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Dettagli sperimentali e materiale raccolto

Nel documento Interaction of Neutrons With Matter § (pagine 58-65)

Misure Con attivazione neutroniCa sulla Presenza di arseniCo nei

3 Dettagli sperimentali e materiale raccolto

Tutte le misure di attivazione riportate in questo lavoro sono state effettuate utilizzando come sorgente di neutroni il reattore Nucleare TRIGA Mark II del Laboratorio di Energia Nucleare Applicata (LENA) dell’Università di Pavia (fig. 5). La spettrometria è stata portata a termine con rivelatori di germanio iperpuri intrinseci HpGe, sia nel laboratorio di Radiochimica del Dipartimento di Chimica Generale della stessa università sia presso il Laboratorio di Radioattività Ambientale dell’Università e Sezione INFN di Milano-Bicocca, dove si sono anche compiute le delicate misure sulla massa dei campioni. Il flusso nel canale centrale del reattore è di 1,2 × 1013n cm-2s-1. Per l’analisi quantitativa si è utilizzato uno standard di riferimento con contenuti certificati degli elementi in tracce. Si è valutato il rapporto tra le attività

24< il nuovo saggiatore

indotte di ogni elemento nello standard e nel campione oggetto dell’analisi.

Come è ben noto e come da noi constatato in questo lavoro, accanto all’errore fisico nella misura dell’elemento in traccia in un capello, esiste una variabilità biologica che induce una indeterminazione tra capelli anche dello stesso individuo. Per questa ragione e per convalidare e verificare le misure di tipo archeometrico si sono misurati sistematicamente dieci capelli di una stessa persona a noi contemporanea per confrontarli con quelli storica oggetto di questa ricerca.

Abbiamo utilizzato esclusivamente materiale storico

generosamente fornitoci da Musei di rilevanza internazionale, che hanno certificato la sua autenticità. Tale materiale (tab. I) consiste in:

capelli prelevati al Re di Roma (l’Aiglon) negli anni 1812, 1816, 1821 ed 1826, fornitici dal Museo Glauco-Lombardi di Parma;

capelli prelevati all’Imperatrice Josephine alla sua morte nel 1814, fornitici dal Museo della Malmaison di Parigi; capelli prelevati a Napoleone Bonaparte fanciullo in Corsica, fornitici dal Museo Napoleonico di Roma;

capelli prelevati all’Imperatore durante il suo esilio all’Isola d’Elba, fornitici dal Museo Napoleonico di Roma;

capelli prelevati all’Imperatore all’Isola di Sant’Elena il giorno della sua morte (5 maggio 1821) ed in quello successivo (6 maggio 1821), fornitici dal museo della Malmaison di Parigi.

4 Risultati

Allo scopo di eliminare eventuali contaminazioni esterne, tutti i capelli sono stati trattati, prima dell’irraggiamento, con lo stesso procedimento standardizzato IAEA [29]: ogni capello viene lavato in acetone sotto agitazione per dieci minuti. Vengono poi effettuati tre lavaggi successivi in acqua bidistillata per dieci minuti ciascuno, ancora con agitazione. Segue un’ulteriore serie di lavaggi con acetone per dieci minuti. Ogni campione viene poi inserito in una provetta e ciascun gruppo di campioni viene irraggiato per 8 ore con un fascio di 1013n cm-2s-1. Dopo 10-12 ore, utili per eliminare i decadimenti a breve vita media, si procede alla misura con spettroscopia gamma.

4.1 Misura su capelli a noi contemporanei

Prima di iniziare l’analisi dei capelli di interesse storico si è proceduto a misure sistematiche su capelli prelevati in diverse regioni della testa di un soggetto a noi contemporaneo. In effetti è stato osservato anche in passato che si potevano avere differenze considerevoli tra capelli prelevati in vari punti e questo potrebbe, di principio, introdurre un’incertezza difficilmente quantificabile sull’interpretazione dei risultati [30].

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I risultati sono riportati nella tab. II. Gli errori, rilevanti dal punto di vista relativo, sono da considerarsi del tutto accettabili dato che la concentrazione di arsenico è molto ridotta: da uno a due ordini di grandezza rispetto, come vedremo, ai capelli di interesse storico. Le fluttuazioni sono imputabili alla piccola massa dei campioni, e alle possibili diverse posizioni relative fra capello e rivelatore, con conseguente fluttuazione dell’efficienza di misura. Le basse concentrazioni di arsenico nei capelli odierni da noi analizzati sono del tutto compatibili tra loro, con un valore medio di circa 60 ppb, e risultano in buon accordo con misure riportate da molti studi condotti sulla popolazione attuale.

