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CAPITOLO 3: IL RECORD PALINOLOGICO DELLA SEZIONE DEL TRAVE

3.4 Palinologia

3.4.1 Descrizione floristica

Per le analisi palinologiche sono stati selezionati 64 campioni nei quali sono stati riconosciuti un totale di 94 taxa pollinici (Fig. 9). I campioni analizzati non sempre sono risultati ricchi in palinomorfi. I livelli alla base della sezione presentano una concentrazione piuttosto bassa rispetto ai livelli superiori, sia il polline che le dinocisti non superano quasi mai i 1000 granuli per grammo di sedimento (gr/g, cisti/g) (Fig. 10). Nei primi 2 cicli la concentrazione del polline è compresa fra 327 e 955 gr/g rispettivamente nei livelli Tra 4 e Tra 5. La concentrazione delle dinocisti è superiore anche se non alta e compresa fra 777 e 1421 cisti/g rispettivamente nei campioni Tra 6 e Tra 5. Il campione Tra 5 risulta il più ricco in palinomorfi nei primi due cicli. Il campione Tra 9 mostra una concentrazione del polline superiore a quella delle dinocisti infatti si registrano 536 gr/g e 386 cisti/g. Il rapporto torna a favore delle dinocisti nel livello Tra 10 e di nuovo a favore del polline nello stra 3. Nel campione stra 4 le concentrazioni di polline e dinocisti sono pressoché identiche e di circa 130 gr/g. Il campione Tra 11, prelevato in corrispondenza di un livello ricco di materia organica, segna un importante, generale aumento del contenuto palinologico infatti la concentrazione del polline raggiunge 13456 gr/g e quella delle dinocisti 1757 cisti/g. Si registra una nuova progressiva diminuzione nei livelli successivi, nel Tra 12 sia polline che dinocisti non raggiungono le 300 unità per grammo. I campioni stra 8, stra 10, stra 12, stra 21b e stra 22b sono virtualmente sterili in polline e con concentrazioni di dinocisti molto basse rispettivamente di 134, 176, 36, 94, 738 cisti/g. Stra 11 e stra 12b sono risultati avere concentrazioni talmente basse da non permettere conteggi statistici. Tra 17, stra 12n, e Tra 20 sono risultati completamente sterili. Nei successivi stra 11n, Tra 16 e stra 15b, la concentrazione rimane bassa, ma con valori che aumentano leggermente fino a poche centinaia di granuli per grammo. Nel campione stra 15n si raggiungono i 1200 gr/g sia di dinocisti che di polline mentre nello stra 18n la concentrazione diminuisce nuovamente fino a 60 gr/g per il polline e 232 cisti/g per le dinocisti. In Tra 22 si ritorna a poche centinaia di gr/g e stra 21n risulta virtualmente sterile. Nei livelli successivi fino al tetto della successione si registra un forte incremento della concentrazione con valori fino ai 195000 gr/g del campione stra 34nIV. Il picco di dinocisti è raggiunto in stra 32n con 11524 cisti/g.

I palinomorfi sono risultati mediamente in un buono stato di conservazione. Nella porzione inferiore della successione il polline presente è costituito soprattutto da Pinaceae spesso indeterminabili (fino al 55% nel campione stra 15b), Pinus sia t. diploxylon (fino al 37% nel campione stra 11n) che t. haploxylon e cf. Cathaya (24 % nel Tra 2). Da stra 18n, come già accennato, aumentano molto concentrazione e diversità del polline con l’eccezione di stra 21b che risulta quasi sterile. Le Pinaceae sono ancora registrate in percentuali molto elevate anche se tendono a diminuire nella parte superiore della sezione dove sia Pinus t. diploxylon che le Pinacee saccate indeterminabili sono presenti con valori di circa il 14%, mentre la somma di Pinus t. haploxylon e cf. Cathaya non supera

