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Differenze apprezzabili tra la gestione femminile e maschile si registrano anche sulla copertura dei costi per la produzione vegetale e zootecnica

mediante contributi. Nelle aziende guidate da donne i contributi coprono

rispettivamente quasi l’87 per cento e il 13 per cento dei costi sostenuti

per la produzione vegetale e zootecnica: rispettivamente quasi 20 e 4

punti percentuali in più delle aziende a gestione maschile (Tavola 7).

Tavola 7 - Rapporto contributi su costi per tipologia di produzione nelle aziende a

gestione femminile e maschile - Anno 2002 (valori percentuali)

Aziende agricole a gestione Produzione

femminile maschile

Vegetale 86,9 66,2

Zootecnica 13,1 8,7

La risorsa lavoro

Molte sono le problematiche che si addensano intorno alla gestione manageriale dell’attività agricola. Similarmente agli altri settori economici, anche per questa attività è necessario prestare attenzione all’allocazione della risorsa lavoro, che rappresenta attualmente un costo da gestire, poiché è oramai del tutto assente la conduzione delle attività lavorative agricole da parte dell’intero nucleo familiare. La quantificazione dell’uso della risorsa lavoro nelle aziende agricole ha sempre rappresentato un aspetto da indagare con criteri da definirsi a priori. Attualmente la standardizzazione delle risorse di lavoro in agricoltura, misurata in giornate di lavoro, agevola sia la comparazione tra (inter) le attività economiche che entro (intra) l’attività agricola. Dall’analisi delle unità di lavoro (Ula) risulta, infatti, che nelle attività agricole concorrono risorse di lavoro con caratteri differenti. La prevalenza è ancora mantenuta dalla manodopera familiare, soprattutto nelle aziende a gestione femminile: quasi il 91 per cento della risorsa lavoro proviene dalla famiglia, con un differenziale di quasi cinque punti percentuali rispetto alle aziende a gestione maschile (Grafico 3).

Grafico 3 - Manodopera agricola familiare e non familiare nelle aziende agricole a gestione femminile e maschile - Anno 2002 (valori percentuali)

86,3 90,7 13,7 9,3 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% maschile femminile

Unità di lavoro (ULA)

Manodopera agricola familiare Manodopera agricola non familiare (dipendente ed extraziendale)

Tra la manodopera non familiare quote di una certa consistenza sono rappresentate dalla quella a tempo determinato. Di particolare interesse è l’utilizzo della manodopera degli extracomunitari: nelle aziende a gestione femminile essa raggiunge appena il 7 per cento della manodopera a tempo determinato, 4 punti percentuali in meno rispetto alla gestione maschile. Il ricorso alla manodopera extraziendale è alquanto ridotto, con una prevalenza nelle aziende a conduzione femminile (Tavola 8).

Tavola 8 - Giornate di lavoro non familiare per tipo di prestazione nelle aziende

agricole a gestionefemminile e maschile - Anno 2002 (valori percentuali)

Aziende agricole a gestione

Giornate di lavoro femminile maschile

Manodopera a tempo determinato 71,3 65,3

- di cui extracomunitari (*) 7,1 11,1

Manodopera a tempo indeterminato 15,1 27,1 Manodopera extraziendale (fornita da altre imprese e/o aziende agricole) 13,5 7,6

Totale 100,0 100,0

(*) Percentuale calcolata sull’aggregato di riferimento posto pari a 100.

Da un’analisi più particolareggiata dell’utilizzo delle diverse tipologie di lavoro non familiare si evince che la scelta delle donne manager di impiegare soprattutto manodopera a tempo determinato non dipende dalla maggiore

economica. A parità di dimensione economica inferiore a 2 Ude, le aziende a gestione maschile infatti, diversamente da quelle guidate da donne, presentano quote apprezzabili di manodopera a tempo indeterminato (Grafico 4 e 5).

Grafico 4 - Manodopera agricola delle aziende agricole a gestione femminile per classe di unità di dimensione economica (Ude)

0% 20% 40% 60% 80% 100% Meno di 2 UDE 2 - 6 6 - 8 8 - 12 12 - 16 16 - 40 40 - 100 100 - 250 250 ed oltre Classe di UDE

Manodopera a tempo determinato Manodopera a tempo indeterminato Manodopera extraziendale

Grafico 5 - Manodopera agricola delle aziende agricole a gestione maschile per classe di unità di dimensione economica (Ude)

0% 20% 40% 60% 80% 100% Meno di 2 UDE 2 - 6 6 - 8 8 - 12 12 - 16 16 - 40 40 - 100 100 - 250 250 ed oltre Classe di UDE

Le suddette modalità di utilizzo della manodopera agricola danno luogo a costi più rilevanti nelle aziende a gestione femminile, ovvero il costo del lavoro a tempo determinato rappresenta quasi tre quarti del costo del lavoro dipendente (Tavola 9).