Abbiamo quindi deciso di inserire, quale riferimento e confronto, un capello odierno per ogni irraggiamento di capelli di interesse storico. Questo al fine di tracciare, per ogni misura effettuata, la stabilità dei parametri e la ripetibilità delle metodiche e delle procedure analitiche.

4.2 Misure sui capelli del Re di Roma e dell’Imperatrice Josephine

Le concentrazioni di arsenico su questi capelli sono riportate nella tab. III e nella fig. 6. I dati relativi al Re di Roma sono tra loro compatibili pur coprendo un arco temporale di 14 anni, con un valore medio 9,4 ± 0,3 ppm. Tale valore è di due ordini di grandezza maggiore del valore medio riscontrato nei capelli odierni. È evidente che non si può parlare in questo caso di avvelenamento, ma di una assunzione costante probabilmente tipica di quei tempi. Si noti che questi campioni sono stati prelevati in tempi lontani dalla morte del Re di Roma e come i valori si ripetano per tutte le diverse fasi della vita dello stesso.

Il campione di capelli prelevati all’Imperatrice Josephine immediatamente dopo la morte è molto più limitato. I valori della concentrazione di arsenico sono minori, ma la media di 1,0 ± 0,3 ppm è pur sempre superiore di almeno un ordine di grandezza rispetto a quella dei capelli odierni. Sembra comunque possa escludersi l’ipotesi, avanzata recentemente [31], di un avvelenamento da arsenico.

4.3 Misure sui capelli di Napoleone Bonaparte prelevati dopo la morte ed in diversi periodi della sua vita

I risultati delle misure compiute su un rilevante campione di capelli dell’Imperatore sono mostrati nella tab. IV e nella

fig. 7. I due campioni prelevati a Napoleone bimbo e quelli prelevati all’Isola d’Elba presentano valori medi di 7,3 ± 0,5 e 4 ± 0,3 ppm, rispettivamente. Osserviamo che per i campioni prelevati all’Isola d’Elba, il valore riportato da Lin, Alber ed Henkelmann [28] risulta considerevolmente diverso rispetto al risultato delle misure condotte sui nostri campioni. È possibile ipotizzare un’insufficiente pulizia superficiale del campione che avrebbe portato a concentrazioni eccessive non legate però alla struttura interna del capello analizzato.

Capello Massa (mg) Capello Massa (mg) Odierno 1 0,122 Aiglon 1826 1 0,138 Odierno 2 0,112 Aiglon 1826 2 0,108 Odierno 3 0,096 Napoleone Corsica 1 0,180 Odierno 4 0,138 Napoleone Corsica 2 0,274 Odierno 5 0,220 Napoleone Elba 1 0,232 Odierno 6 0,066 Napoleone Elba 2 0,188 Odierno 7 0,118 Napoleone S. Elena 5 maggio 1 0,126 Odierno 8 0,126 Napoleone S. Elena 5 maggio 2 0,166 Odierno 9 0,148 Napoleone S. Elena 5 maggio 3 0,090 Odierno 10 0,230 Napoleone S. Elena 5 maggio 4 0,130 Aiglon 1812 1 0,106 Napoleone S. Elena 5 maggio 5 0,224 Aiglon 1812 2 0,088 Napoleone S. Elena 5 maggio 6 0,148 Aiglon 1816 1 0,132 Napoleone S. Elena 6 maggio 1 0,254 Aiglon 1816 2 0,104 Napoleone S. Elena 6 maggio 2 0,328 Aiglon 1821 1 0,078 Josephine 1 0,268 Aiglon 1821 2 0,060 Josephine 1 0,294

Capello Concentrazione di As (in 10-2 ppm) Odierno 1 8,6 ± 1,9 Odierno 2 5,6 ± 1,8 Odierno 3 11,0 ± 3,5 Odierno 4 12,4 ± 3,9 Odierno 5 2,4 ± 1,1 Odierno 6 7,1 ± 2,8 Odierno 7 5,4 ± 1,7 Odierno 8 4,0 ± 1,4 Odierno 9 4,3 ± 3,1 Odierno 10 4,8 ± 2 Capello As (in ppm) Aiglon 1812 - 1 9,4 ± 1,0 Aiglon 1812 - 2 6,1 ± 0,6 Aiglon 1816 - 1 12,6 ± 1,3 Aiglon 1816 - 2 9,9 ± 1,0 Aiglon 1821 - 1 9,9 ± 1,1 Aiglon 1821 - 2 11,2 ± 1,3 Aiglon 1826 - 1 7,6 ± 0,8 Aiglon 1826 - 2 8,5 ± 0,9 Josephine - 1 0,8 ± 0,4 Josephine - 2 1,2 ± 0,5

Tab. II Concentrazione di arsenico nei capelli di un nostro contemporaneo.

e. fiorini et al.: Misure con attivazione neutronica sulla presenza di arsenico ecc.

