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diffusi fenomeni di inappropriatezza

Nel documento UNIVERSITA degli studi DELLA CALABRIA (pagine 101-104)

I colori più scuri corrispondono a maggiore inappropriatezza

Fonte: elaborazioni su dati del Minis tero del La voro, Salute e Politiche Sociali.

Rapporto annuale sulle attività di ricovero ospedaliero. Anno 2006

Fonte: D. Franco (2010), L'economia del Mezzogiorno, Banca d‘Italia

Assistenza ospedaliera (4): l’indicatore di complessità effettiva dei ricoveri è inferiore nel Mezzogiorno

Fonte: elaborazioni su dati del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, Rapporto annuale sulle attività di ricovero ospedaliero. Anno 2006

I colori più chiari corrispondono a minore complessi tà

Fonte: D. Franco (2010), L'economia del Mezzogiorno,

Banca d‘Italia

Si pensi che in Sicilia vi è il numero più elevato di ricoveri in ospedale d'Italia.

Secondo uno studio dell'assessorato alla sanità, infatti, il tasso di ricoveri ospedalieri è di duecentoquarantanove (249) per mille abitanti, contro la normativa nazional

stabilisce a centottanta (180) per mille

Il grafico seguente, invece, (n. 5) rappresenta l’Indicatore Sintetico di Qualità (ISQ) delle prestazioni sanitarie offerte dalle singole regioni italiane,

dal CERM:

Grafico n. 5 - fonte: elaborazioni Cerm su database pubblicato.

E’ evidente il dislivello di qua

Nord. A tal proposito, Marco Rapellino, soggetto attuatore regione Calabria ha dichiarato:

realizzano cure molto valide senza tenere conto della sicurezza del paziente, si acquistano costosissimi macchinari di ultima generazione senza

mettere in funzione. Manca la comunicazione tra medico, paziente e familiari, manca una formazione che parta dal basso e vada verso i camici bianchi

2009]. In verità, non tutti pensano esista gr

Secondo uno studio dell'assessorato alla sanità, infatti, il tasso di ricoveri ospedalieri è di duecentoquarantanove (249) per mille abitanti, contro la normativa nazional

stabilisce a centottanta (180) per mille [in La Repubblica ed. Palermo del

Il grafico seguente, invece, (n. 5) rappresenta l’Indicatore Sintetico di Qualità (ISQ) delle prestazioni sanitarie offerte dalle singole regioni italiane, anni 1998

fonte: elaborazioni Cerm su database pubblicato.

E’ evidente il dislivello di qualità offerto dalle regioni del Sud da quello del Centro ord. A tal proposito, Marco Rapellino, soggetto attuatore per il rischio clinico della regione Calabria ha dichiarato: “Ciò che manca è un sistema di organizzazione. Si realizzano cure molto valide senza tenere conto della sicurezza del paziente, si acquistano costosissimi macchinari di ultima generazione senza avere il personale che li sappia mettere in funzione. Manca la comunicazione tra medico, paziente e familiari, manca una formazione che parta dal basso e vada verso i camici bianchi” [Gazzetta del Sud

. In verità, non tutti pensano esista granché differenza tra le regioni all’interno del

Basilicata Sardegna Molise Abruzzo Liguria Valle d'Aosta Lombardia Friuli V.G. Veneto Emilia Romagna Trentino A.A. Piemonte Toscana Marche

102 Si pensi che in Sicilia vi è il numero più elevato di ricoveri in ospedale d'Italia.

Secondo uno studio dell'assessorato alla sanità, infatti, il tasso di ricoveri ospedalieri è di duecentoquarantanove (249) per mille abitanti, contro la normativa nazionale che lo

del 12-03-2009].

Il grafico seguente, invece, (n. 5) rappresenta l’Indicatore Sintetico di Qualità (ISQ) anni 1998 – 2006, calcolato

lità offerto dalle regioni del Sud da quello del Centro per il rischio clinico della Ciò che manca è un sistema di organizzazione. Si realizzano cure molto valide senza tenere conto della sicurezza del paziente, si acquistano avere il personale che li sappia mettere in funzione. Manca la comunicazione tra medico, paziente e familiari, manca una Gazzetta del Sud del

103 SSN. E’ il caso di Ignazio Marino, esponente politico di primo piano del partito democratico, da sempre attento alle politiche sanitarie, che definisce quello della sanità un settore “in cui il gradiente Nord - Sud perde valore poiché ovunque Italia, indistintamente, la cronaca va ad arricchire il vergognoso elenco di protagonisti di quella che chiamiamo ormai "sanitopoli"“ [La Repubblica del 17-04-2009]. Una situazione che ci differenzia dal resto dei paesi industrializzati. “In Usa – continua Marino - un famoso medico viene scoperto falsare dei dati per le pubblicazioni scientifiche internazionali e viene sospeso dal lavoro. In Italia invece siamo molto più lenti a procedere e assai più indulgenti con gli imbroglioni, anche se si tratta di medici e anche se alla fine a pagare sono i cittadini ammalati. La frode è un vero sport nazionale e le cronache degli ultimi quindici anni ci hanno abituato a non stupirci più, nemmeno quando ad essere smascherati sono intrecci, altrove impensabili, tra sanità, politica e criminalità organizzata” [ivi].

In ogni caso, i dati riportati fin qui evidenziano la presenza di aree sociali del nostro Paese nettamente più svantaggiate rispetto ad altre in merito all’assistenza sanitaria offerta del SSN, con prestazioni sanitarie che non sono adeguate ed a volte insufficienti a sopperire alle esigenze dell’utenza. Tra le diverse cause, ciò dipende certamente dalla mancanza di razionali scelte programmatiche, organizzative e gestionali [Rapporto Meridiana Osservasalute, 2010] che inducono a delineare l’esistenza di una questione meridionale anche in sanità. Ciò è tanto vero se si pensa ai consistenti flussi di mobilità di pazienti dal Sud al Nord alla ricerca di prestazioni e livelli essenziali di qualità non erogati dalle Regioni di appartenenza, di quei servizi che nel territorio di provenienza non sono disponibili o non sono ritenuti affidabili [Libro verde - Ministero Lavoro e Politiche sociali, 2009]. La mobilità sanitaria interregionale è infatti, prevalentemente, dalle regioni del sud a quelle del nord, come dimostra chiaramente questo grafico (n. 6) che segue :

104 La mobilità grava sui livelli di prestazioni del SSN al Sud non solo perché induce i pazienti al disagio di dover compiere centinaia di chilometri per poter accedere a livelli di cure adeguate alle loro aspettative, ma anche perché si rivela una spesa notevole per le regioni di emigrazione (già soggette a disavanzo finanziario) e un guadagno per le regioni di attrazione, contribuendo così a mantenere invariato la disparità di prestazioni sanitarie nel Paese. Un business che frutta 1,1 miliardi l’anno che dal Sud transitano nelle casse del Centro Nord [Quotidianosanita.it, del 02-07-2012] 4. La tabella che segue (n. 18) mostra la mobilità sanitaria attiva e passiva in termini di milioni di euro, ripartita per regioni, dal 2001 al 2007:

4 Articolo dal titolo: ‘’Ospedali. Sempre meno ricoveri e il 3,2% dei fondi Meridionali ‘’emigra’’ al Centro Nord. di L.T.

Nel documento UNIVERSITA degli studi DELLA CALABRIA (pagine 101-104)