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Differenze relative alla forza massimale tra soggetti allenati e soggetti non allenati classificati per età.

PSICOFISICHE NELL’ANZIANO

Grafico 2.6 Differenze relative alla forza massimale tra soggetti allenati e soggetti non allenati classificati per età.

La riduzione del tono muscolare ed il conseguente declino della forza muscolare determinano una condizione limitante per l’anziano, che tende a ridurre i movimenti alle attività indispensabili senza sfruttare al massimo la forza posseduta e l’ampiezza di movimento di ciascuna articolazione (perdita di funzionalità).

La potenza muscolare presenta valori di declino, età correlati, più marcati rispetto a quelli relativi alla forza. Si riscontra, infatti, che a fronte di un decremento di forza dell’1,5% all’anno, si verifica un decremento medio di potenza del 3,5% annuo. I valori di potenza dai 30 ai 70 anni diminuiscono mediamente del 40%. I principali fattori imputabili in questo declino sono la

106 Cfr. Klitgaard, H., Mantoni, M., Schiaffino, S., Ausoni, S., Gorza, L., Laurent‐Winter, C., ... & Saltin, B. (1990). Function, morphology and protein expression of ageing skeletal muscle: a cross‐ sectional study of elderly men with different training backgrounds. Acta Physiologica Scandinavica, 140(1), 41-54.

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diminuzione della forza massimale, diminuzione della sezione e del numero di

fast twitch (fibre veloci), rallentamento del rilascio di calcio da parte del

reticolo sarcoplasmatico, rallentamento nella trasmissione degli impulsi nervosi e del rilascio dell’acetilcolina a livello della placca neuromotoria, riduzione della miosina.

L’apparato osteo-articolare è anch’esso soggetto ad una serie di modifiche conseguenti al processo d’invecchiamento. Le modificazioni a carico del tessuto osseo includono la perdita di massa ossea, determinata da fattori endocrini e ormonali che regolano l’omeostasi del calcio, perdita di elasticità, di consistenza, di elasticità e di funzione. Le ossa risultano, dunque, meno flessibili, più fragili e più esposte a fratture. Nella donna la massa ossea subisce una più marcata perdita di calcio dopo la menopausa; la carenza di estrogeni causa una riduzione dell’assorbimento di calcio a livello intestinale e una riduzione dell’attivazione enzimatica renale della vitamina D.

Tali alterazioni possono determinare l’insorgenza di processi patologici secondari.

L’osteoporosi consiste in una graduale perdita di massa ossea, causata da una progressiva demineralizzazione, con diradamento e assottigliamento della trama scheletrica. Questo fenomeno si verifica a causa di uno squilibrio tra processi di riassorbimento (attività osteoclastica)107 e quelli di formazione di

nuovo tessuto osseo (attività osteoblastica)108. Questa condizione risulta più diffusa nelle donne a partire dal periodo del post-menopausa. Nei soggetti con età superiore ai sessanta anni la riduzione di massa ossea si attesta intorno a valori del 30-50% in meno rispetto a soggetti in età giovanile.

L’osteoartrosi o artrosi o, secondo la corrente terminologia anglofona,

osteoartrite è una patologia degenerativa secondaria ad usura che determina

un’accentuazione dei processi d’invecchiamento nei tessuti articolari, in

107 Gli osteoclasti vanno a contatto con la matrice ossea e hanno la funzione di riassorbire l'osso erodendolo mediante enzimi di esocitosi e pH acido, collaborano cioè all'omeostasi calcica. 108 L'osteoblasto è una cellula che elabora la matrice extracellulare del tessuto osseo.

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particolare, nelle articolazioni più esposte a carichi di lavoro.È una delle cause più comuni di disturbi dolorosi, colpisce il 50% delle persone di età superiore ai sessant’anni anni di età. Durante il manifestarsi di tale patologia nascono nuovo tessuto connettivo e nuovo osso attorno alla zona interessata.

87 2.5.1 Declino delle capacità funzionali e fisiche nella terza età

Come già esposto nei precedenti paragrafi, dalla nascita fino ai trent’anni si assiste ad un miglioramento di tutte le funzioni fisiologiche. Negli anni successivi si avvia un processo di declino strettamente dipendente dalle abitudini e dallo stile di vita condotto in precedenza e, soprattutto, da quello attuale. Il processo d’invecchiamento determina un declino strutturale e funzionale in gran parte dei sistemi fisiologici che interessano una vasta gamma di tessuti, organi e funzioni e possono cumulativamente influenzare le attività della vita quotidiana e il mantenimento dell’autonomia fisica nella fascia d’età più anziana. Il ridotto rendimento dell’apparato muscolo-scheletrico e la diminuzione della capacità aerobica massimale (VO2max) rappresentano due

esempi di invecchiamento fisiologico in grado di determinare una ridotta tolleranza al movimento e una diminuzione della capacità funzionale tra i più anziani109.Il decremento del massimo consumo di ossigeno e la diminuzione della

forza indica, inoltre, che a ogni carico esterno110 di esercizio ai soggetti più anziani si chiede di esercitare una percentuale maggiore di sforzo rispetto ai soggetti adulti più giovani, ossia un maggiore carico interno111. Un’altra

caratteristica del processo fisiologico dell’invecchiamento è il cambiamento della composizione corporea, che si traduce nel graduale accumulo di massa grassa, tendente a depositarsi nelle regioni centrali e addominali, e nella riduzione del tessuto muscolare (sarcopenia).

Malgrado sia vero che tutti i mutamenti strutturali e funzionali età dipendenti avviano il loro processo dopo una determinata età, l’entità del declino risulta

109 Cfr. Chodzko-Zajko, Wojtek J., David N.; Fiatarone Singh, Maria A. M.D.; Minson, Christopher T., Nigg, Claudio R.; Salem, George J., Skinner, James S. Exercise and Physical Activity for Older Adults Medicine & Science in Sports & Exercise: July 2009 - Volume 41 - Issue 7 - pp 1510-1530.

110 Il carico esterno è determinato dall’entità e dall’intensità degli stimoli costituenti il carico nonché dalla densità, dalla loro durata e frequenza. Pertanto, è rappresentato dall’insieme degli stimoli allenanti somministrati: i chilometri ed i tempi di percorrenza, i chili da sollevare, il numero (ripetizioni) e le serie dei gesti motori da compiere, i tempi di recupero, le misure da raggiungere o valicare; essa è di conseguenza una realtà oggettiva, misurabile e quantificabile secondo grandezze matematiche e convenzionali.

111 Il carico interno fa riferimento all’adattamento fisiologico o le modificazioni che ha subito il nostro organismo per effetto della somministrazione di un determinato carico esterno.

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variabile sia tra le varie strutture che tra le diverse funzioni dell’organismo. La funzione respiratoria, ad esempio, tra i trenta e gli ottant’anni subisce un decremento medio del 40%, mentre la velocità di conduzione dell’impulso elettrico nervoso ha un declino del 10-15% nello stesso arco temporale112. Il fisiologico declino strutturale e funzionale relativo al processo d’invecchiamento è inversamente correlato con la pratica di una regolare attività fisica (grafico 2.4).

Grafico 2.7 Differenze relative alla variazione delle capacità funzionali in base all’età