Attualmente gli operatori addetti ai soccorsi in situazioni di emergenza svol- gono perlopiù operazioni indipendenti e dettate prevalentemente dalla loro esperienza o dalla pianicazione strategica iniziale, utilizzando di fatto uno scarso livello di cooperazione sia riguardo al team di cui eventualmente fan- no parte ma anche allo stato globale della missione in cui sono inseriti: la causa principale è la mancanza di strumenti a supporto di tali operazioni, che facilitino e abilitino la condivisione delle informazioni non solo fra i com- ponenti della squadra, ma anche a livello di gestione della missione nella sua completezza, orendo nuove possibilità di coordinazione.
Il sistema preso come riferimento si colloca proprio nell'area degli stru- menti informatici a supporto del lavoro cooperativo per le operazioni di soc-
corso ed assistenza sanitaria eettuate in situazione critiche da gruppi di professionisti dell'emergenza quali, ad esempio, operatori che scendono di- rettamente in campo come soldati o personale medico, e che coordinano, spesso da una centrale operativa di supporto, le operazioni. Gli interventi di questi operatori sono regolati e guidati da specici protocolli poi calati in varie forme a seconda del particolare contesto in cui vengono utilizzati: attualmente, però, essi sono molto spesso forniti in forma cartacea, costrin- gendo gli operatori a memorizzarli per poi applicarli sul campo. Inoltre, contando che devono essere utilizzati in scenari di forte criticità e quindi connotati da grande stress e pressione per gli operatori, si può notare come l'applicazione di questi protocolli nella loro attuale forma cartacea induca frequenti errori, dovuti non solo al loro periodico aggiornamento, ma anche al fatto che sempre più spesso personale non strettamente e specicatamente preparato dal punto di vista medico viene addetto a prestare i primi soccorsi sul campo.
Scopo primario di questo sistema è quindi supportare le operazioni di ge- stione degli interventi di soccorso dei pazienti, non solo fornendo un supporto informatico dotato sempre dei protocolli nella loro versione più aggiornata, ma guidando anche gli operatori durante il processo, rendendogli facile eet- tuare le giuste operazioni e dicile commettere errori. Al ne di aumentare il livello di cooperazione tra i componenti del team addetto alle operazioni esso deve inoltre garantire un'accurata gestione delle informazioni, in modo tale che possano essere memorizzate e possibilmente condivise: è infatti in questo modo che si può riuscire ad ottenere una buona collaborazione tra l'insieme degli operatori sparsi per il campo d'azione e ad aumentare la qualità dei soccorsi.
In queste situazioni di emergenza, le operazioni da eettuare devono ga- rantire sia l'immediatezza del primo soccorso che la continuità dell'assistenza del paziente no alla sua evacuazione in una struttura sanitaria: il sistema deve quindi mettere il soccorritore nelle condizioni di prendere decisioni ed agire con immediatezza e accuratezza al ne di salvare il maggior numero di vite umane, anche qualora egli non sia specicatamente preparato dal punto di vista medico, come ad esempio un soccorritore laico che eettua le misure di primo soccorso in attesa dei trattamenti di personale specializzato. Questo primo intervento risulta essere di grande importanza anche per la documen- tazione medica che produce in quanto, se accurata, può agevolare in maniera importante i successivi trattamenti medici che il paziente deve ricevere ed
Figura 3.1: Esempio di tag cartaceo per il triage.
inoltre ne riduce il rischio clinico1.
Uno fra i principali esempi di questo tipo di operazioni di primo soccorso è rappresentato dal triage: esso consiste sostanzialmente nella classicazione dei feriti secondo determinate classi di gravità delle loro condizioni e del loro quadro clinico.
Questa operazione, che corrisponde solitamente nella realtà all'assegna- zione di un codice colore al paziente che ne rappresenti la gravità della situa- zione, ha molteplici scopi: non solo è volta a migliorare l'organizzazione del trattamento dei feriti, garantendo di somministrare prima le cure ai pazienti che più ne necessitano e di fatto snellendo i tempi di risposta dei trattamenti, ma anche quello di aumentare la qualità del servizio oerto (ad esempio valu- tando periodicamente le condizioni dei pazienti oppure riducendo il loro stato d'ansia). Questa prima classicazione, che può quindi essere svolta anche da personale non strettamente medico, assume notevole importanza nel processo di trattamento dei feriti sul campo, per cui una sua gestione automatizzata, che minimizzi il numero di errori commessi ed aumenti la condivisione delle informazioni può certamente rappresentare un notevole miglioramento nella
1Il rischio clinico viene denito come la possibilità che il paziente sia vittima di evento
avverso, che gli arrechi cioè danno o disagio, imputabile, anche in maniera involontaria, alle cure mediche prestate.
qualità del servizio. Infatti una volta eettuata la prima operazione di tria- ge è possibile continuare a monitorare il paziente eseguendo successivamente operazioni dello stesso tipo, ma anche approfondire la sua situazione clinica con altre valutazioni sanitarie che seguano protocolli dierenti e più appro- fonditi, ad esempio tenendo conto anche dei valori di alcuni parametri vitali rilevati attraverso appositi strumenti.
Così, quando gli operatori in esplorazione sul campo individuano un sog- getto bisognoso di cure sanitarie, essi possono avvalersi del supporto dei dispositivi informatici forniti loro (nella fattispecie, ad esempio, dispositivi mobile quali tablet) per eseguire con maggiore tempestività ed accuratezza le prime operazioni di soccorso: sono messi così in grado di classicare rapi- damente lo stato di salute del paziente che può essere inoltre memorizzato in appositi tag, quali braccialetti NFC, in modo da poter essere poi successiva- mente a disposizione degli altri operatori. Inoltre queste operazioni devono essere comunicate, il più tempestivamente possibile a seconda del grado di connettività a disposizione, alla centrale operativa a supporto delle operazio- ni: tipicamente essa si trova in zona limitrofa al campo d'azione, che a causa della natura variabile delle sue caratteristiche non permette di fare assunzio- ni sul livello di connettività di cui possono disporre gli operatori durante la missione. In tal senso risulta necessario porre la giusta attenzione al fatto che il sistema, per essere utilizzato ecacemente in scenari del genere, de- ve potersi adattare alle condizioni ambientali supportando diversi metodi di comunicazione.