il 4%. Fra le altre Pinacee registriamo nella parte inferiore della sezione sporadici granuli di Tsuga; anche Cedrus è presente sporadicamente in quantità più significative che raggiungono il 9% nel campione Tra 6. Nei campioni successivi Tsuga e Cedrus sono abbastanza continui anche se con valori massimi inferiori al 2% ad eccezione di stra 21n dove Cedrus raggiunge il 3,5%. Sono spesso osservati anche granuli di Abies e Picea sebbene in quantità piuttosto basse e sempre inferiori al 3%; Betula e Fagus, sporadici nella parte inferiore, diventano poi abbastanza continui, ma sempre con valori inferiori all’1%. Il genere t. Taxodium/Glyptostrobus è sempre presente e compreso fra l’1,8 (Tra 2) e il 42% (picco in corrispondenza del campione stra 34nII); in generale osserviamo percentuali più basse nella parte inferiore e più alte nella parte superiore della sezione. Anche Quercus, presente inizialmente in modo discontinuo e con valori più bassi, aumenta nella parte superiore dove raggiunge il 21% nel campione Tra 29. Abbiamo inoltre registrato la presenza di granuli sporadici di Quercus t. ilex-coccifera. Engelhardia è discontinua nella parte inferiore della sezione dove è spesso inferiore all’1%, mentre aumenta nella parte superiore dove raggiunge un massimo dell’11% in stra 24b. Fra gli altri taxa arborei si registra una presenza abbastanza continua di Alnus, Carpinus, Ulmus, Carya, Pterocarya, Juglans, sebbene in percentuali basse, raramente superiori all’1%. Più discontinui invece sono i granuli di Corylus, Ulmaceae, Zelkova, Ulmus- Zelkova e Juglandacee. Sporadici: Rhoiptelea, Arecaceae, Nyssa, Myrica, Distylium, t. Sequoia, Sciadopitys, Castanea, Ostrya, Celtis, Acer, Hamamelidaceae, Liquidambar, Tilia, Ilex, Caprifoliaceae, Celastraceae, Hedera, Betulaceae, Pistacia e Fraxinus. Rari: cf. Symplocos, Sapotaceae, Rubiacee, Rhamnus, Buxus, Anacardiaceae, Cupressaceae, Inaperturati, Mercurialis, Salix, cf. Populus, Oleaceae. Le erbacee, presenti in bassa concentrazione, sono rappresentate principalmente da Poaceae, Chenopodiaceae, Artemisia, Asteraceae Asteroideae e Cichorioideae, Brassicaceae, Ericaceae e Plantago. Questi taxa risultano più continui nella parte superiore della sezione mentre sono spesso assenti in quella inferiore, le quantità sono comunque sempre molto basse e raramente superano l’1%. Sono più sporadici i granuli di Borraginaceae, Caryophyllaceae, Cistaceae, Helianthemum, Cyperaceae, Lamiaceae, Fabaceae, Rumex, Ranunculaceae, Rosaceae, t. Poterium, Neurada, Apiaceae, Urticaceae, Cannabaceae, Tricolporopollenites sibiricum, Sparganium, Lygeum ed Ephedra. Rari risultano Hippöphae, Euphorbiaceae, Saxifragaceae, Cistus, Dipsacaceae, Galium, Typha latifolia e Loranthaceae.

Dinocisti sono presenti soprattutto nella parte inferiore della sezione; i generi riconosciuti rappresentano forme marine e sono: Spiniferites spp., Spiniferites mirabilis, Spiniferites ramosus, Melitasphaeridium choanophorum, Nematosphaeropsis labyrinthus, Lingulodinium machaerophorum, Edwardsiella spp., Impagidinium spp., Impagidinium patulum, Impagidinium aculeatum, Impagidinium paradoxum, Operculodinium spp., Operculodinium centrocarpum, Tectatodinium spp., Selenopemphix spp., Lejeunecysta spp., Invertocysta spp., Leiosphaeridia spp.

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