Tab. I Massa dei campioni odierni e di interesse storico (sensibilità bilancia ± 2µg).

Tab. III Capelli del Re di Roma in vari periodi della vita e dell’Imperatrice Josephine dopo la morte.

Capello As (in ppm) Corsica 1770 - 1 8,3 ± 0,9 Corsica 1770 - 2 6,3 ± 0,7 Elba 1814 - 1 4,4 ± 0,5 Elba 1814 - 2 3,5 ± 0,4 S. Elena 5 maggio 1821 - 1 13,1 ± 1,3 S. Elena 5 maggio 1821 - 2 16,7 ± 1,7 S. Elena 5 maggio 1821 - 3 14,2 ± 1,4 S. Elena 5 maggio 1821 - 4 17,0 ± 1,7 S. Elena 5 maggio 1821 - 5 15,4 ± 2,3 S. Elena 5 maggio 1821 - 6 18,9 ± 2,2 S. Elena 6 maggio 1821 - 1 15,2 ± 2,0 S. Elena 6 maggio 1821 - 2 9,7 ± 1,6

Tab. IV Capelli di Napoleone in vita e dopo la morte.

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I valori di concentrazione di As nei capelli di Napoleone prelevati dopo la sua morte risultano in ragionevole accordo tra di loro con un valore medio di 15,9 ± 0,7 e di 12,4 ± 1,2 ppm per i capelli del 5 e 6 maggio, rispettivamente.

Dopo l’irraggiamento, il capello numero 2, del 5 maggio 1821, è stato suddiviso in più parti onde individuare un possibile incremento nella concentrazione di arsenico con il passare del tempo (tab. V). Ricordando che un capello cresce in media di 1-2 cm al mese si può avere in tal modo una panoramica degli ultimi mesi di vita dell’Imperatore. La misura dei sei frammenti di capello è risultata particolarmente difficile a causa dell’esigua massa dei campioni da analizzare. Il campione A si riferisce alla punta del capello mentre il campione F è la parte più prossima al cuoio capelluto. Si può osservare come la somma delle masse dei frammenti non fornisca la massa iniziale del campione 2 (150 µg contro 165 µg). Ciò è dovuto all’errore sistematico della bilancia che ovviamente fornisce un valore entro un intervallo di sensibilità e dal fatto che i capelli dopo l’irraggiamento risultano in generale più leggeri a causa della dispersione delle sostanze volatili quando il capello è posto nel reattore ad una temperatura più elevata di quella ambiente. Nella

tab. VI sono riportati i valori di concentrazione misurati: si osserva che non vi è una reale tendenza ad un aumento della concentrazione e i valori si distribuiscono abbastanza uniformemente attorno al valor medio (fig. 8). Tale valore medio risulta essere 21,0 ± 1,0 ppm, più elevato di circa il 20% rispetto al valore misurato nel campione 2 prima del frazionamento: ciò è chiaramente imputabile alla riduzione della massa osservata per i frammenti, già discussa in precedenza, oltre che ad una maggiore efficienza di misura che si ottiene su campioni più piccoli e quindi più facilmente affacciabili alla regione sensibile del rivelatore al germanio. Data l’elevata concentrazione da noi riscontrata in tutte le misure su persone vissute contemporaneamente a Napoleone ed in lui stesso in epoche diverse, non ci sembra valido utilizzare, per avvalorare l’ipotesi di avvelenamento, il confronto delle misure sul contenuto di arsenico nei capelli di Napoleone dopo la morte con i dati relativi ai contenuti attuali. In particolare il livello riscontrato nei capelli prelevati all’Isola di Sant’Elena risulta superiore solo del 50% rispetto a quello misurato con ampia statistica e in vari periodi di tempo nei capelli del figlio, ed entro un fattore due se paragonato a quanto misurato sui capelli di Napoleone bambino che, ovviamente, non può essere considerato in pericolo di avvelenamento.