Tavola 9 - Costo del lavoro dipendente per tipo di prestazione nelle aziende agricole a conduzione femminile e maschile - Anno 2002 (valori

percentuali)

Aziende agricole a gestione

Tipo di prestazione femminile maschile

Lavoro dipendente a tempo determinato 71,5 49,2

- di cui extracomunitari (*) 7,8 11,1

Lavoro dipendente a tempo indeterminato 28,5 50,8

Totale 100,0 100,0

(*) Percentuale calcolata sull’aggregato di riferimento posto pari a 100.

Dall’analisi della risorsa lavoro in termini di produttività9 si osserva che la

dimensione economica minore di circa 2.400 euro di reddito lordo standard (minore di 2 Ude) rappresenta per le aziende guidate da donne un punto di forza. Tavola 10 - Valore aggiunto per unità di lavoro agricolo (Ula) per classe di unità di

dimensione economica (Ude) nelle aziende agricole a gestione femminile e maschile - Anno 2002 (valori in euro)

Valore aggiunto per unità di lavoro (Ula) nelle aziende agricole a gestione Classi di Ude femminile maschile Meno di 2 Ude 6.114 3.329 2 - 6 4.241 5.588 6 - 8 8.383 8.564 8 - 12 10.202 9.976 12 - 16 11.915 14.306 16 - 40 19.359 17.107 40 - 100 25.513 27.478 100 - 250 26.688 36.525 250 ed oltre 40.880 63.048 Totale 9.781 15.331

La produttività del lavoro agricolo è generalmente 1,6 volte superiore nelle aziende a gestione maschile rispetto quelle femminili, ma a dimensione aziendale meno di 2 Ude la produttività del lavoro è superiore di quasi il doppio nelle aziende a conduzione femminile (Tavola 10).

Annotazioni conclusive

Gli indicatori economici considerati permettono di tracciare un profilo del ruolo femminile nell’attività agricola attuale, che presenta modalità similari a quello maschile, ma con specificità evidenti e caratterizzanti.

Le aziende a gestione femminile sono soprattutto aziende economicamente piccole, ovvero con meno di 2.400 euro di reddito lordo standard (meno di 2 Ude). Questa peculiare caratteristica ha inevitabili ripercussioni negative in termini di risultati economici conseguiti rispetto al totale delle aziende agricole. Quanto all’output maggiore attenzione è rivolta dalle donne manager alla realizzazione di produzione vegetale e alle attività economicamente connesse all’agricoltura, quali l’agriturismo. Le attività multifunzionali caratterizzano in particolare le aziende agricole guidate da donne con più di 100 Ude.

Particolare interesse rivestono le quote di contributi che le donne manager ricevono per le produzioni vegetali e, in particolare, per l’agricoltura biologica e gli aiuti al reddito degli agricoltori.

Per quanto riguarda la risorsa lavoro, le aziende gestite da donne, a prescindere dalla dimensione economica aziendale, utilizzano, oltre al lavoro familiare, soprattutto lavoro a tempo determinato e lavoratori in conto terzi.

Nonostante la minore dimensione economica si ripercuota a livello complessivo sui risultati economici conseguiti, essa rappresenta per il management femminile un punto di forza in termini, ad esempio, di produzione media e produttività del lavoro. La produzione media delle aziende agricole con meno di 2.400 euro di reddito lordo standard è, infatti, circa il doppio di quella realizzata dagli uomini, così come i livelli di produttività del lavoro.

I risultati ottenuti in questo lavoro danno conto, dunque, tanto di capacità quanto di potenzialità del ruolo femminile nella dinamica settoriale, ruolo interpretato a pieno nell’avvicendarsi economico dell’azienda agricola con scelte di identità.

BIBLIOGRAFIA

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Istat, 5° Censimento Generale dell’Agricoltura, 22 ottobre 2000. Istruzioni per

La specificità femminile nelle relazioni di mercato:

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