuo dovesse scegliere di partecipare o meno a tali giochi, una razionalità perfetta impone prevalentemente che venga fatta la stessa scelta in entrambi i casi, altrimenti si incorre appunto nel framing effect. La situazione 3 è stata ideata sulla base della Prospect Theory di Kahneman e Tverksy in modo da testare il principio di propensione al rischio quando vi sono in gioco delle perdite certe e potenziali. Un soggetto razionale dovrebbe optare per la perdita certa in quanto il relativo potenziale è inferiore rispetto a quella incerta, rendendo dunque la prima oggettivamente migliore da un punto di vista economico. Il caso inerente le donazioni di sangue delle situazioni 4 e 11 mira invece a verificare il crowding out effect. Tale eventualità si verificherebbe qualora l’individuo decidesse nel primo caso di donare una o più volte il sangue e si rifiutasse totalmente di farlo nella seconda situazione. Tale comportamento implicherebbe infatti che il compenso in denaro lo scoraggi dall’eseguire l’attività di volontariato mostrando dunque un atteggiamento decisamente non consono ai canoni dell’”Homo Oeconomicus”. La situazione numero 6 rappresenta per filo e per segno il voluntary trust game e, come già citato durante la spiegazione di tale gioco, una doppia collaborazione implicherebbe, sempre secondo il modello, un’elevata irrazionalità.. Il caso seguente, la situazione numero 7, è stata elaborata prendendo spunto da un noto esperimento eseguito da Bruno Frey e Stephan Meier sugli studenti dell’università di Zurigo proprio per verificare se coloro che frequentano una formazione in ramo economico sono più egoisti di coloro che seguono altri percorsi di laurea. Concretamente, tale esperimento prevede la possibilità per gli studenti di donare ad ogni semestre, una piccola somma di denaro a due specifici fondi inerenti dei contributi formativi offerti agli studenti che più li necessitano. Il primo fondo in particolare concerne un aiuto finanziario in merito al pagamento degli alloggi universitari, mentre il secondo consiste in un sussidio offerto a studenti stranieri. (Frey & Meier, 2003).Trattandosi di una pratica interamente volontaria che non comporta per coloro che decidessero di donare qualcosa alcun tipo di bonus o beneficio extra, un agire egoistico non prevede in nessun frangente l’eventualità di contribuire a tali fondi. Passando alla situazione numero 8, essa mira a verificare la presenza del confirmation bias nei partecipanti al questionario. Agli stessi viene infatti chiesto di continuare la sequenza di numeri riportata proprio come nel classico esperimento ideato da Wason.

La soluzione in questo caso è una qualsiasi sequenza di numeri pari. In base alla serie di numeri mostrati in partenza, la risposta più comune di questo test, la quale appunto comproverebbe l’esistenza del confirmation bias nell’individuo, è la sequenza “16 – 32 – 64”. Questo in relazione al fatto che il cervello umano, se soggetto a tale bias, spingerebbe il soggetto a ritenere che i tre numeri di partenza siano tra loro correlati dall’essere uno il doppio del precedente. Le lotterie del caso numero 9 riguardano il paradosso di Allais. La preferenza per una delle due opzioni iniziali dovrebbe comportare una scelta secondo gli stessi criteri anche per la seconda coppia di lotterie. Se ad esempio un individuo dovesse optare nel primo caso per la vincita sicura dovrebbe anche prediligere, sempre secondo un principio di razionalità, l’opzione più probabile anche nel secondo caso. La situazione numero 12 è simile alla 3 in quanto elaborata anch’essa sulla linea delle Prospect Theory.. Quest’ultima situazione tuttavia vuole analizzare l’atteggiamento degli individui di fronte ad una situazione in cui la vincita potenziale è superiore alla perdita del 50%. Nonostante la propensione al rischio di ogni individuo sia differente, la razionalità dovrebbe far propendere per l’accettazione della scommessa in quanto, come detto, il potenziale di vincita è nettamente superiore a quello della perdita. Avviandosi verso il termine del questionario vi è la situazione numero 13, ovvero una versione del free ride game. Come già accennato nel relativo capitolo, contribuire in qualche modo al fondo comune, seppur potenzialmente vantaggioso se tale comportamento fosse adottato da tutti, verrebbe ritenuto irrazionale dall’idea classica dell’“Homo Oeconomicus”. L’ultima situazione del questionario, la numero 14 rappresenta anch’essa uno degli esperimenti più classici della teoria dei giochi, l’ultimatum game. Data l’impossibilità di mettere a confronto i partecipanti in maniera diretta viene chiesto loro come reagirebbero, sempre in relazione a tale gioco, ad alcune offerte preimpostate in modo da valutare anche in questo caso il loro livello di egoismo e gli altri elementi inerenti a tale gioco come la reciprocità. A conclusione del questionario vi è un spazio in cui i partecipanti possono esprimere eventuali osservazioni inerenti lo stesso e/o le loro sensazioni nel rispondere alle varie domande. Questo ultimo aspetto in particolare, come riportato nella seguente sezione concernente i risultati ottenuti dall’esperimento, mostra alcuni aspetti interessanti emersi dal modo di ragionare dei vari studenti.

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