Anche l’ipotesi di una variazione improvvisa del contenuto di arsenico, imputabile ad un avvelenamento acuto, non viene confermata dalla nostra misura sui frammenti contigui di un capello. Frammento Massa (mg) 2A 0,012 2B 0,022 2C 0,026 2D 0,032 2E 0,032 2F 0,026 Frammento As (in ppm) 2A 27,6 ± 3,0 2B 22,0 ± 2,5 2C 21,4 ± 2,5 2D 17,5 ± 2,0 2E 16,6 ± 1,9 2F 20,7 ± 2,4

Tab. V Massa dei frammenti del campione 2 del 5 maggio 1821 (sensibilità bilancia ± 2µg).

Tab. VI Misure sui frammenti del campione 2 del 5 maggio 1821. Aliquote campioni As (µg/L) N.1 1,0000 N.2 1,5000 N.3 2,0000 N.4 1,2500 N.5 1,1000 N.6 0,8000 media 1,2750 Deviazione standard 0,4263 Limite attualmente accettato 10

Tab. VII Misure su sei campioni dell’acqua della fonte che riforniva Napoleone ed il suo seguito.

0 5 10 15 20 25 30 35 A B C D E F Frammenti capello 2 pp m A s Aiglon 0 2 4 6 8 10 12 14 16 Aiglo n 18 12 - 1 Aiglo n18 12- 2 Aiglo n 18 16 - 1 Aiglo n18 16- 2 Aiglo n18 21- 1 Aiglo n18 21- 2 Aiglo n18 26- 1 Aiglo n 18 26- 2 pp m A s Napoleone 0 5 10 15 20 25 Corsi ca17 70- 1 Corsi ca17 70- 2 Elba 1 814 -1 Elba 1 814 -2 S.Ele na5 m aggio 1821 - 1 S.Ele na5 m aggio 1821 - 2 S.Ele na5 m aggio 1821 - 3 S.Ele na5 m aggio 1821 - 4 S.Ele na5 m aggio 1821 - 5 S.Ele na5 m aggio 1821 - 6 S.Ele na6 m aggio 1821 - 1 S.Ele na6 m aggio 1821 - 2 pp m A s

Fig. 6 Misure della concentrazione di arsenico nei capelli del Re di Roma.

Fig. 7 Misure della concentrazione di arsenico nei capelli di Napoleone.

Fig. 8 Misure della concentrazione di arsenico nei frammenti del capello 2 del 5 maggio 1816. Il frammento A si riferisce alla punta del capello mentre il frammento F è la parte più prossima al cuoio capelluto.

e. fiorini et al.: Misure con attivazione neutronica sulla presenza di arsenico ecc.

28< il nuovo saggiatore

4.4 Misure su altro materiale

È stata considerata più volte la possibilità che l’arsenico potesse cause avere origine ambientale: dalle pareti che contenevano una notevole quantità di arsenico

[20, 21] o per ingestione. Grazie alla cortesia di Monsieur M. Dancoisne-Martineau Console Onorario di Francia all’Isola di Sant’Elena abbiamo ottenuto dell’acqua prelevata dalla stessa sorgente che riforniva Napoleone e la sua corte nelle vicinanze della tomba dove era stato sepolto (fig. 9). Le misure per la determinazione dell’arsenico nell’acqua, data la notevole massa di campione a disposizione, sono state eseguite con metodiche di assorbimento atomico. Il valore medio di arsenico nell’acqua, misurato secondo il Metodo EPA 200.9 [32] con strumentazione Perkin Elmer SIMMA 6000 per Assorbimento Atomico con Fornetto Grafite (GFAA) è risultato essere di 1,27 ppb con valori minimo e massimo pari rispettivamente a 0,80 e 2,00 ppb. Tali valori (tab. VII) dimostrano che, attualmente, la presenza di arsenico nella sorgente che forniva l’acqua potabile a Napoleone non è superiore alla norma [33]: le acque potabili destinate al consumo umano ne possono contenere al massimo

10 µg/l (D. Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31; recepimento della Dir. 3 novembre 1998, n. 98/83/CE).

5 Conclusioni

Le nostre misure condotte sui capelli di una persona contemporanea unitamente a quelle su persone viventi ai tempi di Napoleone ci hanno permesso di appurare che le seconde presentano una concentrazione di arsenico superiore di circa due ordini di grandezza rispetto alle prime. Risulta quindi erronea la procedura spesso adottata per avvalorare l’ipotesi di avvelenamento basata sul confronto del contenuto di arsenico tra i capelli di Napoleone e quello riscontrabile in capelli odierni. I risultati relativi a campioni dei capelli di Napoleone prelevati il giorno della sua morte ed in quello successivo e analizzati per la prima volta in numero così elevato, mostrano un buon accordo tra i vari componenti e sono confrontabili, come ordine di grandezza, a quelli riscontrati in un analogo numeroso insieme prelevato al Re di Roma in quattro diversi anni della sua vita. Il confronto tra il contenuto di arsenico nei capelli di Napoleone quando era all’Isola d’Elba rispetto a quello misurato nei capelli alla sua morte è indubbiamente più elevato, ma non è tale da far sospettare un avvelenamento intenzionale ed inoltre i valori di arsenico riscontrati nei capelli di Napoleone bambino mostrano valori in qualche modo compatibili con quelli ottenuti all’epoca della sua morte a Sant’Elena. Si considera indice di esposizione cronica ad arsenico per la

popolazione umana attuale la rilevazione di concentrazioni nel capello superiori o uguali a 10 ppm, ma l’esposizione che esita in gravi effetti e nella morte dell’individuo produce concentrazione nei capelli uguali o superiori ai 45 ppm [34]. I livelli di arsenico nei capelli di Napoleone prelevati in vita e dopo la morte sono confrontabili con quelli riscontrati in personaggi storici dell’epoca. Essi rivelano indubbiamente una esposizione cronica che a nostro avviso può essere semplicemente attribuita a fattori ambientali, attualmente purtroppo non più facilmente identificabili, o ad abitudini alimentari/terapeutiche. Risulta difficile pensare quindi, che questo livello di concentrazioni di arsenico sia riconducibile ad un avvelenamento intenzionale dell’Imperatore

anche perché più semplice e diretta sarebbe stata la somministrazione di quantità di veleno ben maggiori di quelle mediamente già assumibili all’epoca della morte di Napoleone.

Riteniamo in conclusione che questi risultati possano essere di considerevole utilità per future ricerche se associate a considerazioni storico-mediche che sono al di fuori delle intenzioni e delle prerogative di questo lavoro.

Fig. 9 Le tombe di Napoleone a Longwood e a Parigi.

Ringraziamenti

Desideriamo ringraziare i professori Franco Bassani e Gilles Gerbier per le discussioni ed i consigli avuti all’inizio di questo lavoro ed i dottori Davide Giamminonni, Stefania Pennati e Giovanni Terenziani che vi hanno contribuito all’inizio con il loro lavoro e con le loro tesi di laurea. Un vivo ringraziamento al Direttore ed al personale del LENA per il continuo ed efficace aiuto datoci in queste ed anche in altre ricerche basate sull’attivazione neutronica. La più viva gratitudine va ai Musei Napoleonico di Roma e Glauco Lombardi di Parma ed in particolare alle dottoresse Giulia Gorgoni, M. E. Tittoni e Francesca Sandrini, nonché al Console Onorario di Francia a Sant’Elena, Monsieur M. Dancoisne-Martineau. Un particolare e vivo ringraziamento al dott. Bernard Chevallier, Direttore del Museo della Malmaison, che ci ha non solo fornito insieme numerosi campioni di capelli di straordinario interesse storico prelevati a Napoleone dopo la sua morte, ma anche illustrato con grande competenza gli ultimi mesi della vita di Napoleone a Sant’Elena.

e. fiorini et al.: Misure con attivazione neutronica sulla presenza di arsenico ecc.

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privata del prof. J.T. Hindmarsh. Ettore Fiorini

Laureato presso l’ Università di Milano, ha svolto ricerche presso quella università, negli Stati Uniti e presso il Centro Europeo di Ricerche Nucleari di Ginevra.

La sua attività ha riguardato la fisica nucleare e subnucleare anche in connessione con l’ astrofisica. Ha in particolare partecipato alla scoperta delle correnti deboli neutre e dei neutrini provenienti dalla reazione protone-protone nel sole. Ha coordinato una ricerca sul decadimento del nucleone presso il Laboratorio del Monte Bianco e dirige attualmente ricerche sulla determinazione della massa del neutrino, sulla violazione del numero leptonico e sull’ esistenza della materia oscura nell’ Universo. Si è anche occupato di problemi di fisica sanitaria ed in particolare di radioattività ambientale.

È professore di Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare e di Radioattività presso l’ Università di Milano-Bicocca e membro dell’ Accademia Nazionale dei Lincei e dell’ Accademia delle Scienze di Torino. Gli è stata conferita dal Presidente della Repubblica la medaglia dei Benemeriti della Scienza e della Cultura.

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